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Autore: Mr Lavottino    26/07/2019    1 recensioni
Zoey è stata appena lasciata da Mike, suo ragazzo storico. A farne le spese è Gwen, sua amica, la quale riceve ogni giorno chiamate da parte sua, durante le quali lei non fa altro che piangere e lamentarsi. Così una sera decide di far uscire l'amica di casa.
Nel bel mezzo della serata, Gwen decide di lasciare la rossa da sola per provarci con un ragazzo e lei, arrabbiata, alza un po' troppo il gomito.
Per una serie di coincidenze, Zoey verrà rapita da Duncan, autore di una rapina e fuggitivo, e da quel momento la rossa diverrà ostaggio del punk.
DAL TESTO:
"Zoey non sapeva precisamente come era finita in quella situazione. Una marea di ipotesi, tutte piuttosto irrilevanti, le attraversarono la mente venendo però immediatamente accantonate da quella parte di buon senso a cui si sentiva ancora strettamente legata.
Era a lei che si affidava ogni qual volta un dubbio le sfiorava la mente. Riflettendoci con calma, e con la dovuta attenzione, riusciva sempre a trovare una soluzione che le andasse bene, eppure questa volta era diverso. Sentiva in cuor suo che, qualunque fosse stata la sua mossa, avrebbe sbagliato comunque.
Com'era cominciato tutto? Con un sbronza."
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris McLean, Duncan, Noah, Scott, Zoey | Coppie: Bridgette/Geoff
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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La corsa all'ospedale che Zoey e Dawn erano state costrette a fare era durata circa dieci minuti e, in quel lasso di tempo, milioni di pensieri negativi si erano formulati nelle loro teste.
Poco prima di partire, il gruppo di Courtney era arrivato ed aveva arrestato tutte le persone presenti nella struttura, permettendo quindi alle due di lasciare il posto il più in fretta possibile.
A guidare l'auto era stata proprio Zoey che, non senza qualche problema, aveva cercato di usare il GPS della macchina per riuscire ad arrivare a destinazione senza sbagliare strada. Sentì una fortissima pressione e la voce di Dawn, che era dietro per tenere sotto controllo Duncan e Scott, non la aiutò particolarmente. La bionda continuò a piangere e a lamentarsi, così la rossa fu costretta a prendere la situazione in mano.
Quando arrivarono finalmente all'ospedale, segnalato da una grossa croce rossa sul tetto, Zoey parcheggiò davanti agli scalini della struttura, rischiando una multa salatissima, dopodiché uscì fuori in tutta fretta ed andò a chiamare due medici che, shockati dalle condizioni dei due, la aiutarono a portarli dentro.
La rossa passò una giornata intera accanto al letto del punk, ancora incosciente, con le mani incrociate e la speranza di vederlo aprire gli occhi. Dawn aveva fatto lo stesso con Scott, tanto che le due, nonostante fossero in due camere vicine, non si erano più viste.
- Buongiorno. Come sta lui?- le riflessioni di Zoey, fatte tutte con la testa fra le gambe e le dita intrecciate fra loro, vennero interrotte dalle parole di Noah, entrato nella stanza senza avvisare. Anche il detective era stato portato all'ospedale, per colpa di Alejandro, ma era stato dimesso dopo poco.
- È da due giorni che dorme. I medici dicono che dobbiamo solo aspettare.- spiegò, senza nemmeno guardarlo negli occhi. Notò che l'indiano, più che ascoltare le sue parole, la stava guardando da cima a fondo con fare piuttosto strano.
- Capisco. Piuttosto, hai ancora addosso gli stessi pantaloni?- sentendo quelle parole, la rossa si voltò verso di lui e lo guardò con fare sospetto, mentre lui si limitò a ridere.
- Sì. M-Mi sono fatta una doccia ieri, ma non ho altri vestiti, quindi...- disse, grattandosi un braccio per la vergogna e tenendo gli occhi bassi.
- Oh, non preoccuparti, è molto meglio così. - sentendo quelle parole, Zoey alzò lo sguardo e gli rivolse un'espressione interrogativa - Suppongo di doverti spiegare un bel po' di cose. - detto ciò si mise a sedere nella sedia accanto alla sua.
- Che intendi dire?- nonostante fosse ormai abituata ai colpi di scena, perché in quella settimana ne aveva visti a bizzeffe, non aveva la benché minima idea di cosa potesse trattarsi.
