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Autore: Rack12345    05/08/2019    0 recensioni
[Completa]
Questa storia è ambientata dopo Captain America: Civil War. Dopo la partenza di Bucky per il Wakanda e dopo svariati mesi, gli Avengers si sono riuniti, perchè era inevitabile che rimanessero separati: per salvare il mondo, devono farlo insieme.
Nel loro gruppo è entrata una nuova spia: Alexis Moore. Lei è la nostra protagonista.
La squadra sembra essere in un periodo pacifico, ma dovranno aspettarsi diverse rogne. Combatteranno contro diversi Villain che li proietteranno nel passato, legati alla Germania nazista della seconda guerra mondiale. Alexis verrà sottoposta a varie sfide, sia fisiche che emotive e vedremo quanto sia stratificata la sua personalità e quanto potenziale c'è in lei: non è una spia qualunque come potrebbe sembrare al primo impatto.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Loki, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Avengers: Together Saga'
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New Avengers: Together
Capitolo II: Ricordi dal passato



-Due birre grandi, grazie.-
Steve si era rivolto al barista mentre Bucky osservava fuori dalla grande vetrata del locale. Era buio, ma le luci di Brooklyn erano quasi accecanti.
Non gli dispiaceva, ma aveva quasi scordato come fosse la notte in città. In Wakanda la notte era qualcosa di magico. Si potevano vedere perfettamente le stelle, una moltitudine, che suscitava in chiunque le guardasse sentimenti inconcepibili.
Stupore, meraviglia, commozione, paura.
Alzò lo sguardo verso l'alto, oltre l'edificio di fronte, ma  a Brooklyn le stelle erano poco visibili.
-Buc?-
Steve lo aveva chiamato, aveva in mano le loro birre in boccali molto grandi. Anche troppo se fossero stati semplici umani.
Si sedettero ad un tavolo per due, leggermente appartato. Volevano avere tranquillità e con Captain America era sempre quasi impossibile. Spesso veniva fermato per strada per fare foto o autografi. Una vera celebrità. Bucky invece, almeno secondo lui visto che era tornato da appena due giorni, probabilmente era ancora visto come il Soldato D'Inverno che aveva assassinato persone e devastato interi quartieri.
-Alla tua amico.- disse Steve sollevando il bicchiere verso James, il quale fece altrettanto, per poi buttare giù un lungo sorso di birra fresca.
-Alla tua Steve. Se non fosse per te ora non sarei qui.-
-Ho solo fatto quello che avresti fatto tu per me.-
Bucky annuì, ma in realtà non era convinto che ciò fosse vero. Il lavaggio del cervello che gli aveva fatto l'Hydra lo riduceva ad un mostro. L'avrebbe fatto per Steve, sì, se fosse stato in grado di decidere con il proprio cervello.
Si sentiva estremamente fortunato ad essere lì.
Si trovavano in un piccolo locale di Brooklyn, non molto distante dal Brooklyn Bridge Bar, il luogo dove passavano tempo lui e Steve da ragazzi.
I ricordi riaffiorarono subito alla mente: in quel locale aveva conosciuto una ragazza, la prima di una non così tanto corta serie. Non ricordava bene il suo nome: Eloise o Eleonor, una giovane di 17 anni, timida, con dei lunghi boccoli biondi e delle labbra perennemente rosse che lo attraevano ogni volta che la vedeva.
Sorrise involontariamente ripensando ai primi baci impacciati, e poi a quelli più audaci, che si erano scambiati nel vicolo accanto a dove si trovava ora.
-A cosa stai pensando?- chiese Steve.
Bucky scosse la testa. -Ricordi.- bevve un altro sorso di birra. -Delle nostre serate al Brooklyn Bridge Bar, qui vicino.-
-Oh, bei tempi quelli. Eri così diverso.-
-Beh, tu eri molto più basso!- rise Bucky.
Il soldato d'inverno, il più temibile assassino degli ultimi 70 anni, ora sorrideva ripensando alle sue bevute di gioventù. A Steve non sembrava vero di poter avere di nuovo il suo amico lì con lui.
