Capitolo 17:
Tra
lezioni e banditi
Inferno
Passo del
Bosco
del Settore Nord, venerdì, 23:02
“Scusa,
Vegeta,
ma dovevamo proprio infilarci qua dentro? Si sta scomodi,
qui!”
“Chiudi
il
becco, stupida terza classe! Se avessi trovato un posto migliore per
nasconderci l'avrei detto subito, no?!”
Bardack fece
uno
sbuffo, incrociando le braccia.
Lui, Vegeta e
Kohra si erano nascosti in un contenitore dove, tecnicamente, c'erano i
diamanti
che gli abitanti del villaggio raccoglievano per i banditi... peccato
che di
diamanti ce n'erano pochi.
Quelle
canaglie
dovevano aver spolpato quello splendido lago per rubare le materie
prime...
almeno c'era un po' di spazio per respirare...
Annoiato,
alzò
il portellone per vedere cosa c'era fuori ma qualcuno lo
ricacciò bruscamente
giù.
Non appena si
voltò, capì che chi lo teneva era Vegeta.
“Si
può sapere
perché non posso guardare fuori?!”
domandò, scocciato, il saiyan e l'altro
rivelò: “Se uno di quei deficienti ti vede,
è la fine!”
“Sono
stato
attento a non farmi vedere!”
“Con
quella tua
faccia da idiota è impossibile non vederti!”
Mentre i due
se
le dicevano a vicenda, Kohra si mise a suonare la sua ocarina, facendo
smettere
il litigio tra Vegeta e Bardack.
Riproduceva
il
suono del vento e della natura...
“Ehi,
Kohra! Ma
dove l'hai trovata quell'ocarina?” le domandò,
incuriosito, Bardack e la
giovane donna, smettendo di suonare, rivelò: “Me
l'ha regalata Paragas.”
“Eh?!
Sul
serio?! E quando?”
“Parecchi
anni
fa... una volta era... diverso...”
“Cioè
migliore?”
le domandò Vegeta e Kohra, scocciata, gli
domandò: “Tu non hai proprio peli
sulla lingua, eh? Comunque, un giorno, ho visto una bancarella che
vendeva
degli strumenti musicali e ho sentito come una forte attrazione verso
di
questo...” “Ho sentito che gli strumenti musicali
che si scelgono rispecchiano
il carattere di una persona...” s'intromise Vegeta
“Ciò conferma solo la tua
personalità assurda e senza senso...” “E
poi?” domandò, sinceramente
incuriosito, Bardack e la giovane donna raccontò:
“Quando vide che mi piaceva,
Paragas me la comprò. Le incisioni le feci io per dichiarare
al mondo che
questo strumento era mio e lo sarebbe sempre stato. Ero così
felice che lo
baciai sulle labbra.” “Ci vuole davvero poco per
ottenere un bacio da te...” la
punzecchiò Vegeta e, per tutta risposta, Kohra lo
incenerì con lo sguardo.
“Ma
quindi voi
due vi amavate molto?” le domandò Bardack e la
donna, guardando la sua ocarina
con uno sguardo strano, ammise: “Molto... lui, per me, era
qualcosa di
speciale... è stato il primo uomo con cui sia mai entrata in
contatto...
l'unico che mi è sempre stato accanto dall'inizio alla fine
e che mi ha
insegnato un sacco di cose... e che ha sempre cercato di aiutarmi...
anche se
ero io quella che gli salvavo la pelle... finora ero convinta che si
era
innamorato mentre si occupava di me... ma qualche ora fa ho scoperto
che si era
preso una bella cotta per me già dalla prima volta in cui mi
aveva vista...”
“Ecco
perché ha
voluto occuparsi di te, quando ti hanno portata a palazzo...”
commentò il re
mentre Bardack dichiarava: “Io avevo notato qualcosa... non
avevo capito che si
trattava di amore, ma ho visto che Paragas era diventato molto
irrequieto e
nervoso quando avevo proposto che Kohra venisse rispedita nella foresta
dov'era
cresciuta ma non appena tu hai detto che era meglio tenerla tra i
saiyan si è
subito rilassato.”
“Credo
che la
mia morte l'abbia distrutto... ma questo non l'ha autorizzato ad usare
in quel
modo nostro figlio!” dichiarò Kohra, alterandosi
“Se lo prendo...”
“E'
in una
situazione così brutta?”
“Diciamo
così:
massacrare Paragas di botte è al primo, secondo, terzo e
quinto posto della mia
lista delle cose da fare. Strappare personalmente la barba a Vegeta
è solo al
quarto posto.”
“Ma
che
gentile...” le rispose Vegeta, più offeso dal
fatto che fosse finito al quarto
posto che il pericolo di cui Kohra lo aveva minacciato.
“Però,
come
faremo a sfuggire da questi banditi?” domandò
Bardack e Vegeta gli rispose,
scocciato: “Ma che domande fai? Li massacriamo tutti,
no?!”
“Non
intendevo
questo... è solo che non abbiamo tempo da perdere e
giù al villaggio ho sentito
una strana storia.”
“Quale
storia?”
“Un
vecchio mi
ha raccontato che questi banditi c'erano anche prima ma ultimamente
sono
diventati più audaci perché si sono alleati con
un tizio incredibilmente
forte.”
“E
allora?
Peggio per loro. Dalla nostra parte, per il momento, abbiamo
Kohra.”
“Pare
che questo
tizio sia scappato dalla sezione Terra degli inferi. Lì ci
stanno tutti i più
tremendi piantagrane, lo so perché mio figlio Radish, una
volta, mi ha mandato
una cartolina da lì. Indovina chi ci sta anche?