- Devi sapere che non ho accettato di aiutare Duncan solo per vendicare Geoff. Era già da un po' di tempo che stavo tenendo d'occhio MacLean, così ne ho approfittato.- si fermò per un attimo ed indicò la tasca dei pantaloni della rossa - Guarda cosa c'è lì. - attese qualche secondo, poi finalmente Zoey mise la mano dentro e ne estrasse un piccolo pezzo di carta plastificato.
- Ma questo... quando...- nemmeno lei sapeva esattamente cosa avrebbe dovuto chiedere in quella situazione, tanto che non riuscì a far altro che balbettare e boccheggiare.
- Ricordi quando Alejandro ci ha rapito in quel bar? Bene, approfittando della situazione te l'ho messa in tasca mentre eri svenuta.- il detective nel vedere la faccia dell'altra si mise a ridere.
- E che cos'è?- chiese, legittimamente.
- Direi che sia il caso di partire dall'inizio. Come già sai, MacLean era un gangster famoso e rispettato. Il suo patrimonio ammonta a circa dieci miliardi di dollari e, come potrai facilmente intuire, un sacco di gente voleva mettere mano a quella somma. Sia io, sia Alejandro.- si prese un secondo di pausa, giusto per essere sicuro che l'altra capisse - Così, quando sono riuscito a rapirlo a Nipigon, grazie al vostro aiuto, mi sono fatto dare il codice bancario che permette di accedere al conto corrente. Sapevo che Alejandro avrebbe trovato il modo di braccarci, quindi ho dovuto prendere delle precauzioni.- la indicò con il dito, facendola sussultare.
- Io?- chiese lei, leggermente provata da quella spiegazione.
- Ero più che sicuro che Duncan sarebbe venuto a salvarti, quindi ho puntato tutto sul fatto che ci riuscisse e... ha funzionato. Alejandro mi ha torturato, eppure non è stato in grado di trovare i il codice, quindi adesso quella cifra è nelle nostre mani. - Noah si lasciò andare ad un'espressione soddisfatta.
- Quindi... cosa intendi fare con tutti questi soldi?- la rossa lo guardò con un sopracciglio alzato, completamente spiazzata da quelle rivelazioni.
- Ce li divideremo. Tre miliardi a te, tre miliardi a me, tre miliardi a Dawn e il restante alla filiale di Toronto, così non dovrebbero più avere da ridire su Duncan.- spiegò, mentre Zoey si limitò a fare cenno di assenso, nonostante avesse dei bei dubbi, con la testa.
- Quindi è... finita?- la ragazza trasse un grosso respiro e portò lo sguardo verso Duncan, steso sul letto.
- No, non credo proprio. Nonostante tutto, siete ancora due ricercati. Ti conviene aspettare che il principino si risvegli e poi svignarvela. Avrete bisogno di una macchina e di... vestiti nuovi.- l'indiano rise, mentre il volto della ragazza si arrossava leggermente.
- Dovremo fare una vita da fuggitivi?- chiese Zoey, rivolgendo uno sguardo un po' rattristito al detective.
- Probabile. Non ti piace l'idea?- la incalzò lui.
- Beh... una mia amica mi dice spesso che ho bisogno di viaggiare di più.- un sorriso genuino si dipinse sulle sue labbra, lasciando spiazzato l'altro.
- Perfetto. Vieni con me a caricare la carta?- estrasse di tasca un piccolo pezzo rettangolare di plastica - È una di quelle della polizia, quindi potrete comprare tutto ciò che volete senza essere tracciati.- la passò alla rossa, che se la mise in tasca.
- E tu che farai?- gli domandò, cogliendolo di sorpresa.
- Onestamente non ne ho idea. Però credo che Courtney abbia ancora bisogno di un assistente.- alzò le spalle, poi entrambi lasciarono la stanza - Fossi in te andrei prima a parlare con la biondina, mi ha detto che a breve vuole andarsene.- indicò la stanza accanto alla loro.
- Hai ragione.- detto ciò, Zoey si avvicinò alla porta e bussò leggermente.
- Avanti.- sentì la voce di Dawn invitarla ad entrare, così, timidamente, fece il suo ingresso nella stanza. Trovò la bionda seduta sul bordo del letto e Scott ancora steso ma sveglio.
- Ciao. - disse la rossa, grattandosi una spalla con una mano - Ho saputo che te ne andrai a breve.- aggiunse poi, guardando la bionda con un sorrisetto.
- Sì, io e Scott partiremo domani mattina, quando lui verrà dimesso.- spiegò la bionda, portando prima lo sguardo sul ragazzo e poi su di lei.
