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Autore: Helly_    24/07/2019    1 recensioni
Seguito di 'Shadows' (se non lo avete ancora letto, correte!). IT'S A DENSI STORY!
'Una volta sola, apre lentamente la busta e inizia a leggere la lettera che ha tra le mani. L’ordinata calligrafia che si presenta davanti ai suoi occhi la fa sorridere. A volte l’aspetto esteriore può davvero ingannare. Sospira accarezzando i fogli che la riportano indietro di qualche mese e alza lo sguardo verso l’ingresso del loro ufficio. Le sembra quasi di vederlo entrare: la sacca su una spalla, jeans strappati e la solita aria trasandata.'
Tratto dal cap. I
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5 settimane dopo 
 
“Bene ragazzi, bicchierino prima di andare a casa?”, Callen si appoggia alla sua scrivania mostrando fieramente la bottiglia di Whisky della riserva di Hetty. Nell si allontana e pochi istanti dopo torna con cinque bicchieri impilati tra le sue mani.
“Bravo G, a volte hai ottime idee. Vado a chiamare Eric.”
Sono al secondo giro per festeggiare il caso appena chiuso quando il telefono di Eric vibra sulla scrivania di Kensi. Risponde velocemente allontanandosi di pochi passi da loro. 
“Nell, ti prego dimmi che ha una fiamma…”
“Sarebbe ora! Ma dubito!”, borbotta Sam incoraggiando il suo partner. Kensi ridacchia per le guance improvvisamente rosse della sua amica. 
“Kens, leggi le labbra dai!”, Callen gli si avvicina con aria cospiratrice. 
“Hei no! Non è giusto! Si chiama privacy!”
“Sì sì, avvocato dei nostri stivali!”
“Paladina dei segreti!”, Sam completa la frase del suo partner spronando poi la loro collega. 
Kensi osserva Eric sentendo lo sguardo di disapprovazione di Nell sulle sue spalle, “Mmm, no G. Brutte notizie. Ha salutato un amico…”
Un borbottio e una mano sbattuta sul tavolo vicino a lei la fanno sorridere. “Ottimo G, è facile scommettere contro di te! Vai avanti Kens!”
Lei stringe gli occhi concentrandosi sulla scena davanti a lei, poi riporta le parole che riesce a leggere, “Sì, ottimo, grande! Solito posto, perfetto! Sì, alle cinque domani mattina va bene! Grande, son contento!”
Callen sbuffa alzando gli occhi al cielo, “Non c’è proprio speranza”, si versa un altro bicchierino sedendosi alla sua scrivania. 
“Hei Kens, non è bello leggere le labbra ai propri amici”, Eric le passa davanti recuperando il suo bicchiere. 
“No aspetta! Non è stata colpa mia!”, si difende la donna arrossendo, “Mi hanno istigato loro due!”
“Hei G, non abbiamo mai insegnato agli agenti più giovani di non fare atti di insubordinazione?”
“No, pare di no. Dovremo fare meglio con i prossimi…”
Nell ride seduta sulla scrivania vuota, la gambe a penzoloni.
“Bene, si sta facendo tardi. A lunedì ragazzi!”, Eric li saluta e si avvia velocemente verso l’uscita. 
“Ragazzi, e se lo pedinassimo?”
“Cosa? Sam! Perché dovremmo farlo?”
“Oh andiamo G, scopriamo cosa nasconde…”
“Non nasconde nulla”, Kensi scuote la testa con convinzione, “Avrà le sue cose da fare!”
“Io ci sto!”, la voce allegra di Nell li fa voltare tutti velocemente.
“Nell? Sul serio?”, Kensi la guarda sospettosa. 
“Non c’è nulla di male, male che vada ci facciamo un giro…”
“Ma alle cinque di mattina…”, geme l’altra donna.
“Porta anche Grace! Sai che queste cose la esaltano!”, Sam le sorrise in maniera accattivante. 
Lei raccoglie le sue cose e si allontana da loro, “Vi odio!”
“Non è vero… Non è vero, tu ci ami!”, ride Callen alle sue spalle. 