Freezer!”
“Ma
non mi
dire...”
“In
ogni caso,
in momenti come questi, è consigliabile usare la
logica.”
“Tranquillo,
ho
già un piano...”
Non appena
ebbe
detto quelle parole, Vegeta osservò Kohra e le
domandò: “Ehi, nella tua borsa
hai dei fogli, una penna e una confezione di palloncini?”
“Certo,
tieni.”
annuì la donna, frugando un attimo nella sua borsa e tirando
fuori tutti gli
oggetti elencati, che poi passò al compagno.
“Non
credo che
dei palloncini possano salvarci la coda...” fece notare
Bardack e Vegeta, il
quale si aspettava quel commento, replicò: “Fidati
di me. L'ho già provato un
mare di volte e mi è sempre riuscito. E' uno dei miei
migliori trucchi, oltre
ad essere il mio preferito.”
Bardack lo
guardò dubbioso.
Gli sembrava
assurdo che dei fogli di carta e dei palloncini potessero risolvere la
situazione... ma, dopotutto, Vegeta era famoso per l'intelligenza...
Inferno
Covo dei
banditi
del Settore Nord, venerdì, 23:15
I due uomini
grandi, grossi e muscolosi apparvero all'improvviso dal folto del bosco.
“Manca
molto?”
domandò uno all'improvviso e l'altro rispose: “Un
po'.”
“Tsk,
che
scocciatura! Ma perché ci dobbiamo sempre andare noi a
prendere quello stupido
contenitore?!”
“Perché
non
abbiamo alcuna posizione, testa di rapa!”
“Stupidi
piani
alti! Loro se ne stanno sempre al caldo mentre noi facciamo sempre il
lavoro
noioso e pesante!”
“E
piantala!
Prima arriviamo, meglio è!”
“Comunque,
hai
visto anche tu il nuovo alleato del capo? E' davvero
imponente!”
“Su
questo sono
d'accordo con te! Non ho mai visto nessuno più alto e
muscoloso di quello!”
“Io
ho sentito
che prima di tirare le cuoia era uno spietato conquistatore di
pianeti...”
“Comunque,
da
quando è dalla nostra, gli affari vanno a gonfie
vele!”
“Altroché,
doveva evadere molto prima, secondo me!”
I due
mascalzoni
proseguirono per un po' finché non giunsero ad un prato
dov'era situato un
enorme contenitore di ferro.
“Eccolo,
finalmente!” esclamò uno dei due “Prima
lo sistemiamo, prima ce ne torniamo
alla base.”
“Ottimo!”
I due
sollevarono il contenitore e sgranarono gli occhi dal quanto era
pesante.
“Quei
defunti si
sono proprio messi sotto a lavorare! Ma senti quanto pesa!”
commentò,
entusiasta, che sollevò con l'aiuto dell'altro, il quale
aggiunse: “Il boss
sarà contento!”
I due
portarono
il contenitore per tutta la foresta finché non arrivarono ad
un'imponente e
decadente costruzione.
Nonostante
l'aspetto minaccioso, i due entrarono tranquillamente e appoggiarono
per terra
il contenitore, per poi infilarsi e sparire in uno dei mille buchi.
Non appena si
furono dileguati, il contenitore si aprì leggermente e ne
uscirono tre
individui.
“Bene,
eccoci
arrivati.” commentò Vegeta mentre Kohra
commentava, seccata: “Erano lenti come
delle lumache quei maledetti buoni a nulla!”
“Beh,
non si può
negare che pesavamo...” s'intromise Bardack, grattandosi la
testa.
Ignorando le
parole del compagno, Vegeta domandò a Kohra:
“Tutto a posto? Non si è rotto
nessun palloncino?”
“No,
tranquillo...”
“Dovresti
pagarmi per quei palloncini, visto che ho passato tutto il tempo a
gonfiarli
mentre tu scrivevi qualcosa sui biglietti...” s'intromise il
saiyan con la
cicatrice e il sovrano lo zittì: “Chiudi quella
bocca, terza classe! Vedrai che
mi ringrazierai per questo piano!”
“Almeno
posso
vedere cosa c'è scritto sul foglio che hai attaccato ad
ognuno di loro?”
“Non
provarci,
terza classe. Se lo leggi, ci farai scoprire!”
“Ti
fidi proprio
di me...”
“Dico
sul serio.
E' meglio che nessuno legga questa roba a parte i nostri nemici! E' un
materiale molto pericoloso...”
Dopodiché,
con aria di superiorità, si voltò verso Kohra
e le disse: “Noi due andiamo, li sconfiggiamo e torniamo. Tu
aspetta qui.”
“Io
non ci casco, sai?” fu la risposta della donna,
avvicinandosi e superando i due “Vuoi approfittarne per
sfuggirmi ma con me non
attacca. Verrò anch'io.”
Kohra si
fermò davanti al portone di un corridoio e,
voltandosi a guardare i due compagni, soprattutto Vegeta, aggiunse:
“Così
saremo tutti più tranquilli.”
Per tutta
risposta, i due uomini la guardarono senza
parole.
I tre
s'incamminarono in un buio corridoio, il quale era
illuminato dalle torce che Kohra aveva tirato fuori dalla sua borsa.
Tuttavia, era
la saiyan che conduceva il gruppo,
camminando davanti a tutti e con espressione furibonda.
Quegli idioti
avrebbero fatto meglio a lasciarla passare
senza farle perdere troppo tempo prezioso o gliele avrebbe suonate!
