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Autore: Il corsaro nero    31/07/2019    2 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17: Tra lezioni e banditi

 

Inferno

Passo del Bosco del Settore Nord, venerdì, 23:02

 

“Scusa, Vegeta, ma dovevamo proprio infilarci qua dentro? Si sta scomodi, qui!”

“Chiudi il becco, stupida terza classe! Se avessi trovato un posto migliore per nasconderci l'avrei detto subito, no?!”

Bardack fece uno sbuffo, incrociando le braccia.

Lui, Vegeta e Kohra si erano nascosti in un contenitore dove, tecnicamente, c'erano i diamanti che gli abitanti del villaggio raccoglievano per i banditi... peccato che di diamanti ce n'erano pochi.

Quelle canaglie dovevano aver spolpato quello splendido lago per rubare le materie prime... almeno c'era un po' di spazio per respirare...

Annoiato, alzò il portellone per vedere cosa c'era fuori ma qualcuno lo ricacciò bruscamente giù.

Non appena si voltò, capì che chi lo teneva era Vegeta.

“Si può sapere perché non posso guardare fuori?!” domandò, scocciato, il saiyan e l'altro rivelò: “Se uno di quei deficienti ti vede, è la fine!”

“Sono stato attento a non farmi vedere!”

“Con quella tua faccia da idiota è impossibile non vederti!”

Mentre i due se le dicevano a vicenda, Kohra si mise a suonare la sua ocarina, facendo smettere il litigio tra Vegeta e Bardack.

Riproduceva il suono del vento e della natura...

“Ehi, Kohra! Ma dove l'hai trovata quell'ocarina?” le domandò, incuriosito, Bardack e la giovane donna, smettendo di suonare, rivelò: “Me l'ha regalata Paragas.”

“Eh?! Sul serio?! E quando?”

“Parecchi anni fa... una volta era... diverso...”

“Cioè migliore?” le domandò Vegeta e Kohra, scocciata, gli domandò: “Tu non hai proprio peli sulla lingua, eh? Comunque, un giorno, ho visto una bancarella che vendeva degli strumenti musicali e ho sentito come una forte attrazione verso di questo...” “Ho sentito che gli strumenti musicali che si scelgono rispecchiano il carattere di una persona...” s'intromise Vegeta “Ciò conferma solo la tua personalità assurda e senza senso...” “E poi?” domandò, sinceramente incuriosito, Bardack e la giovane donna raccontò: “Quando vide che mi piaceva, Paragas me la comprò. Le incisioni le feci io per dichiarare al mondo che questo strumento era mio e lo sarebbe sempre stato. Ero così felice che lo baciai sulle labbra.” “Ci vuole davvero poco per ottenere un bacio da te...” la punzecchiò Vegeta e, per tutta risposta, Kohra lo incenerì con lo sguardo.

“Ma quindi voi due vi amavate molto?” le domandò Bardack e la donna, guardando la sua ocarina con uno sguardo strano, ammise: “Molto... lui, per me, era qualcosa di speciale... è stato il primo uomo con cui sia mai entrata in contatto... l'unico che mi è sempre stato accanto dall'inizio alla fine e che mi ha insegnato un sacco di cose... e che ha sempre cercato di aiutarmi... anche se ero io quella che gli salvavo la pelle... finora ero convinta che si era innamorato mentre si occupava di me... ma qualche ora fa ho scoperto che si era preso una bella cotta per me già dalla prima volta in cui mi aveva vista...”

“Ecco perché ha voluto occuparsi di te, quando ti hanno portata a palazzo...” commentò il re mentre Bardack dichiarava: “Io avevo notato qualcosa... non avevo capito che si trattava di amore, ma ho visto che Paragas era diventato molto irrequieto e nervoso quando avevo proposto che Kohra venisse rispedita nella foresta dov'era cresciuta ma non appena tu hai detto che era meglio tenerla tra i saiyan si è subito rilassato.”

“Credo che la mia morte l'abbia distrutto... ma questo non l'ha autorizzato ad usare in quel modo nostro figlio!” dichiarò Kohra, alterandosi “Se lo prendo...”

“E' in una situazione così brutta?”

“Diciamo così: massacrare Paragas di botte è al primo, secondo, terzo e quinto posto della mia lista delle cose da fare. Strappare personalmente la barba a Vegeta è solo al quarto posto.”

“Ma che gentile...” le rispose Vegeta, più offeso dal fatto che fosse finito al quarto posto che il pericolo di cui Kohra lo aveva minacciato.

“Però, come faremo a sfuggire da questi banditi?” domandò Bardack e Vegeta gli rispose, scocciato: “Ma che domande fai? Li massacriamo tutti, no?!”

“Non intendevo questo... è solo che non abbiamo tempo da perdere e giù al villaggio ho sentito una strana storia.”

“Quale storia?”

“Un vecchio mi ha raccontato che questi banditi c'erano anche prima ma ultimamente sono diventati più audaci perché si sono alleati con un tizio incredibilmente forte.”

“E allora? Peggio per loro. Dalla nostra parte, per il momento, abbiamo Kohra.”

“Pare che questo tizio sia scappato dalla sezione Terra degli inferi. Lì ci stanno tutti i più tremendi piantagrane, lo so perché mio figlio Radish, una volta, mi ha mandato una cartolina da lì. Indovina chi ci sta anche? Freezer!”

