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Autore: Harry Fine    05/08/2019    3 recensioni
[Anime/manga fantasy]
Al mondo ci sono tantissimi ragazzi che soffrono. Oppressi dai bulli, soggetti a violenze e che annegano nella loro disperazione. E in cambio tutti loro ottengono qualcosa di molto speciale. Gli Stick. Oggetti venduti da uno strano sito che dona poteri che gli concederanno la loro vendetta. Almeno fino al giorno dell'arrivo di Tempest, il cataclisma che distruggerà e ricostruirà il mondo da zero. Riusciranno i protagonisti a svelare il mistero dietro il sito per maghi prima che ciò accada?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: OC
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Loki doveva pensare in fretta, molto in fretta. Aveva un amministratore che pareva molto pericoloso davanti ed era impreparato ad uno scontro scontro in solitaria, ma i suoi genitori dormivano nell'altra stanza. Non poteva permettere che venissero a vedere. Quella orribile geisha li avrebbe ammazzati all'istante!

Doveva trovare un modo per allontanare la battaglia dalla casa, pensò, guardando con la coda dell'occhio le varie uscite, ma la sua nemica non aspettò oltre ad attaccare. Quella spada terrificante tagliò in due la libreria come se fosse stata fatta di burro.

Il rosso evitò per un pelo il fendente, ma una delle “teste" della katana scattò in avanti, affondando i denti nel pavimento dove un attimo prima c'era lui, spaccando le mattonelle e divorandone i pezzi.

《È questa l'abilità dalla maga a cui hai rubato il corpo eh?》 Chiese, mentre iniziava a richiamare le sue fiamme.

《Oh? Siete già a conoscenza di questa informazione? Beh non importa. La mia lama demoniaca, Kuimaru, ti divorerà senza pietà in ogni caso.》 Disse, facendo scattare ancora i tentacoli.

Loki ne tagliò uno con una lama fiammeggiante, una puzza nauseabonda di carne bruciata a rimpigli le narici, per poi parare il colpo della spada allo stesso modo, solo che ebbe una brutta sorpresa. La testa che aveva tagliato ricrebbe di colpo, scattando indietro e affondando i denti nel suo fianco di sorpresa, strappando via carne e pelle.

Il ragazzo urlò di dolore, mentre sentiva un fiotto di sangue caldo scendergli lungo la gamba. Ma non era finita lì.

L'amministratore alzò la katana e diede il via ad una velocissima serie di stoccate e fendenti che riuscì a parare per un soffio con le sue fiammate. Si concentrò maggiormente, ignorando le vertigini per la perdita di sangue e costringendola ad allontanarsi con un getto di fuoco bollente.

La geisha si spostò, ma non sembrava per nulla impressionata; Il ragazzo aveva già il fiato corto. A parte il buco sul suo fianco, la spada aveva aperto vari tagli su tutto il suo corpo. Quell'amministratore era molto più potente degli altri che avevano sconfitto fino a quel momento: da solo non sarebbe riuscito a reggere quel ritmo ancora per molto.

Controllò la sua vita, notando, per fortuna, di averne ancora in abbondanza, ma i tentacoli non avevano intenzione di dargli il tempo di respirare.

Lo attaccarono di nuovo a sorpresa, azzannandolo prima che potesse bruciarli ancora, e lo spedirono contro la finestra con talmente tanta forza da sfondarla, facendolo cadere lungo disteso nel giardino tra pezzi di vetro.

Il ragazzo si rialzò a fatica e sentì la schiena bagnata di sangue. I pezzi di vetro si erano conficcati nelle sue scapole e lo avevano tagliato e tutto il suo addome recava segni sanguinolenti a causa dei morsi, ma si costrinse in ogni caso ad alzarsi e camminare.

Era chiaramente in svantaggio in quella battaglia, ma almeno quella era la sua occasione per allontanare quel demonio da casa sua e dai suoi genitori.

Continuò ad arrancare più veloce che poteva verso la città, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue rosso e quando l'amministratore saltò fuori dalla finestra e vide le tracce, contorse la sua bocca in un ghigno demoniaco. Quel ragazzo era molto più testardo del previsto e si stava rivelando un degno avversario, glielo doveva concedere, ma non avrebbe retto ancora per molto.