 
Appena seduta in macchina, sblocca il suo telefono per leggere il messaggio appena arrivato. 
“Ci troviamo tutti da te mezz’ora prima. Poi rintracciamo Eric e lo seguiamo! Che bello lavorare sul campo ;) N.”
Geme ancora al pensiero di doversi svegliare così presto. Una cosa che sicuramente farà saltare di gioia sua figlia, considerando che è così maledettamente abituata ad alzarsi presto. 


 
“Nell sei riuscita a rintracciarlo?”, Sam è impaziente alle spalle della piccola donna dai capelli rossi. 
Lei lavora velocemente al suo tablet, seduta sul cofano della sua auto. 
“Zio G!”, un tornado di capelli biondi si lancia di peso contro l’agente in piedi accanto agli altri due. 
“Grace! Ti ho detto di non urlare!”, la sgrida sua madre trascinandosi verso gli altri. Uno sguardo che fa capire immediatamente cosa pensa poi prende un sorso di caffè prima di sbadigliare. 
“Scusa mammina… Zio Sam! E Zia Nell! Ma che bello!”, saltella e batte le mani tra le braccia di Callen. 
“Dio, perché è così piena di energie?! Ma come fa?!”, borbotta ancora Kensi con la testa che le pende da un lato. 
Sam ride carezzando i capelli della bambina, “Non ha decisamente preso da te…”
“No, decisamente no!”
“Zio, io ho fame! Facciamo colazione?”
“Sì certo, pulcino. Appena saliamo in macchina ti faccio fare colazione, va bene?”, lei annuisce battendogli le mani sulle spalle. 
“Trovato!”, Nell li interrompe, “Spiaggia di Malibu!”
“Surf, ovvio, così scontato…”, Sam annuisce fissando il tablet, “Avremmo dovuto pensarci prima…”
“Sì, sarebbe stata una buona idea, così avrei evitato di svegliarmi alle quattro e mezza della mattina per andare al mare!”, grugnisce Kensi.
“Sì mamma! Andiamo a fare colazione al mare!”
“Oh dio mio…”, l’espressione rassegnata negli occhi della donna fa ridere tutti quanti, “Va bene tesoro… Pare proprio che stamattina andremo a fare colazione al mare, ragazzi!”

 
Scendono dalle auto parcheggiate a pochi metri dalla spiaggia, Grace sulle spalle di Sam che ride con i capelli che si muovono nel vento. 
“Zio Sam, ma non hai freddo alla testa? Sei liscio, io avrei freddo!”, ragiona la bambina toccandogli la nuca. 
“Questa è ufficialmente la mia bambina preferita!”, ride a squarciagola Callen battendo una mano sulla spalla di Kensi, “Sono il suo più grande fan!”
“Stà zitto, G!”, il suo partner gli lancia un’occhiata mortale continuando a camminare. 

 
Il tempo necessario per stendere due teli sulla sabbia e subito Nell si sbraccia, “Eccolo!! L’ho visto! ERIC!!”
“Non pensavo ci fosse tanta gente a quest’ora…”, nota Callen guardandosi attorno.
“Sono tutti matti. Chi glielo fa fare di venire venire in mare alle cinque della mattina, dai! Assurdo…”, Sam scuote la testa lasciando andare Grace. 
Notano Eric riemergere da un’onda e avvicinarsi ad un uomo seduto galleggiando sulla sua tavola. 
“Non ci credo!”, Sam strabuzza gli occhi ridendo, “Deeks!”
Da lontano vedono i due uomini girarsi e dopo qualche secondo muoversi lentamente verso riva. 
“Scusate ma…cosa ci fate voi qui?”, Eric li guarda a bocca aperta. Nell è la prima a cedere dopo essere arrossita fino alla punta dei capelli, “Callen e Sam ci hanno obbligate a seguirti!”
“Non è affatto vero! Tu eri d’accordo con noi!”
“Che cosa?!”, Eric è sbalordito e leggermente incredulo, “Mi avete pedinato? Sul serio?!”