“Ma non mi dire...”

“In ogni caso, in momenti come questi, è consigliabile usare la logica.”

“Tranquillo, ho già un piano...”

Non appena ebbe detto quelle parole, Vegeta osservò Kohra e le domandò: “Ehi, nella tua borsa hai dei fogli, una penna e una confezione di palloncini?”

“Certo, tieni.” annuì la donna, frugando un attimo nella sua borsa e tirando fuori tutti gli oggetti elencati, che poi passò al compagno.

“Non credo che dei palloncini possano salvarci la coda...” fece notare Bardack e Vegeta, il quale si aspettava quel commento, replicò: “Fidati di me. L'ho già provato un mare di volte e mi è sempre riuscito. E' uno dei miei migliori trucchi, oltre ad essere il mio preferito.”

Bardack lo guardò dubbioso.

Gli sembrava assurdo che dei fogli di carta e dei palloncini potessero risolvere la situazione... ma, dopotutto, Vegeta era famoso per l'intelligenza...

 

Inferno

Covo dei banditi del Settore Nord, venerdì, 23:15

 

I due uomini grandi, grossi e muscolosi apparvero all'improvviso dal folto del bosco.

“Manca molto?” domandò uno all'improvviso e l'altro rispose: “Un po'.”

“Tsk, che scocciatura! Ma perché ci dobbiamo sempre andare noi a prendere quello stupido contenitore?!”

“Perché non abbiamo alcuna posizione, testa di rapa!”

“Stupidi piani alti! Loro se ne stanno sempre al caldo mentre noi facciamo sempre il lavoro noioso e pesante!”

“E piantala! Prima arriviamo, meglio è!”

“Comunque, hai visto anche tu il nuovo alleato del capo? E' davvero imponente!”

“Su questo sono d'accordo con te! Non ho mai visto nessuno più alto e muscoloso di quello!”

“Io ho sentito che prima di tirare le cuoia era uno spietato conquistatore di pianeti...”

“Comunque, da quando è dalla nostra, gli affari vanno a gonfie vele!”

“Altroché, doveva evadere molto prima, secondo me!”

I due mascalzoni proseguirono per un po' finché non giunsero ad un prato dov'era situato un enorme contenitore di ferro.

“Eccolo, finalmente!” esclamò uno dei due “Prima lo sistemiamo, prima ce ne torniamo alla base.”

“Ottimo!”

I due sollevarono il contenitore e sgranarono gli occhi dal quanto era pesante.

“Quei defunti si sono proprio messi sotto a lavorare! Ma senti quanto pesa!” commentò, entusiasta, che sollevò con l'aiuto dell'altro, il quale aggiunse: “Il boss sarà contento!”

I due portarono il contenitore per tutta la foresta finché non arrivarono ad un'imponente e decadente costruzione.

Nonostante l'aspetto minaccioso, i due entrarono tranquillamente e appoggiarono per terra il contenitore, per poi infilarsi e sparire in uno dei mille buchi.

Non appena si furono dileguati, il contenitore si aprì leggermente e ne uscirono tre individui.

“Bene, eccoci arrivati.” commentò Vegeta mentre Kohra commentava, seccata: “Erano lenti come delle lumache quei maledetti buoni a nulla!”

“Beh, non si può negare che pesavamo...” s'intromise Bardack, grattandosi la testa.

Ignorando le parole del compagno, Vegeta domandò a Kohra: “Tutto a posto? Non si è rotto nessun palloncino?”

“No, tranquillo...”

“Dovresti pagarmi per quei palloncini, visto che ho passato tutto il tempo a gonfiarli mentre tu scrivevi qualcosa sui biglietti...” s'intromise il saiyan con la cicatrice e il sovrano lo zittì: “Chiudi quella bocca, terza classe! Vedrai che mi ringrazierai per questo piano!”

“Almeno posso vedere cosa c'è scritto sul foglio che hai attaccato ad ognuno di loro?”

“Non provarci, terza classe. Se lo leggi, ci farai scoprire!”

“Ti fidi proprio di me...”

“Dico sul serio. E' meglio che nessuno legga questa roba a parte i nostri nemici! E' un materiale molto pericoloso...”

Dopodiché, con aria di superiorità, si voltò verso Kohra e le disse: “Noi due andiamo, li sconfiggiamo e torniamo. Tu aspetta qui.”

“Io non ci casco, sai?” fu la risposta della donna, avvicinandosi e superando i due “Vuoi approfittarne per sfuggirmi ma con me non attacca. Verrò anch'io.”

Kohra si fermò davanti al portone di un corridoio e, voltandosi a guardare i due compagni, soprattutto Vegeta, aggiunse: “Così saremo tutti più tranquilli.”

Per tutta risposta, i due uomini la guardarono senza parole.

I tre s'incamminarono in un buio corridoio, il quale era illuminato dalle torce che Kohra aveva tirato fuori dalla sua borsa.

Tuttavia, era la saiyan che conduceva il gruppo, camminando davanti a tutti e con espressione furibonda.

Quegli idioti avrebbero fatto meglio a lasciarla passare senza farle perdere troppo tempo prezioso o gliele avrebbe suonate!

