Nona stagione
La malinconia vela gli occhi di Dean mentre si volta indietro a guardare la casa famiglia dove aveva trascorso le settimane più felici della sua vita; Sam se ne accorge e vorrebbe dirgli grazie per esserci sempre stato, per avergli coperto le spalle e per essere tornato per non lasciarlo solo con John, ma sa che il fratello risponderebbe che non sa di cosa stia parlando, quindi lo prende per la vita e gli fa fare una piroetta; allo sguardo basito di Dean risponde: «Hai rinunciato a un ballo scolastico per me, permettimi di rimediare!».
#pioggia
Sam è in bilico tra la rabbia e il senso di colpa per aver detto a Dean che non lo avrebbe fermato; fissa lo sguardo in quello di Cas, che non accenna ad abbandonare l’Impala che si allontana; cominciano a cadere alcune gocce, tocchi gelati sul viso; vorrebbe che potessero lavare il suo senso di colpa, ma lo fanno solo rabbrividire quando scivolano lungo la nuca; l’angelo gli si avvicina e gli sfiora un braccio, con un gesto che per quello che era il suo modo di fare equivaleva a un abbraccio: «Vieni, ti do un passaggio».
#Sonniferi
Sam entra come una furia nella dispensa: Dean giace con il corpo abbandonato in una posizione innaturale su dei sacchi di juta; vagamente consapevole della sottile ironia della situazione, perché il fratello potrebbe diventare presto cibo per i mostri, lo prende tra le braccia e lo scuote con vigore: in cambio riceve parole sconnesse, ma sufficienti a chiarire la situazione e a tranquillizzarlo; Sam si concede un sorriso: suo fratello maggiore sprofondato di nuovo nel torpore causato dai sonniferi, con una retina in testa, la bocca semiaperta e il profumo di caramello salato sulle labbra è davvero adorabile.
#ViaggioSenzaRitorno
L’uomo vestito di nero lo sta aspettando alla fine del sentiero nel bosco, dentro una baita di legno davanti al camino acceso; lo accoglie con rispetto, si accomoda su una poltrona e lo invita a fare altrettanto; Sam è provato nel corpo e, soprattutto, nello spirito: anche se sa che sta lasciando il mondo in uno stato migliore rispetto a come lo aveva trovato, dopo aver salvato tante persone al prezzo della propria vita, non ce la fa più ad andare avanti; chiede solo che stavolta sia l’ultima e che non ci sia ritorno; Morte glielo promette e il cacciatore, sollevato, lo guarda come un vecchio amico, ed è pronto ad andare con lui, congedandosi da questa vita da pari a pari.
È vero che Cas ha un bersaglio disegnato sulla schiena, che gli angeli caduti sono incazzati con lui e che, di conseguenza, tutti quelli che gli stanno attorno sono potenzialmente a rischio, ma cacciarlo dal bunker, secondo Sam, è stato un gesto abbietto; mentre lo guarda allontanarsi con le spalle curve come se sentisse ancora il peso di un paio d’ali che non ci sono più e lo sguardo basso in cui il blu ha lasciato il posto a un azzurro slavato, Sam non resiste: gli corre dietro e lo abbraccia; un po’ di luce ritorna negli occhi dell’ex angelo.
Sam gira la testa per non guardare, porgendo docilmente il capo come un agnello sacrificale; il trucco per tenere a bada il dolore è sempre lo stesso: concentrarsi sul respiro, inspirando ed espirando, ma non ce la fa e le sue labbra traditrici si lasciano sfuggire un grido; Cas ritira la siringa e lo fissa negli occhi con l’affetto di un amico che non potrà mai infliggergli sofferenza.
NdA
Ciao a tutti!
Questa nona stagione, anche se non è in cima alla classifica delle mie preferite, ci ha finalmente regalato tante interazioni tra Cas e Sam e io ne ho approfittato senza alcun ritegno, mettendo un po’ da parte persino Dean!
Dieci punti a chi coglie la citazione finale di ViaggioSenzaRitorno!
Alla prossima e fatemi sapere cosa ne pensate!