“Loro credevano avessi una donna…”, sbuffa Kensi seduta a gambe incrociate sul telo. 
“Sì ma tu mi hai letto la telefonata!”, la accusa l’uomo. 
“Sì ok”, ammette la donna, “Ma loro non si sono voluti arrendere…”, scrolla le spalle con noncuranza lasciando che il suo sguardo vaghi dietro di lui. 
“Marty!”, l’urlo improvviso della bambina li fa sobbalzare tutti. Lei parte come un fulmine raggiungendo l’uomo che si sta avvicinando a loro. Si tuffa tra le sue braccia legandogli le braccia al collo. 
“Ciao principessa, come stai?”, il suo bisbiglio è seguito da un lamento di dolore, mentre la sposta velocemente sull’altro fianco. 
“Bene papino…”, dice sottovoce con il viso nel suo collo, “Mammaaa hai visto chi c’è?!”, si gira indicando Kensi mentre lui si avvicina lentamente al gruppo di uomini. 
“Cosa ci fai tu qua? Potevi dirci che saresti venuto!”, Callen gli batte una mano sulla spalla sorridendogli. 
“Gibbs mi ha dato qualche giorno di ferie, ancora non posso lavorare sul campo. Tre settimane evidentemente sono poche…”, sbuffa indicando la sua mano: un tutore gonfio d’acqua che incastra le sue due dita rotte, “Poi così ne approfitto per venire alla festa di Hetty…non sarei mai potuto mancare!”
“Torni a Los Angeles e chiami solo Eric! Mi ritengo ufficialmente offesa!”
“Scusa Velma, ti giuro che ti avrei scritto!”, lui ride della sua espressione imbronciata, “Ciao Kensalina, quanto è stato difficile svegliarti così presto?”, i suoi occhi azzurri la fissano con ironia. Lei si stupisce del tono leggero che usa, le sembra incredibile che nonostante tutto Deeks riesca ancora a parlarle così semplicemente. Non hanno più affrontato il discorso sulla loro cosa, dopo quella conversazione in ospedale al suo risveglio hanno passato altro tempo insieme ma non si sono mai avventurati così in profondità. Lui voleva del tempo e lei glielo aveva concesso. Ora come ora si rende conto che probabilmente si era fatta prendere da tutta quella situazione e non saprebbe più cosa dirgli. Dopo essere stato dimesso dall’ospedale, lui è tornato direttamente a Washington e non si sono più sentiti, quindi si ritrova ad essere piuttosto stupita della sua apparizione. E una strana agitazione la lascia leggermente inebetita. 
Si riconnette alla realtà annuendo e prendendo un altro sorso di caffè, ormai diventato freddo, “Te come stai?”
“Tutto sommato bene, ma ancora non riesco a surfare… Sai…mano, costole, cose così… Quindi galleggio…”, fa saltellare Grace sul suo braccio sano imitando il movimento delle onde. La sua risata cristallina è balsamo per le orecchie di Kensi. “Anzi Gracy, vieni in acqua con me, ti va?”
La testa bionda saetta verso sua madre, una richiesta silenziosa alla quale sa già che non potrà dire di no. Annuisce con un piccolo sorriso che le sfiora le labbra. 
 

“A cosa pensi?”, Nell sprofonda nella sabbia accanto a lei. 
Kensi sobbalza presa alla sprovvista. Una gamba rannicchiata sotto di sè, l’altra piegata con il mento sul ginocchio. Guarda brevemente l’amica poi riporta lo sguardo al mare davanti a sè, i raggi delicati del sole che sta sorgendo le fanno tenere gli occhi leggermente socchiusi. 
Fissa le due figure che si muovono in acqua, sua figlia seduta sulla tavola da surf e Deeks che la fa dondolare tra un’onda e l’altra. La risata della bambina si sente fino a riva e Kensi può percepire distintamente il suo cuore battere un pò più velocemente ogni volta. 