Il gruppo fermò la sua camminata solo quando si trovò davanti ad un enorme portone di legno e ferro.

“Capolinea, ragazzi.” commentò Bardack mentre Vegeta esclamava: “Odio darti ragione, terza classe, ma è evidente che siamo bloccati e che non possiamo andare avanti in nessun modo.”

Seguito da Bardack, il sovrano si allontanò dal portone.

Prima di ritornare nel buio del corridoio, Vegeta si voltò verso Kohra, la quale era rimasta immobile ad osservare il portone e le disse: “Kohra, smettila di guardare quel portone! Ce ne stiamo...!”

Non finì nemmeno la frase che la saiyan diede una tremenda pedata al portone, facendolo cadere dall'altra parte con tremendo tonfo.

“Sono contento che Kohra sia dalla nostra parte...” commentò, sconvolto, Bardack mentre Vegeta aggiungeva: “Adesso capisco perché erano tutti fieri di lei nel reparto distruzione dell'edilizia...”

Ignorando, come al solito, la confusione dei compagni, entrò, furibonda, nella sala situata dietro al portone.

Doveva essere una sala da pranzo, a giudicare dai tavoli e dalle persone davanti a dei piatti.

Evidentemente, stavano mangiando finché non era arrivata Kohra...

“Dov'è l'uscita di questa vecchia baracca?” li domandò, scocciata, la saiyan e un uomo grasso, seduto su un trono, le domandò: “E tu da dove sei saltata fuori?!” “Dalla porta, non vedi?! In ogni caso, non farmi perdere tempo, grassone! Mio figlio è in grave pericolo, perciò, dimmi come uscire di qui e anche alla svelta!”

“Quei tizi sono spacciati!” esclamò Vegeta, il quale era rimasto, assieme a Bardack, nascosto nell'ombra del cunicolo, e Bardack annuì: “La loro forza è nulla al confronto di quella di Kohra!”

Ad un tratto, Bardack notò una persona,anche lui nascosto nell'ombra, ed esclamò: “Ehi, Vegeta! Vieni qua! Guarda quell'uomo laggiù!”

“Mh?” fece, incuriosito, il sovrano, avvicinandosi e, non appena fu alle spalle del subordinato, Bardack, indicò: “Quello dietro al capo, alla sua destra.”

I due fissarono a lungo la figura nel buio poi Bardack esclamò, incredulo: “Eh?! Ma quello...!”

“E' Re Cold!!!” finì Vegeta mentre l'altro sussurrava, sospettoso: “Chissà che cosa ci fa qui...”

“Vorresti prenderci in giro, dolcezza?” domandò il capo a Kohra, schernendola “Guarda che noi siamo una delle bande più pericolose degli inferi!”

“E chi se ne frega! Anch'io so essere pericolosa!”

“Fai tanto la spaccona ma voglio proprio vedere come te la caveresti contro il mio migliore uomo!”

Non appena ebbe detto quelle parole, apparve un enorme bestione muscoloso ma, non fece in tempo a dire o a fare niente che Kohra gli lanciò contro un attacco energetico, il quale colpì in pieno la sua faccia e lo fece svenire.

“Io voglio andarmene da qui al più presto con quegli scemi dei miei compagni!” dichiarò, scocciata, Kohra “Noi tre abbiamo una faccenda in sospeso, cerchiamo di finire questa buffonata il più in fretta possibile! Vi affronterò tutti in una volta sola!”

“Partecipiamo anche noi!” esclamarono due voci alle spalle di Kohra.

Subito apparvero Bardack e Vegeta, facendo restare senza parole i presenti.

“Cosa?! Che ci fanno Re Vegeta e i suoi scimmioni qui?!” si domandò Re Cold, ancora nascosto nell'ombra mentre il capo dei banditi domandò, incredulo: “Chi sono?”

“Salve!” li salutò Bardack mentre Vegeta diceva a Re Cold: “E' un bel po' che non ci si vede è, Re Cold?”

“Eh?!” fece l'altro, sorpreso e il suo alleato domandò: “Cosa?! Tu li conosci?!”

“Beh, sì...”

Non gli piaceva il fatto che quelle scimmie si trovassero lì... ma non sarebbe stato un problema sistemarle a dovere una volta per tutte!

“Ehi, voi due! Non so chi diavolo siete né da dove siete saltati fuori! Ma sappiate che siamo molto forti e che state per diventare tutti le nostre nuove vitamine!” li provocò il capo e subito Vegeta, guardandolo in malo modo, lo corresse: “Analfabeta. Guarda che si dice vittime.”

Il capo diventò rosso per la vergogna.

“In ogni caso, vi consiglio di abbassare la cresta, voi tre... i miei uomini sono molto più numerosi e forti... potrebbero anche farvi male...” li provocò il capo e Vegeta ribatté: “Non sottovalutateci. Siamo benissimo capaci di fare... QUESTO!!!”

Dopo aver detto ciò, Vegeta e Bardack lanciarono dei raggi energetici che colpirono il soffitto e che lasciarono tutti senza parole.

Il capo, dopo aver visto cos'erano stati capaci i due defunti, balbettò: “Sembra che le vostre parole nascondano qualcosa di vero... comunque, io non mi faccio impressionare da simili trucchetti ma va bene! Se volete combattere fate pure! Uomini, fatene scatolette per cani! Riduceteli a bolzetti!”