Iniziò perciò a seguire la scia con calma. Quello molto probabilmente sarebbe stato l'unico scontro serio che avrebbe sostenuto per un bel pezzo. Voleva goderselo fino all'ultimo secondo.

Intanto il rosso proseguiva la sua camminata zoppicante. Non poteva assolutamente fermarsi, nemmeno per tamponare le ferite sanguinolente. Doveva riuscire a spostare la battaglia in un punto in cui non avrebbe dato fuoco a nessuno. Almeno avrebbe potuto combattere decentemente.

Si rifugiò quindi all'entrata della strada da cui era venuto, lasciando una buona impronta di sangue, per poi poggiare le mani sul terreno e attivare il suo stick. Avrebbe fatto una bella sorpresa alla sua avversaria, pensò, cercando poi di arginare le ferite.

L'amministratore, dal canto suo, riuscì a trovarlo dopo un po', mentre si teneva in piedi grazie ad un palo. Avanzava con il suo ghigno demoniaco e con una calma arrogante che stonavano con quell'aspetto tanto elegante. Ma questo andava solo a favore del mago. Lo credeva già sconfitto, ma lui non aveva intenzione di darsi per vinto.

Lanciò altre sfere di fuoco, ma la sua nemica alzò ancora la spada e li tagliò tutti con nonchalance. 《Arrenditi, te lo consiglio. Ormai hai perso. Giuro però che facendoti divorare da Kuimaru riceverai una morte rapida e indolore.》

L’altro non rispose, si limitò ad attivare ancora lo stick e a schioccare le dita. Avrebbe sistemato quella tipa e le avrebbe levato quel dannato sorriso vittorioso dalla faccia! Non avrebbe lasciato che facesse del male a qualcun altro.

Immediatamente la sua trappola scattò. Il terreno sotto i piedi della geisha si illuminò, scaldandosi ed esplodendo in una tempesta di fiamme e asfalto fuso.

I detriti si conficcarono nel suo corpo, cogliendola di sorpresa e impedendole di contrattaccare quando Loki le arrivò nuovamente addosso con tutta la velocità che aveva.

Col sangue che gli scendeva a fiotti dalle orecchie e dagli occhi e l'adrenalina che pompava nella testa, lui iniziò a tempestarla con sfere di fuoco sempre più grosse. Doveva assolutamente tenerla lontana se voleva avere una possibilità.

Lei intuì la sua strategia e provò ancora una volta a parare i colpi con i tentacoli della sua spada, ma era troppo sbilanciata e le esplosioni non le davano nemmeno il tempo di pensare. Una di esse la colpì direttamente al braccio disarmato, riducendolo in cenere e spedendola contro uno dei muri di cinta lì vicino.

Loki sorrise con soddisfazione, ma poi fu assalito da un tremendo attacco di nausea che lo fece piegare e tossire fiotti di sangue. Guardò il suo simbolo. Stava scendendo oltre la metà, non aveva più molto tempo. Doveva terminare quello scontro in fretta.

Solo che l'amministratore non aveva intenzione di darsi per vinta. Emerse dal grosso polverone causato dallo schianto, decisamente furibonda, correndo verso di lui a velocità folle, lanciando altri fendenti e tentacoli pronti a sbranarlo.

Lui tagliò due delle teste, ma queste ricrebbero immediatamente, continuando ad attaccare insieme agli altri fino a quando non piantarono le zanne nella sua spalla, nella coscia destra e sul suo petto, strappando ancora carne e pelle e mozzandogli il respiro.

《Devo ammetterlo. È stato divertente, ragazzo rosso, ma hai perso.》 Disse l'amministratore soddisfatta, ma Loki ghignò.

《Ne sei davvero sicura?》 Chiese, tirando i tentacoli verso di se.

La sua nemica venne colta di sorpresa e portata di avanti con forza, mentre il ragazzo arrivava ancora il suo stick ed iniziava a soffiare fiammate come un drago direttamente contro la sua testa.

Ma stavolta fu lui a ricevere una brutta sorpresa. Il collo dell’amministratore si piegò all'indietro in modo innaturale, portando la testa in giù e schivando l'attacco appena in tempo.

