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Autore: jaykayess    28/07/2019    2 recensioni
Freezer è stato sconfitto, Namecc è stato ripristinato, e finalmente Goku fa la sua rimpatriata dopo quasi un mese di assenza.
Ma qualcosa, all’improvviso, cambia nella vita del nostro eroe. E, inevitabilmente, anche nella vita di chi lo circonda.
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eraormai passata una settimana da quando quell’idiota ed il suo marmocchio si erano trasferiti alla Capsule Corporation, iniziando a fare altro che niente. 

Fortunatamente, Vegeta non aveva mai incrociato Kaharoth, né in casa, né tantomeno fuori. Gli era capitato soltanto una volta di incontrare accidentalmente il moccioso sulla strada per uno degli innumerevoli bagni di casa Brief.

 

«Oh... b-buonasera, Vegeta.» aveva biascicato quello, con la faccia da pesce lesso e gli occhi sgranati, probabilmente temendo un’onda di energia dritta in faccia «Non... non credevo tu fossi ancora ospite qui. Sai, non ti vedo mai in giro...»

Inutile dire che il principe dei saiyan non l’aveva neanche degnato di uno sguardo, superandolo e dirigendosi verso il bagno solo con l’intenzione di farsi una doccia dopo il duro allenamento al quale si era sottoposto.

 

Era sul serio una situazione strana, però.

Fosse stato al massimo delle sue forze, probabilmente Kaharoth non ci avrebbe messo niente a raggiungerlo all’interno della gravity room per assillarlo con uno dei suoi soliti, inutili ed idioti discorsi su quanto fosse importante allenarsi con altre persone, spronandolo a combattere contro di lui.

Invece, da quando lui ed il marmocchio erano arrivati, Vegeta non aveva mai, neanche una volta, sentito la voce del decerebrato.

Non che si preoccupasse per lui, ma se Kaharoth non avesse continuato ad allenarsi seriamente, molto probabilmente il principe dei saiyan non avrebbe mai potuto misurarsi con lui per dimostrare di essere superiore, e di poter finalmente raggiungere lo stadio di super saiyan.

 

Così, quella sera, mentre tutti erano impegnati con uno di quegli incontri serali da stupidi terrestri che tutti chiamavano cena in tavola, sua maestà aveva deciso di trascinarsi in giardino quella stupida donna che aveva stupidamente deciso di metterlo sotto il suo stesso tetto, soltanto per poterle riferire qualche domanda.

 

«Che?» aveva chiesto quella, incredula «Mi stai davvero chiedendo come sta Goku? E come mai? Siete diventati amici, per caso?»

A quella domanda, al principe dei saiyan venne da vomitare.

«Ma che diavolo vai a pensare, donna?» aveva infatti ribattuto, stizzito «Non mi preoccupo affatto della salute mentale di Kaharoth. La cosa non mi tocca per niente. Ma se quel nullafacente, oltre a trascurare letteralmente qualsiasi cosa lo circondi, iniziasse anche a trascurare gli allenamenti, i MIEI di allenamenti risulterebbero totalmente inutili. Non voglio distruggere un avversario facendo leva sul suo scarso allenamento, sarebbe giocare sporco, ed io, a differenza di voi stupidi terrestri, non faccio il gioco sporco.»

«Quindi...» Bulma continuava a non capire «Tu vorresti spronarlo ad allenarsi? E come pensi di fare? È distrutto, e se non vuole dar retta ai suoi amici, come pretendi che dia retta a te?»

Quella stupida donna lo stava, come sempre, sottovalutando. Certo, Vegeta era un guerriero, era bravo con le prove di forza ed era bravo a far del male fisico agli altri. Ma, al buon bisogno, era ancora più bravo a trovare le parole giuste. E considerato che Kaharoth, come lui, era un saiyan, avrebbe capito il suo principe molto più di quanto avrebbe mai potuto capire le parole di quegli idioti dei suoi inutili amici.

«Tu e quel branco di inetti rivolete indietro Kaharoth?» ghignò soddisfatto «Allora sarò io a riportarvelo indietro. E, te lo assicuro, una volta riportato indietro, allora sì che finirà all’altro mondo. Per mano mia.»

