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Autore: Meramadia94    06/08/2019    0 recensioni
La squadra indaga su una violenza carnale avvenuta durante un date rape. Sembra ordinaria amministrazione, ma questa volta la vittima è la minore delle sorelle del detective Carisi. Le circostanze in cui è avvenuto lo stupro rendono il caso traballante e destinato al non procedere.
La squadra dovrà dimostrare che si è trattato di un crimine ed assicurare il colpevole alla giustizia.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Amanda Rollins, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo, molto presto, Sonny e Amanda passarono a prendere Gina per dirigersi a Staten Island dove vivevano i loro genitori per riferire loro cosa sarebbe successo di lì a poco in modo che non venissero a sapere dell'ultima '' fiamma'' della figlia, dello stupro e dello stato civile del suo ultimo ex fidanzato e stupratore dalla testata di un giornale.
- Oggi Barba formalizzerà le accuse contro Oliver Johnson.- fece Amanda - dopo ci sarà solo da fissare la data del processo e la fase istruttoria.-
- Non so nemmeno di che si tratta...- fece Gina scendendo dalla macchina del fratello una volta arrivati a destinazione.
- Niente di preoccupante.- fece Sonny - Il Pubblico Ministero simulerà l'interrogatorio, ti porrà delle domande sui fatti a cui tu dovrai rispondere con la verità. E' solo un modo per gli avvocati per essere certi che la versione dei clienti sia coerente con quello che hanno detto alla polizia.-
- Come una simulazione d'esame?- fece Gina.
- Esatto.- fece Amanda mentre Sonny bussava alla porta della casa in cui erano nati e cresciuti.
Fu la madre ad aprirgli - Sonny, Gina, che gioia rivedervi...- fece la donna abbracciando i suoi figli - e.... scusi...-
- Detective Amanda Rollins, Unità Vittime Speciali, sono con Sonny.- 
- Prego, entrate... ho appena preparato il caffè. Voglio sapere tutto quello che avete fatto.- 
...
...
...
- Adesso sapete tutto.- fece Sonny guardando prima Gina, che non alzava lo sguardo e teneva stretta tra le mani la sua tazza di caffè, spaventata a morte non solo perchè nella sua mente era appena riapparsa quell'immagine orribile, ma anche il terrore del giudizio dei genitori, e poi i genitori stessi aspettando di sentire cosa avessero da dire. 
Suo padre aveva l'aria distinta, sui sessant'anni, media statura, occhi grigi e chiari protetti dagli occhiali da vista, capelli corti biondi con qualche traccia di grigiume, costituzione robusta ed aveva uno sguardo cupo e severo, leggermente incredulo.
La madre era poco più bassa del marito, capelli biondi ed occhi azzurri, con i segni dell'incredulità e della paura in volto. 
- Aspetta, vorrei essere certo di aver capito bene...- fece il signor Carisi - Hai fatto sesso con un uomo che non è tuo marito e che per giunta è pure sposato? E me lo vieni pure a dire?- 
Sonny scattò subito vedendo che Gina non riusciva a parlare - Ma sei stato a sentire quello che ti abbiamo detto? Quello che è successo non è stato sesso. L'ha obbligata e quello che è successo non è colpa di Gina.-
- Siete voi che siete di coccio.- fece il signor Carisi - eppure ormai siete adulti, a certe cose ci dovreste arrivare anche senza che ve le spieghi io...-
Amanda lo fulminò - E a che cosa avrebbe dovuto arrivare sua figlia, sentiamo? Perchè proprio non lo capisco.- 
- Andiamo su.- fece il signor Carisi - Ha fatto salire un uomo nel suo appartamento, cosa si aspettava che sarebbe successo, che avrebbero giocato a scarabeo?-
- No, ma che avrebbero giocato solo se lei avesse voluto si.- fece Sonny che non riusciva davvero a credere che quella conversazione stesse realmente avendo luogo. Sua sorella aveva subito un trauma, il trauma peggiore che una donna o un uomo potessero subire, e per tutta risposta il loro padre le stava dando la colpa. 
Per la prima volta in tutta la sua vita era davvero tentato di mettere le  mani addosso a suo padre, e dirgli tutto quello che non aveva mai avuto il coraggio di dirgli.
- Mamma, per favore dì qualcosa....- fece Gina con gli occhi lucidi.
