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Autore: Meramadia94    05/08/2019    0 recensioni
La squadra indaga su una violenza carnale avvenuta durante un date rape. Sembra ordinaria amministrazione, ma questa volta la vittima è la minore delle sorelle del detective Carisi. Le circostanze in cui è avvenuto lo stupro rendono il caso traballante e destinato al non procedere.
La squadra dovrà dimostrare che si è trattato di un crimine ed assicurare il colpevole alla giustizia.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Amanda Rollins, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nemmeno a farlo apposta, l'avvocato di Oliver Johnson era John Buchanan. 
Carisi non potè fare a meno di dire -'' Parola mia, quando difenderà un imputato su cui c'è un'ampia possibilità che sia realmente innocente e pro-bono, verrò al lavoro in tuta e con i capelli in disordine.''
Barba  trattenne un sorriso a stento nel vedere la faccia di Buchanan dopo quel commento.
Dopo di che fece udire all'avvocato la registrazione e gli mostrò il referto medico prima di formulare l'accusa per stupro.
- Aggressione di terzo grado e avrà piena collaborazione.- fece Buchanan.
- Non se ne parla.- fece Barba con piglio deciso. 
Buchanan rise - Andiamo, è già molto se arriveremo al processo, avvocato Barba.- fece l'avvocato della difesa.
- Raramente ho avuto un caso così solido.- fece Barba - ho a disposizione il referto del pronto soccorso, il kit stupro e una registrazione audio in cui il suo cliente ammette di aver preso la vittima con la forza.- 
- Non è quello che ho sentito.- fece l'avvocato - Io ho sentito che la presunta vittima e il mio cliente stavano insieme e che l'intenzione di avere un rapporto era reciproca.- 
- Io e Gina avevamo già parlato dell'intenzione di andare a letto insieme, e l'abbiamo fatto.- fece Oliver - che sia avvenuto quella sera o che fosse avvenuto più avanti, non vedo dove sia il problema.- 
- Ah, non vedi dove sta il problema, arrogante figlio di puttana?- fece Carisi livido di rabbia caricando un pugno, auto imponendosi di restare calmo... l'istinto gli diceva di mettere all'angolo quel bastardo e malmenarlo fino all'ultimo alito di vita, ma il buonsenso gli diceva che se fosse arrivato alla contestazione anche solo con l'ombra di un livido la sera stessa quello sarebbe uscito con i suoi amici a brindare.
- Abbassi i toni.- fece Oliver abbastanza seccato che un detective con uno stipendio da impiegato statale si permettesse di parlargli con quel tono. 
- Credimi, i toni li ho già abbassati pure troppo visto che hai ancora braccia e gambe fissati al tronco.- fece Carisi - te lo dico io dove sta il problema: il problema era che quella sera Gina non aveva voglia di fare sesso.- 
- Ed essendo lo stupro un rapporto sessuale ottenuto tramite l'uso di minacce, costrinzione fisica e coercizione, è esattamente quello di cui stiamo parlando.- fece Barba - Come minimo sono venticinque anni.
Ma può sperare in uno sconto di pena se si dichiara colpevole.-
- Andiamo, non scherziamo.- fece Buchanan - Credete veramente che ci sia qualcuno disposto a credere che un uomo come il mio cliente....giovane, ricco, e di bell'aspetto possa aver bisogno di stuprare una donna per portarsela a letto?- 
- Lei sa bene quanto noi che lo stupro non è questione di sesso o di attrazione fisica.- fece Barba - è questione di potere.- 
- Che cos'è successo, Olly?- lo schernì Sonny - qualche giorno fa hai detto ai tuoi amici dei quartieri alti che ti saresti fatto l'ultima con cui stavi uscendo, lei ti ha chiesto un po' di tempo e hai dovuto dir loro che una donna ti aveva mandato in bianco e hai pensato di farle capire chi era che comandava?
E' stato allora che è sparito il gentiluomo delle rose e delle poesie romantiche ed è arrivato un essere meschino e violento?-
- Non sono affari che la riguardano.- fece Oliver. 
- Sì che lo sono.- fece Sonny che iniziava a vederci rosso - Perchè si da il caso che Gina sia mia sorella. Ed io voglio sapere con quale diritto le hai messo le mani addosso.... lei ti amava, lo capisci questo? Come hai potuto?!?- nel dir così si alzò e per un attimo il vice procuratore temette che il detective che era solito seguirlo come un cucciolo potesse fare qualcosa di cui si sarebbe pentito a vita.
Per fortuna in quel momento entrò Fin.