Il gruppo
fermò la sua camminata solo quando si trovò
davanti ad un enorme portone di legno e ferro.
“Capolinea,
ragazzi.” commentò Bardack mentre Vegeta
esclamava: “Odio darti ragione, terza classe, ma è
evidente che siamo bloccati
e che non possiamo andare avanti in nessun modo.”
Seguito da
Bardack, il sovrano si allontanò dal portone.
Prima di
ritornare nel buio del corridoio, Vegeta si voltò verso
Kohra, la quale era
rimasta immobile ad osservare il portone e le disse: “Kohra,
smettila di
guardare quel portone! Ce ne stiamo...!”
Non
finì nemmeno la frase che
la saiyan diede una tremenda pedata al portone, facendolo cadere
dall'altra
parte con tremendo tonfo.
“Sono
contento che Kohra sia dalla nostra parte...”
commentò, sconvolto, Bardack mentre Vegeta aggiungeva:
“Adesso capisco perché
erano tutti fieri di lei nel reparto distruzione
dell'edilizia...”
Ignorando,
come al solito, la confusione dei compagni,
entrò, furibonda, nella sala situata dietro al portone.
Doveva essere
una sala da pranzo, a giudicare dai tavoli
e dalle persone davanti a dei piatti.
Evidentemente,
stavano mangiando finché non era arrivata
Kohra...
“Dov'è
l'uscita di questa vecchia baracca?” li domandò,
scocciata, la saiyan e un uomo grasso, seduto su un trono, le
domandò: “E tu da
dove sei saltata fuori?!” “Dalla porta, non vedi?!
In ogni caso, non farmi
perdere tempo, grassone! Mio figlio è in grave pericolo,
perciò, dimmi come
uscire di qui e anche alla svelta!”
“Quei
tizi sono spacciati!” esclamò Vegeta, il quale era
rimasto, assieme a Bardack, nascosto nell'ombra del cunicolo, e Bardack
annuì:
“La loro forza è nulla al confronto di quella di
Kohra!”
Ad un tratto,
Bardack notò una persona,anche lui nascosto
nell'ombra, ed esclamò: “Ehi, Vegeta! Vieni qua!
Guarda quell'uomo laggiù!”
“Mh?”
fece, incuriosito, il sovrano, avvicinandosi e, non
appena fu alle spalle del subordinato, Bardack, indicò:
“Quello dietro al capo,
alla sua destra.”
I due
fissarono a lungo la figura nel buio poi Bardack
esclamò, incredulo: “Eh?! Ma quello...!”
“E'
Re Cold!!!” finì Vegeta mentre l'altro sussurrava,
sospettoso: “Chissà che cosa ci fa
qui...”
“Vorresti
prenderci in giro, dolcezza?” domandò il capo a
Kohra, schernendola “Guarda che noi siamo una delle bande
più pericolose degli
inferi!”
“E
chi se ne frega! Anch'io so essere pericolosa!”
“Fai
tanto la spaccona ma voglio proprio vedere come te
la caveresti contro il mio migliore uomo!”
Non appena
ebbe detto quelle parole, apparve un enorme
bestione muscoloso ma, non fece in tempo a dire o a fare niente che
Kohra gli
lanciò contro un attacco energetico, il quale
colpì in pieno la sua faccia e lo
fece svenire.
“Io
voglio andarmene da qui al più presto con quegli
scemi dei miei compagni!” dichiarò, scocciata,
Kohra “Noi tre abbiamo una
faccenda in sospeso, cerchiamo di finire questa buffonata il
più in fretta
possibile! Vi affronterò tutti in una volta sola!”
“Partecipiamo
anche noi!” esclamarono due voci alle
spalle di Kohra.
Subito
apparvero Bardack e Vegeta, facendo restare senza
parole i presenti.
“Cosa?!
Che ci fanno Re Vegeta e i suoi scimmioni qui?!”
si domandò Re Cold, ancora nascosto nell'ombra mentre il
capo dei banditi
domandò, incredulo: “Chi sono?”
“Salve!”
li salutò Bardack
mentre Vegeta diceva a Re Cold: “E' un bel po' che non ci si
vede è, Re Cold?”
“Eh?!”
fece l'altro, sorpreso
e il suo alleato domandò: “Cosa?! Tu li
conosci?!”
“Beh,
sì...”
Non
gli piaceva il fatto che
quelle scimmie si trovassero lì... ma non sarebbe stato un
problema sistemarle
a dovere una volta per tutte!
“Ehi,
voi due! Non so chi
diavolo siete né da dove siete saltati fuori! Ma sappiate
che siamo molto forti
e che state per diventare tutti le nostre nuove vitamine!” li
provocò il capo e
subito Vegeta, guardandolo in malo modo, lo corresse:
“Analfabeta. Guarda che
si dice vittime.”
Il
capo diventò rosso per la
vergogna.
“In
ogni caso, vi consiglio di
abbassare la cresta, voi tre... i miei uomini sono molto più
numerosi e forti...
potrebbero anche farvi male...” li provocò il capo
e
Vegeta ribatté: “Non sottovalutateci. Siamo
benissimo capaci di fare...
QUESTO!!!”
Dopo aver
detto
ciò, Vegeta e Bardack lanciarono dei raggi energetici che
colpirono il soffitto
e che lasciarono tutti senza parole.
Il capo, dopo
aver visto cos'erano stati capaci i due defunti, balbettò:
“Sembra che le
vostre parole nascondano qualcosa di vero... comunque, io non mi faccio
impressionare da simili trucchetti ma va bene! Se volete combattere
fate pure!
