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Autore: Manu_00    07/08/2019    6 recensioni
Il mondo è un luogo molto grande, e in un luogo molto grande sono presenti tanti, tantissimi individui, alcuni comuni, alcuni singolari, e alcuni estremamente particolari.
E poi ci sono io, che non saprei dire con certezza in quale di queste categorie inserirmi.
Se me lo avessero chiesto all'inizio di questa storia, avrei risposto senza esitare di appartenere alla prima, ma il tempo ti cambia, e anche se adesso dubito di potermi definire una persona particolare, di certo, quel che è successo, la mia storia, di “particolare” ne ha da vendere, o almeno così mi piace pensare.
Forse la risposta è che sono una persona comune a cui sono successe cose particolari, ma lascerò a voi che leggete il compito di giudicare, io, d'altro canto, mi limiterò a raccontare.
[Storia presente anche su Wattpad: https://www.wattpad.com/590152446-jiid-story-of-a-thief-prologo]
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XXXIV

 

Il proiettile mi sfrecciò accanto, venendo deviato appena dalla mia aura, mentre il mio inseguitore non accennava a cessare la raffica di colpi.
Stavo correndo da pochi minuti, ma era già chiaro che non ero in grado di distanziarlo o depistarlo, non importava se fuggire da cose o persone fosse la mia specialità, quella macchina non rallentava né si stancava, anzi, avrei giurato che se non mi aveva ancora raggiunto era solo perché si divertiva a farmi correre in giro, fino al momento in cui non sarei stato troppo stanco per correre e non avrei avuto altra scelta che fermarmi e combatterlo.
Attraversai un albero grazie alla mia semblance, sperando che questo lo avrebbe rallentato anche solo per qualche secondo.
Nulla di più sbagliato: sradicò l'albero con una spallata e proseguì nella sua caccia, l'unico che ne fu rallentato fu il sottoscritto, che dovette fare un rapido salto in avanti per non ritrovarsi schiacciato dai rami.
Tuttavia non avevo attraversato quell'abete solo per Drake, no, lo avevo fatto in primis per me.
Mentre la sua visuale era coperta dalla corteccia, sfilai fuori lo scroll e cercai di contattare i miei compagni.
Ma riuscii appena ad arrivare alla rubrica che il marchingegno detonò in un esplosione di metallo e schegge di materiali vari, molti delle quali si conficcarono sul mio viso e sulla mano, strappandomi un gemito di dolore mentre Drake riprendeva a bersagliarmi.
Adesso era chiaro che fin'ora mi aveva mancato solo perché non voleva colpirmi, diversamente mi sarei già ritrovato con un buco nella nuca.
Con tutto il tempo che avevo perso a gemere e bestemmiare gli dei, il robot si portò alle mie spalle pronto a colpire.
Mi girai in tempo, e mi difesi con le uniche difese in mio possesso: le braccia.
Il calcio si abbatté spietato su di esse, e sebbene l'aura riuscì in parte a mitigare il colpo, non potei fare a meno di ricordare che stavo lottando contro una macchina, e quel calcio era l'equivalente del farsi colpire con una sbarra di metallo.
Infatti, il colpo fu così potente da farmi cadere di lato, rotolai per qualche secondo sulla fanghiglia prima di rialzarmi, e bersagliare Drake con una manciata di fango raccolta sul momento.
Schivò senza problemi, limitandosi a piegare la schiena all'indietro per poi lanciarmi uno sguardo di compatimento, beh, visto com'ero messo ed a cosa mi stavo riducendo per difendermi, non posso negare che mi trovato in una situazione decisamente umiliante per un cacciatore.
Ma io non lo ero, non nel mio cuore almeno, ed ogni mezzo che possa permettermi di prolungare la mia vita anche di un solo giorno era ben accetto.
Od anche di un solo minuto.
<< Sei terribile Ion, prima temevo di averti sottovalutato, e adesso ti permetti di comportarti allo stesso modo di tutte le altre volte? >>
Oh fantastico, un monologo!
Ne approfittai per alzarmi e mettermi ad una certa distanza, quei pochi secondi di respiro erano, in quel momento, preziosi come l'oro.
<< Dimmi: ci tieni molto a farmi incazzare, non è vero? Tu saresti la persona che ha preparato un'arma per farmi ritirare dal torneo? Colui che mi ha sconfitto? No, non posso accettare di essere stato messo alle strette da uno che sta strisciando nel fango >>
Aveva interrotto i suoi attacchi, ma sapevo che avrebbe presto ricominciato, sorrisi.
<< Cos'hai da sorridere? Sto iniziando a pensare che provi un certo piacere sessuale ad essere malmenato >>
<< Sai, penso una cosa molto simile su di te! >>
La mia bizzarra affermazione lo lasciò interdetto per qualche secondo, e prima che potesse rispondere decisi di passare al contrattacco:
Presi un respiro e allargai le braccia con fare solenne.
Avanti Ion, hai passato una vita a mentire, ormai dovresti essere un esperto, no?
