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Autore: Succisana    29/07/2019    1 recensioni
Sono passati 3 anni da quando Sarah ha superato il labirinto. I sentimenti che provava per Jareth, però, ogni giorno si fanno sempre più forti ma da quando lei è diventa colei che lo ha sconfitto, ancora non ha mai avuto modo di rivederlo. Fino a quando, una sera, accadono dei fatti strani dove Sarah sarà costretta a ritornare nel labirinto e riaffrontare sfide difficili e pericolose e fronteggiare un nemico temibile e crudele. Riuscirà Sarah, insieme a Jareth, a rimettere ordine nel labirinto e nella sua vita? E come si evolveranno i sentimenti tra i due?
La storia è un continuo ipotetico del film, spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jareth, Nuovo personaggio, Sarah
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre anni ormai, ma il tempo è come se si fosse fermato da quando l’ho incontrato. Iniziò tutto con il rapimento del mio fratellino. Esausta dei suoi continui piagnucolii da bebè e dalla mia situazione familiare dovuto all’abbandono di mia madre e della nuova famiglia che mio padre stava cercando di ricreare, desiderai che il mio fratellastro fosse portato via e così, pronunciai l’incantesimo del mio libro preferito, Labirinth, e con mio grande stupore, Toby sparì. E lo incontrai...il Re dei Goblin. Apparve davanti a me, in una tempesta di tuoni e fulmini, sotto forma di un barbagianni per poi trasformarsi in un uomo. Era bello e ammaliante, una figura possente, ma allo stesso tempo misteriosa e temibile. Indossava abiti eleganti, formati da una camicia bianca aperta sul petto, un cappotto d’altri tempi completamente nero e dei pantaloni aderenti dello stesso colore che mettevano in risalto le forme delle sue lunghe gambe e della sua mascolinità. Portava un medaglione con una mezzaluna e i suoi capelli brillavano di luce propria, di un biondo quasi divino. Io, una ragazzina di 16 anni, rimasi abbagliata e intimorita da quella figura, la quale mi spiegò la situazione che io, inconsciamente, avevo scatenato. L’unico modo per recuperare il mio fratellino Toby era di terminare il suo labirinto prima che le 13 ore terminassero, sennò sarebbe diventato un goblin. L’avventura iniziò. Riuscii nell’intento e incontrai preziosi amici: Gogol, Sir Didimus con il suo fido destriero e Bubo, i quali mi aiutarono nell’impresa, ma nel termine della sfida, dovetti sfidarlo da sola. Lui. Jareth. La materializzazione dei miei sogni e desideri, delle mie passioni e dei miei incubi. Grazie a mio fratello potei “combattere” contro di lui e affrontarlo in pieno volto, riuscendo a rifiutare tutte le sue offerte, “generose” dal suo punto di vista, non riuscendo mai a capire, in fondo al mio cuore, se fossero inganni oppure no. Ricordo come ieri il nostro dialogo: «Dammi il bambino.» dissi. «Sarah, bada a te...sono stato generoso fino a questo momento ma so essere crudele!» rispose lui, con il suo fare arrogante e autoritario. «Generoso? Che cosa hai fatto di generoso?» «Tutto! Tutto quello che hai voluto. Tu hai chiesto che il bambino fosse preso e io l’ho preso. Tremavi davanti a me e io mi facevo più terrificante! Ho sovvertito l’ordine del tempo e ho messo sottosopra il mondo intero e tutto questo io l’ho fatto per te! Sono stremato dal vivere in funzione di quello che ti aspetti da me. Questo non è generoso?» Raccolsi tutto il mio coraggio, contrastando i sentimenti che mi legavano in qualche modo a lui, e pronunciai le fatidiche parole: «Con rischi indicibili e traversie innumerevoli, ho superato la strada per questo castello oltre la città di Goblin. La mia volontà è forte come la tua e il mio regno...» In quel momento vidi la paura negli occhi del Re e con uno scattò della sua mano mi bloccò: «Basta! Aspetta. Guarda Sarah...guarda quello che ti sto offrendo. I tuoi sogni!» Continuai: «...e il mio regno altrettanto...» «Ciò che ti chiedo è così poco! Lascia solo che io ti domini e potrai avere tutto quello che desideri.» Fu un momento terribile. La mia memoria per un attimo stava giocando brutti scherzi e in più dovevo resistere alla tentazione di non cedere all’offerte di quella splendida creatura che era davanti a me. Ripetetti le parole più di una volta: «...altrettanto grande...altrettanto grande...accidenti! Mai che riesca a ricordare quella frase!» Con l’ultima speranza che gli potesse appartenere, Jareth sospirò l’ultima frase, con l’ultima intenzione di farmi cedere. «Non hai che da temermi, amarmi, fare ciò che io ti dico e io, diventerò il tuo schiavo.» Tremai nel sentirle, quelle dannate parole, ma non volevo mollare, Toby era l’unica cosa che importasse in quel momento e non i miei sentimenti. «Il mio regno è...altrettanto grande...» E li, la memoria tornò. «Tu non hai nessun potere su di me!» E le lacrime cominciarono a solcare il mio volto. Fu l’ultima volta che lo vidi.
   
 
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