Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: biatris    29/07/2019    3 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SENDOH POV
Il braccio faceva meno male ora che glielo avevano ingessato. La gamba invece continuava a dolere parecchio. Akira sospirò. Per quella stagione aveva sicuramente finito di giocare, si disse. Proprio non ci voleva. Fu riscosso dalle sue riflessioni quando sua madre entrò insieme ad un medico nella stanza dove lo avevano portato.
-Akira! – lo chiamò avvicinandosi – Come stai? –
Lui sorrise. Sua madre doveva essersi preoccupata un sacco e non voleva peggiorare la situazione.
-Sono stato meglio – disse – Ma non è nulla di grave, giusto qualcosa di rotto. Non volevo farti preoccupare–
La donna si avvicinò e gli accarezzò i capelli delicatamente.
-Tesoro, io mi preoccuperò sempre per te – disse – E a quanto vedo non sono l’unica…Fuori ho incontrato Koshino e il vostro capitano insieme a due altri ragazzi… -
Akira sorrise. Sapeva che uno degli altri due ragazzi era Mito, l’altro doveva essere Sakuragi a quel punto.
-Mi spiace avervi fatto preoccupare tutti… -
La donna alzò le spalle.
-Ora stai meglio, questo è importante –
Lo fissò in silenzio per un po’. Nel frattempo, il medico era tornato ed ora aveva detto di dover portare al piano di sopra il ragazzo per sistemare la gamba per poi poterla ingessare. Akira sapeva che avrebbe fatto molto male, sperava solo in un minimo di anestesia.
Salutò sua madre, che uscì dalla stanza prima che lui venisse caricato su un ascensore.
 
MITO POV
La madre di Akira era, giustamente, entrata con il figlio nella stanza dove lo avevano portato. Yohei sospirò ancora una volta.
-Mito, posso domandarti una cosa? – si sentì chiedere.
Alzò lo sguardo verso Koshino, che gli aveva posto poco prima la domanda, e annuì.
-In che rapporto siete tu e Akira al momento? – chiese il giocatore del Ryonan.
Yohei sospirò. Bella domanda, si disse, se lo chiedeva anche lui…
-Avevamo deciso di provare ad uscire – confessò poi – È per quello che Akira mi aspettava fuori da scuola questo pomeriggio –
L’altro annuì.
-Quindi avete intenzioni serie… - considerò poi.
Yohei sbuffò. Koshino sembrava una madre premurosa che cercava di proteggere il figlio.
-Se mi stai chiedendo se abbiamo intenzione di uscire ancora la risposta da parte mia è sì, per quanto al momento penso che Akira non vorrà più saperne di me, non posso garantirti che la cosa avrà un futuro… -
Si era reso conto di aver parlato in tono un po’ aspro, ma cercare di esprimere quelle emozioni che lo stavano attanagliando in quel momento non era semplice.
-Yo, Sendoh non cambierà idea perché un pazzo lo ha investito – disse a quel punto Hanamichi – E tu non puoi prenderti la colpa di quello che è accaduto! –
Il moro sorrise un po’ triste, poi scosse la testa.
-Se non fossi stato così idiota avremmo risolto la questione tempo prima… - disse.
Koshino rise piano.
-Diciamo che Akira non ti ha dato vita facile. In quanto a idiozia anche lui ci si è messo d’impegno… -
Yohei sorrise. Apprezzava il tentativo di tirarlo su di morale.
-Sì, però se gli avessi chiesto di incontrarci in un altro luogo… - stava per concludere, ma una voce lo fece fermare.
-Non potevi di certo prevedere quello che sarebbe accaduto –
Yohei alzò la testa. La madre di Akira lo fissava con un sorriso che ricordava molto quello del figlio.
-Tu devi essere Yohei, giusto? – chiese.
Il ragazzo annuì.
-Piacere, io sono Akane, la madre di Akira – disse la donna con un sorriso.
Yohei la fissò. e ora come avrebbe dovuto comportarsi? Si chiese.
-Akira mi ha parlato di te – continuò la donna – E sono contenta che frequenti una bella persona. In quanto a questo incidente è capitato, non è colpa di nessuno se non di quel pazzo, non puoi colpevolizzarti. Pensa che fra poco avrai a che fare con quel testardo di mio figlio che farà di tutto per farti diventare matto –
Il ragazzo la fissò. conosceva la madre di Akira da due minuti e già pensava che fosse una persona fantastica. Sorrise.
-Forse ha ragione, dovrei prepararmi al peggio – disse ironico.
 