- Tesoro io...- fece la signora Carisi guardando il marito .- Caro, forse... insomma, pensaci bene, Gina non aveva idea di che tipo di persona fosse, che fosse un uomo sposato meno che mai, o lo sai bene che non ci si sarebbe mai avvicinata...- 
- Angela, non so se hai capito bene la situazione.- fece il signor Carisi - Nostra figlia ha avuto un rapporto con un uomo già sposato, e lo ha denunciato per stupro.... e tra poco la faccenda sarà di dominio pubblico.- 
Amanda e Sonny si guardarono con gli occhi che sembravano due uova sode.
Gli stavano dicendo che la figlia, il sangue del suo sangue, una delle persone che sia da un punto di vista legale che umano delle quali avrebbe dovuto prendersi cura più di chiunque altro, era stata aggredita e presa con la forza da un mostro che aveva deliberatamente ignorato la sua volontà, approfittato della sua fiducia e dei suoi sentimenti, e lui non trovava di meglio di cui preoccuparsi di quello che avrebbero detto i vicini.
Vedendo che a Gina mancava poco per mettersi a piangere il poliziotto fece - Amanda, Gina, aspettatemi in macchina, per favore. Chiarisco una situazione e torniamo a New York.-
Amanda lo guardò preoccupata.
- Tranquilla. Non ho intenzione di fare una sciocchezza.- fece Sonny. 
La signora Carisi le accompagnò fuori, abbracciando la figlia cercando di confortarla. 
- Ma che razza di persona sei, me lo dici?- fece Sonny - non so se ti rendi conto di quanto è grave la situazione. Tua figlia è stata stuprata e tu non trovi di meglio che dirle che poteva evitare di farlo salire e ti preoccupi di quello che diranno i vicini?-
- Sonny, tu sei adulto. E lo è anche tua sorella.- fece il signor Carisi - e sai bene cosa succede in certe situazioni.- 
- Io so che Gina ha detto di no, e che non era al corrente che quel mascalzone fosse sposato. E prima che tu dica... '' Un uomo impegnato la domenica e che non la porta mai a casa sua, cosa si aspettava'', ti informo che: primo, sua moglie è appena tornata da un viaggio d'affari in Europa. 
Due, è il presidente di una grossa azienda.- 
- Pure.- fece il signor Carisi - è un disastro totale quindi.- 
- Tu stai dicendo troppe stronzate per i miei gusti.- fece Sonny recuperando il cappotto.
Dominick Carisi Senior si alzò strabuzzando gli occhi - Ehehyehyehey, io sono tuo padre giovanotto, non parlarmi in questo modo.-
- Ecco bravo, allora visto che sai che sei nostro padre, comportati di conseguenza.- fece Sonny - i tuoi compiti non riguardano solo il provvedere economicamente alla famiglia, ma anche starci vicino quando abbiamo bisogno del tuo supporto, di una parola di conforto, cosa che da quando è nata Teresa non hai fatto mai!- in compenso era sempre stato molto presente quando si trattava di far notare ai suoi figli mancanze, errori, e non aveva lesinato critiche, rimproveri e punizioni, pur non essendo mai arrivato a metter loro le mani addosso, tranne per qualche sculacciata quando erano piccoli e combinavano le marachelle tipiche di quell'età.
Il signor Carisi fece per ribattere, ma all'ultimo si zittì. 
- Per cui, ecco quello che succederà: appena avrò la data del processo te lo notificherò. E giuro su Dio, se dal primo giorno a quello del verdetto, non ti vedo seduto tra gli osservatori dell'accusa, a sostenere tua figlia, io ti disconosco. E se scopro che ti sei avvicinato a Gina, Bella o Teresa per far loro la morale su qualunque cosa, ti spacco la faccia.- nel dir così uscì di casa sbattendo la porta, lasciando il padre da solo con i suoi pensieri.
Percorrendo il vialetto di casa che lo separava dalla macchina ripensò ai primi diciotto anni della sua vita, durante i quali aveva cercato di far capire a suo padre il bene che gli voleva e a quanto desiderasse non solo sapere che anche lui gliene voleva ma che gielo provasse con i fatti. Malgrado tutto, lui gli aveva sempre voluto bene, e lo aveva considerato un buon padre ed un'ottima persona, anche se un po' rigida e troppo assente o concentrato su altre cose per accorgersi che anche lui aveva bisogno di lui.