- Andrete... insieme?- li indicò con un dito, muovendolo prima verso l'una e poi verso l'altro.
- Esattamente. C'è... qualcosa di strano?- chiese Dawn, leggermente imbarazzata dalla cosa. La rossa le sorrise con gioia.
- No, anzi. Buona fortuna.- sentendo quelle parole, la bionda si alzò e corse ad abbracciarla. Le due rimasero così per qualche secondo, poi lentamente si staccarono continuando a guardarsi negli occhi allegramente.
- Salutami quell'idiota nell'altra stanza. È scorbutico, ma non è una cattiva persona.- disse Scott, omettendo volontariamente il soggetto.
- Certamente. Adesso vado, vi auguro buona fortuna per tutto.- detto ciò si limitò ad uscire dalla stanza con tutta calma.
- Anche a voi.- quelle furono le ultime parole che sentì, un attimo dopo chiuse la porta e seguì Noah, che la stava aspettando seduto sulle sedie là fuori.
- Fatto?- domandò, per poi alzarsi.
- Sì. - rispose lei, sempre con il sorriso in volto.
 
- Senti, Noah ti detto che fine abbiano fatto Alejandro ed Heather?-
- Sono in prigione, secondo lui non usciranno mai più da lì. -
- Degli altri sai qualcosa?-
- Beh, Bridgette ha aperto una clinica veterinaria grazie ai soldi che le ho dato e perfino quello sfigato di Harold ha messo su un'attività.-
- Di che tipo?-
- Roba informatica, computer e quelle cose lì. Non ho ben capito, sai, DJ è uno schifo nello spiegare.
- Davvero? Non l'avrei mai detto. Piuttosto, lui, invece?-
- Chi, DJ? Da quello che ho capito fa ancora il cuoco in quella baracca dove lavorava prima. E che diavolo, gli ho sganciato una decina di milioni di dollari, potrebbe anche smettere di lavorare!-
- Su, lascialo stare, si vede che fa quello che gli piace.-
- Bah, se lo dici tu...-
- Piuttosto, Noah come se la passa? È ancora un detective?-
- Esatto. L'idiota è voluto rimanere al fianco di quella pazza di Courtney.-
- Non essere cattivo, anche lei ci ha aiutato nel momento del bisogno.-
- Comunque, Scott e Dawn che dicono? È da una vita che non li sento.-
- Ho parlato ieri con Dawn, mi ha detto che sono ancora in giro per il Canada. Inoltre sono venuta a conoscenza di un piccolo particolare.-
- Ovvero?-
- Hai portato Scott a casa di tua madre.-
- Quindi?-
- Vorrei conoscerla anch'io, lui ne ha parlato così bene...-
- Oh, ti prego, non ricominciare con questo argomento. Non ho ancora voglia di farmi arrestare da mio padre.-
- Va bene, va bene, ho capito. Però potresti almeno contattarli ogni tanto.-
- Sì, ci penserò su. -
- Ah, giusto, devo chiamare Gwen, mi ha detto che la serata in cui io sono sparita ha trovato un fidanzato. Vado un attimo nell'altra stanza.-
- Ehi, Zoey. -
- Sì, Duncan?-
- Te l'avevo detto che Taloyoak era una figata, vero?-
- Ammetto che avevi ragione.-
- Felice di sentirtelo dire. Adesso vado a farmi un bagno nel lago, ti aspetto dentro.-
Con una parte dei soldi di MacLean, Duncan e Zoey comprarono una piccola villa a Taloyoak, come proposto dal punk, dove vissero per un bel po'.
Quella pazza settimana era terminata da un bel pezzo e Zoey era giunta alla conclusione che, nonostante tutti i pericoli che aveva dovuto affrontare, era stata una fortuna. D'altronde in quel momento si ricordava a malapena chi fosse Mike.
 
 
ANGOLO AUTORE:
Ed ecco a voi la fine di questa storia! Ringrazio tutti coloro che l'hanno letto e/o recensita, è stato davvero un viaggio divertente.
Finalmente ho potuto creare una long a tema Doey e, per questo, sono fiero di me stesso. Vedere il mio progetto più lungo ed ambizioso finito mi rende molto felice.
Ringrazio in particolare John, che mi ha seguito per tutta la storia, davvero grazie mille.
Stavo anche pensando ad un sequel, ma non so se riuscirò mai a scriverlo, vedrò cosa posso fare con calma a Settembre.
Detto ciò, grazie di tutto,  e ci vediamo con quel che resta di Care Project.
   
 
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