Una mano che le tocca il braccio la riporta alla realtà, “Non penso a nulla, credo… Li guardo e basta…”
“Sono belli, vero?”, Nell contempla le due figure che si muovono in acqua. Kensi annuisce con un semplice cenno della testa. Grace si tuffa e riemerge pochi attimi dopo ridendo, poi si arrampica su una spalla di Deeks e lega le sue braccia al suo collo rannicchiandosi contro di lui. Dopo averle posato un bacio sulla nuca, Deeks la rimette sulla tavola e si immerge per poi spuntare dall’altro lato. Lei che ride rotolandosi sulla tavola. 
“E’ strano vederli così… Cioè, in realtà è strano vederli insieme…”
“Kens, perché non parli con Deeks? Per provare a trovare una…”
“No”, la interrompe bruscamente scuotendo il capo. 
“Ma perché? Voglio dire, è evidente che lui ti manchi…”
“No, Nell, lo sai”, incrocia le braccia contro il petto chiudendo gli occhi, “Ha detto che avrei dovuto lasciarlo libero… Libero di andare avanti. Ed è quello che farò… L’ultima volta che ne abbiamo parlato, mi ha chiesto del tempo, da quella volta è sparito, basta così.”
“Secondo me sbagli. Quell’uomo ti ha sempre amato tantissimo, ma tu non vuoi vedere più lontano del tuo naso!”, con queste parole l’analista si allontana dall’amica andando incontro a Eric che sta uscendo dall’acqua. 
“Non fare quella faccia Kens!”, la voce di Sam le giunge da dietro le spalle. 
“Che faccia scusa?”, il suo tono è altezzoso, ancora turbata dalle parole dell’amica. 
“Ti conosco, posso percepire l’espressione che hai in questo momento. Ed è sbagliata. Nell ha ragione.”
“Dai Sam, dalle tregua!”, borbotta Callen steso sul telo accanto a loro. 
“Le ho dato tregua fino ad ora, ma Nell ha ragione comunque!”, il tono ostinato di Sam la fa sbuffare. 
“Sì sì ok, ho capito: Nell ha ragione, io ho sbagliato. Tutto chiaro.”
“Nessuno sta dicendo che hai sbagliato!”, il suo sguardo incredulo lo fa balbettare, “Sì ok, no, secondo me hai sbagliato, ma non ti giudico. Hai cresciuto una bambina stupenda nonostante la fatica dell’affrontare il lavoro di ogni giorno, ti ammiro Kens! E sei parte della mia famiglia, quindi qualsiasi decisione tu prenda, io ti supporterò! Ma questo non mi impedisce di credere che Deeks sarebbe un grande, grande padre! E che farebbe qualsiasi cosa per te…”.
Lei annuisce arrossendo leggermente per le parole del suo amico, “Va bene, ma di cosa dovrei parlargli? Lui è stato chiaro…”
“Dai Kens, stiamo parlando di Deeks! L’uomo che riesce a dire tipo un migliaio di parole al minuto ma che ha sempre avuto problemi a comunicare con te! E poi, ora che sa di Grace pensi davvero di poterlo tenere lontano sul serio?”, Callen le indica con un gesto della mano le due figure che stanno giocando a riva, ma ancora in acqua, “E soprattutto, puoi tenere Grace lontana da lui? So che hai notato il rapporto che hanno avuto fin da subito!”
“Sì, io…ci penserò”, conclude la donna prima di appoggiare il mento sul suo ginocchio. 
“Mammina!”, Kensi si gira in tempo per vedere sua figlia correre nella loro direzione, “Dovevi venire anche tu! È stato…come è stato?”, si gira confusa verso Deeks che le cammina tranquillamente di fianco, il braccio sano che regge la tavola. Lui scandisce silenziosamente alcune lettere facendole poi l’occhiolino. “Ah sì! Pazzesco!”
Un minuto prima è in piedi davanti a lei e il momento dopo è saltata sulla pancia di Callen ancora steso con gli occhi chiusi, “Zio G! Non dormire!”