 

E, essendo il principe dei saiyan un uomo di parola, esattamente il giorno dopo, si era ritrovato a girovagare per i corridoi, alla ricerca di quella che era la stanza di Kaharoth. Ovviamente, non riuscendo subito a trovarla: quella casa era un labirinto, un enorme agglomerato di corridoi che, alla fine, si rivelavano essere dei completi vicoli ciechi.

Alla fine, stanco di cercare a vuoto, aveva deciso di tornare al piano terra, incontrando, in modo piuttosto fortunato, il figlio del deficiente che si apprestava ad uscire, con tanto di uniforme da allenamento e coda di cavallo. Fortunatamente, quei capelli da idiota stavano crescendo, e sarebbe risultato alle persone meno idiota.

 

«Hey, marmocchio.»

Quello, irrigidendosi, si era voltato nella sua direzione, bianco in volto, proprio come se avesse visto un fantasma. Che voleva Vegeta da lui? Gli aveva per caso, involontariamente, fatto un torto?

Sicuro del contrario, si era girato completamente verso l’altro saiyan, schiarendosi la voce «S-sì?»

«Dov’è la stanza di tuo padre?»

Il piccolo Gohan era completamente incredulo: Vegeta gli aveva appena chiesto dove si trovasse la stanza del suo papà. Che volesse ucciderlo nel sonno? Da quel che ne sapeva, in fondo, suo padre a quell’ora del mattino era ancora nel mondo dei sogni. Sempre che ancora riuscisse a dormire.

Così, incerto se rispondergli o meno, aveva iniziato a grattarsi nervosamente la nuca, inarcando un sopracciglio, assumendo un’espressione tra il confuso e lo spaventato.

«Allora?» aveva insistito il principe dei saiyan «Sei diventato muto, per caso? Oppure le tue sinapsi non sono riuscite a collegare bene la mia domanda?»

Gohan deglutì. Vegeta, a volte, sapeva essere davvero cattivo.

«Beh... ecco...»

«Smettila di biascicare, cavolo! Ma tu e tuo padre vi impegnate per essere dei completi idioti, oppure vi viene naturale?!»

A quel punto il bambino, sentendosi sotto pressione ed avvicinandosi un po’ di più alla porta, pronto a premere il pulsante in modo che si aprisse e potesse scappare via, rispose, tutto d’un fiato: «Si trova al terzo piano! Vicino al bagno! O-ora devo andare, ci vediamo, Vegeta!»

E, detto questo, fece velocemente aprire la porta automatica, per poi volare via a tutta velocità, diretto verso il luogo in cui lui e Junior si erano dati appuntamento per allenarsi.

 

 

Vegeta si chiedeva per quale motivo, su quel maledetto pianeta, si comportassero tutti in quel modo assurdo.

 

Nel momento in cui era entrato nella stanza del decerebrato, lo aveva trovato steso di schiena sul letto, con dei vestiti logori addosso, a fissare il soffitto. Era sveglio, eppure, nel momento in cui il principe dei saiyan era entrato, gli aveva rivolto soltanto uno sguardo annoiato.

Vegeta era completamente in disappunto: come osava quell’inetto di terza classe ignorarlo così? Avrebbe dovuto prostrarsi ai suoi piedi! Come si permetteva di ignorare il suo principe in quel modo?

Maledetta terza classe.

«Si può sapere che cazzo stai facendo?!» era stata l’esclamazione di Vegeta, che stava in tutti i modi cercando di mantenere la calma. Se voleva farsi ascoltare, avrebbe dovuto essere il più controllato possibile. In fondo, faceva parte anche del processo per raggiungere lo stadio di super saiyan, giusto? Mantenere il proprio cuore calmo e puro.

 

Goku, dal canto suo, a quell’esordiente da parte dell’altro saiyan, si era voltato una seconda volta in sua direzione, osservandolo meglio: quel giorno, Vegeta non indossava la solita, orribile tutina aderente. Portava invece addosso un paio di pantaloni larghi e grigi, simili a quelli del suo gi, ed una t-shirt nera che, nonostante fosse un po’ larga, gli donava comunque tantissimo. Niente da fare, in quanto ad estetica, il principe dei saiyan superava chiunque gli fosse intorno.

