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Autore: Spensieratezza    27/07/2019    2 recensioni
Sequel della mia fanfiction Lo psicanalista e il fratello perduto.
Klaus ed Elijah sono innamorati e felici insieme, ma cosa succederà quando Rebekah e Kol chiederanno di conoscere il loro fratellastro Klaus?
Ci saranno anche dei capitoli defan :))
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Elijah, Klaus, Kol Mikaelson, Marcel, Rebekah Mikaelson
Note: AU | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia di vampiri'
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“Ricordami come hai fatto a invischiarmi in questa storia!”
“Intendi la nostra o la cena con i miei fratelli?” chiese Elijah con un sorriso malizioso.
“Tutte e due! Vipera!”

Elijah rise e Klaus lo guardò. Era così bello come rideva. Ringraziò che Elijah non poteva leggergli la mente.
“Non ho bisogno di leggerti la mente per sapere a cosa stai pensando.” Gli disse Elijah malizioso.

“Possibile che non capisci? Sarò profondamente a disagio! Passerò tutta la cena ad avere paura che scoprano di noi e non sarò me stesso e..”
Elijah frenò la macchina bruscamente.
“Vuoi lasciarmi a piedi?” chiese Klaus un po intimorito.
“A dire la verità, volevo fare un’altra cosa.”
 Poi lo baciò di slancio.

“Non sapevo se avremmo avuto occasione di farlo stasera.” Si giustificò.
“Vieni qua, stupido!” disse Klaus, attirandolo per la giacca e baciandolo di nuovo.
 
 
 
 
*

“Elijah!” Rebekah gli andò incontro come una bambina abbracciandolo.
“Ehi, calma, o i pasticcini si rovineranno.” Rise il moro.
“Cosa?? Hai portato i pasticcini? Cazzo, sai come corromperci, fratello!” disse Kol, saltellando.

Elijah gli diede uno scappellotto sulla testa.
“Non essere sempre così volgare, abbiamo ospiti.”disse Elijah.
“Se ha davvero il nostro stesso sangue, non può essere un puritano..cioè..volevo dire..uno di bocca buona..cioè..”
Resosi conto che le sue frasi potevano avere un doppiosenso erotico, Kol cominciò ad agitarsi sotto lo sguardo e il sorriso perplesso di Elijah, invece Rebekah sembrava che stava per avere un attacco di panico , mentre Kol gridava che doveva andare in bagno.
Klaus rideva.

“Mi piace questo ragazzo.” poi si volse verso Rebekah. “Piacere, madama.” Prendendole la mano.

Poco distante Kol aveva sul viso lo stesso sguardo arcigno di disapprovazione che ce l’aveva Elijah.
“Forse sarebbe meglio andare, che ne dite? L’arrosto.” Disse Rebekah.
“Forse a Klaus farebbe piacere conoscere la casa.” Suggerì Elijah con esasperazione.
“A me fa piacere mangiare.” Disse Klaus.
Kol scoppiò a ridere.

“E io INSISTO. Facciamogli vedere la CASA.” Disse Elijah spingendolo.
 
 



La villa dei Mikaelson era davvero bella.
Una bellissima villetta in legno, la parte più bella era la scalinata.
Klaus la toccava ammirato.

“Io e Rebekah da bambini scivolavamo sempre sui cornicioni.” Informava Kol.
“E io dovevo gridarvi dietro per farvi smettere, perché se vi facevate male, chi le avrebbe sentite dalla mamma? Io!”
Klaus si volse a guardare Elijah con un sorriso e il moro dovette sventolarsi con la mano per l’occhiata di fuoco che gli lanciò l’altro. Che sguardo ardente!
 
“Avete DUE BAGNI?” chiese Klaus fischiando.

“A dire la verità ne abbiamo TRE, ma uno non lo usiamo mai, è in soffitta, sì, era l’unico modo per non pestarci, visto che Rebekah ci passa mezza nuda metà della giornata e Elijah quando aveva i suoi appuntamenti passava un’ora a fonarsi il ciuffo.” Disse kol.

Elijah avrebbe voluto ribattere con qualcosa di velenoso, Klaus ne era sicuro, ma si trattenne, e mentre contemplava il bagnetto con le piastrelle viola e la fantastica doccia, sentì Rebekah dire con soddisfazione che Kol era sempre l’ultimo a essere pronto visto che passava da adolescente interi pomeriggi in camera a fare chissà che cosa, dopo essersi rimpinzato di porno.
Klaus non credette a cosa stava sentendo, si voltò giusto in tempo per vedere il moretto rincorrere la sorella giù per le scale.