Lui sputacchia strabuzzando gli occhi, la guarda con sfida e inizia a punzecchiarle i fianchi, “Io non dormo mai, piccola peste! Vieni qui che vediamo chi soffre il solletico!”, si alza per rincorrerla ma prima si gira verso Kensi, “E’ tua figlia, dopo facciamo i conti!”, sussurra alzando poi gli occhi al cielo. 
“Vai Zio G! Sei lo zio preferito! Questo comporta doveri importanti!”, urla Sam alla figura del suo partner che ormai sta rincorrendo la bambina. Kensi sogghigna e si lascia cadere sulla schiena, la testa e le spalle comodamente appoggiate contro la gamba di Sam. 
“Deeks, se osi provare a bagnarmi, la pagherai cara!”, l’uomo lo guarda con espressione seria fino a quando l’uomo non pianta la tavola nella sabbia e si siede nel telo accanto a loro.
“Tranquillo Sam, immagino che ci sia voluto un sacco di tempo per quella messa in piega lì, non oserei mai rovinarla”, sghignazza l’agente biondo strizzandosi i capelli con un altro telo.
“E siamo a due in una mattina! Prenditi le tue responsabilità Shaggy, alla terza non rispondo delle mie azioni!”
Lui si guarda intorno spaesato, il suo sguardo confuso porta Kensi a confessare, “Stamattina Grace ha fatto un’osservazione sulla testa di Sam… Gli ha chiesto se avesse freddo, visto la mancanza di capelli…”, Kensi non riesce ad impedirsi di ridere dell’espressione infuriata del suo collega. 
“Quindi Deeks, figlia tua, responsabilità tua!”
Lui sorride, un’espressione fiera negli occhi azzurri, “Questa è la mia ragazza!”
 
 


 
“Allora ragazzi, Hetty ha veramente dato una festa per il suo compleanno?”, Eric si guarda attorno spaesato. 
“Beh, diciamo più festicciola… Ma sì, sembra incredibile anche a me”, ridacchia Nell sorseggiando un calice. 
“Più che altro, chi siamo stasera? Dubito abbia invitato tanta gente…”, Callen osserva la terrazza direttamente sul mare preparata per la serata e occupata da circa una decina di persone. 
“Abbiamo degli ospiti di eccezione…”, la piccola analista indica la porta d’ingresso che in quel momento viene attraversata da Gibbs e il resto del suo team. 
“Ma guarda un pò!”, dice Callen mentre si avvicinano velocemente al gruppetto, “Che sorpresa, Gibbs!”
“McGee! Come stai?”
“Hei Sam! Benone, mi son ripreso bene”, gli sorride stringendogli la mano, “Kensi, mi hanno detto di ringraziarti… Bel colpo, cecchino!”
“Non devi ringraziarmi! È stato un piacere!”, ricambia il suo abbraccio baciandogli una guancia. E appena si allontana dall’uomo, lo nota: abito e cravatta neri e camicia bianca, i capelli leggermente più ordinati del solito e un’espressione pacifica sul volto. Si deve trattenere dall’andargli incontro e abbracciarlo, contrae i muscoli per impedirsi di muoversi. 
Deeks si avvicina immediatamente a Hetty, ancora prima di salutare gli altri, la abbraccia con trasporto e Kensi non può impedirsi di leggere le sue labbra. “Hetty, lo sai, ti devo tutto, non lo dimenticherò…”
Distoglie lo sguardo non appena vede con la coda dell’occhio Callen intercettarla e finge noncuranza prendendo un sorso del suo vino. 

La cena passa piacevolmente, condita da racconti incredibili su Hetty e sulle avventure di Gibbs e Callen. 
“Signori miei”, Hetty si alza in piedi catturando l’attenzione dei presenti, “Vi ho invitati qui stasera perché sono fermamente convinta che tutti noi abbiamo bisogno di festeggiare…”, solleva il calice che ha tra le mani indicandoli uno ad uno, “…passare del tempo insieme, ricordarci che al di là di tutti gli orrori che vediamo ogni giorno c’è del bello”, un piccolo sorriso nella direzione di Grace concentrata con la sua fetta di torta. Gibbs brinda innalzando il proprio calice verso Hetty, gesto successivamente imitato anche dagli altri. 