- Carisi?- fece il sergente - Ho un problema con uno dei tuoi rapporti, ti dispiace venire a darmi una mano?-
- Può aspettare.- 
- No, il Quartier Generale vuole che siano consegnati tra un'ora.- insistette Fin.
A quel punto Carisi si alzò controvoglia ed uscì dalla sala interrogatori.
...
...
...

- Qual'è il problema?- chiese il detective italo-americano.
- E te lo chiedi?- fece Fin - ti ho tirato fuori di lì per impedirti di commettere una sciocchezza. E mi dispiacerebbe vederti buttare via tutto per uno che non si merita nemmeno uno dei tuoi pensieri.-
- Tutto quello che riesco a pensare è che quel bastardo ha stuprato mia sorella.- fece Sonny sedendosi e mandando giù una tazza di caffè, nel tentativo di cancellare quell'immagine dalla sua testa.... sua sorella che si dimenava, che urlava e piangeva mentre quell'uomo che fino a due minuti prima sembrava il principe azzurro e che ora si era trasformato nell'orco cattivo si faceva strada a forza dentro di lei. E ogni volta si dava dell'incompetente, per non essere riuscito ad intervenire prontamente - e il pensiero che possa cavarsela mi sta facendo uscire di testa...- 
- Abbiamo un caso sicuro per le mani.- fece Fin - l'ammissione del sospettato che dichiara di aver fatto sesso con la vittima senza tener conto della sua volontà e le prove mediche.-
- Pensi che basterà?- fece Sonny.
- Certo.- fece Fin - andiamo, sei qui da tre anni, e di casi di stupro ne abbiamo avuti tanti, anzi, troppi...  ce l'abbiamo fatta anche con meno e con dichiarazioni meno chiare e meno sincere di quella di tua sorella...-
In quel momento vennero interrotti dall'arrivo di una donna. Aveva circa trent'anni, indossava un elegante tubino blu, una borsetta firmata ed un cappotto in tinta, lunghi e fluenti capelli neri e ricci e gli occhi castani. 
- Scusate, dove lo trovo un responsabile?- fece la donna.
- Il tenente Benson è impegnata in un interrogatorio.- fece Fin - ma può parlare con me. Sono il sergente Tutuola.- 
- E io sono Adina Johnson.- fece la donna senza troppe cerimonie - Ho appena saputo che avete arrestato mio marito. Gradirei spiegazioni al riguardo.- 
Fin e Carisi si guardarono come per dire l'uno all'altro -'' Ti prego dimmi che è una Candid Camera.''- 
...
...
...
- No, nessuno scherzo.- fece Barba poco più tardi nel suo ufficio assieme a Carisi, Olivia ed una sconvolta Gina che nemmeno aveva realizzato fino in fondo che l'uomo su cui ultimamente aveva investito speranze e sogni era anche l'uomo che aveva reso la sua prima volta traumatica e terribile, ora doveva rendersi conto che per tutto quel tempo era stata '' L'altra''.
Al momento, Oliver Johnson era in stato di fermo, in attesa del processo. Malgrado Buchanan, la registrazione bastava a giustificare la custodia cautelare, malgrado si dichiarasse innocente e la moglie gli credesse, nonostante avesse toccato con mano che il marito l'aveva tradita. 
- Adina Callister in Johnson. E' la proprietaria di una catena di palestre sparse per tutta l'Europa, sposata da sei anni con il nostro amico...- fece Barba mostrando ai suoi ospiti i documenti che lo attestavano - rientrata oggi da un viaggio d'affari che è durato sei mesi.- 
- Quindi....- fece Gina con gli occhi di fuori - era tutto finto....fin dall'inizio....-
Il fratello cercò subito di confortarla. Quel tipo avrebbe trovato comunque il modo di farsi spaccare la faccia, in un modo o nell'altro. Non solo aveva stuprato sua sorella, ma l'aveva presa in giro, rubandole la cosa più preziosa che aveva: il suo sogno di essere felice con qualcuno di speciale.
- Avvocato.... gliela dobbiamo far pagare. Per tutto.-
- Magari fosse così semplice.- fece Barba.
- In che senso scusa?- fece Olivia.
- Fino a un quarto d'ora fa, avevamo un caso solido per le mani, classico, semplice e chiaro.- fece Barba - ma ora che salta fuori che è sposato la faccenda verrà vista sotto un altro punto di vista.-
- Mi scusi, cosa sta insinuando?- fece Sonny accigliandosi. 
- Io niente. E' la difesa che lo farà.- fece Barba - dirà che Oliver Johnson sì, ha avuto una storia con tua sorella, ma che non fosse disposto a lasciare la moglie e che lei per ripicca lo ha accusato di stupro.- 
- NON E' ANDATA COSI'!!!!- gridò Gina scattando in piedi con gli occhi lucidi di pianto. Lacrime di rabbia, delusione e odio - Io non lo sapevo che fosse sposato e di certo non l'avrei mai ricattato....