“Perdonali..io non so che cosa..probabilmente fanno così perché sono agitati e nervosi.,” disse Elijah rosso.
“Deve essere bello avere tanti fratelli, non vi annoiate mai vero?”
“In realtà ci siamo sentiti sempre come se fossimo solo in TRE, Finn ha fatto sempre una vita separata, è un tipo solitario che non esce quasi mai dalla sua stanza e passa molto tempo fuori.”
“Sa di me?”
Elijah esitò.

“Gli abbiamo detto di te.”
“E… Gli sto sulle scatole eh?” rise.
“Veramente è più indifferente e tutt’altro che contento all’idea di avere altri fratelli, già non sopporta noi.”

“Questo Finn deve avere proprio una scopa piantata nel..”
“Sono d’accordo!!” gridò Kol, arrivando in quel momento.
Rebekah gli arrivò da dietro frizionandogli i capelli con energia di una bimba pestifera o forse con la frenesia di un'amante che ti vuole baciare.
“Kol, ti sembra il modo di gridare?”

“Ho intuito che non l’avresti mai sgridato per aver detto una parolaccia, quindi l’ho fermato io, perchè lui può e io no? Ah già, è il fratello preferito.”
“Kol..” disse Elijah sibilando.
Ma Kol rideva.
E sorprendentemente anche Klaus.
Elijah e Rebekah si guardavano straniti.

“Questo ragazzo sembra la classica spina nel fianco, mi sarei divertito a dargli una lezione.”
“Credo tu invece non ne hai bisogno, di lezioni di superbia, intendo.” Disse malizioso.

“No, su quello mi vanto di essere un maestro!” ribattè l’altro.
“Okkk!! Che ne dite di vedere la soffitta ora?” disse Elijah intrometendosi.
 
 




Salirono quindi l’ultima scalinata che dava sulla soffitta e Klaus sorrise a vedere quel posto, era un po impolverato ma accogliente.

I suoi occhi si soffermarono sul letto appoggiato al muro, la piccola tele di fianco, il tappeto persiano davanti, il baule pieno di giochi e pupazzi all’angolo, e altre due mini stanzette ai lati.
“Qui c’è il bagno.” Disse Elijah che aveva preso molto sul serio il suo ruolo da guida. “è un po sporco..ehm..è da tanto che non puliamo qui.” disse spingendo via KLaus che rise.

“Ma credevo volessi farmelo vedere.” Si ribellò Klaus ridendo.
“Ci ho ripensato. Troppa polvere, sporco..brrr..”
“Quante storie, sono abituato alla mia vecchia casa!” disse Klaus entrando lo stesso.

Klaus soffermò il suo sguardo sulla portasaponetta piccola ma carina attaccata al muro,sulla vasca graziosa e i comuli di polvere e sporcizia nella vasca, il lavandino era anch'esso sporco ma sembrava elegante. Due eleganti scorrimano per gli asciugamano erano di ottone, sotto la sporcizia sembrava ORO.

Elijah lo guardò atterrito, ma Klaus disse solo “Mmm..non male, una volta ripulito sarà un bagno spettacolare.” Disse solo uscendo.
Elijah si sentiva ancora molto imbarazzato.
“Ehm..qui invece..l’altra stanzetta è un cucinino..”
Klaus rise e così anche gli altri fratelli.

“Insomma..una cucina piccola..non so come chiamarla. “
Klaus fissò la stanzettina che non aveva neanche un mobile, non fosse per un grande videogioco da bar, situato all'interno, quello con cui i bambini si intrattenevano a giocare. Non credeva ne esistessero ancora, pensava fossero scomparsi tutti in favore dei giochi d'azzardo.

“A me sembra tutto tranne una cucina e non ho mai visto un videogioco da bar, dentro una cucina.” Disse l’altro.
Elijah arrossì e Kol scoppiò a ridere, perfino Rebekah sorrise.
“Beh, è una sistemazione provvisoria ma..”

“Funziona??” disse Klaus esaltato, d’improvviso come fosse un bambino.
“Beh..dovrebbe..non siamo riusciti a legare bene i fili.” Disse Kol, adombrandosi un po.