<< Ebbene mi hai scoperto, maledizione! Non mi rimane che arrendermi a te, allora cosa desideri? Cosa vuoi sapere da m-ahh! >>
Caddi all'indietro, evitando a stento la lama della sua penna spada e l'elettricità che Drake vi aveva immesso tramite la sua semblance, se mi fossi tirato a terra con qualche secondo di ritardo probabilmente mi sarei ritrovato con due o tre centimetri di acciaio conficcati nel collo e una scarica elettrica tale da farmi secco sul colpo.
<< Mi offendi se pensi che ti lascerò temporeggia- >>
Sta volta lo schizzo di fango gli arrivo in pieno viso, ma non lo debilitò affatto.
Il robot si limitò a togliersi gli occhiali e riporli in tasca nel mentre che puliva il viso dalla fanghiglia.
Impiegò appena tre secondi.
Tre secondi che sarebbero comunque bastati per aumentare la distanza, eppure non scappai, rimasi lì dov'ero, a piedi saldi, davanti al mio assalitore.
Drake capì che il negoziato era finito e si lanciò contro di me, ma prima che potesse raggiungermi si costrinse a frenare, evitando miracolosamente di andare a schiantarsi contro un grosso blocco metallico.
Io al contrario balzai all'interno dell'armadietto, passando dallo sportello aperto.
Sentii i passi di Drake che si apprestavano ad aggirare il mio temporaneo rifugio, decisi di anticiparlo afferrando le armi assicurate alla parete, per poi gettarmi all'esterno attraversando lo strato di metallo grazie alla mia semblance.
Piombai alle spalle di Drake con Mizerie in pugno, ma il maledetto si lanciò in avanti evitando il mio attacco ha sorpresa.
<< Dovevo immaginare che fossi riuscito a far partire l'armadietto >> << Che dire, è molto più veloce che fare una chiamata, anche se mi devi uno scroll nuovo! >>
Bene, avevo Mizerie in pugno e i due coltelli nella cintura dei pantaloni.
Era decisamente un bel capovolgimento rispetto a come ero partito.
Mi guardai intorno, eravamo finiti in un'ampia zona libera da alberi, il che mi lasciava privo di coperture dietro cui rifugiarmi.
Ma adesso avevo Mizerie, e mi consolai pensando che non avrebbe potuto nascondersi nemmeno lui.
<< Credo che comprare un nuovo scroll sia l'ultimo dei tuoi problemi, al momento! >>
Ignorando l'arma fra le mie mani, scattò il braccio in avanti, pronto a trapassarmi il petto, non ebbi altra scelta che arretrare e parare quell'esile lama con Mizerie.
Udii appena il suono del metallo contro altro metallo e deviai il suo colpo, ma con mia somma delusione l'esile lama di Drake non si era spezzata come avevo sperato, malgrado le forme più massicce della sua avversaria.
Anzi, udii un fastidioso ronzio quando le due lame entrarono a contatto, e capii che Drake stava usando la sua atipica spada come conduttore per l'elettricità.
Diamine: un robot con la semblance di usare il proprio corpo come conduttore, può esserci una combinazione più infame?
Gli sarebbe bastato sfiorarmi per farmi prendere una scossa e paralizzarmi, o uccidermi.
Non eravamo ad un torneo adesso, non ci sarebbero stati limiti a cui sottostare.
Respinsi goffamente altri due affondi costringendomi ad arretrare, ironicamente, benché la mia lama fosse superiore sotto diversi punti di vista, non era fatta per una scherma così ravvicinata, e necessitava di entrambe le mie braccia per essere mossa, traducendosi in un grande costo in termini di fatica e tempo.
Non che contro un qualsiasi avversario sarebbe stato un problema, ma contro Drake e la sua velocità inumata tutto questo diventava un problema, non solo per il peso dell'arma, ma anche per la forma ed il metodo per utilizzarla.
Mentre Drake poteva ripetere senza sforzo decine di rapidi affondi in una manciata di secondi con la sua lama da scherma, quella del sottoscritto doveva compiere una traiettoria ad arco, sia che venisse usata verticalmente o orizzontalmente.
Quindi Drake era decisamente avvantaggiato, mentre il sottoscritto, anche un po' per la propria inesperienza con Mizerie, poteva soltanto limitarsi a parare i colpi agitando velocemente la grossa lama.
Il bastardo mi incalzava veloce, vanificando ogni mio tentativo di allontanarmi e trovare una posizione più avvantaggiata da cui colpire, dove la lunghezza della mia arma lo avrebbe tenuto a distanza, inoltre, i suoi colpi si facevano man mano più precisi, ne erano testimoni le mie povere mani che avvertivano l'elettricità della lama avversaria che le accarezzava, lasciando piccole bruciature su dita e palmi.
In poco tempo ero già affaticato, e i colpi di Drake si avvicinavano mano a mano al mio cuore, minacciando di infilzarlo con un violento scatto del suo braccio.
Ad un tratto vidi la mia occasione, Drake fece scattare il braccio in avanti puntando dritto al mio occhio, determinato a finirmi.