Uomini, fatene scatolette per cani! Riduceteli a bolzetti!”
“Cosa?!
A
bolzetti?!” ripeterono Bardack e Kohra, guardandosi negli
occhi.
Ma cosa
intendeva quel ciccione?!
Fu Vegeta,
con
aria adirata, a capire e a dire: “Si dice a pezzetti,
ignorante!”
Se c'era una
cosa che gli dava più fastidio che viaggiare con quei due
matti era che
qualcuno sbagliasse a dire parole così semplici!
Persino Kohra
che era vissuta in mezzo alla natura selvaggia per buona parte della
vita aveva
un lessico più ricco e preciso di quell'idiota!
“E'
UGUALE!!!”
urlò il capo e, subito, tutti gli uomini del grassone, si
avventarono contro i
tre.
Nonostante
l'inferiorità numerica, i tre evitavano con
agilità gli attacchi e rispondevano
pure con forza.
“Ma
chi diamine
sono quelli?!” si lasciò sfuggire il capo, senza
parole.
In pochi
minuti,
tutta la banda fu messa al tappetto.
“Allora,
brutto
scemo? Su, scegli: vuoi indicarmi dov'è la strada per uscire
di qui e
raggiungere Baba... oppure, se preferisci, posso darti una mano io a
dirmelo, a
suon di pugni!” lo minacciò Kohra.
Il capo non
sapeva cosa fare ma, all'improvviso gli venne un’idea:
“Tu ti credi tanto furba
ma sono certa che contro il nostro alleato saresti fritta!”
“Ah,
davvero?”
fu la neutra risposta di Kohra.
Intuendo di
aver
attirato la sua attenzione, l'uomo continuò: “Il
nostro alleato è molto più
forte di noi... non riuscirai mai a sconfiggerlo!”
“Dov'è
ora questo prodigio?”
domandò Kohra e il capo, indicando il corridoio alla sua
destra, le disse: “E'
in quel corridoio.”
“Bene.
Ci vado subito. Con
permesso...”
“Aspetta,
Kohra! E'
pericoloso!” tentò di bloccarla Bardack ma Kohra
lo ignorò ed entrò nel
corridoio, gridando: “Vieni fuori, prodigio.”
Ad
un tratto, un'enorme sfera
nera e viola apparve dal corridoio e, a giudicare dalla traiettoria,
rischiava
d'investire in pieno Kohra.
“E'
un attacco di Re Cold!” lo
riconobbe Bardack mentre Vegeta dichiarava: “Quella ragazza
è spacciata...”
Nonostante
l'attacco a
sorpresa letale, Kohra non si fece assolutamente prendere dal panico.
La
donna si mise le mani
davanti a sé e, senza troppa fatica, sollevò la
sfera che esplose sul soffitto,
lasciando tutti, persino i suoi compagni, a bocca aperta.
Vedendo
ciò che aveva appena
fatto quella ragazza, Re Cold uscì dal suo nascondiglio e,
piazzandosi proprio
davanti a lei, sovrastando l'avversaria minuta con il suo aspetto
imponente e
muscoloso, le domandò: “Mi stavi cercando,
ragazzina con la coda?”
“Sissignore.
Devo sconfiggerti
per sapere qual'è la strada più veloce per uscire
da qui e salvare mio figlio.”
rivelò la donna e, non appena terminò di parlare,
Re Cold l'afferrò per il
bavero del cappotto e, avvicinandola alla faccia, le
domandò, divertito:
“Altrimenti?”
Neanche
stavolta Kohra si fece
prendere dal panico.
Si
limitò a prenderlo per il
bavero dell'armatura e a dire: “Oppure... questo!”
Con
una forza inaspettata,
lanciò Re Cold sopra le proprie spalle con tutta la sua
forza, per poi
scaraventarlo con violenza a terra.
L'impatto
fu così improvviso e
violento che l'alieno si fece sfuggire un: “Ahi!”
“E...
questo!” ripeté Kohra,
compiendo la stessa mossa di prima.
“Vedi
anche tu quello che vedo
io?” domandò, incredulo, Vegeta mentre Bardack
commentava “Per mille Oozaru!
Non riesco a crederci!”
Nel
frattempo, Re Cold, a
terra e con la testa che gli girava a causa della botta,
domandò: “Avete preso
la targa del camion che mi ha investito?”
“Scusa.”
si scusò la donna,
anche se il suo tono faceva capire che non era per niente pentita del
colpo che
aveva dato.
“Mh?
Scusa un accidenti!”
rispose, adirato, Re Cold, prendendola di nuovo per il colletto e
sollevandola.
Dopo
averla guardata un
attimo, la provocò: “Prova a farlo un'altra volta
se hai coraggio, pulce col
cappotto!”
“E...
uno!” disse
semplicemente la donna, prima di rifare le stesse mosse di prima
“E... due!”
Mentre
Kohra malmenava per la
seconda volta di fila Re Cold, Bardack esclamò:
“Kohra è una tipa veramente
formidabile!”
L'unico
che non considerava
Kohra formidabile era, ovviamente, Re Cold, il quale
affermò, dopo che la
saiyan ebbe finito di malmenarlo: “Credo che lo stesso camion
di prima abbia
fatto marcia indietro...”
“Scusa
di nuovo.” si scusò,
ancora una volta, Kohra e, ancora una volta, Re Cold, la sollevando,
gridando
nel mentre: “Ah sì?!”
Poi,
muovendola con forza, le
urlò: “Ti sfido a farlo di nuovo, brutta scimmia
con la fisarmonica!!!”