Klaus si fece pensieroso e Elijah pensò subito a distrarlo.



“Beh, comunque è come fosse un mini appartamento eh?”
“Esatto!!” disse Rebekah battendo le mani come una bambina. “è stato il regalo dei nostri genitori per noi.”

“A me piace pensarla come un modo per non averci tra i piedi.” Disse Kol, Elijah gli lanciò un’occhiataccia.
“Temo di non capire.” Disse Klaus sorridendo.

Elijah ebbe la sensazione che lui capisse ma voleva dare solo a lui il gongoleggio della spiegazione, sorrise sentendosi qualcosa sciogliersi dentro.
 
“Beh, diciamo che questa..sarebbe dovuta essere come una seconda casa per noi, non lo è davvero, ma più come un rifugio, come una casetta sull’albero, hai presente?”
Klaus annuì.

“Da piccoli impazzivamo per questo posto. Le vedi quelle travi lassù?” chiese indicandogli delle travi spioventi sul soffitto. “Kol si arrampicava sempre come una scimmia ed era anche molto agile in quello. Faceva prendere dei colpi a me e Rebekah, lei lo seguiva e io dovevo continuamente gettare giù un materasso per lei che cadeva ogni volta.” Disse beccandosi un pugno sulla spalla da parte della sorella.
“Davvero, eh? Sei ancora in grado di farlo, Kol?”

Kol balbettò un po. “Io..sono un po fuori all..ma sì, credo di si.” Disse guardandolo e sorridendo improvvisamente, una luce maliziosa di sfida, gli percorse gli occhi.
“Non se ne parla!!” disse Elijah appena vide Klaus arrampicarsi sulle travi. “è pericoloso. KLAUS!”
“Andiamo, Elijah, non fare il guastafeste.” Disse Klaus ridendo.
“Guastafeste è il suo secondo nome!” disse Kol, arrivando subito dietro di lui.
 
Entrambi lavoravano di braccia proprio come scimmie sugli alberi.
“Vi prego, scendete giù, è pericoloso.” disse Elijah, un po intimorito, ma qualcosa di inconscio si scatenò dentro di lui. Stima, ammirazione, orgoglio.




Si volse verso Rebekah e vide che sua sorella li stava guardando imbambolata e con un sorriso ebete sulla faccia.
“Reb, dovresti andare a vedere l’arrosto. Non vorrai farlo bruciare.” Le disse e un po si senti in colpa di privarle di quella visione, infatti lei come una bimba capricciosa, cominciò a inveire contro di lui.

“Se farai bruciare l’arrosto la cena sarà rovinata, non vorrai mica rischiare, dopo che ci abbiamo messo tanto impegno vero?”
Rebekah se ne andò, mandandolo a farsi fottere , ma scappò a perdifiato forse temendo che le previsioni di Elijah si avverassero.

A Elijah dispiacque di aver impedito a Reb di continuare a bearsi di quella visione magnifica, ma non mentiva, l’arrosto non doveva bruciarsi, e poi sentiva che quello egoisticamente era un momento così MAGICO da condividere solo loro tra maschi.

Non voleva escludere Rebekah, ma davvero, era cresciuto solo con un fratello, perché Finn a conti fatti non sembrava neanche far parte della famiglia per così tanto tempo che trascorreva fuori casa e lontano da loro, e ora vedere suo fratello Kol andare così d’accordo e giocare con l’amore della sua vita, lo emozionava così tanto da farlo quasi piangere. Voleva bearsi di quella visione fino ad abbeverarsi, sentiva che era uno spettacolo quasi privato.
 
Alla fine dopo due giri, Elijah e Kol si staccarono dalle travi, Elijah notò che erano sudati e accaldati, Kol con la sua maglietta grigia e Klaus con quella rossa, così casual e così perfetti, accidenti, meno male che nessuno di loro si era messo in smoking, se era un’altra occasione avrebbe comandato a suo fratello di darsi una lavata, ma ora vedere quella cosa così famigliare e intima e semplice, era una delizia negli occhi.
No, c’era tempo per rimuovere tracce di una delizia così infantile, poteva aspettare ancora un po.

Klaus diede il cinque a Kol e qualcosa cantò ancora a festa nel suo stomaco.
 