Mi scansai verso destra, balzando come un coniglio, e riuscii a mettere una distanza non indifferente fra noi due.
Appena atterrato, approfittai della forma curva della mia lama, disegnando un arco in diagonale dall'alto verso il basso nel tentativo di colpirlo alla schiena.
Drake se ne accorse in tempo ed evitò il colpo girando su se stesso, lasciando che le due lame si strofinassero l'una contro l'alta, senza resistersi a vicenda e accendendo l'oscurità circostante con numerose scintille.
Ma ormai il mio obbiettivo l'avevo raggiunto, e senza dargli tregua mi spinsi in avanti e calai Mizerie con tutte le mie forze, mirando alla testa.
Drake di risposta posizionò la lama in orizzontale proprio sopra alla sua testa a mo' di scudo, ma quell'esile lama non poteva resistere contro il peso e la forza di Mizerie.
Accesero scintille, e Drake fu costretto ad abbassarsi e spingersi all'indietro, consapevole che di questo passo la sua lama si sarebbe spezzata come un grissino.
Contento di esser riuscito ad invertire i ruoli non gli diedi tregua, dando violente spazzate con Mizerie che incontrarono una precisa ma prudente resistenza da parte di Drake, fino a quando un colpo ben assestato non spezzò la sua guardia, lasciando la sua esile lama troppo danneggiata per proseguire lo scontro.
Il colpo seguente infatti spezzò in due la sua lama, e sebbene venni sbalzato anch'io all'indietro per l'impatto del colpo, non tardai a ripartire alla carica, certo che ora Drake sarebbe stato alla mia mercé.
Ovviamente, mi sbagliai.
Il bastardo nel tempo di un istante infilò la mano nel camice e tirò fuori una manciata di terriccio rosso che lanciò tra nostri piedi.
La detonazione che ne seguì alzò un muro di fiamme tra noi due, ponendo fine alla mia carica.
Che ingenuo, dovevo capire che si sarebbe portato dietro l'arsenale al completo.
Mi stavo ancora riparando il viso quando compresi che il mio avversario aveva tirato ai miei piedi della polvere grezza, e non ebbi il tempo di allontanarmi che sentì tre piccole detonazioni partire subito dopo, seguite da un sordo dolore al braccio destro e alla spalla, la terza si abbatté contro Mizerie, e venne respinta senza problemi.
Compresi allora: proiettili.
Non mi diedi per vinto, mentre il mio istinto mi urlava non di fuggire, ma di tentare il tutto e per tutto.
Complice che non si sarebbe potuto difendere da un corpo a corpo con solo una pistola, scattai in avanti e mi tuffai fra le fiamme di nuovo per merito della mia semblance, mentre i proiettili che il bastardo mi vomitava addosso attraversavano il mio corpo, andando così a svanire nella foresta.
Ripresi la mia forma materiale quando ero ormai davanti a lui, deflettendo i proiettili con rapidi spostamenti di Mizerie, ignorando le ferite al braccio destro, che per merito della mia aura non mi avevano debilitato a tal punto da impedirmi di lottare.
<< Sei seccante! >>
Muovendosi con una rapidità disarmante, Drake sparì dalla mia vista, non feci nemmeno in tempo a chiedermi dove fosse finito che divenne improvvisamente tutto bianco, e senza nemmeno realizzare cosa fosse successo mi trovai a barcollare con il viso sanguinante, nella mia testa solo il suono della cartilagine che si piegava e andava in pezzi.
Urlai di rabbia e di dolore, le schegge di quello scroll adesso dovevano essermi entrate nella guancia, ma il vero problema era il naso rotto ed il labbro livido.
Non so con quale sesto senso, ma mulinai l'arma in avanti sventando una seconda aggressione di Drake, mentre il mio corpo tornava stabile e l'alone biancastro che oscurava la mia vista andava rapidamente a diradarsi.
<< Mi hai spaccato la tua cazzo di pistola sulla faccia?! >> chiesi, riconoscendo i frammenti della sua arma per terra.
Faceva un male cane, e ancora una volta dovevo ringraziare la mia padronanza dell'aura per non esserci rimasto secco sul colpo.
Sì, ero sopravvissuto ad un colpo mortale, che se avessi ricevuto solo l'anno scorso mi avrebbe ucciso, o come minimo lasciato dei danni permanenti.
<< Quale cazzo è il tuo problema?! >>
Non per questo però faceva meno male, mi portai la mano al viso per lavare via il sangue, conscio che da disarmato Drake poteva fare ben poco per tentare di uccidermi.
<< Tu Ion, tu sei il mio problema, non pensavo che saresti durato così a lungo, ma mi sono veramente stancato di giocare! >>
Oh merda, quello per lui era giocare?
Ci pensai su un attimo, e mi accorsi che in effetti mancava qualcosa.
Qualcosa che avrebbe permesso a Drake di vincere con una certa rapidità.