-Buc, raccontami qualcosa del Wakanda!-
Da quando era arrivato non aveva ancor avuto modo di parlarne, se non con Natasha proprio al suo arrivo.
-Oh, Steve, è impressionante.-
-Ti hanno tenuto in una cella e sfamato con pane secco?- scherzò Cap.
-No, sono stato in un posto meraviglioso in realtà. Un piccolo villaggio Wakandiano. Mi hanno curato, mi hanno fatto stare il più possibile in un ambiente rilassante. E, non ci crederai, vivevo come gli uomini antichi: avevo un mio orto, i miei animali.- fece una pausa e sorrise. -Devo dire che curarli con un braccio solo era piuttosto complicato!-
-Sembra fantastico. E quando hanno capito che fossi pronto per riavere il braccio?-
-E' stata Shuri, la sorella di re T'Challa. Mi è stata molto vicino, ha supervisionato il tutto ed ha realizzato lei questo..- mosse il braccio, coperto da un giubbetto in jeans e un guanto nero.  -La loro tecnologia è qualcosa di spettacolare Steve. Adoro quel posto.-
-Beh dovrai portarmi lì un giorno.- Steve fece una pausa e rise -Non osare dire davanti a Lexie che la loro tecnologia è fantastica, si infurierebbe!-
Bucky si incuriosì parecchio quando l'amico nominò la giovane agente che aveva appena conosciuto.
-Perchè dovrebbe infuriarsi?-
Lo chiese quasi seriamente, talmente tanta era la curiosità nel capire e conoscere quella ragazza.
-Beh lei è la figlioccia di Tony. Chiunque prova a  minare la meravigliosa tecnologia Stark deve vedersela con lei!-
A Bucky mancò un colpo, anche se non seppe capire ancora il perchè.
-La figlioccia di Stark?-
-Sì, insomma, non geneticamente. L'ha portata lui nel team. Ricordi?-
-Oh, giusto.- 
Bucky si passò una mano sulla fronte e nei capelli, imbarazzato. Steve lo notò.
-Che ne pensi di lei?- chiese il biondo.
-Dell'agente Moore?- James si grattò il mento pensandoci su -Non ci ho parlato molto, solo ieri a pranzo quando c'eri anche tu..-
-E..?-
-In realtà quando ti ho detto che sarei andato a curiosare in giro per il quartier generale, ho trovato l'agente Moore ad allenarsi con la pistola e le ho dato qualche consiglio.- disse Bucky spostando lo sguardo sulla sua birra che improvvisamente era diventata la cosa più interessante del mondo.
-Sergente Barnes, da quando è così timido, lei?- chiese Steve ridendo. Ricordava che Bucky non fosse uno che si imbarazzava facilmente soprattutto quando si parlava di una bella ragazza. E Alexis lo era, una bella ragazza. -Buc, se vuoi provarci con lei fai pure, nessuno ti fermerà!-
Il soldato aggrottò la fronte -Mh? No, non voglio provarci con lei... Credo... Semplicemente mi incuriosisce molto. Vorrei sapere di più su di lei. I suoi occhi dicono molto di più di quello che vuole far credere secondo me.-   e si perse di nuovo nel liquido ambrato della sua birra.
Steve concordò mentalmente con il suo amico.
Era proprio come diceva Bucky. Alexis aveva un passato complicato, ma non doveva certo essere lui a raccontarlo alle persone e sapeva che se l'avesse fatto Alexis si sarebbe infuriata.
Decise di mettere in guardia Bucky solo sul fatto che avesse un passato complicato, senza raccontare però alcun dettaglio.
I due finirono la loro birra, piuttosto in fretta. Sempre per colpa del maledetto super metabolismo da super soldati che Alexis tanto invidiava.
 
 
 
 


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"-Lexie, tesoro. Nasconditi sotto il nostro letto.-
-Papà no, non devi uscire da quella porta. Lascia stare, non dobbiamo andarci di mezzo noi.-
...
-Tesoro, sta tranquilla, tuo padre sta tornando, vedi?-
...
-MAMMA!!-
Uno sparo.
Un altro.
Ed infine un ultimo. Un dolore lancinante. Un altro ancora all'altezza del petto a sinistra."