“Cosa?! A bolzetti?!” ripeterono Bardack e Kohra, guardandosi negli occhi.

Ma cosa intendeva quel ciccione?!

Fu Vegeta, con aria adirata, a capire e a dire: “Si dice a pezzetti, ignorante!”

Se c'era una cosa che gli dava più fastidio che viaggiare con quei due matti era che qualcuno sbagliasse a dire parole così semplici!

Persino Kohra che era vissuta in mezzo alla natura selvaggia per buona parte della vita aveva un lessico più ricco e preciso di quell'idiota!

“E' UGUALE!!!” urlò il capo e, subito, tutti gli uomini del grassone, si avventarono contro i tre.

Nonostante l'inferiorità numerica, i tre evitavano con agilità gli attacchi e rispondevano pure con forza.

“Ma chi diamine sono quelli?!” si lasciò sfuggire il capo, senza parole.

In pochi minuti, tutta la banda fu messa al tappetto.

“Allora, brutto scemo? Su, scegli: vuoi indicarmi dov'è la strada per uscire di qui e raggiungere Baba... oppure, se preferisci, posso darti una mano io a dirmelo, a suon di pugni!” lo minacciò Kohra.

Il capo non sapeva cosa fare ma, all'improvviso gli venne un’idea: “Tu ti credi tanto furba ma sono certa che contro il nostro alleato saresti fritta!”

“Ah, davvero?” fu la neutra risposta di Kohra.

Intuendo di aver attirato la sua attenzione, l'uomo continuò: “Il nostro alleato è molto più forte di noi... non riuscirai mai a sconfiggerlo!”

“Dov'è ora questo prodigio?” domandò Kohra e il capo, indicando il corridoio alla sua destra, le disse: “E' in quel corridoio.”

“Bene. Ci vado subito. Con permesso...”

“Aspetta, Kohra! E' pericoloso!” tentò di bloccarla Bardack ma Kohra lo ignorò ed entrò nel corridoio, gridando: “Vieni fuori, prodigio.”

Ad un tratto, un'enorme sfera nera e viola apparve dal corridoio e, a giudicare dalla traiettoria, rischiava d'investire in pieno Kohra.

“E' un attacco di Re Cold!” lo riconobbe Bardack mentre Vegeta dichiarava: “Quella ragazza è spacciata...”

Nonostante l'attacco a sorpresa letale, Kohra non si fece assolutamente prendere dal panico.

La donna si mise le mani davanti a sé e, senza troppa fatica, sollevò la sfera che esplose sul soffitto, lasciando tutti, persino i suoi compagni, a bocca aperta.

Vedendo ciò che aveva appena fatto quella ragazza, Re Cold uscì dal suo nascondiglio e, piazzandosi proprio davanti a lei, sovrastando l'avversaria minuta con il suo aspetto imponente e muscoloso, le domandò: “Mi stavi cercando, ragazzina con la coda?”

“Sissignore. Devo sconfiggerti per sapere qual'è la strada più veloce per uscire da qui e salvare mio figlio.” rivelò la donna e, non appena terminò di parlare, Re Cold l'afferrò per il bavero del cappotto e, avvicinandola alla faccia, le domandò, divertito: “Altrimenti?”

Neanche stavolta Kohra si fece prendere dal panico.

Si limitò a prenderlo per il bavero dell'armatura e a dire: “Oppure... questo!”

Con una forza inaspettata, lanciò Re Cold sopra le proprie spalle con tutta la sua forza, per poi scaraventarlo con violenza a terra.

L'impatto fu così improvviso e violento che l'alieno si fece sfuggire un: “Ahi!”

“E... questo!” ripeté Kohra, compiendo la stessa mossa di prima.

“Vedi anche tu quello che vedo io?” domandò, incredulo, Vegeta mentre Bardack commentava “Per mille Oozaru! Non riesco a crederci!”

Nel frattempo, Re Cold, a terra e con la testa che gli girava a causa della botta, domandò: “Avete preso la targa del camion che mi ha investito?”

“Scusa.” si scusò la donna, anche se il suo tono faceva capire che non era per niente pentita del colpo che aveva dato.

“Mh? Scusa un accidenti!” rispose, adirato, Re Cold, prendendola di nuovo per il colletto e sollevandola.

Dopo averla guardata un attimo, la provocò: “Prova a farlo un'altra volta se hai coraggio, pulce col cappotto!”

“E... uno!” disse semplicemente la donna, prima di rifare le stesse mosse di prima “E... due!”

Mentre Kohra malmenava per la seconda volta di fila Re Cold, Bardack esclamò: “Kohra è una tipa veramente formidabile!”

L'unico che non considerava Kohra formidabile era, ovviamente, Re Cold, il quale affermò, dopo che la saiyan ebbe finito di malmenarlo: “Credo che lo stesso camion di prima abbia fatto marcia indietro...”

“Scusa di nuovo.” si scusò, ancora una volta, Kohra e, ancora una volta, Re Cold, la sollevando, gridando nel mentre: “Ah sì?!”

Poi, muovendola con forza, le urlò: “Ti sfido a farlo di nuovo, brutta scimmia con la fisarmonica!!!”