Rebekah intanto aveva fatto ritorno e si tornò alle spiegazioni.
La televisione era scollegata da un po perché nessuno più andava li e anche i giochi di Rebekah raccolti tutti dentro il baule non vedevano la luce da un po.

“Quando eravamo piccoli, Rebbie giocava con le bambole e io e Elijah guardavamo la tivu o le videocassette o la play.”
“Guardavi le principesse disney, Elijah?” domandò Klaus maligno.
“Beh, mi piacciono le principesse con i boccoli.” Rispose a tono l’altro, sorridendo.
I fratelli sembravano straniti da quel loro scambio di sguardi ma non dissero niente.

“Beh, direi che è ora di andare a mangiare!” disse Rebekah allegra, Kol la sorpassò per scivolare sul cornicione della scala come faceva una volta e Rebekah gli andò dietro.
“Ehi, aspettami, cafone!”
“Pensa se mettevi la gonna.” Rideva Kol.
 
Klaus stava li a guardarli arrivare in fondo alle scale con un sorriso.

“Hai fatto un miracolo.” Disse Elijah sorridendo.
Klaus sorrise di rimando.
“Elijah, non..probabilmente vogliono solo fare buona impressione su di me..”

“E pensi che sia poco? Tu hai creato questo. Questo clima. Non li vedevo così felici da..non lo so. Vorrei..vorrei,..”
“Sì?” gli chiese Klaus, gli occhi che brillavano e luccicavano, avvicinandosi.

Un calore troppo forte si insinuò nello stomaco di Elijah, no, era una cosa così stupida, per non dire pateticamente sentimentale e poi era troppo presto.

“Andiamo a mangiare, dai!” e lo sorpassò lottando contro i sentimenti che avrebbero voluto Klaus li per tutta la sua vita e anche oltre.
 







*

La cena si svolse nell’armonia generale, i fratelli erano molto curiosi di come Klaus ed Elijah si erano conosciuti e Elijah raccontò tutto, compresa la pattinata sul ghiaccio, riservando per sé solo i particolari piccanti della loro conoscenza.
“Ma dai, davvero gli sei franato addosso? L’hai fatto apposta, dì la verità, Elijah faceva un po il maestrino, un po troppo e gliel’hai fatta pagare.” Disse Kol.

"è vero!" disse Klaus sorridendo malizioso al fratello che distolse lo sguardo in imbarazzo. In realtà già allora flirtavano e aveva trovato una scusa per finire addosso a lui.
Rebekah li guardava perplessa ma decise di non fare commenti al riguardo.
"In realtà lui ha cercato subito di fare colpo su di me, prima facendo la crocerossina racattandomi da una discoteca e poi dicendomi che era uno psicanalista." disse Klaus raccontando la cosa, quando erano arrivati al fattore psicanalista e Kol chiese come lui aveva preso il fatto che era uno psicanalista, Klaus rispose:
"Gli ho detto che poteva andare a farsi fottere, lui e gli altri suoi colleghi strizzarcelli. Gli sarebbe piaciuto studiare un cervello come il mio!" disse Klaus scoppiando a ridere e coinvolgendo gli altri.

"Tu non hai detto proprio così." disse Elijah mettendosi una mano davanti alla bocca pulendosi da una salsa alla menta.
"Già..avevo detto che per lu ero l'ennesimo caso da risolvere."
"Tipico di Elijah,. non farci caso. " dfisse Kol comprensivo. "Ha la sindrome del messia."
"Kol!" lo rimproverò Elijah.
Klaus rise.
"E tu cos'hai risposto?" chiese Rebekah.
"Beh non potevo mentire, ma ho specificato che non mi ero mai portato il lavoro a casa."
Risero tutti.

I fratelli si guardarono e decisero che le sdolcinerie successive era meglio tenersele per loro.

Con grande sollievo di Elijah, i due fratelli non parlarono della madre morta, nè del padre che avevano in comune, o del rapporto conflittuale con Finn, ci fu un momento in cui KLaus accennò al fatto che da Elijah parlava del padre, in cui Rebekah e Kol si guardavano.
"Credetemi, so che pensate di essere stati sfortunati, ma c'è di peggio che non avere papà nella vostra vita. Ed è averlo nella vostra vita." disse rimpinzandosi di quel panino al latte che tanto gli piaceva.

Elijah aveva tremato per quel momento ma poi Rebekah e Kol avevano sorriso e lui li aveva adorati.