Sbarrai gli occhi dall'orrore, e il mio avversario annuì, prima di tirare fuori dalla schiena del camice un grande cerchio metallico dotato di un manubrio nel mezzo, e non ebbi bisogno di pensarci su per capire cosa avevo davanti.
Silver Inquisitor.
Come per comunicarmi che avevo indovinato, Drake sorrise con una certa nota di sadismo, per poi attivare il suo strumento di morte.
In pochi istanti, due lunghe lame, prima piegate in varie sezioni all'interno del manubrio si aprirono come due ali, assumendo la forma di due enormi spade, ciascuna grande quasi quanto il sottoscritto.
E come ciliegina sulla torta, ecco che delle scariche elettriche iniziarono a risalire le due lame in acciaio, avvolgendole come un branco di serpenti rabbiosi.
Fantastico, non c'è che dire.
Se ero arrivato malconcio fino a qui, adesso non avevo idea di come cavarmela.
<< Allora Ion? Non sei emozionato per quest'ultimo giro? Sai, io un po' lo sono, ti sembrerà strano ma sono contento di non avere davanti una completa nullità, dico davvero, non sarei stato affatto soddisfatto se avessi dovuto sprecare tutto questo tempo per uno che sarebbe morto subito >>
Incredibile come quello psicopatico passasse dall'insulto al complimento ad una velocità impressionante, ancora oggi non ho capito cosa pensasse veramente del sottoscritto.
<< Ma non farti false speranze, non sopravviverai alla mia arma, al torneo ti è andata bene, ma se provi a bloccare le lame rotanti di Silver Inquisitor al massimo della loro velocità... >> mi lanciò un sorriso sarcastico mentre piegava il polso in modo innaturale, come se si fosse torto orribilmente, per poi rimetterlo nella posizione di prima, come se non fosse accaduto niente di quanto avevo appena visto << Chiaro il concetto? >>
Nessun problema, avrei dovuto soltanto evitare le lame e puntare a lui!
Bastarono pochi secondi per capire che era una follia e darmi dello stupido da solo.
<< E per la cronaca >> aggiunse senza nascondere una genuina irritazione << Quella penna era un regalo di mio padre, Ion >>
Si lanciò in avanti con l'impeto di una valanga, tenendo Silver Inquisitor in posizione orizzontale così che le lame non corressero il rischio di conficcarsi nel fango o tagliare qualche ramo, per poi invertire improvvisamente la posizione quando mi fu finalmente addosso.
Parai i suoi affondi, sapendo che non era ancora arrivata la parte difficile.
Mizerie era abbastanza lunga da respingere le sue stoccate prima che si avvicinassero troppo a me, ma era solo una trappola.
Improvvisamente Mizerie venne urtata con violenza di lato, da una delle due lame.
Per poco non mi sfuggì di mano mentre una nuova scia di scintille miste a scariche elettriche illuminava l'ambiente, non ebbi scelta che saltare all'indietro, e poi ancora, e ancora un'altra volta.
Una persona qualsiasi sarebbe stata rallentata da un simile fardello, ma non Drake.
Drake avanzava con rapidità, mentre le sue lame si avvicinavano minacciose come le pale di un elicottero.
Anzi no, un elicottero non è un mezzo con il solo scopo di uccidere.
Credo che sarebbe più corretto dire che stavo venendo incalzato da un enorme tritacarne elettrico.
La velocità delle lame era assai maggiore di quella raggiunta durante il torneo, e se avessi provato a colpirle con Mizerie o la mia arma sarebbe volata via o il mio polso si sarebbe piegato come un foglio di carta.
Ciò mi impediva di parare in alcun modo i suoi attacchi, e inoltre rendeva Drake totalmente coperto da ogni mia contromossa.
Non vidi altra scelta che utilizzare di nuovo la mia semblance, e mi gettai contro Drake, superandolo per poi attaccarlo alle spalle.
Ma lui fu più veloce, e Mizerie venne sbalzata all'indietro.
E me con lei.
Per poco non persi l'equilibrio, e una delle lame rotanti (o tutte e due) mi passò sullo stomaco aprendomi un taglio vermiglio.
Gemetti per il dolore, ma fui grato che Mizerie nella sua caduta mi avesse portato con se, un solo centimetro più avanti e in quel momento mi sarei ritrovato a terra nel tentativo di mantenere le mie budella all'interno del mio stomaco.
Ed a terra finii, non per le budella, ma per evitare di essere segato a metà da quello psicopatico di un robot.
Rotolai via il più velocemente possibile, ma non abbastanza velocemente dall'evitare la sensazione di una seconda ferita che si apriva sulla mia schiena.
Scivolai in una pozza di fango, ad almeno un metro di dislivello rispetto a Drake.
Inveii contro me stesso per non aver prelevato dall'armadio i miei coltelli da lancio nella fretta di uscire da lì, e come avvertì la presenza del mio avversario nelle vicinanze, non ebbi scelta che sfilare Noapte tenendolo per la punta e lanciarlo contro il mio nemico.
Non sentii il suono del metallo che cozzava contro altro metallo, il tutto era coperto dal rumore dell'aria squarciata dalle lame di Drake.