Tutto ciò che si sentì, nei successivi secondi fu un: “AHI! AHI! AHI!!!”

Stavolta, Re Cold era troppo malridotto, per combattere contro Kohra, pertanto la donna, lo ringraziò: “Grazie di cuore, signor prodigio, per avermi aiutata con la mia dimostrazione. Non appena avrò salvato mio figlio le manderò un pensierino per ringraziarla.”

Dopodiché, si diresse verso il capo della banda il quale, dopo aver visto ciò di cui era stata capace quella donna, era pallido come un fantasma.

Kohra non sembrò accorgersene minimamente e gli domandò, scocciata: “Dov'è l'uscita di questo tugurio?”

“Di là...” balbettò l'uomo, tremando come un lenzuolo e Bardack bisbigliò all'orecchio del compare: “Sembra che Kohra gli abbia preso lo scalpo.”

“Seguitemi, buffoni! Mio figlio è in grave pericolo!” tuonò, furibonda, la saiyan, correndo verso l'uscita.

Anche i due uomini, alla fine, la seguirono.

“Scusa Kohra, posso chiederti una cosa?” domandò, ad un tratto, Bardack, sempre correndo e Kohra fece: “Cosa?”

“Come mai ti scusi sempre quando metti al tappeto qualcuno?”

“Perché Paragas mi ha detto che devo far così, dato che è sbagliato essere felici di massacrare qualcuno. Io mi scuso sempre ma non provo alcun tipo di rimorso nel malmenare quegli scemi. E' più forte di me.”

“Chissà perché...” fu l'unico commento che fece Vegeta mentre Bardack aggiungeva: “Comunque, non mi aspettavo che tu fossi così forte... e non sei neanche stanca!”

“Sono stata stanca morta solo una volta: quando ho partorito il mio Broly.”

“Dal modo in cui ne parli... potrebbe venire il dubbio che quel marmocchio pesava parecchi chili al momento della sua nascita.”

“E' la verità. Era enorme e ho fatto una faticaccia a tirarlo fuori quando voleva uscire. Pesava cinque chili.”

Bardack e Vegeta rimasero senza parole.

Cinque chili?!

Ma quel bambino non era normale... non che Kohra fosse sana di mente... ma immaginarsi quella donna dall'aspetto fragile e minuto partorire un bambino di cinque chili... senza contare che il peso della norma era intorno ai tre chili...

Bardack si ricordò che Gine gli aveva detto che Radish pesava 3,70 chili mentre Kakaroth tre e mezzo proprio come il primogenito di Vegeta.

Quando al secondo di Vegeta... il sovrano ricorda perfettamente che i medici, durante una visita, avevano dichiarato che il bambino pesava troppo poco, ossia solo un chilo, nonostante la maggior parte degli altri bambini nello stesso periodo fosse verso i due chili.

Se non avesse raggiunto i tre chili, il peso minimo, sarebbe, molto probabilmente, morto durante il parto.

Pertanto, Echalotte era stata sottoposta a una serie di controlli e speciali operazioni in più con l'aiuto della straordinaria tecnologia che gli tsufuru, i precedenti abitanti del pianeta che aveva provveduto a farli sparire dalla circolazione, per poterlo salvare, dato che era assolutamente impensabile che il figlio del re morisse durante il parto, e, alla fine, era nato con tre chili per il rotto della cuffia, salvandosi... mentre il moccioso di Kohra, Broly, alla nascita pesava ben cinque chili!

Dopo un po', il trio decise di fermarsi in un punto dove il corridoio metallico si allargava e dove si trovavano un sacco di porte per riprendere fiato.

Stavolta, fu Kohra a fare una domanda: “Ma quel bestione, re Cold... vi preoccupa così tanto?”

“Certo, è il tipo che ci ha dominati, sai?” le rivelò Vegeta e la donna commentò: “Beh, non mi pare che sia così forte... anche se si trova solo alla sua seconda forma...”

Sentendo quelle parole, Bardack e Vegeta si voltarono verso di lei, domandandole, sconvolti: “Come sarebbe a dire la sua seconda forma?!”

“Beh, non ne sono sicura... ma una volta ho visto il video su internet di un tipo che possedeva ben tre trasformazioni... e la seconda era identica d'aspetto a quella di quel bestione.”

Vegeta si mise a meditare, profondamente preoccupato.

Se era vero ciò che Kohra aveva detto, possedeva altre due trasformazioni davvero potenti e pericolosi... quell'alieno era un vero e autentico mostro... e non osava nemmeno pensare a quanto sarebbe potuto essere pericoloso suo figlio Freezer... eppure c'era qualcosa che non quadrava...

Per quale motivo, Re Cold usava la sua seconda trasformazione?!

Per far abbassare la guardia agli avversari avrebbe usato la prima o per terrorizzarli a morte con la sua potenza l'ultima... e allora perché usava propria la sua seconda trasformazione?!

Ci doveva essere qualcosa sotto...

“Senti Kohra...” fece Vegeta “Il vero aspetto di quel tipo aveva qualcosa di particolare dal punto di vista estetico?”

Kohra ci pensò un po' su, poi ammise: “Sì... era basso! Un vero nano da giardino!”

