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Autore: cin75    05/08/2019    6 recensioni
Per chi segue le mie storie, sa che c'è una serie, Slice of Life.
Beh!, se in quelle shot tutto avviene nell'arco di qualche giorno, in questa nuova raccolta tutto accade nell'arco di qualche minuto. Come dire: cotto e mangiato!
E come in quella serie, anche in questa, tanti J2 in tanti modi diversi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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FERMATI, GIRATI E GUARDAMI!
 

“Jay possiamo parlare?!” chiese titubante Jensen, al compagno, ancora evidentemente infuriato con lui.
“Jensen, siamo ad un matrimonio. Mia cugina e tuo cugino non meritano una nostra qualche sfuriata. Parleremo dopo e poi onestamente non penso che abbiamo ancora molto da dirci dopo le ultime settimane.” replicò l’altro.

Litigavano da giorni. Chi accusava l’altro, chi cercava giustificazioni. Ma le liti diventavano sempre più numerose e sempre più furiose.
Ora, erano ad un matrimonio “in famiglia”, poiché ad una loro festa , la cugina di Jensen e il cugino di Jared, si erano conosciuti, piaciuti e innamorati e ora , dopo il giusto tempo, erano arrivati all’altare.

“Jay..”
“E smettila di chiamarmi Jay! Non serve più!”
“Andiamo ascoltami...prova a ..”
“Provare a fare che , Jensen??!!” e la sua voce era decisamente più alta e Jensen si sentì gelare.  Erano rare le volte che Jared alzava la voce. Non era da lui. Infatti anche le persone intorno a loro capirono che qualcosa non andava e si fermarono a guardarli.
“Jared..”
“Un mese di inferno di Jensen. Ho passato un mese di inferno. Stavo per perdere la mia società, stavo per dover licenziare tutti e tu eri così preso dal tuo lavoro che non mi sei stato accanto un solo giorno. Non ne sono ancora fuori e tu vieni qui , adesso , a dirmi “parliamo!”?” chiese sarcastico.
“Io...”
“Fanculo!!” fu la risposta spiazzante. “Non sei più quello di cui mi sono innamorato. Nei sei più il Jensen che conoscevo. Tu…”
“Ragazzi,  ascoltate..” azzardò ad intervenire il padre di Jensen. “Non credo sia il momento di...” ma fu bellamente ignorato. Ormai sembrava che la diga stesse per rompere gli argini.
“Jared se non ti sono stato accanto è perché dovevo finire quel progetto. Il mio capo mi aveva promesso che mi avrebbe dato tre settimane di ferie e in quei giorni, mi sarei rimboccato le maniche e avremo risolto i problemi con la tua società!” provò a giustificarsi Jensen.

Non glielo aveva mai detto.
Nella sua mente era come dirgli: il mio lavoro va bene, fammelo concludere e poi sistemiamo anche il tuo. Sembrava offensivo e allora il biondo, nelle ormai numerose liti, cercava sempre altre giustificazioni. Solo allora si rese conto di aver sempre sbagliato.

“Facile e comodo dirlo adesso, Jensen. Che ipocrita!” lo ammonì Jared.
“Jared andiamo a casa. Parliamo lì. Con calma!!” provò a suggerire il biondo, dato che ormai avevano attirato l’attenzione di tutti. Sposi compresi.
“Non abbiamo più niente da dirci. E non credo che avremo ancora una casa da condividere alla fine di questa giornata!”
Jensen deglutì terrore. “Ti prego , Jared...non dire così. Io…”
“Te l’ho detto. Non sei più lo stesso e non credo che tu senta per me le stesse cose che io...”
“IO TI AMO!!” gridò Jensen frustrato.
“PROVALO!!” ribattè d’istinto Jared con lo stesso tono ma solo più insoddisfatto.
Jensen per un attimo restò senza parole.
Come provarlo in quel momento? Con quello che si erano appena detti? Con quello che stavano provando? 
Poi, come un flash, i meravigliosi anni che aveva passato con Jared gli si illuminarono nel cervello. Ogni giorno, ogni notte, ogni secondo. Non voleva perderli e perciò cuore e mente agirono all’unisono.

“Sposami!” disse, deciso, senza nessuna inflessione di paura in quella unica parola.