Oddio... ho avuto una storia con un uomo sposato.... mamma e papà mi uccideranno...-
Sonny le fu subito intorno - No, questo non è vero. Lui ti ha stuprata.-  fece cercando di confortarla, per quanto riuscisse a capire le sue paure. I loro genitori erano brave persone, non avevano mai fatto mancare loro niente, ma su certe cose erano all'antica. Molto all'antica.
Ricordava ancora le urla e le recriminazioni di suo padre, gli sguardi quasi intimiditi di sua madre quando parecchi anni prima, Teresa aveva annunciato a tutta la famiglia che lei e il marito, il padre di sua figlia, avevano avviato le pratiche per la separazione. Da bravi cattolici vecchia scuola, per loro era inaccettabile che due persone divorziassero, meno che mai che una donna crescesse un bambino da sola. 
Le avevano tenuto il muso per giorni.
Di sicuro avrebbero appoggiato Gina se avessere saputo che il '' rapporto pre-matrimoniale'' era uno stupro, ma nel momento in cui sarebbe saltato fuori che lo stupratore era già sposato, sarebbe scoppiato il finimondo.
- Non importa!- fece Gina - Li conosci. A loro basterà sapere che era un uomo sposato per condannarmi....- nel dir così uscì di tutta fretta dall'ufficio borbottando - non è giusto,non è giusto...- 
Sonny le corse dietro, cercando di fermarla.
Olivia si rivolse a Barba con uno sguardo carico di indignazione ed aspettativa - Senti, non può finire così. Quel bastardo l'ha violentata, non può passarla liscia così.- 
- Lo so. Sono d'accordo con te.- fece Barba- possiamo solo sperare che le prove che abbiamo raccolto siano sufficenti a sostenere l'accusa...
Carisi come sta?- 
- Come vuoi che stia?- fece Olivia - Sua sorella è stata violentata, e noi praticamente gli abbiamo detto che per il mostro che le ha fatto questo smontarle l'accusa sarà come ordinare un drink.-
Già se lo immaginava il processo. Al banco dei testimoni Oliver avrebbe ammesso di aver avuto un'avventura, magari con le lacrime agli occhi implorando il perdono della moglie, di aver fatto sesso con Gina, che poi lei aveva iniziato a parlare di presentazioni ufficiali,convivenze e matrimoni, lui aveva ammesso di essere sposato e per ripicca lei lo aveva accusato di stupro. Ed anche se erano relativamente poche le denunce relative a violenze carnali che poi si rivelavano fasulle, quel caso, almeno visto da fuori poteva essere vista come una ripicca.
Oliver aveva giocato bene le sue carte e aveva trovato la vittima perfetta.
- Forse potremmo affilare un po' le armi.- fece Barba - Uno come Johnson non si limita ad una sola avventura e un solo stupro.-
- Pensi che abbia violentato qualcun'altra?- fece Olivia.
- Io non posso saperlo, ma da quello che ho visto Johnson è uno che quando vuole qualcosa pensa che sia suo diritto prenderselo. Ti pare che uno così non si incapriccia prima, per qualcosa o qualcuno?-
- Metto al lavoro tutta la squadra.- fece Olivia.
...
...
...
Quella notte Carisi non tornò a casa. Dopo aver parlato con Barba, Gina era stata quasi dell'idea di ritirare le accuse, terrorizzata dal doverlo dire alla famiglia e di essere additata da tutti come una sgualdrina sfasciafamiglie che aveva diffamato il salvatore dei cardiopatici per una scopata... per fortuna era riuscito a tranquillizzarla e poi la ragazza era tornata al suo appartamento, ormai sgombro da poliziotti e scientifica.
'' Tranquillo fratellone... non ho intenzione di fare sciocchezze''
Però quella sera non aveva voglia di restare da solo, a recriminare e piangersi addosso per non essere stato in grado di proteggere la piccola di casa... i suoi passi lo avevano portato alla casa di Amanda.
Lo aveva fatto entrare, avevano bevuto un bicchiere di vino.... il minuto dopo erano finiti a letto insieme.
- Quando fai l'amore sembri un' altra persona...- fece Amanda carezzandogli il petto mentre lui la teneva stretta a sè, mentre le cingeva la vita con un braccio. 