SAKURAGI POV
Hanamichi fissò Yohei. Non lo aveva mai visto così preoccupato per qualcuno. Forse quella volta il ragazzo aveva davvero trovato qualcuno per cui valesse la pena vivere. Sospirò sentendolo colpevolizzarsi mentre parlava con Koshino e cercò di farlo riflettere, ma fu del tutto inutile. Probabilmente ci sarebbe riuscito soltanto Sendoh in persona. O forse no, si disse improvvisamente vedendo apparire una donna che, dal sorriso, doveva essere sicuramente la madre del giocatore. La signora si presentò come Akane e, in pochi secondi, riuscì a riportare Yohei alla ragione. Doveva essere una dote di famiglia, si disse Hanamichi, quella di far riflettere il suo amico. Chissà se anche la sua volpe ne era in grado, si chiese, in fondo lui e Sendoh erano praticamente cresciuti insieme. Già, la volpe! Doveva avvisarla di quello che era successo, si disse afferrando il cellulare e comunicando agli altri che sarebbe uscito per qualche minuto per chiamare Kaede.
La madre di Sendoh lo guardò. Ad Hanamichi sembrò di essere analizzato sotto un microscopio.
-Sakuragi? – chiese poi.
Hanamichi arrossì leggermente, non credeva di essere così famoso.
-Sì, sono io…- confermò
La donna sorrise.
-Sento parlare Kaede molto poco, ma quando lo fa nel novanta per cento dei casi parla di te –
Hanamichi arrossì ancora di più. Questo proprio non se lo aspettava.
-Sì beh, noi… - il rosso capì che, in quel modo non si sarebbe mai tolto dai guai -Vado ad avvisarlo di cosa è successo – disse poi dirigendosi in fretta alla fine del corridoio-
 
SENDOH POV
Mentre gli tiravano la gamba, seppure con un minimo di anestesia, strinse i denti. In effetti qualunque movimento facesse gli faceva male qualcosa. Sperò che almeno i dolori passassero in fretta. Quando tutto fu terminato e gli ebbero ingessato la gamba lo misero su una sedia a rotelle.
-Mi dica, per quanto tempo dovrò stare su questo trabiccolo? – chiese al medico.
L’uomo lo fissò e sorrise.
-Beh, il gesso al braccio dovrà tenerlo per un mese, quindi fino ad allora di sicuro non potrà camminare in altro modo. Dopo potrà pian piano iniziare ad usare le stampelle. Il gesso alla gamba glielo toglieremo tra sessanta giorni, poi dovrà fare un po’ di riabilitazione. Per il momento la teniamo qui fino a domani, poi potrà tornare a casa –
Akira sospirò. Poteva decisamente andare peggio, ma la trafila gli sembrò lunghissima. Sarebbe stata dura, pensò mentre lo portavano in camera con un lettino, dove sua madre, Koshino, Uozumi e, con sua meraviglia, Mito e Sakuragi lo aspettavano.
Già, Yohei lo aveva aspettato per tutta la serata ed ora gli sorrideva.
-Non credevo che sareste rimasti tutti – disse imbarazzato.
Fu sua madre a rispondere per gli altri.
-L’infermiera ci ha detto che, seppur l’orario di visite è terminato un’ora fa, potevamo aspettarti finché non fossi uscito. I tuoi amici hanno preferito accertarsi che tu stessi bene. Il Preside invece ha dovuto tornare a scuola e ti fa i suoi auguri di pronta guarigione – disse.
Akira sorrise.
-Beh, un po’ ammaccato, ma sto bene – confermò – Domani dovrebbero mandarmi a casa –
-Beh, se hai bisogno sai che noi siamo sempre qui – disse Uozumi.
Lui annuì. Sapere di avere qualcuno che si preoccupava per lui era bello.
Stettero lì ancora qualche minuto, poi il dottore passò a comunicare che avrebbero dovuto uscire. Akira salutò sua madre, la quale gli stampò un bacio sulla guancia perché in fondo “Il suo bambino era sempre il suo bambino”, strinse una mano a Koshino, Uozumi e Sakuragi. Infine, mentre gli altri uscivano dalla stanza, fissò Yohei. Come avrebbero dovuto salutarsi? Si chiese.
Si guardarono per qualche secondo. Akira sospettava che gli altri li avessero lasciati soli consapevolmente. Inaspettatamente fu Yohei a fare la prima mossa.
-Ciao, buonanotte Akira – gli disse prima di avvicinarsi e stampargli un bacio sulle labbra.
Akira lo fissò, mentre ancora pochi centimetri li separavano. Poi lo afferrò per la nuca facendo scontrare di nuovo le loro labbra, approfondendo questa volta il bacio. Quando si staccarono Yohei sorrise.
-Quando domani sarai a casa fammi uno squillo, che passo da te – disse.
Il giocatore annuì.
Sì, forse alla fine sarebbe andato tutto bene.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: biatris