Aveva appena detto quelle parole che abbassò lo sguardo e sbiancò, per poi cominciare a cercare affannosamente nella sua borsa e intorno a lei.

“Perduto qualcosa?” le domandò, in tono neutro, Vegeta e la giovane rivelò, senza smettere di cercare: “La mia ocarina!”

“No... che perdita...”

“Eh! Non c'è più!”

“Meglio così, ragazza. In questo modo hai ridotto il tuo peso in maniera drastica.”

“Torno indietro a cercarla!”

“Ma sei matta?!”

“Non può essere molto lontana! E io devo assolutamente ritrovarla!”

“Guarda, prometto che non dirò a Paragas che hai perso il suo gingillo!”

Nonostante le preghiere di Vegeta, Kohra tornò indietro per ritrovarla.

Il sovrano, adirato ed esasperato, le ricordò: “Abbiamo cento miglia da fare e tu te ne torni indietro?! Sei pazza!!!”

“E allora valla a cercare tu, visto che la sai tanto lunga! Muoviti!” gl'intimò, furibonda, la saiyan, indicando il corridoio.

Vegeta intuì che era il caso di ubbidirle o finiva male... ma per ripicca, si prese con sé Bardack, dichiarando: “Tu vieni con me!”

“Ehi, non è giusto!”

“Sono il tuo re quindi devi ubbidire!”

I due saiyan s'incamminarono per un po' finché non la videro a mezz'aria... tenuta in mano da Re Cold.

Dall'espressione, era intuibile che fosse arrabbiato...

“Come ci avrà trovato?” domandò Bardack e Vegeta rivelò, scocciato: “Da una stupida e vecchia ocarina.”

“Già... ma anche perché, quando parlate, vi si sente per tutta la base!”

“Fossi in te, non sarei così spaccone!” lo sfidò il re e l'altro, incuriosito, domandò: “Ah sì? E perché?”

“Sappiamo che possiedi altre due trasformazioni!”

Re Cold sgranò gli occhi, sorpreso.

Non si aspettava che quegli scimmioni fossero così esperti...

“E anche se fosse?” domandò e Vegeta, con un ghigno di trionfo, gli domandò: “Perché non ci mostri l'ultima?”

A sentire quella domanda, Re Cold sbiancò.

Non poteva assolutamente usare la sua vera forma!

Sarebbe stata la sua rovina!

“Proprio come sospettavo!” ridacchiò il sovrano.

Finalmente stava per prendersi la sua meritata rivincita...

“Che cosa sospettavi?” domandò Bardack e Vegeta rispose: “C'è solo un motivo per cui, tra tutte le sue trasformazioni, ha scelto di vivere proprio con la seconda... ossia che lui, in realtà... è molto più basso di noi e si vergogna!”

“CHE?!” esclamò, senza parole, Bardack.

Re Cold in realtà era più basso di loro?!

Non l'avrebbe mai immaginato, imponente e muscoloso com'era... persino Vegeta, che era parecchio alto, al suo confronto sembrava un nano...

Eppure, a giudicare dallo sguardo di puro odio doveva avere ragione...

“Questa è bella! Il grande e potente Re Cold che soffre del complesso dell'altezza e che, pertanto, usa una delle sue trasformazioni per apparire più alto degli altri! Non si finisce mai di conoscersi... scommetto che sei alto tale e quale a tuo figlio!” lo schernì Vegeta e Re Cold, adirato, protestò: “Non è fatto vero! Io sono più alto di Freezer nella mia vera forma!”

“Ah sì? E quanto?”

Re Cold rimase in silenzio un attimo prima di sussurrare, lievemente imbarazzato: “...Quattro...”

“Centimetri, non è vero?” gli domandò, con un sorrisetto di vittoria, Vegeta.

Quello era uno dei momenti più belli della sua vita...

“Dovresti vergognarti!” protestò Bardack “Non si usano le proprie abilità solo per eliminare i propri difetti fisici! Un vero guerriero si accetta per quello che è e affronta le difficoltà della vita così come è fatto! In passato, noi saiyan abbiamo combattuto contro gli tsufuru che erano dei veri nanerottoli ma ci hanno dato parecchio filo da torcere! Questo dimostra che in un guerriero non conta nulla l'aspetto fisico!”

“Ma sta zitto, stupido scimmione! Due mostri alti come voi due non potranno mai capire cosa significa essere bassi!!!” urlò Re Cold, buttando violentemente per terra l'ocarina, anche se non si ruppe, e cominciando a lanciare dei raggi energetici verso i due saiyan.

Bardack e Vegeta li evitarono velocemente ma, mentre il primo riprendeva la corsa per il corridoio, Bardack si mosse verso la parte opposta.

“Ma dove cavolo vai?!” gli urlò Vegeta “Dobbiamo andare da quella parte!”

“Devo recuperare l'ocarina di Kohra! Lei ci tiene molto e devo ridargliela!”

“Fa come credi! Ma io mi metto in salvo!” gli strillò il sovrano, abbandonandolo, senza troppi ripensamenti, al suo destino.

Nonostante ciò, Bardack si diresse di nuovo verso Re Cold, schivando con abilità e maestria i suoi attacchi energetici, per poi prendere l'ocarina per terra e scappare verso i suoi compagni.

“Maledetti saiyan!” strillò Re Cold, partendo al loro inseguimento.

