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Autore: Aliasor    02/08/2019    1 recensioni
Dal capitolo 5: "A venticinque anni ho intuito che la luce e l'ombra sono i lati opposti della medesima cosa, che il luogo illuminato dal sole viene sempre raggiunto dall'ombra."
[Natsume Soseki]
Dal capitolo 8: "Ormai un dio non lo aveva più. Aveva abbandonato Arceus, Dio o chi per loro da molto tempo, da quando era accaduta quella storia. Dal suo punto di vista erano loro ad averlo rinnegato, nonostante tutto quello che avesse fatto per loro. Non avrebbe venerato un dio ingrato!"
Ad Arenipoli Corrado si rivela non essere l'unico genio presente, la città ne ha infatti dato i natali a un altro decisamente più solitario.
Mosso da interesse, il Capopalestra, deciderà di diventare il suo mentore e sviluppare le sue attività sociali.
Contemporaneamente un famoso giovane attore del Pokéwood è alla ricerca di N insieme a una ragazza che afferma di saper parlare con i Pokémon.
Intanto ad Alola, un uomo con un occhio solo di nome Lewis sembra essere sull'orlo della pazzia e della più profonda disperazione.
Genere: Avventura, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Corrado, Cyrus, Ghecis, N, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Manga, Videogioco
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<< Bishar-Ken-Horp non ti ha mai detto cosa accadde a tuo padre?>> Chiese tuonando con furia l’uomo mascherato.
<< Mi ha detto abbastanza, Fantasilvestro! Che sei stato tu ad ucciderlo!>>
<< NO! Io sono tuo padre!>>
Il giovane urlò al dolore di quell’imprevista scoperta, non sapeva cosa rispondere. Letteralmente. Il copione che gli avevano dato da studiare si fermava praticamente lì.
Il regista fece rumore col ciak interrompendo le riprese con uno sguardo pieno di soddisfazione, il nuovo film che stavano girando stava venendo fuori proprio bene. Aveva assunto a buon prezzo ben due star per la sua serie di film, “Atto I” aveva venduto molto bene e con il colpo di scena del rapporto di parentela tra Fantasilvestro e l’ultimo Guerriero Lucario avrebbe fatto un sacco di soldi.
Pregustava i guadagni. Una mentalità talmente imprenditoriale che Elisio aveva solo da imparare.
<< Va bene, potete andare a riposarvi!>>
Silvestro si tolse il mascherone spaziale che era costretto ad indossare per le riprese, era invidioso del giovane collega ventiseienne che poteva indossare un semplice tunica. Non aveva più l’età per certe cose.
Voleva godersi la pensione, ma vedere i bambini gioiosi quando vedevano il suo volto al cinema lo riempiva di gioia ed energie.
Per essere un villain aveva lo spirito dell’eroe, ruolo che da giovane aveva spesso recitato nei film di arti marziali.
L’altro, togliendosi la veste, fece un pesante sospirò per riprendersi dall’urlo lanciato poco prima. Finalmente le registrazioni erano finite e poteva andare nella sua roulotte a riposarsi, uno dei lati positivi del Pokéwood era che poteva evitare di essere asserragliato da fan esaltati.
Si buttò subito sul suo letto, recitare era difficile quanto affrontare uno dei Superquattro, ricordarsi tutte le battute, le espressioni, le mosse, i corsi di spada, ecc. ogni volta sul palco gli ricordava la sfida affrontata per diventare Campione qualche anno prima… ma finiva sempre in modo diverso. Alla fine non arrivava lui.
Gli mancava. Quella persona. Quel principe che rispondeva al nome di N.
Quell’assurdo allenatore del Team Plasma, diamine se lo faceva sentire strano ad ogni loro incontro.
‘’Al fondersi e confondersi di valori diversi, il mondo si va tingendo di tinte fosche. Non posso permetterlo! La separazione tra Pokémon e uomini sarà netta, come tra bianco e nero. Solo in questo modo i Pokémon potranno diventare esseri completi. Questo è il mio sogno! Un sogno che devo realizzare a tutti i costi! Nero! Ce l’hai anche tu un sogno?’’
Certo che lo aveva! Diventare il Campione! E alla fine c’era riuscito! E allora perché?! Perché si sentiva così male?! Lo aveva realizzato! Aveva avuto successo! Perché era vuoto dentro?!
Da quel giorno, forse, era tutto cambiato. Quando lo vedevano molti rifiutavano lo scontro. Chi poteva avere possibilità contro il Campione?
Ovviamente esisteva la possibilità di perdere il titolo di proposito, ma sentiva che era sbagliato nei confronti di tutti. Per questo si era dato al cinema.
Poteva provare qualcosa di nuovo, ma anche questo gli stava venendo lentamente a noia. Finito il terzo e ultimo film della saga probabilmente avrebbe abbandonato definitivamente quel mondo.
Poi, mentre era immerso nei suoi pensieri, l’Interpoké cominciò ad emettere una serie di squilli che lo fece sobbalzare. Chi lo stava chiamando?
Rispose senza pensarci troppo e una voce fin troppo alta gli urlò contro allegramente.
<< Bella, zio! Ho visto il tuo nuovo film! Spacca troppo!>>
Gli riattaccò il telefono in faccia. Fece un profondo respiro e lo richiamò, ringraziando che non attivasse mai la camera del dispositivo.
<< Dadì, Lilì non ti ha detto spesso di non accettare strane caramelle dagli estranei?>>
<< Andiamo, cerco di sembrare più giovane. Non è facile trovarsi ragazze, non voglio arrivare ai trenta solo come un cane!>>
<< Dadì, hai ventiquattro anni. Comunque spero che tu non mi abbia chiamato solo per questo, sono molto impegnato.>>