Aveva sprecato diciotto, lunghi anni, che non sarebbero più tornati investendo su un uomo che non capiva nemmeno che una delle sue figlie aveva subito il più atroce dei traumi.
Tutti loro lo avevano fatto. 
Erano questi i pensieri che lo accompagnarono nel viaggio di ritorno.
...
...
...
Subito dopo, il detective italo-americano si precipitò nell'ufficio di Barba per sapere com'era andata la contestazione delle accuse, e trovò sollievo nel sapere che il giudice aveva negato la cauzione e disposto la custodia cautelare fino al processo che era stato fissato per il mercoledì successivo.
- I tuoi come l'hanno presa?- fece Barba.
- Mia madre è vicina a mia sorella.... mio padre le ha praticamente detto che se l'è cercata. Gina è molto scossa. Ora c'è Amanda con lei.- 
- Ma verranno in aula?- 
- Se mio padre osa non presentarsi, lo colpirò così forte che se la ricorderà per tutta la vita.- fece Sonny camminando avanti e indietro per l'ufficio - non posso credere che per diciotto anni, l'unica cosa a cui ho pensato sia stata '' Devo fargli capire che lui per me è importante''.-
Barba gli versò un bicchiere di whisky.
- Bevi questo e cerca di calmarti.- fece Barba offrendogli il bicchiere - non starò qui a dirti che so quanto è dura rendersi conto che a volte è traumatico scoprire che per anni hai cercato di convincere del tuo valore la persona sbagliata.... io ci ho provato per anni con un alcolizzato che viveva di prestiti e piccoli lavori, che quando tornava a casa picchiava sia la moglie che il figlio...- fece il procuratore stringendo il pugno come se stesse per colpire qualcuno.
Sonny mandò giù il bicchiere per poi dire - Suo padre....?-
- E' morto da diversi anni ormai... ma ogni volta che espongo i fatti in tribunale o l'arringa finale mi sento come se mi stesse guardando e che io debba dimostrargli qualcosa.-
- Ma lei non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno.- fece Sonny. Ed era sincero. Rafaèl Barba non era e non sarebbe mai stato uno di quelli che chiamavano '' avvoltoi con la toga''. Faceva parte dei '' buoni''. Non amava scendere a patti, e quando vi scendeva era solo perchè sapeva che non c'era un'altra possibilità, per la maggiore era per sbattere i cattivi in galera e di non far più vedere loro la luce del sole. 
Il Pubblico Ministero che ogni poliziotto avrebbe voluto.
- Nemmeno tu.- fece Barba - Sei un ottimo detective, e per quanto mi costi ammetterlo, hai delle intuizioni brillanti, non solo per trovare le prove e gli indizi relativi a un caso ma anche per vincere in aula.
Potresti fare il procuratore e te la caveresti benissimo.-
Sonny sorrise - E' il suo modo contorto di dirmi che mi stima e mi vuole bene?- 
- Se lo dici a qualcuno ti seppellisco nell'archivio giudiziario finchè non è tutto in ordine.- lo minacciò Barba.
Sonny sorrise tiratamente.
...
...
...
Il processo iniziò il mercoledì successivo, alle nove del mattino. Il primo testimone dell'accusa era proprio il detective Carisi, che sorrise, nel vedere che i suoi genitori erano presenti. 
- Detective Carisi, per favore...- fece Barba - esponga a questa corte i fatti.- 
Sonny annuì - La sera del sette di Marzo la  mia unità ha ricevuto una telefonata dal pronto soccorso che parlava di una donna in stato di shock e con lesioni compatibili con una violenza sessuale. Io e il mio tenente ci siamo recati sul posto per il kit stupro e raccogliere la deposizione della vittima. E' stato allora che ho scoperto che si trattava di mia sorella.
