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Autore: Mave    02/08/2019    0 recensioni
Amy è intraprendente e testarda, Colin è riflessivo e in cerca di sé stesso, Ephram è ironico e arguto, Laynie è spigolosa e frizzante, Bright è esuberante ma profondo, Hanna è insicura e sognatrice.
Sei personalità diverse, sei amici, sei ragazzi che crescono ad Everwood...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Everwood, Colorado. Tra montagne e canyon e tracce di un passato lontano nell’entroterra americano dove l’Oceano era un miraggio.

Per questo motivo, i pomeriggi estivi, le piscine del signor McAbee venivano prese d’assalto da chi sognava spiagge e ombrelloni.

In fondo l’estate era una stagione votata alla spensieratezza e all’allegria.

Hanna Rogers, la timida ragazza del Minnesota giunta nella pittoresca cittadina soltanto pochi mesi prima, sorseggiava il suo cocktail tropicale analcolico a bordo-vasca. Le mani correvano spesso sul pareo che copriva il bikini a motivetti floreali.

Con la stessa insicurezza, Hanna si premeva i grandi occhiali da sole sul naso e, da dietro le lenti scure, osservava quel mondo di vacanzieri.

Terminata la scuola, il suo impegno era quello di badare a Sam: un modo piacevole per sentirsi utile e sdebitarsi dell’alloggio che Nina le aveva offerto. L’amica di sua madre, infatti, l’aveva accolta in casa sua come se fosse sempre stata un membro della famiglia Feeney.

Hanna si divertiva nel dare a Sam le prime lezioni di nuoto e non lo perdeva mai di vista quando il bambino giocava con i suoi amichetti. Certo, di tanto in tanto, gli occhi curiosi della ragazza indugiavano sulla postazione del bagnino.

Un trono da cui Bright, sovente, era costretto a tuffarsi in acqua per salvare bambine che invocavano il suo aiuto .

Era un gioco innocente a cui lui partecipava volentieri.

Di tanto in tanto, accorgendosi degli sguardi di Hanna le lanciava un occhiolino di risposta che aveva il potere di far arrossire ancor di più la povera ragazza.

Alla chiusura dei loro studi medici, anche Andy ed Harold si concedevano qualche ora di relax in piscina.

In realtà il Dottor Brow cercava di palesare con discrezione la sua presenza, frenato dal monito di Ephram di non intralciare il suo umiliante lavoro estivo .

Al povero dottore non restava altro da fare se non dare un’occhiata a Delia che sguazzava in acqua con le sue amiche e aggregarsi agli Abbott.

In quei giorni il tema che teneva banco a bordo piscina era il matrimonio tra Edna e Irv, che probabilmente si sarebbe celebrato in autunno.

“Sembra che quest’anno vada di moda il color cremisi per le spose!”

Il Dottor Abbott si era atteggiato a guru della moda, sventolando sotto il naso della madre una nota rivista.

“Piantala Junior! Vorresti vedermi coperta di ridicolo? Con una cosa così addosso sembrerei un marshmallow gigante alla fragola!”

Irv aveva replicato che lui l’avrebbe trovata affascinante in ogni caso, mentre il resto della comitiva era scoppiata a ridere.


“Torna immediatamente qui! Io…io potrei ucciderti in questo momento!”

Una figura aggraziata era sfrecciata verso di loro e ormai era abbastanza vicina perché la sua voce squillante risuonasse forte e chiara.

“Mi pare che, da quando tua madre studiava giurisprudenza, non siano cambiate le pene per chi commette un reato così grave. E da quando è sindaco di Everwood non ha fatto nulla per renderle più clementi…Quindi, chi è che uccideresti?”

Dinnanzi alla tranquilla filippica del padre, Amy era stata costretta ad interrompere la sua corsa.

“Il mio fidanzato! Nasconde il block-notes con i miei ordini e non mi lascia lavorare in pace!”

Aveva spiegato, sistemandosi una ciocca bionda sfuggita dal disordinato chignon.

“Ehi, dopo tutta la fatica che ho fatto per riportartelo!”

Si era intromesso il Dottor Brown, sentendosi chiamato in causa.

Il grande neurochirurgo e la ragazzina piena di sogni si erano scambiati un sorriso pieno di complicità e sottintesi: fino a pochi mesi prima nessuno si sarebbe azzardato a fare simili battute.


“Grover vieni! Sono qui!”

Quella voce allegra e scanzonata veniva dritta da un passato che Amy aveva temuto di aver perso per sempre.

Si sentì salire le lacrime agli occhi mentre correva incontro a Colin, che l’aspettava accanto a Bright.

“Allora posso riprendere il mio lavoro dopo questa pausa extra?”

Si era riannodata il grembiule ma Colin l’aveva avvolta in un abbraccio solido, scuotendo la testa.

“No, oggi il signor McAbee ci concede un permesso premio. Dobbiamo andare in un posto…”

“Dove? A casa a prepararci per l’inizio dell’anno scolastico più difficile delle nostre vite?”

Il ragazzo aveva arricciato il naso.

“Nah! Non sarà certo l’anno più difficile per noi…”

Bright si era esibito in un plateale sbadiglio, fingendosi disgustato dal tubare tra i due piccioncini a pochi metri da lui. In verità non avrebbe potuto desiderare un’estate migliore di quella, da condividere con tutte le persone a cui voleva bene.

“Ehi amico vuoi venire con noi?”

Colin glielo aveva chiesto più con gentilezza che con convinzione e Bright aveva preso la palla al balzo per stuzzicarli un po'.

“E rischiare un attacco di diabete? No grazie! Preferisco star qui a godermi il sole, sorseggiare cocktail gratis e salvare belle sirenette!”

Sua sorella gli aveva lanciato uno sguardo eloquente mentre Colin si era arreso con una delle sue risate cristalline.

Dunque i due giovani fidanzati si erano allontanati tenendo intrecciate le loro dita, un braccio di lui avvinghiato ad un fianco di lei, stretti uno all’altra con la tenacia di un rampicante ad una pergola.

Andy Brown aveva guardato quella scena dapprima con una certa nostalgia e poi con orgoglio.

Sapeva che erano state le sue mani a dare ad Everwood quel dono incommensurabile, permettendo giornate tanto spensierate: aver riportato Colin alla sua città era il miracolo più grande operato nella sua carriera di neurochirurgo.


“Ehi Chopin ti va una bibita ghiacciata?”

Bright aveva avvicinato Ephram, che stava ripiegando con precisione certosina l’ultimo asciugamano della giornata.

“Perché no?”

Aveva accettato il giovane Brown, tergendosi la fronte imperlata.

Mai avrebbe creduto possibile che potesse nascere un’amicizia tra un introverso pianista e un esuberante sportivo.

Ma, in fondo, Everwood era fonte di nuove scoperte ogni giorno.

Sì, ora quel posto gli piaceva davvero!

   
 
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