<< Come no, a quest’ora rifletti su quel tipo, N, sentendo probabilmente canzoni deprimenti. Se fossi nei tuoi Pokémon farei una lunga vacanza senza di te.>>
Colpito e affondato. Dadì aveva un sesto senso per queste cose davvero incredibile, indovinava tutto quello che faceva al primo colpo. Peccato che ragionasse come un poppante per tre quarti del tempo.
<< Sigh...>> Sospirò. << Cosa c’è allora?>>
<< Che ne diresti di venire qui a Sciroccopoli? Hanno aperto la nuova gelateria, il loro motto? “Riempi il vuoto emotivo con due chili di gelato!”>>
<< … Dammi dieci minuti.>>
Nero si alzò svogliato dal letto, non gli andava per niente di andare a Sciroccopoli, ma la prospettiva di un tale gelato lo spingeva lì. E poi Dadì non avrebbe chiuso il becco se non fosse andato da lui, era insistente e con la testa dura come quella di un Tauros.
Mise in testa un cappello, un paio di occhiali da sole e le sfere alla cintura, per non farsi riconoscere dai fan bastava poco, ma in modo oculato.
Recarsi alla città non era troppo difficile, era felice di aver insegnato al suo Reuniculus il Teletrasporto. Ogni volta che aveva qualche problema e doveva scappare, lui era accanto a lui nella fuga. Uno dei suoi compagni più fidati. E propensi alla corsa a gambe (o liquido non newtoniano) levate.
Lo fece uscire fuori dalla sua sfera in un bagliore luminoso, si stiracchiò le braccia ed emise un paio di versi. Era felice di vederlo, un sorrisino di gioia passava da un bordo all’altro del viso, sapeva già che voleva venire teletrasportato e lui amava farlo! Spostarsi da un posto all’altro in pochi secondi era un divertimento assicurato! Doveva essere una cosa tipica dei Pokémon psicho.
Nero non fece nemmeno quasi in tempo a dirgli dove voleva andare che questo lo prese di peso, mostrando una sorprendente forza per una creatura gelatinosa e lo portò via con sé. Era un po’ quello che N desiderava, Allenatori e Pokémon che vivevano felicemente.
Il biondo guardò il suo orologio, era in ritardo, lo stava aspettando da quindici minuti buoni e non si era ancora fatto vedere.
<< Scusa, scusa!>> Nero arrivò di corsa respirando a fatica. << Reuniculus ha voluto andare a tutti i costi a vedere un Musical, è fissato.>>
Dadì incrociò le braccia infastidito, le solite scuse che montava ogni volta. Sapevano tutti che il suo Pokémon si teletrasportava nei posti peggiori prima di portarlo alla meta, andava sempre su di giri.
Ma va beh. C’era di peggio.
Sorvolò sulla questione e gli fece un gesto della mano per farsi seguire. La gelateria era molto richiesta, se non si sbrigavano avrebbero trovato una fila spaventosa.
Nemmeno una settimana e si era già diffusa la notizia del buon sapore dei loro prodotti, qualcuno ipotizzava la corruzione dei giornali gastronomici della regione con tanti di quei soldi che un Meowth avrebbe sbavato alla sola vista.
Il prodotto sembrava la testa di un Pokémon diverso a seconda del gusto, quello al pistacchio aveva la forma del miglior starter della storia, Bulbasaur, con tanto di pallina a forma di bulbo, quello alla fragola di Jigglypuff, e si diceva persino che potesse guarire l’insonnia,, quello al gusto cioccolato da Geodude e così via.
Solo una volta seduti ad una panchina Nero non poté fare a meno di notare gli assurdi vestiti dell’amico, sembrava uscito da uno di quei video di aspiranti rapper demenziali, aveva più boxer che pantaloni e quel cappello ridicolo provocava una crisi di riso convulso.
<< Crisi di mezz’età precoce?>>
<< Non puoi capire tu che hai successo con le donne, come Lilì.>> Commentò infastidito, era stato colpito da una fucilata nel suo senso dello stile. << E poi, perché tu è Lilì vi siete mollati? Non me lo avete mai detto. Eravate tutti pucci pucci e picci picci, sembravate usciti da uno di quei fumetti per ragazze che mi fanno venire il diabete.>> Chiese mangiando il gelato.
<< Ci frequentavamo da quando avevamo sedici anni, poco dopo che ho conquistato la Lega. Poi a ventitré lei voleva dei figli, io non potevo e… ho pensato che potesse avere di meglio...>> Rispose abbassando lo sguardo intristito, aveva riportato alla mente un brutto momento della sua vita.
Dadì trasalì, non voleva, non sapeva, diamine che mancanza di tatto! Voleva provare a dire qualcosa, chiedere scusa.
<< Ehi, guarda quella gente.>> Nero indicò una folla che stava lasciando il parco per andare a vedere qualcosa. Una nuova attrazione? Delle star? Magari Camelia stava facendo una qualche esibizione speciale in palestra? 


La ragazza si guardò intorno imbarazzata, non aveva idea di cosa stesse succedendo? Un secondo prima era a casa sua e ora era in un luogo completamente sconosciuto, attorniata da tizi vestiti in modo strambo, gli edifici colossali più del palazzo reale dove viveva e passava le sue giornate. E dove era finito il verde? Era meno della metà!
<< Buon Arceus, dove sono?>>



La storia si sposta per un paio di capitoli a Unima, da Nero. Lo so, Dadì e Lilì appaiono in B2&W2, ma ci saranno qualche differenza secondarie. Visto che i due non erano necessari alla trama dei giochi ho voluto fare un'aggiunta qui nella ff.
Presto Nero si incontrerà con la ragazza e con Hilmes. Lo dice anche la descrizione della storia, non è proprio una sorpresa, eh?
   
 
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