Dopo un po', notò una figura con la cosa davanti a sé che prese subito, urlando: “Ah, siete miei, scimmioni!”

Purtroppo, sbiancò subito quando si accorse che il saiyan che aveva preso era nientemeno che Kohra.

Bardack e Vegeta, nascosti dietro ad una porta, osservarono divertiti Re Cold massacrato di nuovo da Kohra.

“Sembra che il nostro Re Cold stia prendendo lezioni di judo...” commentò Bardack divertito mentre Vegeta propose alla donna: “Ehi, Kohra! Perché non ci mostri qualcuna delle tue tecniche?”

“Come volete...” fu la neutra risposta della saiyan mentre teneva tranquillamente con una mano la lunga coda di Re Cold, il quale stava cercando di scappare da quel demonio con la coda.

La saiyan, dopo aver riflettuto un attimo, disse: “E adesso, signori... vi mostrerò la mia famosa presa roteante.”

Con uno scatto veloce, fece roteare l'alieno e, quando il poveraccio, finì di girare su sé stesso era completamente legato con la sua coda.

“Che chiamo anche... biscotto di scemo.” concluse Kohra mentre Re Cold commentava, infastidito: “Molto divertente...”

Anche Bardack e Vegeta osservavano, divertiti e senza parole, la scena.

“Lo sta sistemando per le feste.” commentò Bardack mentre l'altro commentava: “Come biscotto, Re Cold è proprio indigesto. Ih ih ih.”

“Dai, mostracene un'altra!” la pregò Bardack e Kohra annuì: “Allora fate attenzione. Questa tecnica è molto utile per far addormentare l'avversario. Fa la nanna, bestione.”

Kohra diede un piccolo e leggero pugnetto sulla fronte di Re Cold, il quale crollò subito nel mondo dei sogni, mettendosi pure a russare.

A quel punto, Kohra batté due volte le mani e disse: “Su, signor prodigio, sveglia.”

Incredibilmente, anche se ancora un po' assonnato, Re Cold aprì gli occhi e dichiarò, stravolto: “Ho avuto un incubo spaventoso...”

“Quest'altra mia tecnica, invece, serve per rinforzare i muscoli della mano. Così, vedete?” continuò Kohra, dando dei piccoli e leggeri colpi sul naso di re Cold.

L'alieno rimase in silenzio un secondo, prima di domandare: “Hai intenzione di continuare a lungo?”

“Certo, perché?”

“Perché il tuo collaboratore non collabora più!”

Dopo aver urlato quella frase, Re Cold corse verso la porta più vicina e chiuse con forza la porta, non accorgendosi che un lembo del suo mantello era rimasto fuori.

Kohra se ne accorse e domandò ai suoi due uomini: “Volete vedere un'ultima mia tecnica?”

“Altroché! Sei fantastica! Se tu fossi stata ancora viva, avremmo annientato Re Cold!” la elogiò Bardack e Kohra, sorridendo, disse, avvicinandosi alla porta: “Allora aspettate un attimo, per favore. Ho ancora un'ultima tecnica davvero niente male da mostrarvi.”

Sentendo quelle parole, Re Cold, sempre da dietro la porta, l'informò: “Ehm, mi dispiace, scimmietta, ma dovrai trovarti un'altra cavia per i tuoi esperimenti.”

Aveva appena pronunciato quelle parole che sentì qualcosa tirarlo violentemente proprio da dietro la porta.

Re Cold fece appena in tempo a dire “Eh?!” che Kohra lo fece tornare dall'altra parte, sfondando la porta.

Prima che l'alieno avesse il tempo di capire cosa stesse succedendo, Kohra gli prese il piede e cominciò a farlo girare velocemente sulla sua testa.

“Ehi, quella è la tecnica con cui ha messo al tappetto Nappa!” riconobbe, esterrefatto, Vegeta mentre Bardack notava: “Se Re Cold si trovasse nella sua forma finale forse per Kohra non sarebbe così facile...”

“Di sicuro, nemmeno noi due insieme non potremmo niente contro di lui in quella forma...”

“Però si vede che è da parecchio che non si allena duramente.”

“Si crederà il più forte e invincibile e, pertanto, penserà che non ha bisogno di allenarsi... comunque, per nostra fortuna, non userà quella trasformazione, perché altrimenti, dimostrerebbe che è veramente basso e che, per tutto questo tempo ha solo mentito!”

“Non mi aspettavo che Re Cold fosse basso... si vede che è una famiglia di nani da parecchie generazioni... chissà se anche Freezer vorrebbe essere più alto...”

“Ma di sicuro! Anzi, scommetto che, se potesse, chiederebbe di essere più alto di cinque centimetri.”

“Perché così nessuno se ne accorgerebbe?”

“Quello di sicuro... ma anche perché così può vantarsi di essere più alto di suo padre nella sua forma originale di un centimetro...”

Intanto, Kohra aveva smesso di far girare Re Cold e l'aveva lanciato lontano.

“Mamma, aiuto!!!” strillò Re Cold mentre Bardack domandava al compagno: “Hai visto, Vegeta?”

“Sì, un imperatore volante.”

Una volta che il bestione fu sistemato, Kohra disse: “D'accordo, gente. Infiliamoci in quella porta e andiamocene.”