Tutto
ciò che si sentì, nei successivi
secondi fu un: “AHI! AHI! AHI!!!”
Stavolta,
Re Cold era troppo
malridotto, per combattere contro Kohra, pertanto la donna, lo
ringraziò:
“Grazie di cuore, signor prodigio, per avermi aiutata con la
mia dimostrazione.
Non appena avrò salvato mio figlio le manderò un
pensierino per ringraziarla.”
Dopodiché,
si diresse verso il
capo della banda il quale, dopo aver visto ciò di cui era
stata capace quella
donna, era pallido come un fantasma.
Kohra
non sembrò accorgersene
minimamente e gli domandò, scocciata:
“Dov'è l'uscita di questo tugurio?”
“Di
là...” balbettò l'uomo,
tremando come un lenzuolo e Bardack bisbigliò all'orecchio
del compare: “Sembra
che Kohra gli abbia preso lo scalpo.”
“Seguitemi,
buffoni! Mio
figlio è in grave pericolo!” tuonò,
furibonda, la saiyan, correndo verso
l'uscita.
Anche
i due uomini, alla fine,
la seguirono.
“Scusa
Kohra, posso chiederti
una cosa?” domandò, ad un tratto, Bardack, sempre
correndo e Kohra fece:
“Cosa?”
“Come
mai ti scusi sempre
quando metti al tappeto qualcuno?”
“Perché
Paragas mi ha detto
che devo far così, dato che è sbagliato essere
felici di massacrare qualcuno.
Io mi scuso sempre ma non provo alcun tipo di rimorso nel malmenare
quegli
scemi. E' più forte di me.”
“Chissà
perché...” fu l'unico
commento che fece Vegeta mentre Bardack aggiungeva:
“Comunque, non mi aspettavo
che tu fossi così forte... e non sei neanche
stanca!”
“Sono
stata stanca morta solo
una volta: quando ho partorito il mio Broly.”
“Dal
modo in cui ne parli...
potrebbe venire il dubbio che quel marmocchio pesava parecchi chili al
momento
della sua nascita.”
“E'
la verità. Era enorme e ho
fatto una faticaccia a tirarlo fuori quando voleva uscire. Pesava
cinque
chili.”
Bardack
e Vegeta rimasero
senza parole.
Cinque
chili?!
Ma
quel bambino non era
normale... non che Kohra fosse sana di mente... ma immaginarsi quella
donna
dall'aspetto fragile e minuto partorire un bambino di cinque chili...
senza
contare che il peso della norma era intorno ai tre chili...
Bardack
si ricordò che Gine
gli aveva detto che Radish pesava 3,70 chili mentre Kakaroth tre e
mezzo
proprio come il primogenito di Vegeta.
Quando
al secondo di Vegeta...
il sovrano ricorda perfettamente che i medici, durante una visita,
avevano
dichiarato che il bambino pesava troppo poco, ossia solo un chilo,
nonostante
la maggior parte degli altri bambini nello stesso periodo fosse verso i
due
chili.
Se
non avesse raggiunto i tre
chili, il peso minimo, sarebbe, molto probabilmente, morto durante il
parto.
Pertanto,
Echalotte era stata
sottoposta a una serie di controlli e speciali operazioni in
più con l'aiuto
della straordinaria tecnologia che gli tsufuru, i precedenti abitanti
del
pianeta che aveva provveduto a farli sparire dalla circolazione, per
poterlo
salvare, dato che era assolutamente impensabile che il figlio del re
morisse
durante il parto, e, alla fine, era nato con tre chili per il rotto
della
cuffia, salvandosi... mentre il moccioso di Kohra, Broly, alla nascita
pesava
ben cinque chili!
Dopo
un po', il trio decise di
fermarsi in un punto dove il corridoio metallico si allargava e dove si
trovavano un sacco di porte per riprendere fiato.
Stavolta,
fu Kohra a fare una
domanda: “Ma quel bestione, re Cold... vi preoccupa
così tanto?”
“Certo,
è il tipo che ci ha
dominati, sai?” le rivelò Vegeta e la donna
commentò: “Beh, non mi pare che sia
così forte... anche se si trova solo alla sua seconda
forma...”
Sentendo
quelle parole,
Bardack e Vegeta si voltarono verso di lei, domandandole, sconvolti:
“Come
sarebbe a dire la sua seconda forma?!”
“Beh,
non ne sono sicura... ma
una volta ho visto il video su internet di un tipo che possedeva ben
tre
trasformazioni... e la seconda era identica d'aspetto a quella di quel
bestione.”
Vegeta
si mise a meditare,
profondamente preoccupato.
Se
era vero ciò che Kohra aveva
detto, possedeva altre due trasformazioni davvero potenti e
pericolosi...
quell'alieno era un vero e autentico mostro... e non osava nemmeno
pensare a
quanto sarebbe potuto essere pericoloso suo figlio Freezer... eppure
c'era
qualcosa che non quadrava...
Per
quale motivo, Re Cold
usava la sua seconda trasformazione?!
Per
far abbassare la guardia
agli avversari avrebbe usato la prima o per terrorizzarli a morte con
la sua
potenza l'ultima... e allora perché usava propria la sua
seconda trasformazione?!
Ci
doveva essere qualcosa
sotto...
“Senti
Kohra...” fece Vegeta
“Il vero aspetto di quel tipo aveva qualcosa di particolare
dal punto di vista
estetico?”
Kohra
ci pensò un po' su, poi
ammise: “Sì... era basso! Un vero nano da
giardino!”