«Ciao, Vegeta...» si limitò a dire, con aria annoiata.

 

Questa risposta fece montare ancora di più il nervosismo in quest’ultimo che, minaccioso, aveva preso ad avvicinarsi al suo interlocutore, stringendo i pugni.

«Sarebbe questo il modo di rispondere al tuo principe, razza di deficiente irrispettoso?! E sarebbe questo il modo in cui si comporta un saiyan?! Un super saiyan? Te ne stai tutto il giorno a crogiolarti nelle tue lacrime come una donnetta! Svegliati, accidenti!»

«Parli bene, tu.» aveva risposto Goku «Non hai mai avuto nessuno da proteggere. Non ti sei mai interessato a niente. Adesso che Chichi mi ha lasciato e che Gohan sta diventando ogni giorno più forte, non ho più niente da proteggere, non posso più difendere nessuno. Sono diventato completamente inutile alla causa. A che serve allenarsi, se non ho nessuno da proteggere?»

«Forse dovresti smettere di pensare a proteggere gli altri e cominciare a pensare un po’ più a te stesso, non credi?»

Sì, stava andando bene, quelle erano decisamente le parole adatte.

E lo capì proprio nel momento in cui, preso probabilmente dalla curiosità, l’idiota si era alzato a sedere sul letto, incrociando le gambe.

«Non fai altro che fare l’altruista.» aveva continuato Vegeta «E a me non interessa, qualsiasi cosa pur di vedere un saiyan tenere alto l’onore della sua razza. Ma quando non c’è da parare il culo a nessuno, allora ti trasformi in uno straccio. Ci hai mai pensato che, forse, nell’essere un po’ egoisti non c’è nulla di sbagliato? Vedendoti così, probabilmente, tuo padre si sta rivoltando nella tomba che non ha. E non solo lui, anche tutto il resto della razza saiyan. Cosa credi di poter fare, sdraiato tutto il giorno su quel maledettissimo letto? E se si presentasse un mostro del calibro di Freezer, che faresti? Te ne resteresti lì a pensare ‘ma tanto non fa niente, la maledettissima cornacchia che mi ha lasciato ormai non è più con me, quindi che distrugga pure questa caccola di pianeta’? È così che si comporta uno della nostra razza? Sei veramente un fallimento, Kaharoth. Lasciatelo dire.» 

«Io sono un fallimento, ma voi tutti non fate altro che continuare a ricordarmelo!» aveva esclamato il povero Goku, esasperato, alzandosi di scatto dal letto «E a te, poi, cosa dovrebbe interessare? Tu mi detesti, e adesso a quanto pare, mi detesta persino Chichi! Sai, dovresti proprio sposarla, siete fatti della stessa pasta!»

 

A quelle ultime parole, il principe dei saiyan aveva completamente perso la pazienza: come osava, quell’idiota di infimo livello, paragonarlo ad un’oca ingrata che non aveva neanche ringraziato per aver avuto continuamente salva la vita?

No, questo non poteva accettarlo.

Ringhiando, aveva avanzato in direzione del decerebrato, colpendolo con una ginocchiata al mento, che l’aveva inevitabilmente scaraventato contro il muro, buttandolo giù.

 

«Vegeta!» aveva esclamato il giovane saiyan, riuscendo a frenare la sua caduta librandosi in volo «Ma sei completamente impazzito?!»

«Preparati a combattere, Kaharoth, perché non mi risparmierò!» era stata la risposta dell’altro saiyan, mentre lo raggiungeva, pronto a colpirlo di nuovo «Ti distruggerò! Fosse l’ultima cosa che faccio!»

 

A niente erano servite le iniziali suppliche di Goku perché, nel giro di pochi minuti, entrambi si erano ritrovati a molti metri dal suolo, a battersi con tutte le loro forze.

Forse, un po’, ma solo un pochino, Vegeta aveva ragione: pensare un po’ a sé stesso lo avrebbe sicuramente aiutato.

 

~

 

𝔢𝔶𝔩à, 𝔪𝔦𝔢𝔦𝔠𝔞𝔯𝔦!

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-JAY

   
 
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