-MAMMA!-
Lexie si svegliò di soprassalto.
Di nuovo. I suoi incubi erano tornati.
Sperò che fosse solo un incubo di passaggio e che ora avrebbe ricominciato a dormire, ma il ricordo della morte dei suoi genitori era ancora più vivido che mai.
Si asciugò il volto con le mani. Ormai neanche si accorgeva più di piangere nel sonno.
Cercò di riaddormentarsi, ma non vi riuscì, così decise di uscire all'esterno del quartier generale.
Si cambiò velocemente indossando dei leggins e una maglietta a maniche corte e ai piedi delle scarpe da ginnastica comode.
Non si sistemò i capelli, anche perchè, dopo aver guardato l'orologio, si rese conto che erano le 4.00 del mattino.
Decise di correre intorno al perimetro della zona, che non era poco, per cercare di liberare la mente. Era una cosa che faceva spesso e da sola. Odiava doversi confrontare con la velocità di altri e poi di solito si allenava con Steve e lui era molto più veloce di lei, non c'era gusto ad allenarsi con lui nella corsa.
Corse per circa mezz'ora, poi si fermò non molto distante dall'edificio principale del New Avegners Facility e si sdraiò per terra, sull'erba.
Era fresca e piacevole sulla sua pelle sudata. Era Giugno ed il caldo iniziava a farsi sentire.
Svutò la mente mentre osservava i colori del cielo mutare. Capì che stava per sorgere il sole. In quello scenario così suggestivo fece un po' di stretching, senza pensare assolutamente a nulla.
Dopo un po' guardò l'orologio, erano quasi le 5.00, così decise di rientrare e cercare di riaddormentarsi.
Poteva permetterselo, quel giorno non avrebbe dovuto allenarsi, quindi aveva anche il lusso di dormire fino alle 9.00.
Mentre rientrava nella sua stanza le sembrò di avere lo sguardo di qualcuno addosso, ma voltandosi non vide nessuno. Stava iniziando a diventare paranoica.
 