《Nessuno ha mai detto che gli amministratori debbano avere solo un'abilità.》 Disse ridanciana, mentre le sue labbra si contorcevano ancora nel ghigno demoniaco. Una lama emerse dalla sua bocca e venne lanciata dritta nel petto del rosso, troppo vicino per spostarsi.

Il ragazzo sputò altro sangue, il respiro pesante e la testa che minacciava di esplodere per il dolore, mentre si accasciava sulla strada con le gambe molli. I suoi vestiti erano appiccicati alla pelle per il sudore e il sangue, una pozza rossa si stava allargando sotto di lui, e il respiro cominciava a mancargli per la lama piantata tra le costole.

L'amministratore osservò il suo lavoro e rise. 《È stata una battaglia fantastica… ma è stata troppo breve. Chissà, magari potrei andare a fare una visitina alla cara Runa Fuyutsuki. Sono sicura che anche lei sarà una fantastica compagna di giochi.》

Nel sentire queste parole, il ragazzo sbarrò gli occhi, facendo leva a fatica per alzarsi, anche se ridotto in quello stato. Aveva la mente annebbiata e probabilmente un polmone stava per collassare, ma doveva fare qualcosa! Quel mostro voleva attaccare Runa. La sua ragazza!

Se la immaginò di colpo ridotta nello stesso stato in cui versava lui, praticamente a pezzi, il suo bel corpo massacrato e quella maledetta geisha che rideva e la scherniva. Sentì la rabbia montare. Non lo avrebbe permesso! Ma i e poi mai! Guardò di nuovo il suo polso, su cui il simbolo era quasi svanito.

Lo attivò nuovamente, adoperando tutta la sua energia: tanto ormai non aveva più nulla da perdere. Con quelle ferite non sarebbe sopravvissuto in ogni caso. Quindi tanto valeva giocare la sua ultima carta.

Una tremenda ondata di calore travolse di colpo gran parte della strada, rendendo l'aria bollente e facendo voltare l'amministratore giusto in tempo per vedere il ragazzo rialzarsi ed iniziare a brillare con una intensità travolgente.

I capelli e la pelle erano diventati di puro fuoco, guizzante e luminoso, gli occhi e la bocca delle lingue di fiamma: ormai non aveva più nulla di umano. Somigliava ad una stella! Un stella estremamente calda e luminosa che si fece via via sempre più grande, squagliando le strade, i muri, i pali e qualunque altra cosa fosse vicino a loro e poi riversò le sue fiamme con terribile violenza sulla sua nemica.

Lei, colta di sorpresa, cercò di contrastare il vortice di fuoco che le stava arrivando addosso con la sua spada, ma le fiamme la avvolsero subito, riducendo l'arma ad un grumo di metallo fuso e carne bruciata. Rimasta senza difese, la geisha fu avviluppata con furia da quel calore terrificante, creando una colonna di fiamme enorme che si estinse poco dopo.

 

Decine di luci si accesero in città, mentre le persone scorrevano per vedere quale fosse la causa di tutto quel rumore, guardando con sgomento lo stato della strada e sentendo ancora il terribile calore.

In particolare, fu notata perfettamente dalla casa di Runa. La ragazza proprio in quel momento stava chiudendo una finestra, quando vide la colonna di fiamme alzarsi.

Immediatamente sbarrò gli occhi. Quella potenza tremenda la poteva creare solo la magia di Loki. E doveva essergli costata davvero tantissima energia, perché vide il fuoco spegnersi subito dopo.

Non ci pensò una volta di più. Corse fuori in vestaglia e pantofole e si diresse più veloce che poteva verso il punto d’origine con il cuore in gola. Che Loki fosse stato attaccato? Gli avevano teso un'imboscata? Era vivo!?

In quel momento si sentiva la più grande stupida mai esistita. Il suo ragazzo aveva combattuto da solo contro un amministratore e lei e gli altri non c'erano per aiutarlo! Ma Loki era senz'altro vivo, ne era sicura. Doveva essere vivo! Lo aveva promesso. Doveva fare presto, pensò mentre correva.