Poteva sembrare un controsenso: Sonny era per lo più una persona mite, tranquilla e pacata, tranne in determinate circostanze, in cui nessuno sarebbe riuscito a mantenere la calma, mentre quando erano a letto insieme sembrava sfogarsi, pur essendo comunque gentile e attento. Erano quasi due mesi che stavano assieme, di nascosto, per evitare pettegolezzi o che qualcuno ai piani alti, tipo Dodds, facessero storie del tipo '' Due detective che lavorano nella stessa unità e nello stesso ufficio non possono lavorare assieme, si verrebbero a creare delle tensioni e il lavoro ne risentirebbe''... a volte si sentivano come dei fidanzati clandestini che dovevano mentire alle loro famiglie per vedersi di nascosto, anche solo per pochi minuti,  ma era comunque fantastico quel sentirsi euforici mentre si recavano in ufficio ed ogni sguardo era come una scarica di adrenalina dritta al cuore.
Anche se non era ancora niente di ufficiale, quella non era la prima volta che passavano la notte insieme, specie dopo una giornata particolarmente dura, quando a nessuno dei due andava l'idea di stare solo e a volte per  il puro e semplice gusto di farlo. 
Sonny però quella sera non riusciva a stare concentrato, nemmeno con la donna con cui aveva appena fatto l'amore. I suoi pensieri erano tutti rivolti alla sorella e al dramma che stava vivendo in quelle ore.
E dal giorno successivo sarebbe andata ancora peggio. Avevano abbastanza prove per andare a processo, ergo la storia sarebbe finita su tutte le prime pagine. 
- Sono preoccupato per Gina....tutta questa storia...- fece Sonny arricciandosi un ciuffo di capelli, come era solito fare quando era nervoso.
- Come la sta gestendo?- fece Amanda carezzandogli gli addominali.
- Non ha ancora realizzato che la persona di cui era innamorata abbia reso quello che sarebbe dovuto essere uno dei momenti più belli della sua vita, una prigione fatta di sangue e paura....- fece Sonny - poi ha scoperto che era già impegnato, che è sempre stata solo una distrazione... e che questo potrebbe giocare a favore di quel mostro.-
- E tu come stai?- 
- Non riesco mai ad aiutarla.- fece Sonny. Succedeva sempre così. Gina era fin dai tempi del liceo che si prendeva cotte e sbandate, alcune erano solo infatuazioni, altre erano storielle da adolescenti... ma ogni volta finiva male. E ogni volte correva a piangere da lui, tra le sue braccia, a sfogarsi e a chiedergli perchè fosse così sfortunata.
E lui ogni volta cercava di consolarla, dicendole che prima di trovare il principe azzurro avrebbe dovuto baciare tanti rospi, e che presto avrebbe trovato l'amore vero, l'uomo che le avrebbe regalato la vera felicità... invece era arrivato un mostro.
Non si sarebbe mai maledetto abbastanza per le bugie di cui l'aveva infarcita... gli sembrava di non averla protetta, di averla abbandonata, di averla delusa...
- Ehy.- fece Amanda - Non è stata colpa tua. Non sei stato tu a dire quel bastardo di circuirla e di violentarla.-
- No... ma rimane il fatto che non sono riuscito a proteggerla.- fece Sonny - e ora non sono nemmeno capace di garantirle che l'uomo che l'ha stuprata pagherà per tutto quello che le ha fatto.- 
- Siamo riusciti a mettere dentro merce avariata, con situazioni molto più incerte di questa.- fece Amanda - Ascolta, so che non è facile quando una cosa del genere ti colpisce in prima persona... ma mi credi se ti dico che si risolverà tutto?- 
Sonny annuì con riluttanza.
- Domani accompagno Gina dai miei.- fece Sonny - non è giusto che lo sappiano dal giornale... e se possibile, Gina ha più paura di loro che del processo e della gogna mediatica.-
- Ne deduco che i tuoi non siano esattamente degli zuccherini.- 
- Cattolici vecchia scuola.- fece Sonny - il che vuol dire che con loro rischi meno se uccidi qualcuno piuttosto che avere un rapporto prima del matrimonio, figli da sola o essere omosessuale.-
- Potrei venire con te...- fece Amanda sfiorandogli la guancia con un dito - Non sarà esattamente la più meravigliosa delle versione di '' Ti presento i miei''...-
- Vorrà dire che per farmi perdonare...- fece Sonny carezzandole la schiena - alla fine di questa storia, svaligerò il mio conto corrente e ti porto a cena nel ristorante più bello di New York.- concluse con un sorriso.
Amanda gli cercò le labbra e lo baciò.
- Adesso che sei più tranquillo...- fece Amanda con uno sguardo magnetico accompagnato da un sorriso - che ne dici se riparliamo un'altra volta di una certa questione?- 
Sonny sorrise, baciandola a sua volta.
- Lo prendo per un sì.-
  
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