-Agente Moore! Agente Moore! Agente Moore!-
Alexis si girò su stessa, stesa sul letto e nel farlo la luce del sole colpì i suoi occhi ancora chiusi.
Un rumore fastidioso le martellava nelle orecchie, ma non riuscì inizialmente a capire cosa fosse.
-Agente Moore! Agente Moore! Agente Moore!-
Pian piano le sue orecchie iniziarono a distinguere la voce metallica che la chiamava.
Il suo dannato cellulare con quell'orribile squillo non la smetteva di martellarle il cervello.
-Agente Moore! Agente Moore! Agent..-
-Pronto!?!!-
Rispose al telefono solo perchè non aveva più voglia di ascoltare quella voce fastidiosa.
Sapeva benissimo chi fosse.
-Agente Moore! Buon..-
-Tony, se dici un'altra volta Agente Moore nei prossimi tre giorni.. ti uccido.-
-Ehi, l'ho detto una volta sola!-
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
-Non ricordi la meravigliosa suoneria del mio cellulare?-
Tony dall'altra parte del telefono sembrò pensarci qualche secondo, poi rise.
-Oh, sì! Meravigliosa, però funziona, hai visto?-
Lo maledisse mentalmente.
Tony, essenzialmente per farle un dispetto,  aveva modificato la suoneria del telefono di lei, impostando, solo per le sue chiamate, la sua voce in loop che la chiamava.
Ogni volta le faceva prendere un colpo.
-Cosa vuoi alle..- controllò l'orologio. -Sette di mattina?-
Aveva dormito solo altre due ore. Lo odiò ancora di più.
-Alexis ho bisogno che tu venga urgentemente alla Stark Tower, a casa mia. Devo mostrarti una cosa è molto importante. Perciò sbrigati, ti voglio qui in venti minuti, Agente Moore.-
Tony aveva riagganciato prima che lei potesse rispondere.
Qualcosa di urgente. Perchè mai solo lei, e non tutta la squadra?
Magari aveva chiamato anche gli altri. Oppure era qualcosa che riguardava Pepper e quindi qualcosa di famiglia, e lei era l' unica con cui Tony si comportava in modo affettivo.
Decise di fidarsi di Iron man e si rivestì di nuovo in fretta e furia.
Indossò dei jeans ed una canotta larga grigia, degli scarponi neri.
Se doveva essere lì in venti minuti le opzioni erano due: prendere il jet, ma lei ancora non aveva dimestichezza alla guida di un tale mostro, o prendere la moto.
Optò per la moto, così indossò anche il suo giubbotto in pelle dotato di tutte le protezioni ed il casco nero.
Sfrecciò verso la Stark Tower e fu lì in 15 minuti. Quando arrivò il cancello del garage di Tony si aprì automaticamente. Lasciò la moto in mezzo senza preoccuparsi e si tolse il casco abbandonandolo sulla sella, poi corse in fretta verso l'ascensore.
Le sembrò di avere il fiatone anche se era stata la moto a correre, non lei.
Arrivata all'ultimo piano e uscita dall'ascensore trovò Tony beatamente a pancia all'aria sul divano in pelle bianco intento a guardare qualcosa in quelle sue assurde proiezioni bluastre. Stava parlando di qualcosa con Friday, ma all'arrivo della ragazza interruppe la conversazione.
-Ah, ce l'hai fatta. Ti avevo detto il 10 minuti.-
Lexie scosse le testa ad alzò le mani al cielo
-Cosa?? Avevi detto 20 e ce ne ho messi 15! Ah, vabbè. Lasciamo stare.-
La giovane si osservò intorno. Non c'era nessuno schermo su cui era proiettata una qualche catastrofe, dunque non era un problema da Avengers. Il fatto che l'avesse fatta correre come una matta e che l'avesse svegliata alle sette del mattino, dopo una notte di incubi e in un giorno in cui non avrebbe dovuto allenarsi, le fece ribollire il sangue.
Quell'egocentrico se ne fregava sempre. Prima o poi si sarebbe stufata anche lei, che lo adorava, di questa situazione.
-Sai,- iniziò lui -Stavo pensando di cambiare il bancone dei cocktail.- disse indincandolo -Avrei bisogno di un tuo consiglio.-
Lei sgranò gli occhi -Fai sul serio?-
-Certo! Perché ti ci eri affezionata? E' che inizia ad essere un po' datato!-
-Tony. Mi hai chiamato per questo stupidissimo motivo?-
-D'accordo. No. Mi hai beccato.-
-Allora? Cosa c'è di tanto urgente da farmi correre qui?- chiese avviandosi verso la grande finestra che dava sull'esterno. Adorava stare lì perchè poteva osservare dall'alto tutto il quartiere.
-Devo mostrarti una cosa.- fece  lui serio.
Tony le fece cenno di avvicinarsi alla grande scrivania, dove uno dei suoi computer assurdi stava aspettando ordini.
Lei si piazzò davanti a braccia conserte.
-E' qualcosa di grave?-
Tony scosse la testa -Non saprei, in realtà.-
A quel punto si preoccupò. Cosa voleva dire che non lo sapeva?
-Friday, mostrami i video di cui parlavamo  prima. Quelli del New Avengers Facility.-
-Subito, Signor Stark.- rispose la voce di donna metallica.
Alexis non capiva. Cosa doveva farle vedere di tanto grave da chiamarla lì?