Aveva
appena detto quelle
parole che abbassò lo sguardo e sbiancò, per poi
cominciare a cercare
affannosamente nella sua borsa e intorno a lei.
“Perduto
qualcosa?” le
domandò, in tono neutro, Vegeta e la giovane
rivelò, senza smettere di cercare:
“La mia ocarina!”
“No...
che perdita...”
“Eh!
Non c'è più!”
“Meglio
così, ragazza. In
questo modo hai ridotto il tuo peso in maniera drastica.”
“Torno
indietro a cercarla!”
“Ma
sei matta?!”
“Non
può essere molto lontana!
E io devo assolutamente ritrovarla!”
“Guarda,
prometto che non dirò
a Paragas che hai perso il suo gingillo!”
Nonostante
le preghiere di
Vegeta, Kohra tornò indietro per ritrovarla.
Il
sovrano, adirato ed
esasperato, le ricordò: “Abbiamo cento miglia da
fare e tu te ne torni
indietro?! Sei pazza!!!”
“E
allora valla a cercare tu,
visto che la sai tanto lunga! Muoviti!” gl'intimò,
furibonda, la saiyan,
indicando il corridoio.
Vegeta
intuì che era il caso
di ubbidirle o finiva male... ma per ripicca, si prese con
sé Bardack,
dichiarando: “Tu vieni con me!”
“Ehi,
non è giusto!”
“Sono
il tuo re quindi devi
ubbidire!”
I
due saiyan s'incamminarono
per un po' finché non la videro a mezz'aria... tenuta in
mano da Re Cold.
Dall'espressione,
era
intuibile che fosse arrabbiato...
“Come
ci avrà trovato?”
domandò Bardack e Vegeta rivelò, scocciato:
“Da una stupida e vecchia ocarina.”
“Già...
ma anche perché,
quando parlate, vi si sente per tutta la base!”
“Fossi
in te, non sarei così
spaccone!” lo sfidò il re e l'altro, incuriosito,
domandò: “Ah sì? E
perché?”
“Sappiamo
che possiedi altre
due trasformazioni!”
Re
Cold sgranò gli occhi,
sorpreso.
Non
si aspettava che quegli
scimmioni fossero così esperti...
“E
anche se fosse?” domandò e
Vegeta, con un ghigno di trionfo, gli domandò:
“Perché non ci mostri l'ultima?”
A
sentire quella domanda, Re
Cold sbiancò.
Non
poteva assolutamente usare
la sua vera forma!
Sarebbe
stata la sua rovina!
“Proprio
come sospettavo!”
ridacchiò il sovrano.
Finalmente
stava per prendersi
la sua meritata rivincita...
“Che
cosa sospettavi?” domandò
Bardack e Vegeta rispose: “C'è solo un motivo per
cui, tra tutte le sue
trasformazioni, ha scelto di vivere proprio con la seconda... ossia che
lui, in
realtà... è molto più basso di noi e
si vergogna!”
“CHE?!”
esclamò, senza parole,
Bardack.
Re
Cold in realtà era più
basso di loro?!
Non
l'avrebbe mai immaginato,
imponente e muscoloso com'era... persino Vegeta, che era parecchio
alto, al suo
confronto sembrava un nano...
Eppure,
a giudicare dallo
sguardo di puro odio doveva avere ragione...
“Questa
è bella! Il grande e
potente Re Cold che soffre del complesso dell'altezza e che, pertanto,
usa una
delle sue trasformazioni per apparire più alto degli altri!
Non si finisce mai
di conoscersi... scommetto che sei alto tale e quale a tuo
figlio!” lo schernì Vegeta
e Re Cold, adirato, protestò: “Non è
fatto vero! Io sono più alto di Freezer
nella mia vera forma!”
“Ah
sì? E quanto?”
Re
Cold rimase in silenzio un
attimo prima di sussurrare, lievemente imbarazzato:
“...Quattro...”
“Centimetri,
non è vero?” gli
domandò, con un sorrisetto di vittoria, Vegeta.
Quello
era uno dei momenti più
belli della sua vita...
“Dovresti
vergognarti!”
protestò Bardack “Non si usano le proprie
abilità solo per eliminare i propri
difetti fisici! Un vero guerriero si accetta per quello che
è e affronta le
difficoltà della vita così come è
fatto! In passato, noi saiyan abbiamo
combattuto contro gli tsufuru che erano dei veri nanerottoli ma ci
hanno dato
parecchio filo da torcere! Questo dimostra che in un guerriero non
conta nulla
l'aspetto fisico!”
“Ma
sta zitto, stupido
scimmione! Due mostri alti come voi due non potranno mai capire cosa
significa
essere bassi!!!” urlò Re Cold, buttando
violentemente per terra l'ocarina,
anche se non si ruppe, e cominciando a lanciare dei raggi energetici
verso i
due saiyan.
Bardack
e Vegeta li evitarono
velocemente ma, mentre il primo riprendeva la corsa per il corridoio,
Bardack
si mosse verso la parte opposta.
“Ma
dove cavolo vai?!” gli
urlò Vegeta “Dobbiamo andare da quella parte!”
“Devo
recuperare l'ocarina di
Kohra! Lei ci tiene molto e devo ridargliela!”
“Fa
come credi! Ma io mi metto
in salvo!” gli strillò il sovrano, abbandonandolo,
senza troppi ripensamenti,
al suo destino.
Nonostante
ciò, Bardack si
diresse di nuovo verso Re Cold, schivando con abilità e
maestria i suoi
attacchi energetici, per poi prendere l'ocarina per terra e scappare
verso i
suoi compagni.