Solo che quando giunse sulla scena, trovò la strada gremita di persone, davanti ad un gigantesco cratere. L'asfalto in quel punto era liquafatto, così come i muri lì vicino, l'aria tutto attorno era bollente e puzzava di carne bruciata, e c'erano lunghe tracce di sangue, segni di lame e morsi sul tratto della carreggiata ancora integro. Ma la cosa che più saltava all'occhio erano due corpi distesi per terra, al centro di quel disastro.

Uno, che doveva appartenere ad una donna, era stato bruciato completamente: di lei erano rimaste solo ossa annerite e solamente le dimensioni e la forma del bacino la tendevano riconoscibile. Ma fu l'altro ad attirare la sua attenzione.

le bastò vedere il bracciale dorato Che scintillava sul suo braccio per riconoscerlo e sentì per la prima volta in tanti anni calde lacrime scendere sulle guance.

Presentava sulla pelle dei profondi squarci e terribili bruciature praticamente ovunque che avevano creato vesciche e spillato sangue, ormai rappreso, lasciando scoperta la carne d le ossa sotto la pelle, rendendolo quasi irriconoscibile. Il viso sfigurato dalla pelle bruciata e dal sangue secco.

E infine i capelli erano stati ridotti ad una massa bruciata, informe e annerita. Del bellissimo ragazzo che era stato un tempo, non restava più nulla

 

 

*******

 

 

Qualche giorno dopo, tutti i maghi del branco si erano nuovamente riuniti, silenziosi e vestiti di nero, per presenziare al funerale del loro amico. Ancora non riuscivano a credere che Loki fosse morto.

Quando Runa li aveva chiamati tutti nel bel mezzo della notte e gli aveva raccontato cosa gli era successo, tutti quanti erano rimasti di pietra, e quando erano arrivati sul posto e avevano visto lo stato del suo corpo e l'espressione della ragazza era stato pure peggio.

Nessuno di loro aveva mai visto l'albina così disperata o triste. Era sempre rimasta calma e composta, fin da quando si erano conosciuti, ma quando erano arrivati l'avevano trovata in lacrime come una bambina.

Dire che tutti si erano sentiti come vermi era un eufemismo. Lo avevano praticamente abbandonato. Lui aveva meno vita di molti di loro, eppure aveva affrontato ugualmente quel dannato amministratore da solo.

Tutto quello che avevano potuto fare per lui era stato promettergli che avrebbero continuato a combattere anche per lui, ma il senso di colpa non era andato via.

La faccia dei signori Totsuki quando la polizia aveva dato loro la notizia era stata il colpo di grazia. Gli agenti avevano fatto delle domande a tutti i presenti e anche a loro su cosa fosse successo, ma tutti loro erano stati costretti a mentire e questo sembrava rendere ancora più triste quanto era successo.

Avrebbero voluto chiedere scusa ai suoi genitori, ma nessuno aveva trovato le parole giuste. Anche in quel momento, insieme a Runa e Natsu, la coppia stava piangendo, mentre guardava il viso immobile del figlio immerso nella bara.

Era così strano vederlo senza il suo solito sorriso. Aveva un che di innaturale vedere quell'espressione quasi seria sul suo viso sfigurato. E pensare che molto presto sarebbe stato cremato non portava conforto a nessuno

Anche per questo Midori e gli altri non avevano avuto il coraggio di parlare con nessuno dei suoi cari, persino Alastor era rimasto in religioso silenzio per tutto il tempo. Per quanto non conoscesse quei ragazzi da molto, gli dispiaceva per l'albina.

Infatti, dopo la fine della cerimonia, quando rimasero nuovamente da soli nel cimitero, le si avvicinò togliendosi il cilindro. 《Mi dispiace molto per Loki. Le mie più sincere condoglianze.》

《Grazie》 rispose lei, nonostante avesse ancora il volto rigato di lacrime. Non aveva staccato gli occhi dall’urna delle ceneri un solo attimo. Ancora non ci credeva.

Lui era andato via. Non ci sarebbe stato più accanto a lei, pronto a farla ridere con le sue pessime battute e a darle conforto nei brutti momenti. Non avrebbe più sentito il calore di un suo bacio. Tutto quello che le era rimasto era il suo stick, che ora stringeva in maniera spasmodica.