Da allora ho svolto la prassi: raccolta delle prove, del DNA, testimonianze, tutto quello che ritenevamo rilevante ai fini dell'indagine.- 
- Aveva già avuto modo di conoscere l'imputato?- 
- Forse ne ho sentito parlare e avevo letto il suo nome su qualche rivista di finanza, ma non l'avevo mai incontrato di persona.- fece Sonny - non ero al corrente del fatto che mia sorella e l'imputato uscissero assieme. E preferirei non averlo mai scoperto. Non così almeno.- 
- Quindi non sapeva nemmeno che il nuovo fidanzato di sua sorella fosse già sposato.- 
- No.- fece Sonny guardando male Oliver - Quella è stata una sorpresa molto sgradevole, soprattutto per Gina. Pensava di aver trovato una persona speciale e invece si è rivelato un falso, bugiardo, profittatore e uno stupratore.- 
- Obiezione!- fece Buchanan - Il teste è qui per rispondere alle domande, non per esprimere giudizi.- 
- Accolta.- fece il giudice Barth - Detective, comprendo il suo stato d'animo, ma la invito a mantenere un certo decoro.- 
- Mi scusi, Vostro Onore.- fece Sonny.
A quel punto Barba tornò a sedersi, e la parola passò a Buchanan.
- Deve essere stato terribile...- fece Buchanan - andare a svolgere il proprio dovere e scoprire che la presunta vittima era sua sorella minore.- 
- Lo è stato.- fece Sonny guardando Buchanan senza paura, pronto a reagire.
- Detective, da quanto tempo lavora per l'Unità Vittime Speciali?- fece Buchanan. 
- Da circa tre anni.- 
- Avrà visto molti casi di stupro, di donne maltrattate...  secondo i casi che ha seguito, chi denuncia è sempre sincero?- 
- Non è insolito che le vittime omettano volutamente dei particolari o che cambino versione.- fece Sonny - spesso lo fanno per paura di essere giudicate, da amici, familiari, dalle forze dell'ordine che dovrebbero proteggerle, di subire un processo mediatico di colpevolizzazione... ma mia sorella non ha mai cambiato versione, e basandomi su questo e conoscendola...- 
- Ecco, soffermiamoci su questo, il fatto che la vittima è sua sorella e la conosce.- fece Buchanan - se stessimo parlando di una perfetta sconosciuta di cui lei non sa niente, si comporterebbe allo stesso modo?- 
- Il compito della polizia non è dare per scontato che la vittima sta dicendo la verità, ma di raccogliere prove e verificare le dichiarazioni.- fece Sonny - ed è quello che abbiamo fatto.- 
- Ma il fatto che la vittima sia sua sorella, una persona che ama, e per la quale si venderebbe l'anima non può non aver inciso sul suo giudizio.- fece Buchanan - nella registrazione, risulta che la presunta vittima  e il mio cliente stessero assieme e che la volontà di avere un rapporto era reciproca.
Però da quello che so è che lei e sua sorella siete cresciuti in una famiglia cattolica...- 
- Obiezione.- fece Barba - Non è pertinente.- 
- Arrivi al punto avvocato.- fece il giudice. 
- Certamente.- fece l'avvocato - Secondo lei, non è ipotizzabile che il rapporto che sua sorella e il mio cliente hanno avuto, seppur un tantino brusco, fosse consensuale e che subito dopo temendo la reazione della famiglia si sia inventata lo stupro?-
- No. Lo escludo.- fece Sonny.
- Il fatto che lei lo escluda non significa che non sia possibile.-
- Anche il fatto che il suo cliente venga dipinto come un santo non implica che lo sia.- fece Sonny guadagnandosi un'occhiatacca da Oliver che aveva sul viso l'espressione tipica del '' Ma chi sei per parlarmi così?!?!''
- Controinterrogo.- fece Barba - Detective, sulla base della sua esperienza in polizia, quante denunce riguardanti abusi sessuali su dieci si rivelano false?- 
- Una al massimo.- fece Sonny - da quando lavoro all'Unità non nego di aver sentito vittime dare versioni contrastanti su un'aggressione, ma vi è stato un unico caso in cui si è scoperto che le '' vittime'' erano state pagate per denunciare una violenza sessuale.-
- Certo, perchè nessuna donna con un po' di sale in zucca arriverebbe a dire '' Mi ha violentata'' andando incontro al trauma di un processo mediatico.- fece Barba. 
- Obiezione, quello che l'avvocato Barba ritiene di sapere non può essere considerato una prova.- fece Buchanan.
- Ok, adesso basta.- fece il giudice - Quindici minuti di pausa.-
- L'accusa chiamerà la querelante Gina Carisi al banco.- fece Barba. 
  
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