Il video partì e mostrò una scena particolare: la data era quella di due giorni prima, e l'orario segnava le 12.30. Vide se stessa che cercava di sparare rabbiosamente contro i bersagli ed iniziò a fumarle il ceverllo.
-Tony, mi hai spiata? Temi che possa spararmi da sola?!?-
-Mh, no, no, piccola Moore.- L'uomo si portò una mano al mento pensieroso mentre il suo sguardo si faceva sempre più severo. -Non era per te, continua a guardare, continua.-
Vide lei che imprecava e batteva i piedi per terra. Poi la telecamera aveva ripreso l'arrivo di Barnes che entrava. Lo vide osservarla per alcuni minuti, anche se il nastro del video era stato velocizzato.
L'aveva osservata appoggiato alla porta e lei non se ne era accorta.
Poi aveva camminato verso di lei per aiutarla.
-Ecco.- disse Tony che fermò l'immagine -Quello. Cos'è?-
Lei lo guardò  aggrottando le sopracciglia e non capendo a cosa si riferisse e lui le fece segno di guardare l'immagine sullo schermo.
E allora Alexis capì, ma sperò tanto di aver capito male.
La scena che si svolgeva sullo schermo, l'istante che Tony aveva bloccato, vedeva Barnes nell'esatto momento in cui le aveva poggiato le mani sulle spalle per drizzarle la schiena.
Lei si voltò verso Iron Man con gli occhi ridotti a due fessure
-Beh, non si vede che cos'è? Mi stava aiutando a sparare, a prendere il centro del bersaglio! Secondo te cos'altro dovrebbe essere?-
Era furiosa. L'aveva spiata. Da quando lo faceva? Questo voleva dire che non si fidava di lei?
Tony si avvicinò alla giovane mantenendo il suo sguardo severo.
-Ti stava aiutando?! Davvero?! Ti stavi facendo aiutare dall'assassino più temuto della storia e che  dagli anni 50 tutto il mondo, compresi noi per un periodo, ha cercato di prendere?- lui si passò una mano tra i capelli -Devi essere impazzita.-
-Tony ma che cosa stai dicendo!? Sai bene che la sua mente era controllata!!- infuriata gesticolava in direzione del video, come se Barnes fosse veramente lì con lei.
Alexis non conosceva il soldato d'inverno, non l'aveva mai visto neanche in azione perché durante la battaglia tra gli avengers  loro due si trovavano in zone diverse e lei era svenuta quasi subito.
Non lo conosceva, ma sentiva che Tony lo stava giudicando in modo sbagliato. La mente di James era stata controllata dall'Hydra, il lavaggio del cervello che gli avevano fatto lo aveva fatto stare male. Erano due anni che era in Wakanda, un paese sperduto a detta di lei, e quando lo aveva conosciuto due giorni prima le era parso addirittura timido.
Lei, più di tutti gli altri, non lo vedeva assolutamente come un mostro. Non lo aveva mai visto in azione.
-Era controllata..- l'uomo scosse la testa -Non era controllata da nessuno quando lui e Rogers mi hanno malmenato piantandomi uno scudo nel petto.- fece una pausa -E non lo era nemmeno quella del tuo amicone Steve.-
-E poi si può sapere per quale assurdo motivo mi spii??!!-
-Non era per te. Sto controllando Psyco, almeno in questi primi tempi.-
Alexis sospirò. L'instabilità mentale di quell'uomo la mandava fuori di testa. Altro che James Barnes. Chiuse gli occhi, fece tre respiri e cercò di calmarsi.
Si avvicinò a Tony  che indietreggiò impaurito, ma lei lo prese per le mani in modo affettivo.
-Tony, so quanto la sua presenza ti dia ai nervi. So cosa ha fatto ai tuoi genitori e so cosa si prova. Ti senti tradito, soprattutto ti senti tradito da Steve. E' un dolore che non si placherà mai, e che ora si è risvegliato. So bene come ci si sente, ma non lasciare che il tuo dolore offuschi il tuo giudizio. Pensa  obiettivamente: non era lui a fare quelle cose. Steve ha dovuto difenderlo, tu avevi dato di matto. Ti prego, non diventare maniacale e paranoico, non lo sei mai stato.-
Tony si calmò leggermente ed accennò un sorriso alla ragazza.
Nel suo profondo sapeva che aveva ragione.
-Piccola Agente, è bello vedere che sei una persona che pensa in modo oggettivo. Sono contento che tu non sia come me.- spostò di nuovo lo sguardo sul video -Ma io non mi fiderò mai di quell'uomo. Voglio che tu stia attenta con lui.-
Si era calmato, ma non sarebbe mai riuscita a spostarlo dalla sua posizione. Lo avrebbe odiato per sempre per quello che aveva fatto.
Attenta poi? A che cosa?
-Tony, forse non ti è chiara una cosa: io non devo stare attenta a nulla.-
Lui sgranò di nuovo gli occhi -Come!? Sì che devi, non hai capito che quel..-
-No, non devo. Io lo conosco da due giorni e ci ho parlato in tutto un'ora in questi due giorni. Non sono interessata a lui, come non lo sono a nessuno.-
L'uomo sospirò di nuovo, non del tutto convinto delle parole della giovani. Preferì però lasciar perdere, perché una battaglia contro di lei era impossibile, soprattutto quando non ammetteva la sue "colpe".
 