Il ragazzo dai capelli rosa se ne accorse. 《Beh… è stata una disgrazia, ma, se posso dirlo, è stato un mago forte e molto capace, lo ha dimostrato fino all'ultimo.》

Disse queste parole con sincerità, nonostante fosse profondamente irritato.

Non era solo perché avevano perso un mago esperto dell’enorme potenziale e conoscenza, nonché un elemento stabilizzante nel gruppo, ma soprattutto perché lui era una persona che avrebbe potuto sopravvivere molto più a lungo se non fosse stato per quella stupida divisione!

Infatti lanciò un'occhiataccia ad Hana e Dimitri, che si erano tenuti a distanza da Runa e gli altri per tutto quel tempo. Si vergognavano profondamente di tutto quello che era successo.

In quei giorni ci avevano riflettuto a lungo e avevano capito che era stata una mossa avventata separarsi con Tempest alle porte, ma a quel punto avevano avuto la conferma che era stata un'idiozia.

Solo che poi la mora si fece avanti, la sua solita calma sostituita da esitazione. 《Runa… ci dispiace molto per… per tutto. Io e Dimitri siamo stati due stupidi a reagire in quel modo dopo quello che è successo a Sarah e Mayumi.》

《Ha ragione. Ci… ci dispiace molto. Ci scusiamo anche con te, Xsorof. Non avremmo dovuto trattarti così. Non hai ucciso tu Sarah, ma noi Abbiamo comunque sfogato il nostro stress si di te. Ci dispiace molto.》 Annuì Dimitri.

Il ragazzo pieno di cicatrici annuì. 《Quel che è fatto è fatto ormai. Ma comunque sappilo, non avrei mai usato quel potere su di voi senza una buona ragione. 》 Disse.

Era ancora parecchio seccato per il trattamento che quei due gli avevano riservato e anche Mirai stava guardando astioso il russo. Poteva capire perché avesse reagito in quel modo sul momento e ora sembrava sincero nel scusarsi, ma le parole che aveva rivolto a Meito gli rimbalzavano ancora nella testa.

《Beh, mi fa piacere che almeno lo ammettiate. Questa storia del dividerci poi è stata davvero una sciocchezza. Un comportamento così puerile non dovrebbe mai essere tenuto in una situazione come la nostra.》 Sentenziò Alastor.

《Purtroppo però ha ragione Xsorof. Il danno è fatto e noi non possiamo farci più niente, se non impegnarci di più per il futuro.》 Commentò Meito, gettando insieme agli altri delle occhiate preoccupate verso Runa.

La ragazza aveva finalmente smesso di piangere, ma non accennava a muoversi. Solo quando Midori e Dimitri le portarono una mano sulla spalla parlò.

《Avrei dovuto fare di meglio. Io sono la leader del branco e sono anche la maga più anziana, eppure quando la persona che amavo aveva più bisogno di me, ho potuto solo piangere per lui e guardare mentre lo portavano via. Se solo fossi stata più attenta! Se non mi fossi lasciata accecare...》

《Loki Non vorrebbe che ti sentissi così in colpa per la sua morte Runa. Tu non c'entri niente. Lui ha combattuto perché voleva proteggere anche te, ne sono sicura.》 Disse l'albina più alta stringendola a sé.

《Però bisogna ammetterlo, siete stati fin troppo puerili ultimamente. Vi siete fatti guidare dalle emozioni causate dalla morte di due elementi pressoché inutili che hanno portato ad una divisione ancora più infantile che ha portato alla morte di un mago dalle ottime capacità per cui non si può far più nulla. Frignare non lo riporterà indietro, invece dovreste riflettere su ciò che è successo e non ripetere più errori così sciocchi, perché io non ho ancora intenzione di morire.》 Si intromise Alastor gelido.

Hana gli lanciò un'occhiata omicida. In quel momento gli avrebbe volentieri tirato un pugno. 《Tu inizia a chiudere il becco, fammi il favore. Tutte queste cose ce le Siamo ripetute già milioni di volte, non serve che tu infierisca ancora e ancora.》

Il ragazzo sbuffò, rispondendo ad un messaggio sul cellulare. Gli sembrava proprio di parlare ai muri, ma Runa si inserì finalmente nella conversazione.