“Vi ho invitati qui anche per un altro motivo…”, il silenzio generale che accompagna le sue parole la invita a continuare, “Ho insistito molto, è stato veramente difficile convincere Gibbs ma…Signor Deeks, le comunico che lei è un nuovo agente della mia squadra”.
L’unico rumore che si sente è il tintinnio della forchetta della bambina che continua indisturbata a mangiare, gli altri sono tutti pietrificati. Il primo a muoversi è lo stesso Deeks che sussulta alzandosi in piedi. 
“Cosa? No Hetty, perché?”, si avvicina alla donna dando le spalle a tutti i presenti. 
“E’ stata una decisione totalmente mia. Ho bisogno di riaverla in squadra. Il trasferimento verrà  formalmente autorizzato a giorni, ma il Direttore Vance lo ha già approvato.”
“Hetty…”, la sua espressione rimane sconvolta.
“Hetty, cosa sta succedendo?”, Callen si affianca all’agente biondo già in piedi. 
“La mia squadra ha bisogno di un altro elemento e io ho voluto indietro l’agente che ho formato e di cui mi fido ciecamente. Spero vivamente siate tutti d’accordo perché in ogni caso questa situazione non cambierà”, prende un altro sorso del suo the nero e si risiede sorridendo enigmaticamente agli altri. 
Callen nota con la coda dell’occhio il sorrisetto che si scambiano Hetty e Nell e finalmente collega tutti i puntini. È un piano di Hetty, ha organizzato tutto lei, ovviamente.  
“Beh, mi sembra doveroso farti le mie congratulazioni per riaverti in squadra, Deeks!”, gli da una pacca sulla spalla alzando il calice verso di lui. Gesto poi imitato anche dagli altri. 
Kensi lo osserva sorridere a disagio, il suo sguardo che saetta da una parte all’altra della tavolata, posandosi troppo spesso nella sua direzione con espressione affranta. Lo conosce e sa perfettamente cosa sta pensando: teme lei si senta costretta ad affrontare qualsiasi cosa ci sia in ballo tra loro. Quindi Kensi sorride gentilmente nella sua direzione, un sorriso calmo che rilassa immediatamente i suoi muscoli. 
“Quindi…”, la voce di Kensi fa sobbalzare Deeks che si era allontanato da poco dai suoi ormai ex colleghi. Lo aveva visto ringraziare Gibbs e salutare calorosamente tutti gli altri, un abbraccio speciale con McGee. “Sembra proprio che dovremo ricominciare a lavorare insieme…”, la donna si muove a disagio da un piede all’altro. 
“Sì, così pare… Come sempre Hetty si muove alle nostre spalle come una vera ninja”, si scompiglia i capelli fissandola. I suoi occhi azzurri si fissano nei suoi e lei non riesce a sostenere il suo sguardo, “Sei contento di tornare a Los Angeles?”
Dopo un momento di silenzio, lui si guarda intorno e le risponde, “Los Angeles è casa. Sono cresciuto qui, sono diventato poliziotto qui, ho conosciuto voi qui”, ho conosciuto te qui, non lo dice ma lei lo percepisce con una chiarezza imbarazzante. Lo sguardo che le rivolge la fa tremare, “Los Angeles è sempre stata casa. Sono stato bene a Washington, ma non riesco ad immaginarmi in un altro luogo… Quindi suppongo che sì, sono contento di tornare a casa!”
Lui le sorride, ha appena mosso un passo nella sua direzione quando Eric li interrompe dandogli una pacca sulla spalla, “Finalmente torni qua! Dovrò darti lezioni di surf ormai!”
Kensi retrocede di un passo mettendo un pò di distanza tra loro e dall’occhiata che le rivolge Deeks sa che se ne è accorto, quindi gli lancia un breve sorriso abbassando lo sguardo. 
“Sarà un piacere avere la scrivania vicino a me occupata! Mi iniziavo a sentire solo!”, Sam incrocia le braccia fissandolo, “Ho proprio bisogno di qualcuno da maltrattare!”