Eppure si fermò, dandomi tempo per allontanarmi.
Puntai lo sguardo sul mio nemico, e rintracciai Noapte infilzata sul suo braccio destro.
Sperai che almeno questo gli avesse fatto male, ma niente.
Afferrò l'impugnatura del pugnale e lo rimosse dal braccio come se fosse una misera scheggia, poi lo buttò a terra con sdegno, come se fosse un arma indegna da usare persino per lui.
Dalla ferita non uscì sangue o altro, ne riuscii ad intravedere del metallo, no, solo un buco scuro nascosto dal tessuto.
<< Qualsiasi porcheria tu abbia usato su Mizerie, avresti dovuto metterla anche su tutti gli altri pugnali >>
E terminato questo consiglio appassionato, saltò in aria, scavalcando la pozza di fango e atterrando accanto al sottoscritto.
Cercai di colpirlo in volo, mirando al piede, ma lui parò in aria con la lama rotante e mi costrinse di nuovo alla ritirata.
Feci un altro tentativo per ritirarmi, ma Drake fu più veloce, non potei allontanarmi di un solo centimetro che avvertii una violenta pressione sullo stomaco.
In un attimo il mondo si capovolse e la colazione minacciò furibonda di traslocare fuori dal mio colon, e senza ancora capire cosa fosse successo, mi ritrovai a terra dolorante, con il crudele stivale di Drake premuto sopra il mio petto, e la lama di un Silver Inquisitor ormai immobile a pochi centimetri dal mio collo, potevo sentire l'elettricità bruciarmi appena la pelle.
<< La caccia è finita Ion, usa pure la tua semblance, ad un certo punto finirai la tua aura, sarà divertente vederti esaurire a poco a poco le forze, ma siccome sono ragionevole, ti do la possibilità di arrenderti adesso in cambio di una morte rapida >>
Lo odiavo.
Odiavo quel tono di superiorità.
Credeva di sapere tutto, ma non mi conosceva affatto.
Ion Ascuns non avrebbe mai scelto di morire, non avrebbe mai chiesto la morte come alternativa.
<< Risparmiami quello sguardo da cane furioso, proprio non vuoi andartene con dignità? >>
<< Drake... vaffanculo! >> avevo perso la presa su Mizerie, ma sfilai lesto Ghinion dalla cintura e lo piantai sopra la caviglia con tutta la rabbia che avevo in corpo.
Il pugnale incontrò resistenza, per forza, quello non era un corpo umano, e si fermò a metà strada.
Drake dal suo canto non reagì né urlò di dolore, lui era una macchina, poteva odiarmi, poteva urlare di rabbia o di frustrazione, poteva odiarmi come un qualsiasi essere umano.
Ma non provava dolore, si limitò ad osservare il mio gesto di rabbia con sguardo di superiorità, suppongo, commentando quanto fosse patetico l'attaccamento alla vita di quello scarafaggio che continuava a resistergli.
<< È la tua ultima risposta? Beh almeno non mi hai supplicato, sarebbe stato veramente sgradevole come ultimo atto >>
Sospirò, puntando la lama alla mia gola << E sia, muori! >>
Feci per assumere la mia forma intangibile, ma non ne ebbi bisogno, cambiai idea all'ultimo momento quando due oggetti circolari comparvero dal nulla, avvolgendosi attorno all'arma del mio avversario e impedendogli di dare il colpo finale.
Drake digrignò i denti per quell'inaspettata intrusione e lottò per liberare la propria arma, purtroppo il mio misterioso salvatore capì che non poteva vincere quel tiro alla fune (e come potrebbe contro un robot?), per cui decise di ritirare indietro i due dischi dorati, che si rivelarono essere nient'altro che gli yo-yo di Giada.
<< Tu?! >>
Udii il mio avversario ringhiare di rabbia, mentre la figura di Giada faceva la sua comparsa dagli alberi immersi nel nero notturno.
Ebbi un tuffo al cuore a vederla giungere in mio soccorso, e ne ebbi uno più grande quando vidi comparire anche Brienne, Julia, Orion, Deryck e Marlee.
In breve li trovai tutti intorno a noi, armi in pugno e sguardo di chi è determinato a combattere.
Drake non si smosse, non lasciò nemmeno per un secondo che questo ribaltamento della situazione spezzasse il muro gelido che era la sua espressione.
<< Siete arrivati >>
Non c'era rabbia nelle sue parole, né sorpresa, solo la volontà di confermare l'evidenza.
<< Posa quell'arma Drake, o non avremo pietà! Qualsiasi cosa tu voglia fare devi finirla all'istante! >>
La voce autoritaria di Brienne ebbe per me l'effetto di un coro di angeli, e ad essa seguirono gli ordini (e gli insulti) degli altri presenti.
Drake li ignorò.
<< Non siete tutti >>
<< Gli altri si stanno occupando dei tuoi gorilla, e saranno qui a breve, noi non volevamo perdere tempo >> rispose Orion, impugnava il suo fucile da cecchino blu e nero, e ovviamente lo stava puntando verso il robot.