“Maledetti
saiyan!” strillò Re Cold, partendo al loro
inseguimento.
Dopo un po',
notò una figura con la cosa davanti a sé che
prese subito, urlando: “Ah, siete miei, scimmioni!”
Purtroppo,
sbiancò subito quando si accorse che il saiyan
che aveva preso era nientemeno che Kohra.
Bardack e
Vegeta, nascosti dietro ad una porta,
osservarono divertiti Re Cold massacrato di nuovo da Kohra.
“Sembra
che il nostro Re Cold stia prendendo lezioni di
judo...” commentò Bardack divertito mentre Vegeta
propose alla donna: “Ehi,
Kohra! Perché non ci mostri qualcuna delle tue
tecniche?”
“Come
volete...” fu la neutra risposta della saiyan
mentre teneva tranquillamente con una mano la lunga coda di Re Cold, il
quale
stava cercando di scappare da quel demonio con la coda.
La saiyan,
dopo aver riflettuto un attimo, disse: “E
adesso, signori... vi mostrerò la mia famosa presa
roteante.”
Con uno
scatto veloce, fece roteare l'alieno e, quando il
poveraccio, finì di girare su sé stesso era
completamente legato con la sua
coda.
“Che
chiamo anche... biscotto di scemo.” concluse Kohra
mentre Re Cold commentava, infastidito: “Molto
divertente...”
Anche Bardack
e Vegeta osservavano, divertiti e senza
parole, la scena.
“Lo
sta sistemando per le feste.” commentò Bardack
mentre
l'altro commentava: “Come biscotto, Re Cold è
proprio indigesto. Ih ih ih.”
“Dai,
mostracene un'altra!” la pregò Bardack e Kohra
annuì: “Allora fate attenzione. Questa tecnica
è molto utile per far
addormentare l'avversario. Fa la nanna, bestione.”
Kohra diede
un piccolo e leggero pugnetto sulla fronte di
Re Cold, il quale crollò subito nel mondo dei sogni,
mettendosi pure a russare.
A quel punto,
Kohra batté due volte le mani e disse: “Su,
signor prodigio, sveglia.”
Incredibilmente,
anche se ancora un po' assonnato, Re
Cold aprì gli occhi e dichiarò, stravolto:
“Ho avuto un incubo spaventoso...”
“Quest'altra
mia tecnica, invece, serve per rinforzare i
muscoli della mano. Così, vedete?”
continuò Kohra, dando dei piccoli e leggeri
colpi sul naso di re Cold.
L'alieno
rimase in silenzio un secondo, prima di
domandare: “Hai intenzione di continuare a lungo?”
“Certo,
perché?”
“Perché
il tuo collaboratore non collabora più!”
Dopo aver
urlato quella frase, Re Cold corse verso la
porta più vicina e chiuse con forza la porta, non
accorgendosi che un lembo del
suo mantello era rimasto fuori.
Kohra se ne
accorse e domandò ai suoi due uomini: “Volete
vedere un'ultima mia tecnica?”
“Altroché!
Sei fantastica! Se tu fossi stata ancora viva,
avremmo annientato Re Cold!” la elogiò Bardack e
Kohra, sorridendo, disse,
avvicinandosi alla porta: “Allora aspettate un attimo, per
favore. Ho ancora
un'ultima tecnica davvero niente male da mostrarvi.”
Sentendo
quelle parole, Re Cold, sempre da dietro la
porta, l'informò: “Ehm, mi dispiace, scimmietta,
ma dovrai trovarti un'altra
cavia per i tuoi esperimenti.”
Aveva appena
pronunciato quelle parole che sentì qualcosa
tirarlo violentemente proprio da dietro la porta.
Re Cold fece
appena in tempo a dire “Eh?!” che Kohra lo
fece tornare dall'altra parte, sfondando la porta.
Prima che
l'alieno avesse il tempo di capire cosa stesse
succedendo, Kohra gli prese il piede e cominciò a farlo
girare velocemente
sulla sua testa.
“Ehi,
quella è la tecnica con
cui ha messo al tappetto Nappa!” riconobbe, esterrefatto,
Vegeta mentre Bardack
notava: “Se Re Cold si trovasse nella sua forma finale forse
per Kohra non
sarebbe così facile...”
“Di
sicuro, nemmeno noi due
insieme non potremmo niente contro di lui in quella forma...”
“Però
si vede che è da
parecchio che non si allena duramente.”
“Si
crederà il più forte e
invincibile e, pertanto, penserà che non ha bisogno di
allenarsi... comunque, per
nostra fortuna, non userà quella trasformazione,
perché altrimenti,
dimostrerebbe che è veramente basso e che, per tutto questo
tempo ha solo
mentito!”
“Non
mi aspettavo che Re Cold
fosse basso... si vede che è una famiglia di nani da
parecchie generazioni...
chissà se anche Freezer vorrebbe essere più
alto...”
“Ma
di sicuro! Anzi, scommetto
che, se potesse, chiederebbe di essere più alto di cinque
centimetri.”
“Perché
così nessuno se ne
accorgerebbe?”
“Quello
di sicuro... ma anche
perché così può vantarsi di essere
più alto di suo padre nella sua forma
originale di un centimetro...”
Intanto,
Kohra aveva smesso di
far girare Re Cold e l'aveva lanciato lontano.
“Mamma,
aiuto!!!” strillò Re
Cold mentre Bardack domandava al compagno: “Hai visto,
Vegeta?”
“Sì,
un imperatore volante.”
Una
volta che il bestione fu
sistemato, Kohra disse: “D'accordo, gente. Infiliamoci in
quella porta e
andiamocene.”