Deeks ride alzando il viso verso il cielo, “Anche tu mi sei mancato, Sam!”
“Forza Kens, ti porto a ballare! Un vestito come questo bisogna farlo muovere!”, Sam afferra la ragazza per un braccio trascinandola al centro della terrazza e iniziando a farla volteggiare sui tacchi alti. Tra un giro e l’altro può sentire lo sguardo di Deeks su di lei, non la perde mai di vista e  questa consapevolezza la fa arrossire involontariamente. 
Un pò per volta si alzano anche tutti gli altri per ballare sulla musica lenta scelta da Hetty che li osserva chiacchierando con Gibbs. 
Kensi si ritrova tra le braccia di Callen quando con la coda dell’occhio vede Deeks ondeggiare con Grace, le sue braccia legate attorno al suo collo, come se lo facesse da sempre. Lui la stringe a sé danzando intorno, le sue mani contro la sua piccola schiena e la sua dolce risata ogni volta che suo padre la piega all’indietro. Fissa la scena trasportata nei passi da Callen che a sua volta la guarda con un leggero sorrisetto.  
“Papà!”, la risata di sua figlia le fa gelare il sangue nelle vene. Papà? Kensi si rende conto di aver smesso di respirare, la mano serrata attorno alla spalla di Callen ha le nocche bianche. Si allontana da lui e in pochi passi è accanto a loro, prende sua figlia e la manda dagli altri, poi trascina Deeks in un angolo della terrazza e lo fissa furiosa. Non riesce a parlare, non riesce nemmeno a muoversi, ma quando lui fa un movimento nella sua direzione, lei esplode. 
“Papà? Papà?! Sul serio, Deeks?! Glielo hai detto tu, vero? Come hai osato?! Chi ti credi di essere?!”, lo spintona contro la staccionata. Una parte della sua mente si rende conto di averlo colpito nelle costole ancora contuse quando vede il suo viso sbiancare e stringere le labbra. Ma è troppo furiosa per preoccuparsi. Continua a colpirlo, vede le sue labbra muoversi, ma non registra cosa le sta dicendo, fino a quando lui afferra i suoi polsi e blocca ogni suo movimento. Solo in quel momento si zittisce e mette a fuoco il suo viso. 
“Io non le ho detto nulla! In ospedale mi ha chiesto lei se fossi suo padre, Kensi. Mi ha raccontato della foto in salotto, del fatto che foste sempre fuori dalla mia stanza… Non ho potuto mentirle, ok? Kensi, lei è mia figlia, non puoi privarla di questo…”.
Lei continua a fissarlo, gli occhi stretti in due fessure, “Kensi, devi credermi… Non avrei mai fatto una cosa del genere, non senza di te…”, lo sguardo nei suoi occhi azzurri è sincero e lei in un attimo si rende conto di aver perso completamente la ragione. Il fatto che lui potesse aver rivelato una cosa così importante senza averla considerata, l’ha mandata fuori di testa. Annuisce nella sua direzione abbassando gli occhi, “Va bene, ora lascerò andare i tuoi polsi, ma devi promettermi che non mi colpirai perché non penso di riuscire a non vomitare questa volta. Siamo d’accordo?”, Kensi realizza subito con quanta forza l’ha colpito semplicemente dal suo tono di voce: un’inflessione di dolore che prima era riuscito a mascherare ora traspare lucidamente anche dal suo sguardo.
“Oddio Deeks…mi dispiace!”, non appena le sue mani sono libere, lei si avvicina e gli sfiora il punto dove presume ci siano le sue costole, “Scusami…”
“Tutto a posto. Solo…non rifarlo, ok?”, i suoi occhi sono gentili e sinceri e lei si sente riscaldare dentro, una sensazione che non provava da troppo tempo. Annuisce senza pensare,”Kensi, è tutto ok. Io sto bene e Grace sta bene, è stata lei a voler sapere di me…”, le mani di Deeks si poggiano sulle sue spalle nude. La sua presa è calda e Kensi si rende conto di aver dimenticato quanto fosse bello il suo tocco sulla pelle. 
