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Autore: falcediluna_    02/08/2019    3 recensioni
30 novembre 1864, Colorado, USA.
Sorge l'alba sul massacro degli Cheyenne e sull'ultimo superstite rimasto.
Sorge l'alba sul tramonto di un villaggio di nativi e dell'umanità di chi li ha spazzati via.
.
One-shot ispirata al brano "Fiume Sand Creek" di Fabrizio De André.
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Chiesi a mio nonno
“È solo un sogno?”
Mio nonno disse sì
 
Sognai così forte
che mi uscì il sangue dal naso
Il lampo in un orecchio
e nell’altro il paradiso
 
 
 
Il sole stava sorgendo in fretta al cospetto delle Montagne Rocciose, gettando sprazzi d’oro sulle immense piane innevate punteggiate di rosso. Ingoiai le lacrime insieme ad una preghiera silenziosa mentre lasciavo vagare lo sguardo tra i séoto, i corpi immobili e mutilati della mia gente, troppo distanti per distinguerne i lineamenti ma abbastanza vicini da colpirmi ancora in faccia come uno schiaffo con il loro crudo orrore.
Un alito di brezza gelida mi scivolò addosso, tirandosi dietro l’odore acre del sangue e del fumo. Potevo ancora sentire l’eco assordante degli spari, degli zoccoli dei cavalli, delle grida agghiaccianti che avevano riempito l’aria fino a poco prima che calasse la notte; i bianchi assassini ci erano piombati addosso come avvoltoi, con le loro armi infuocate e le loro giacche blu come il manto della taa’e, la notte.
Méhneo’omostri, tutti quanti loro.
La pelle di bufalo mi pesava addosso più del solito, ma sapevo che il suo peso era aggravato dalle centinaia di anime Cheyenne che avevano lasciato la loro terra in quel freddo giorno di fine autunno e che ora sembravano pervadere l’aria stessa che respiravano i miei vecchi polmoni.
I tepee del nostro villaggio erano stati distrutti e dati alle fiamme; di essi restavano solo brandelli di pelle bruciacchiata e pali di legno spezzati ed anneriti.
A nulla erano servite le alleanze che i nostri capi Antilope Bianca e Copricapo di Guerra avevano stipulato con i vé’hó’e, i visi pallidi, per convivere in pace con loro nelle terre in cui erano nati i nostri avi. Si erano scagliati su di noi senza preavviso, mentre i nostri nótȧxem erano a caccia di bisonti e non potevano proteggerci.
I vé’hó’e avevano ignorato i segnali di pace e le preghiere del mio popolo; i loro occhi chiari vomitavano odio e fuoco come le loro armi, che avevano trucidato senza pietà donne e bambini strappando loro le braccia e spaccando i loro crani. Mio nipote Due Lune era morto davanti a me, prima ancora che potessi alzare una sola mano…

D’un tratto lo stridio acuto di un aénohe, di un falco, spezzò il gelido silenzio della valle. Alzai gli occhi al cielo d’istinto, seguendo con lo sguardo il volo sicuro e fiero della più libera delle creature; pregai che accompagnasse Due Lune e tutte le anime della mia gente nel loro viaggio verso il cielo.
Strinsi nel pugno destro il bastone nodoso che mi sosteneva, e raddrizzai a fatica la schiena ricurva. Respirai a fondo l’aria densa di morte e diedi le spalle una volta per tutte al massacro che aveva tinto di rosso le pallide macchie di neve della valle. La mia ombra si stagliò di fronte a me, bluastra sulla terra brulla; potevo quasi vederla accorciarsi secondo dopo secondo, mentre il sole si alzava lento ed inesorabile specchiandosi nell’acqua del fiume che i vé’hó’e chiamavano Sand Creek.
Quando mossi il primo passo sentii il mio cuore tirare in direzione opposta, verso i cadaveri riversi nella fanghiglia gelida ed i tepee ridotti in cenere, ma io tirai più forte. Tirai verso una nuova terra dove trascorrere i miei ultimi giorni, dove già altri Cheyenne si erano rifugiati prima di me.
Verso un futuro che il falco sopra di me forse già vedeva, e che i vé’hó’e non mi avrebbero mai più portato via.

 
 
 
Si son presi i nostri cuori
sotto una coperta scura
Sotto una luna morta piccola
dormivamo senza paura
 
Ora i bambini dormono
sul fondo del Sand Creek





 
Spazio autrice
Ciao a tutti, e grazie per aver letto questo piccolo brano <3
Ieri avevo ascoltato tutto il giorno Fiume Sand Creek di De André (vi lascio qui il link alla canzone su
Spotify e su YouTube), ed arrivata alla sera mi prudevano le mani dalla voglia di mettere per i scritto le immagini che mi aveva evocato ^^ vi consiglio di ascoltarlo, a me mette i brividi ogni volta.
Piccola precisazione: in realtà gli Cheyenne non erano l'unica tribù di nativi coinvolti nel massacro del Sand Creek; c'erano anche gli Arapaho, ma ho preferito lasciare questi ultimi fuori dalla narrazione per rendere più snello il brano.
Grazie ancora per esservi fermati qui <3

Un abbraccio,
falcediluna_
   
 
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