Il caposquadra del team DIKJ non rispose, fissò lo sguardo su di me.
<< Era tutta una trappola quindi? >> << Non... proprio, semplicemente io e Deryck abbiamo una regola che ci portiamo dietro sin da quando ci siamo conosciuti: se io devo andare da qualche parte e non torno entro l'orario prefissato, vuol dire che deve venire a prendermi, anche se non mi aspettavo che sarei resistito fino a questo punto... né che lui si sarebbe portato dietro tutta la squadra, anzi, tutti i nostri amici >>
Julia sorrise << Dovevamo vederci tutti nello stesso posto quindi... >> << Che amici saremmo stati a non arrivare dopo che Deryck si era incamminato? >> completò la frase Marlee.
<< Capisco >>
Fu la risposta di Drake.
Era fatta, ero sopravvissuto, avevo temporeggiato abbastanza da far scattare la mia procedura di emergenza.
“Questa volta gliel'ho messo nel culo!” pensai soddisfatto, sentendomi come se l'avessi battuto in intelligenza.
Diamine se ero contento.
Ma fu una felicità di breve durata, perché nonostante tutto lo stronzo non solo non si era arreso, ma era ancora sopra di me a puntarmi la lama al collo.
Presi coraggio, non poteva più farmi niente!
<< Mi dispiace Drake, hai perso di nuovo! >>
Non rispose, ed io non terminai.
<< Sei molto strano sai? Avresti potuto finirmi e basta ed hai voluto continuare a giocare, eppure hai ripetuto fin'ora che non avresti ripetuto lo stesso errore! >>
Nemmeno esporgli la sua stessa falla lo smosse.
Si limitò ad alzare la testa verso i miei compagni.
<< Lo sapete chi è? Non è vero? Sapete che avete davanti un criminale? Se siete veramente dei cacciatori dovreste punirlo, invece di aiutarlo >>
Quelle parole furono più pesanti di un pugno nello stomaco.
Merda.
Mi ero rassegnato che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, ma sentirla uscire da quelle labbra era troppo per me, lo odiavo troppo per dargli un simile privilegio!
<< Cosa vuoi dire?! >> << Non lo sapete? È un ladro, ed anche molto bravo, così bravo che dopo il suo ultimo tentato furto il nostro preside lo ha reclutato, non mi credete? Beh fate come vi pare, ma se parlate con Ozpin e gli sbattete in faccia le mie esatte parole dubito che negherà! >>
<< E perché dovremmo crederti?! >> urlò Julia << Non sei proprio una persona sincera, chi vuoi prendere in giro?! >> lo incalzò Giada... ma Orion e Brienne non dissero nulla, rimasero a fissarmi con espressione grave.
Ok, giochiamoci l'ultima carta.
<< Perché è vero!... sì, sono... ero un criminale, Ozpin mi ha voluto dare una seconda possibilità, chiedete a Deryck e confermerà tutto >>
Quelle parole furono così dolorose da pronunciare a quelle persone a cui tenevo che sentii come se me le avessero strappate a forza.
Perché faceva così male dirlo? Era forse qualcosa di cui vergognarvi? Ho passato la mia vita in quella situazione ed ho fatto del furto un mestiere, non posso dire di essermene pentito, non mi pentirò mai di aver percorso la sola strada per permettermi una vita al limite dell'accettabile.
Eppure sentivo che tutto questo era irrilevante, un crimine rimane un crimine, anche se conveniente, anche se necessario.
Drake non apprezzò questa mia confessione, si aspettava che negassi il tutto.
Decise di cogliere la palla al balzo << Visto? Va fermato >>
<< Stronzate! >>
La risposta arrivò da Brienne, sia io che il mio avversario volgemmo lo sguardo al fauno.
<< Hai sempre cercato di farlo fuori, se fossi un vero cacciatore non ricorreresti a questi metodi! >> lo disse con voce forte, decisa, senza scomporsi.
<< E se si trova qui, vuol dire che ha scelto di lasciarsi tutto alle spalle, e se non ne ha voluto parlare beh, di certo non è perché intende tornare a fare quella vita! >>
Brienne? Tu...
<< Se lui ci ha omesso questo dettaglio, tu stai mentendo di sana pianta! Te lo ripeto, lascialo andare... o- >>
Drake deformò il viso in una smorfia, una smorfia di disgusto, come se un insetto disgustoso fosse risalito sulla sua scarpa lasciandosi dietro una scia di lerciume maleodorante.
<< Capisco >> mormorò Drake, come ad ammettere la sconfitta.
Ma non ammise un bel niente invece.
Alzò lo sguardo, puntando quelle due lame gelide che erano i suoi occhi su quelli di Brienne.
<< Capisco che tu lo difenda, fra criminali ci si intende, no? >>
I presenti ebbero un sussulto, forse più grande di quello che ebbero per me.
<< Come ti permetti?! >> la rabbia di Brienne fu la miccia per le affermazioni che di lì a poco sarebbero uscite dalla bocca di quello stronzo.