“Va bene, penso sia giusto che lei sappia… Sei suo padre, d’altronde…”, Kensi fa vagare il suo sguardo ovunque tranne che verso i suoi occhi. Non è sicura di riuscire a sopportare quell’azzurro. 
“Ok, vieni qui, forza”, Deeks allunga le braccia attorno alla sua figura e la stringe a sé. Lei non può impedirsi di lasciarsi andare contro di lui, si perde nella confortante sicurezza del suo calore e della sua stretta. Appoggia la testa contro la sua spalla chiudendo gli occhi, sente il suo respiro tra i capelli e non riesce a non sospirare. Restano in quella posizione per qualche minuto, immobili e silenziosi, gli altri sullo sfondo e il rumore delle onde che si infrangono contro la riva alle spalle di Deeks. La ragazza è la prima a rompere il silenzio, “Secondo te, troveremo un modo?”
“Immagino di sì, se vogliamo sì…”, annuisce tra i suoi capelli sciolti. 
“No Deeks, voglio dire…Ce la faremo?”
Questa volta la risposta la fa attendere un pò ma la sua presa non si allenta mai. 
“Devi dirmelo tu, Kensi. Dipende tutto da te, io sono sempre stato qui…”
La gravità del suo tono le fa chiudere ancora gli occhi, sente il cuore esploderle nel petto.

“Mammina, tutto bene? Ti ho fatto arrabbiare io?”, si riscuote immediatamente staccandosi da Deeks, l’unico legame che mantiene è la mano sul suo petto. Quando abbassa lo sguardo vede Grace che li guarda con gli occhi spalancati. Tutto quell’azzurro la lascia per un secondo inebetita, sa perfettamente che non si abituerà mai. Non fa in tempo a riprendersi che Deeks si piega e prende la figlia in braccio, “No principessa, non è successo nulla”, poi Kensi le sorride baciandole la testa. Ora più tranquilla, Grace si divincola dalle braccia del padre correndo in mezzo agli altri. Kensi fissa nuovamente i suoi occhi in quelli dell’uomo, una domanda silenziosa che lui come sempre capisce. Nonostante tutto sembra che non sia passato nemmeno un secondo da quando lavoravano ancora insieme. 
“Dipende tutto da te, Kens…”
E lei finalmente smette di pensare. Da cinque anni non fa altro che pensare e questo non l’ha fatta andare molto lontano, quindi chiude la porta del suo cervello e lascia che il battito del suo cuore sovrasti ogni altro rumore, “Voglio solo te, Marty”, poi fa scivolare anche l’altra mano sul suo petto e si allunga contro di lui. Quando finalmente unisce le loro labbra capisce che questo è definitivamente il suo posto nel mondo. La morbidezza delle sue labbra, il conforto e il calore delle sue braccia. Questo posto e nessun altro. Lo bacia come avrebbe voluto fare per tutti questi anni. Accarezza le labbra con le sue. Pensa potrebbe volentieri passare il resto della sua esistenza così, baciando Deeks. Perde se stessa nelle sue labbra, una mano tra i suoi capelli e una sul petto. Lo sente muoversi verso di lei, una mano aggrovigliata nei suoi capelli e l’altra poggiata sulla sua schiena. Si stringe di più al suo petto, come se potesse fondersi con lui. 

Si sente completamente avvolta da lui, le sue labbra, i suoi occhi, il suo sorriso. E Dio, il suo profumo.






Eccoci qui con l'ultimo capitolo di 'Legami'! Spero davvero sia piaciuto, ho cercato di rappresentare al meglio i personaggi e le loro caratteristiche!
Ringrazio tutti coloro che mi hanno letta fino ad ora, in particolare la dolcissima Silvi93Bg. Senza il suo aiuto e la continua fiducia riposta nelle mie storie probabilmente mi sarei fermata molti capitoli fa!
A presto, spero! Helly.

  
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