C'era ancora il dolce, la torta di mele che Rebekah e Kol avevano preparato che doveva uscire dal forno e mentre loro lavavano i piatti, Elijah ne approfittò per spingere Klaus con lui in giardino.


"Ti rendi conto di che miracolo hai fatto?" gli disse sorridendo come se avessero vinto alla lotteria.
"Non so di che cosa parli." disse Klaus. Oddio com'era bello suo fratello. Suo fratello MAGGIORE. Elijah. Assaporò il suo nome. Elijah.
"Elijah." disse strascicando la lettera J. Aveva bisogno di dirlo. Ecco. L'aveva detto.

Elijah per tutta risposta gli incorniciò il viso e lo baciò con una dolcezza disumana.



"Questo per cos'era?" gli chiese Klaus mentre Elijah gli allacciava le braccia al collo.
"Per essere come sei, per essere mio fratello, per avermi donato uno scopo, una ragione di vita, prima non sapevo per cosa vivevo, ora so che vivo PER TE, per vederti felice, per vedere come hai saputo trasformare un disastro famigliare in un legame d'affetto fraterno sincero e profondo.Guardali, loro sono felici, prima di conoscerti, non lo erano, non lo ero neppure io, perchè io non riuscivo a essere felice, mi mancava qualcosa..e solo adesso ho capito che era QUALCUNO..tu..tu eri il puzzle che ci mancava, per essere i fratelli che dovevamo essere da tanto tempo..e poi perchè TI AMO."

KLaus non riusciva a parlare, potè solo baciarlo di ricambio.
"E io ringrazio te per avermi donato non solo l'amore, ma anche una famiglia. " disse sussurrando. "Nostro padre ci ha maledetto ma allo stesso tempo ci ha benedetto, facendoci incontrare."
Si baciarono ancora e all'improvviso fiocchi di neve caddero dal cielo sulle loro teste.

Risero.
"Hai fatto nevicare d'estate." disse Elijah sorridendo prendendogli ancora il viso per un altro bacio.
E si rese conto solo adesso che nevicava anche quando Rebekah e Kol si erano baciati, solo che aveva smesso quasi subito, tanto da chiedersi, mentre correva, se non fosse stato uno scherzo della sua mente.

Rebekah e Kol uscirono sul giardino e li videro baciarsi, sussultarono, impietriti.
"K-Kol..."
"Adesso capisco perchè era tanto comprensivo con me." disse Kol sorridendo con gli occhi che brillavano.
"Kol..m-ma...questo..questo è.." lo guardò. Non sapeva cosa dire.
"Meraviglioso. È l'amore, sister." e la baciò di slancio.

Rebekah si staccò solo per sussurrargli sulle labbra: "Nevica, come quel giorno, sulla giostra, ricordi?"
"Come potrei scordare il nostro primo bacio? Perfino la neve voleva congratularsi con noi."
Finalmente anche Klaus ed Elijah si accorsero di loro e se Elijah si coprì la bocca con la mano ma i suoi occhi ridevano imbarazzati, Klaus, sorrise imbarazzato ma più sicuro di sè.
"Ci volevamo noi per farvi uscire allo scoperto!" disse Klaus scherzoso.
La risata imbarazzata di Rebekah , era cristallina e pura come le foglie di Aprile, Kol la prese in braccio e le fece fare il giro del giardino tanto per fare qualcosa.

"Propongo una notte a dormire sotto le stelle, così tanto per festeggiare la rottura del ghiaccio sui nostri reciproci segreti." disse Elijah prendendo dalla cucina velocemente una bottiglia di spumante e facendolo cadere dappertutto.
 






















Note dell'autrice: yeeeeeeeeee non sapete come mi ha messo su di morale questo capitolo!
Specifico che per descrivere la casa ho preso ispirazione alla mia vecchia casa LOL
non volevo che fosse la descrizione di una cena noiosa dove si mettono subito a tavola LOL
temevo sarebbe risultato noioso descrivere la cena ma mi piace come è venuto ^^

ringrazio Team per il continuo sostegno, ma anche Klaushoe, è stato anche grazie alla sua recensione se io ho avuto la spinta per aggiornare e quindi anche merito suo se questo capitolo ha visto la luce *_* non avevo più voglia di aggiornare e forse l'avrei fatto ma chissà fra quanto, poi ho letto la sua recensione e mi sono decisa xd
   
 
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