“C'è
l'uscita?” domandò
Bardack ma Kohra scosse la testa: “No... ma qui
c'è una mia vecchia conoscenza
che ci porterà fuori in un battibaleno!”
I
due saiyan, dopo essersi
guardati un attimo, seguirono la donna, la quale, nel frattempo, era
entrata in
una porta.
La
stanza era molto grande e
completamente buia ma non appena Kohra accese la luce, Bardack e Vegeta
sgranarono gli occhi, senza parole.
“Ma
quella... è una bestia
pericolosa di Vegeta!!!” esclamò, senza parole, il
re e Bardack aggiunse: “Per
mille code di scimmie... non ne ho mai vista una così grossa
e minacciosa!!!”
“State
calmi, voi due! E' solo
mia madre!” li zittì, seccata, Kohra mentre
liberava la creatura dalle robuste
catene sul suo corpo, spezzandole con la forza delle sue mani.
Quella
notizia fece solo
restare di sasso i due saiyan.
Quell'essere
era la madre
adottiva di Kohra?!
All'apparenza
sembrava un
mostro pericoloso...
“Beh...
dopotutto, si possono
scegliere gli amici ma non i parenti...” balbettò
Bardack per smorzare un po'
la tensione mentre Vegeta diceva: “Però... adesso
che me lo dici, noto che voi
due vi assomigliate molto...”
Ignorandoli,
Kohra liberò la
creatura dalle catene e, una volta che fu libera, Kohra le disse, al
settimo
cielo: “Ecco fatto! Sei libera, mamma!”
Poi,
abbracciandole con
dolcezza il muso mentre le scendevano le lacrime agli occhi, le
sussurrò: “Mi sei
mancata tanto...”
“Ehm,
non vorrei rovinare
questo magico momento tra madre e figlia...” le interruppe
Vegeta “Ma noi qui
ce ne dovremmo andare... e alla svelta, anche!”
“Ma
Vegeta, c'è il soffitto
che blocca la fuga.” fece notare Bardack ma Kohra rispose:
“A quello ci penso
io. Voi salite a bordo. E non preoccupatevi per mia madre. Non mangia
saiyan...
di solito...”
Diffidenti
al massimo, i due
salirono in groppa alla bestia e, una volta a posto, Kohra
lanciò una sfera
d'energia verde in alto, la quale disintegrò completamente
il soffitto.
“Ecco
fatto! Andiamo, mamma!”
urlò la donna e l'essere si librò velocemente nel
cielo.
“Fermi
dove siete!!!” urlarono
delle voci alle loro spalle.
Vegeta
si voltò e vide due
uomini della banda che l'inseguivano su delle creature volanti.
“Ora,
Kohra! Lanciali!!!”
ordinò alla donna e la ragazza aprì la sua borsa
facendo uscire una moltitudine
di palloncini di vario colore con su attaccato un pezzo di carta gialla.
Vedendoli,
i due rimasero
senza parole.
“Ma
sono... dei palloncini!”
esclamò, senza parole, uno dei due mentre l'altro
commentava: “E pensano di
fermarci con quelli?!”
C'era
qualcosa di strano...
quella era davvero l'ultima carta dei nemici?!
“Ehi,
hai notato? A ognuno è
attaccato un foglio di carta... vediamo cosa c'è
scritto…” notò uno dei due,
prendendo un palloncino.
Aprì
il foglio ed esclamò,
sorpreso: “Ehi, è una barzelletta!”
“Fammi
leggere: un tizio molto
alto entra in un bar e dice...” lesse l'altro incuriosito.
Pochi
secondi dopo, i due si
misero a ridere: “AH AH AH AH!!! Divertentissima!!!”
“Altroché!
Mai sentito niente
di più divertente in vita mia! Ah ah ah ah!”
“Ah
ah ah ah! Ho le lacrime
agli occhi, non vedo più niente!”
“Neanch'io!
Ah ah ah ah!”
CRASH!!!
Kohra
si voltò verso il rumore
e domandò: “Cos'era?”
“Il
segnale che le nostre
difese aeree hanno funzionato.” fu la risposta, con un
sorriso compiaciuto, di
Vegeta.
La
donna l'osservò stupita e
domandò: “I palloncini?”
“I
biglietti che portavano. Ho
scritto su di essi la mia migliore barzelletta. Chiunque la senta non
può fare
a meno di ridere a crepapelle.”
“Non
credo che funzioni
sempre...”
“Beh,
i tizi dietro di noi si
sono schiantati! Questo significa che hanno letto la barzelletta e gli
sono
venute le lacrime agli occhi a furia di ridere.”
“Beh,
io ho letto quel
messaggio eppure, non sono morta dal ridere.”
“L'hai
letto sul serio?!”
“Certo.
Mi spieghi cosa c'è di
così divertente in un tizio molto alto che entra in un bar e
dice...!”
“Ferma
lì, ho capito! L'hai
letta ma non l'hai capita, per questo non ti sei messa a ridere come
una
pazza!”
Inferno
Villaggio
infernale del
Settore Nord, sabato, 00:00
La
vecchia strega fece un
sorriso soddisfatto.
Anche
quel giorno gli affari
erano andati bene... ora poteva tornarsene a casa...
Fece
per chiudere la porta
dell'edificio dove lavorava ma una mano con indosso un guanto bianco la
bloccò.
La
donna alzò la testa e vide
una ragazza sudata e con un bel viso che domandò, ansimando:
“Sei Baba?”
“Sì...”
“Devi
aiutarmi a salvare mio
figlio!”