Avevo capito dove voleva andare a parare, purtroppo non potevo fare nulla.
<< Come? Pensi che non sappia chi sei veramente? Chi erano i tuoi genitori? >>
Marlee scosse la testa, lei doveva conoscere il tasto che Drake stava andando a toccare, e non doveva esserne affatto contenta.
<< Due membri della White Fang, nota organizzazione di terroristi e assassini, capisco che tu voglia difendere questo verme ai miei piedi, ammettere che lui sia un criminale sarebbe come ammettere che lo siano anche i tuoi, giusto? >>
A quelle parole, Brienne sbarrò gli occhi, mentre tutti i presenti, incluso anche un principiante quale io ero, potevano avvertire uno spaventoso incremento della sua aura, dovuto probabilmente ad un improvviso desiderio omicida.
<< Oh, ti ho fatta arrabbiare? >>
Ecco, lo sta facendo.
Brienne, non cascarci!
<< Non devi, davvero, non c'è nulla di male ad essere degli ipocriti! >>
<< ORA BASTA! >>
Uno scatto violento, Brienne percorse alla velocità del vento i metri che la separavano dal suo avversario, Demolisher in pugno e furia omicida negli occhi.
Proprio come Drake desiderava.
Dando per scontato che avrei utilizzato la mia semblance per sfuggirgli, rinunciò all'utilizzarmi come ostaggio e si apprestò a respingere l'attacco di Brienne.
La mazza-bazooka si schiantò contro la lama di Silver Inquisitor, ed il clangore del metallo risuonò per tutta la foresta.
Dalla mia posizione, notai come né Drake né l'avversaria avessero risentito del colpo, anche se i piedi del robot affondarono di vari centimetri nel terreno.
Quella ragazza aveva una forza impressionante, una forza che non sarei mai riuscito a raggiungere.
Ma aveva commesso un errore, era partita da sola contro Drake, e malgrado la sua superiorità fisica, la sua arma era in svantaggio contro le lame rotanti del robot, robot che lei credeva essere un semplice umano inoltre, cosa che le fece sottostimare la sua resistenza al bestiale impatto della sua arma.
Si accorse anche lei in che brutta situazione si era andata a cacciare, ma senza andare nel panico si limitò a saltare all'indietro e respingere con la forza bruta un affondo di Drake, questi ruotò l'arma ripetendo l'attacco, solo per essere nuovamente respinto.
Ma sapeva che non poteva permettersi di perdere tempo, i cacciatori stavano correndo verso di lui pronti ad unirsi allo scontro.
Lessi il suo sguardo, il messaggio era semplice.
“Li ucciderò, li ucciderò uno per volta”
Un proiettile lo colpì alla spalla facendo saltare via tutto il tessuto, ma lasciando una lieve bruciatura grazie all'aura che aveva attutito l'impatto.
Bestemmiai fra me e me, conoscevo la semblance di Orion: la mira infallibile.
Se lo aveva colpito alla spalla era perché voleva concludere lo scontro senza uccidere, diversamente avrebbe mirato alla testa.
Come per confermare la mia ipotesi, uno dei dischi di Giada si avvolse intorno alla gamba del robot, e la ragazza sembrò tirare a se la corda per far crollare a terra l'avversario.
Se non fosse un maledetto robot gli attacchi lo avrebbero indubbiamente debilitato, invece ignorò i colpi, e all'ennesimo colpo diretto a Brienne, decise di farla finita prima che arrivassero Deryck, Julia e Marlee al circondarlo.
Con uno scatto violento si spinse in avanti attivando la lama rotante.
Il mio cuore smise di battere
Successe in un istante.
Brienne che perdeva l'equilibrio in seguito alla spallata di Drake, la lama rotante che si avvicinava al suo corpo per farlo a pezzi, i capelli color luna che privi della solita molletta sembravano fluttuare nell'aria notturna.
La lama di Drake corse rapida e spietata come un treno, arrivando al collo di Brienne senza ostacoli, la lama affondò nella carne della ragazza, attraversando di netto il collo e uscendone come se fosse burro.
Senza lasciare uscire sangue, senza nemmeno aprire una ferita.
La lama elettrificata attraversò il collo di Brienne lasciandola illesa, come quella di un fantasma.
Il corpo cadde a terra, dolorante ma vivo, mentre il suo aggressore cercava di realizzare costa stesse accadendo.
Girò la testa, puntando i suoi occhi di fuoco su di me.
Era così arrabbiato.
Avrebbe voluto uccidermi lì all'istante, tagliarmi in due con quell'arma mostruosa o strapparmi il cuore a mani nude.
Ma non poteva farmi niente, non ne era in grado.
Poteva solo osservare la mia mano, trasparente, trattenere Drake per la vita, a sua volta trasparente.
Eravamo diventati due fantasmi che si fissavano ostili, incapaci di colpirci, eppure l'uno carceriere dell'altro.
<< Non puoi... >> mormorò appena, con un filo di voce.