Jared strabuzzò gli occhi. La sua bocca si aprì appena per la sorpresa.
“Cosa?” sussurrò.
“Sposami, Jared. Voglio condividere la mia vita con te per sempre. Voglio che tu condivida la tua con me, per sempre. Voglio litigare con te quando farò di nuovo lo stronzo e poi voglio fare pace come solo noi riusciamo a fare. Voglio che tu mi urli dietro quando sarai tu a fare lo stronzo, tanto poi, so, che faremo di nuovo pace. Non riesco a vedere la mia vita senza di te. Non riesco a vedere me, senza di te. Ti amo. Di un amore che non sapevo potesse esistere. Di un amore che non sapevo nemmeno poter provare. Perciò ….Jared, sposami!”
Jared restò in piedi davanti al compagno.
Nella sua mente mille pensieri. O meglio , il panico.
Sentiva su di lui gli occhi di tutti. Si guardò intorno un attimo, in imbarazzo. Jensen, di fronte a lui, fermo, immobile, in attesa di una sua risposta.
“Jared...dì, dì qualcosa!” sussurrò il biondo.
Jared lo guardò. Conosceva Jensen da anni. Lo amava da anni. Lo amava immensamente da anni. Ma quello che era successo nell’ultimo periodo aveva superato un limite che pensava di non avere.
E ora…
“Tu non hai idea di quante volte ho sognato che me lo chiedessi, o il momento in cui io lo avrei chiesto a te. Tu eri quello perfetto per me e io sapevo di essere quello perfetto per te.”
“E’ così!!” cercò di rassicurarlo Jensen.
“Sognavo di dividere la mia vita con te. Condividere un futuro insieme. Fare progetti. Sognare di realizzare quei progetti. Una famiglia magari. Ma..”
“Ma?!” esalò, preoccupato Jensen.
“Ma così , ora, dopo quello che è successo...è troppo facile. Troppo comodo.”
“Jared, no!” sussurrò Jensen, mentre un brusio di dispiacere si palesò anche tra le due famiglie.
“Mi dispiace, Jensen! Mi dispiace!” e si girò, pronto ad andare via, incrociando per un attimo lo sguardo della madre che, negando appena con il capo, disapprovava decisamente quella sua scelta.
Ma non fu questo a fermarlo in quella sua ritirata.

“Jared Tristan Padalecki!!!” fu il richiamo deciso da parte di Jensen. “Fermati, girati e guardami!”

Jensen non accettava quel rifiuto. Ma non lo accettava non per orgoglio, ma per puro terrore di perdere Jared. Jared era tutto. E se Jared andava via, lui sarebbe stato niente.
Jared si fermò. Per un po’ restò immobile. Le mani che si stringevano nervosamente a pugno.
Davanti a lui, il volto della madre che stranamente da disapprovazione prendeva ben altra espressione. Sorpresa.

Solo allora, il ragazzo, si voltò piano e quello che vide , lo lasciò definitivamente senza parole. Jensen, al centro di quello che era ormai un cerchio di famigliari, in ginocchio. Tra le dita appena tremanti , l’anello di suo padre che il biondo non toglieva mai.
“Jensen che stai facendo?!” chiese tra la sorpresa e l’imbarazzo, avvicinandosi appena.
“Tu sei tutto per me, Jared. Sei il respiro che mi fa vivere. Il caldo che mi riscalda di inverno. Il vento fresco che mi da’ sollievo in estate. Sei la forza che io non avrò mai. L’amore che completa il mio. La vita gemella alla mia. Io sono niente senza di te. Ti prego, non fare di me un... niente. Rendimi completo. Rendimi tuo come io voglio renderti mio.”
“Jensen!” e questa volta nella voce di Jared c’era solo emozione pura e di nuovo amore per quell’uomo, per quelle parole che sapeva essere sincere, perché Jensen poteva essere tutto, ma non un bugiardo.
Non in quel modo, in quel momento, con quelle parole.
“Ti prego, Jared. Ti amo. Io ti amo. Perdonami e sposami!” chiese ancora, mentre si tirava su e raggiungeva il compagno che aveva gli occhi decisamente lucidi.
“Farai ancora lo stronzo!?”  chiese con un sorriso leggero.
“Potrebbe capitare , ma tu , come mio marito, avresti tutti i diritti per sbattermi al muro e farmi aprire gli occhi!!!” ironizzò Jensen, sorridendo dolcemente.
“E se ti sbattessi al muro con altre intenzioni?!” maliziò Jared con un volume di voce udibile solo a loro due e sorridendogli di rimando.
“Come tuo marito, ti lascerei fare!” rispose con altrettanta malizia Jensen.
“Allora il mio è un “Sì”!” rispose alla più che insolita proposta di matrimonio.
“Sì? Davvero?!” fece quasi incredulo il biondo.
“Sì, ti sposo, Jensen Ross Ackles!!” disse felice mentre lasciava che Jensen gli mettesse al dito l’anello di suo padre.
Dopo di che, un bacio appassionato tra i due, suggellò quel giuramento d’amore eterno, mentre un applauso scrosciante li investiva festoso.


Tra gli invitati , anche i neo sposi applaudivano entusiasti, fin quando la sposa non diede uno scappellotto allo sposo.
“Ehi! Perché?!” brontolò lui.
“E’ così che si fa una proposta di matrimonio, idiota!!”
Lo sposo “colpevole”  di quella sua mancanza , in effetti, ripensò alla sua di proposta: “Che dici, ci sposiamo?

   
 
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