“C'è l'uscita?” domandò Bardack ma Kohra scosse la testa: “No... ma qui c'è una mia vecchia conoscenza che ci porterà fuori in un battibaleno!”

I due saiyan, dopo essersi guardati un attimo, seguirono la donna, la quale, nel frattempo, era entrata in una porta.

La stanza era molto grande e completamente buia ma non appena Kohra accese la luce, Bardack e Vegeta sgranarono gli occhi, senza parole.

“Ma quella... è una bestia pericolosa di Vegeta!!!” esclamò, senza parole, il re e Bardack aggiunse: “Per mille code di scimmie... non ne ho mai vista una così grossa e minacciosa!!!”

“State calmi, voi due! E' solo mia madre!” li zittì, seccata, Kohra mentre liberava la creatura dalle robuste catene sul suo corpo, spezzandole con la forza delle sue mani.

Quella notizia fece solo restare di sasso i due saiyan.

Quell'essere era la madre adottiva di Kohra?!

All'apparenza sembrava un mostro pericoloso...

“Beh... dopotutto, si possono scegliere gli amici ma non i parenti...” balbettò Bardack per smorzare un po' la tensione mentre Vegeta diceva: “Però... adesso che me lo dici, noto che voi due vi assomigliate molto...”

Ignorandoli, Kohra liberò la creatura dalle catene e, una volta che fu libera, Kohra le disse, al settimo cielo: “Ecco fatto! Sei libera, mamma!”

Poi, abbracciandole con dolcezza il muso mentre le scendevano le lacrime agli occhi, le sussurrò: “Mi sei mancata tanto...”

“Ehm, non vorrei rovinare questo magico momento tra madre e figlia...” le interruppe Vegeta “Ma noi qui ce ne dovremmo andare... e alla svelta, anche!”

“Ma Vegeta, c'è il soffitto che blocca la fuga.” fece notare Bardack ma Kohra rispose: “A quello ci penso io. Voi salite a bordo. E non preoccupatevi per mia madre. Non mangia saiyan... di solito...”

Diffidenti al massimo, i due salirono in groppa alla bestia e, una volta a posto, Kohra lanciò una sfera d'energia verde in alto, la quale disintegrò completamente il soffitto.

“Ecco fatto! Andiamo, mamma!” urlò la donna e l'essere si librò velocemente nel cielo.

“Fermi dove siete!!!” urlarono delle voci alle loro spalle.

Vegeta si voltò e vide due uomini della banda che l'inseguivano su delle creature volanti.

“Ora, Kohra! Lanciali!!!” ordinò alla donna e la ragazza aprì la sua borsa facendo uscire una moltitudine di palloncini di vario colore con su attaccato un pezzo di carta gialla.

Vedendoli, i due rimasero senza parole.

“Ma sono... dei palloncini!” esclamò, senza parole, uno dei due mentre l'altro commentava: “E pensano di fermarci con quelli?!”

C'era qualcosa di strano... quella era davvero l'ultima carta dei nemici?!

“Ehi, hai notato? A ognuno è attaccato un foglio di carta... vediamo cosa c'è scritto…” notò uno dei due, prendendo un palloncino.

Aprì il foglio ed esclamò, sorpreso: “Ehi, è una barzelletta!”

“Fammi leggere: un tizio molto alto entra in un bar e dice...” lesse l'altro incuriosito.

Pochi secondi dopo, i due si misero a ridere: “AH AH AH AH!!! Divertentissima!!!”

“Altroché! Mai sentito niente di più divertente in vita mia! Ah ah ah ah!”

“Ah ah ah ah! Ho le lacrime agli occhi, non vedo più niente!”

“Neanch'io! Ah ah ah ah!”

CRASH!!!

Kohra si voltò verso il rumore e domandò: “Cos'era?”

“Il segnale che le nostre difese aeree hanno funzionato.” fu la risposta, con un sorriso compiaciuto, di Vegeta.

La donna l'osservò stupita e domandò: “I palloncini?”

“I biglietti che portavano. Ho scritto su di essi la mia migliore barzelletta. Chiunque la senta non può fare a meno di ridere a crepapelle.”

“Non credo che funzioni sempre...”

“Beh, i tizi dietro di noi si sono schiantati! Questo significa che hanno letto la barzelletta e gli sono venute le lacrime agli occhi a furia di ridere.”

“Beh, io ho letto quel messaggio eppure, non sono morta dal ridere.”

“L'hai letto sul serio?!”

“Certo. Mi spieghi cosa c'è di così divertente in un tizio molto alto che entra in un bar e dice...!”

“Ferma lì, ho capito! L'hai letta ma non l'hai capita, per questo non ti sei messa a ridere come una pazza!”

 

Inferno

Villaggio infernale del Settore Nord, sabato, 00:00

 

La vecchia strega fece un sorriso soddisfatto.

Anche quel giorno gli affari erano andati bene... ora poteva tornarsene a casa...

Fece per chiudere la porta dell'edificio dove lavorava ma una mano con indosso un guanto bianco la bloccò.

La donna alzò la testa e vide una ragazza sudata e con un bel viso che domandò, ansimando: “Sei Baba?”

“Sì...”

“Devi aiutarmi a salvare mio figlio!”

   
 
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