<< Posso! >> iniziai a spingere mentre la sorpresa di Drake si trasformava in rabbia, lascio cadere l'arma, che tornò immediatamente tangibile e cercò di spingermi via, ma non ne era in grado.
Non importa la massa e la forza che abbiamo quando siamo tangibili, una volta attivata questa forma tali statistiche vengono azzerate, siamo come due fogli di carta che si spingono fra di loro.
Ma se allora Drake non aveva la benché minima idea di come controllare quel corpo così privo di sostanza, io sapevo benissimo quello che stavo facendo.
Lo spinsi a terra, caddi su di lui senza mollarlo un attimo.
Vidi il suo corpo affondare nel terreno fino alla vita, lasciando fuori soltanto l'addome.
Decisi che non volevo fargli compagnia sotto terra e mollai la presa.
Entrambi riacquistammo la nostra forma fisica, ma adesso lui era per metà sotto terra, e disarmato per giunta.
Raccolsi Mizerie, e la puntai contro il suo viso.
Mai vidi un odio così profondo negli occhi di qualcuno.
Eppure non insulti o ingiurie uscirono da quelle labbra.
Drake si guardò intorno, come per metabolizzare quanto era appena accaduto.
Poi fissò lo sguardo su di me.
<< Non pensavo... ne fossi in grado >>
Parlava con voce atona, ma potevo avvertire il suo odio in ogni sillaba.
Brienne si rialzò in fretta, ed a breve tutti ci chiudemmo a cerchio sullo sconfitto.
<< Ion, sei stato grande! >> urlò Julia, anche Orion e Giada avevano assunto un'espressione distesa, mentre Marlee si assicurava delle condizioni di Brienne, e Deryck osservava la scena in silenzio.
Io invece... io ero esausto.
Ripresi fiato... e solo allora realizzai che avevo appena vinto.
<< Era da tempo che ci pensavo... ma non avevo mai provato con nessuno, e di certo non pensavo di avvicinarmi a te >>
Drake non rispose, ma tenne gli occhi puntati sulla mia figura.
<< Ora basta Drake... è finita, tu sei finito, non farai più del male a nessuno >>
Lui scosse la testa.
<< Questo non è proprio vero... posso farti ancora del male, anche adesso >>
Nessuno ebbe il tempo di reagire, che Drake tentò l'ultimo disperato assalto.
La mano scattò su Silver Inquisitor, e con un pugno spezzò una delle due lame dal corpo principale, non aveva tempo per recuperarlo tutto.
Lo fece in meno di un secondo, poi staccò in avanti, aprendo il terreno per saltarmi alla gola.
Tre secondi, impiegò tre secondi.
Ma io ne impiegai ancora di meno.
Prima che potesse colpirmi, Mizerie si abbatté sulla sua faccia.
Era un colpo sgraziato e tirato in preda al panico, ma arrivò prima del suo, fra le urla sconvolte dei presenti.
Era un colpo in cui misi tutta la mia forza, che aprì la pelle, i tessuti ed infine il metallo che componeva la faccia del mio nemico, la lama lo attraversò senza pietà, spazzando via qualsiasi cosa trovasse lungo la strada.
Fuoriuscì dal viso di Drake assieme ad una scia di scintille, lasciando come segno del suo passaggio un profondo taglio orizzontale che rendeva irriconoscibile la faccia del malcapitato.
La lama che avrebbe dovuto attraversarmi il petto si fermò, il braccio che la reggeva si afflosciò e cadde, assieme all'intero corpo, solo per metà emerso da terra, come un pessimo film sugli zombie.
Ora tutti sapevano.
Tutti vedevano la vera natura del mostro che voleva uccidermi, il metallo, i fili, le scintille.
<< Quindi... ecco chi eri veramente >> sussurrò Julia, come se il guscio vuoto davanti a lei fosse ancora vivo, sempre che Drake potesse essere considerato un essere vivente.
Feci per rispondere, anche per rompere il silenzio che si era creato, ma le parole mi morirono in gola quando sentii una rapida sequenza di suoni acuti provenire dal corpo di Drake, come una specie di allarme.
Ma quel suono non fu l'unica cosa che fuoriuscì dal corpo maciullato di Drake, no, sentii ancora una frase, una frase pronunciata con una voce metallica e artificiale, come se fino ad adesso Drake, o la cosa che lui era appena qualche secondo fa, avesse parlato attraverso un filtro per rendere la sua voce quella di un essere umano.
<< Tornerò, Ion >>
In seguito a questo suo ultimo avvertimento, il segnale acustico si fece ancora più rumoroso e veloce.
Non ebbi difficoltà a capire cosa stava per succedere.
<< RAGAZZI! GIÙ! >>
Tutti compresero il perché dell'avvertimento, e non aspettarono un secondo di più per darsela a gambe.
Infatti, a cinque secondi dall'inizio del segnale acustico, il corpo ormai morto di Drake detonò in mezzo agli alberi, rimuovendo dal pianeta tutto quello che aveva intorno.
   
 
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