 
 
 
 


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New Avengers Facility, ore 19.00


Alexis era nella sua camera.
Aveva avuto tutta la giornata libera, a parte il suo incubo notturno e la sua piccola riunione con Tony.
Ora si stava rilassando, nella speranza che facendolo quella notte gli incubi non sarebbero tornati.
Aveva deciso di leggere un po'. Non lo faceva quasi mai, anche perchè di tempo libero negli ultimi due anni ne aveva avuto poco.
 Aveva scelto di leggere  un'opera di Shakespeare, la bisbetica domata. Le faceva ridere, anche se non le piaceva molto la visione che aveva della donna. Ma riusciva a staccare dai suoi pensieri, nell'attesa dell'ora di cena.
Ad un tratto sentì tremare il letto e poco dopo un boato enorme le perforò le orecchie.
L'allarme scattò e lei di scatto si infilò gli scarponi che erano ai piedi del letto.
-Era troppo tempo che non succedeva nulla di strano!- aveva mormorato.
Uscì di corsa dalla sua stanza e per poco non andò addosso a Wanda che era uscita dalla sua per lo stesso motivo.
-Cosa è  successo?-
-Qualcosa fuori in giardino, sbrighiamoci!- le aveva risposto la Maximoff.
Corsero in fretta. Notò che Wanda finalmente non indossava i suoi soliti vestiti di pelle rossi e neri. Indossava una tuta con pantaloni lunghi e t-shirt.
Corsero all'esterno ma si resero conto che il rumore fosse venuto dalla parte opposta, al di là dell'edificio, così Wanda sollevò se stessa e anche Alexis con i suoi poteri telecinetici per portare entrambe dall'altra parte il più in fretta possibile.
Alexis amava quando qualcuno la sollevava in volo. Guardò in basso e vide le scie rossastre emanate dalla collega sollevarla.
Giunte sul luogo quello che videro le mandò in confusione
Un Jet enorme e nero era parcheggiato sul prato perfetto della base, mentre sul suolo si era creato un cratere, probabilmente causato da quel boato che evidentemente era un'esplosione.
Da un lato del cratere era sdraiato il Soldato d'inverno, in procinto di rialzarsi.
Alexis gli corse incontro e si inginocchiò accanto a lui col fiatone. Gli mise una mano dietro alla schiena per aiutarlo a tirarsi su a sedere anche se sapeva che sarebbe stato inutile e che non sarebbe mai riuscita a tirarlo su. Lui le fece un cenno con la mano per farle capire che stava bene.
-Che cazzo sta succedendo qui!?!- Gli chiese lei con gli occhi fuori dalle orbite.
James la guardò. Aveva qualche graffio sul voltò.
-Io... non ne ho idea.-  concluse alzandosi in piedi senza troppa fatica.
Corse al lato opposto del cratere, seguito da Alexis.



Al lato opposto del cratere Cap stava combattendo contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Wanda osservava la scena non capendo chi fosse.
Si trattava di una donna altissima, molto muscolosa con dei capelli corti fino alla spalla, lisci e voluminosi, color rosso fuoco. Indossava abiti succinti in pelle rossa e nera ed una mascherina  a coprirle gli occhi, nera.
Wanda decise di intervenire ed emanando luci rosse dalle mani scagliò quella donna contro un motore del suo jet, rovinandolo. Nonostante ciò la donna si risollevò, ma era ferita, così decise di fuggire. Emanando dei raggi di luce dalle mani, molto più luminosi di quelli Wanda, simili a quelli Iron Man, riparò in circa tre secondi il motore danneggiato dell'aereo e salì a bordo, ma non richiuse il portellone subito, minacciando Captain America con una pistola che faticava a tenere su con le mani a causa dei danni che Wanda le aveva provocato.
-Chi sei!??- Aveva urlato il capitano.
-Avrò la mia vendetta, Captain America. Gli altri sono già tutti morti, ma tu e il tuo amico, avrete la fine che meritate.-
Detto ciò volò via con il suo jet, lasciando in quel giardino perfetto con un buco al centro, le facce sconvolte di Cap, Bucky, Alexis e Wanda.





























Angolo Autrice
Buonasera!
Eccomi di nuovo qui. In questo capitolo vediamo Bucky e Alexis entrambi immersi nel mondo dei ricordi.
Qualcuno di voi ha capito chi è il nostro nuovo personaggio misterioso alla fine? E' un personaggio presente nei fumetti MCU. 
Fatemi sapere con una piccola recensione cosa pensate di questa storia!
A presto!
Rack =)


Ps: scusate la gif a tradimento :)
  
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