《No. Ha ragione lui. Separarci in un momento simile è stato fin troppo avventato e ci ha lasciati esposti a simili attacchi. Non abbiamo imparato la lezione dopo quello che è successo a Sarah e Mayumi, e Loki ne ha pagato le conseguenze.》

《Bene. Almeno qualcuno recepisce.》 Commentò il ragazzo dai capelli rosa, ancora al telefono.

《Basta! Qui la faccenda non riguarda chi avesse torto e chi ragione. A questo punto non importa a nessuno! Quello che ci serve è un piano per eliminare gli amministratori rimasti prima che arrivi Tempest! Soprattutto perché Loki non è stato attaccato fuori, ma mentre era in casa sua. Questo vuol dire che sanno dove viviamo ed è probabile che prenderanno di mira le nostre famiglie e i nostri amici pur di farla pagare a noi.》 Li interruppe Mirai.

《Questo vuol dire che dobbiamo prestare la massima attenzione. Al minimo segno di pericolo dovremo chiamare gli altri. Non possiamo permetterci errori stavolta.》 Disse Dimitri. Non aveva ancora osato guardare Meito. Lo aveva trattato come un cane quando aveva solo preso le parti di un suo caro amico e adesso non aveva idea di cosa fare per farsi perdonare.

Solo che poi proprio il corvino si fece avanti. 《Inoltre abbiamo bisogno di una misura di sicurezza. Quello che è successo a Loki ci dimostra che non possiamo sempre contare sull'aiuto degli altri. Dobbiamo essere sicuri di poter sostenere uno scontro simile anche in solitaria.》

《E questo significa che tutti noi dovremmo avere più di uno Stick con noi.》 Chiarì il gemello.

《E dove li troviamo? Ormai la maggior parte dei maghi ancora in vita si sono nascosti troppo bene e in ogni caso provare a rubare i loro stick sarebbe controproducente.》 Disse Midori preoccupata.

《Non preoccupatevi. Venite con noi.》 Disse Xsorof, iniziando a dirigersi verso casa sua, dove aprì una specie di sgabuzzino.

C'erano decine di stick di varie forme e dimensioni lì dentro. 《Siamo sempre stati preparati ad una situazione simile a questa. Avremmo voluto evitare di usare troppa magia tutta insieme, ma non abbiamo altra scelta a questo punto. Inoltre dobbiamo stare pronti e sempre in contatto tra noi.》

《E come dovremmo fare?》 Chiese Hana.

Il ragazzo pieno di cicatrici si limitò a prendere da una delle mensole un cerchietto azzurro dal motivo a onde che tutti conoscevano.

《Quello è…》

《Di Sarah, si. L'ho recuperato prima che celebrassero il funerale. Per quanto abbia un potere inutile in battaglia, ci permetterà di rimanere in contatto e correre in soccorso in caso di necessità ed inoltre potremo tenere d'occhio i vostri cari anche da lontano.》

《Bene. Ma non credete sia un po' stupido scendere in battaglia con Stick di cui non conosciamo i poteri o il funzionamento?》 Chiese Alastor.

《Non temere, abbiamo sostenuto noi le battaglie per averli. Vi illustreremo noi tutto quello che c'è da sapere in questi giorni e intanto tu prendi questo.》 Disse Mirai, lanciandogli quello che si rivelò essere un monocolo intarsiato.

《Quello stick è in grado di generare potenti raggi elettrici che possono perforare molti materiali particolarmente duri. Una carta in più in caso di attacco a sorpresa.》

《Che sta pure bene col mio outfit.》 Commentò lui contento. Sapeva che quei gemelli gli sarebbero stati simpatici.

La sensazione nel gruppo era parecchio tesa, però. Sperava che riuscissero a sorpassare quello che si erano detti, altrimenti avrebbero rischiato tutti la morte!

Solo che poi, mentre tutti sceglievano i loro Stick ausiliari, le vibrazioni del suo cellulare attirarono la sua attenzione. 《Pronto?》

《Ala-chan~.》 Disse una voce ridente e conosciuta dall'altro lato del telefono. 《Abbiamo un grosso problema~.》

   
 
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