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Autore: PrimbloodyBlack    10/08/2019    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Eloyn fa parte di una famiglia di cacciatori di vampiri. Durante la sua prima battuta di caccia viene separata dal gruppo e catturata. Viene portata nella grande dimora di uno dei 5 Signori Vampiri. Viene resa schiava dalla potente Lux che la renderà una Bloodgiver, il cui compito è quello di donare il suo sangue al suo padrone.
Lux riuscirà mai a sottomettere uno spirito ribelle come quello di Eloyn? Sarà una sfida che lei non vorrà di certo perdere.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Eloyn

Non appena entrai nella nostra sala ricreativa trovai un gruppetto di ragazzi seduti a terra in cerchio, mentre altri sui due divani a fantasticare sul loro splendido futuro. Forse ero un po' troppo dura con loro. Sembravano felici, ridevano e scherzavano. Quando mi avvicinai notai che Dave era seduto a terra con gli altri e mi dava le spalle, mentre una pila di bottiglie vuote erano riverse al suolo. Una ragazza mi notò e con la bocca impastata disse, "Ciao Elo." Immediatamente Dave si girò e mi salutò con un bel sorriso. Ricambiai il saluto con un piccolo gesto della mano, mentre gli mi guardavano avvicinarmi.

"Che state facendo?" chiesi divertita. "Siete in uno stato pietoso!" risi.

"Dai siediti." mi invitò uno dai ragazzi. Se non mi sbaglio si chiamava Brandon, ma tutti lo chiamavano Bob. Come al suo solito aveva quel viso vispo, pieno di lentiggini e i capelli neri tutti arruffati. Avrà avuto almeno sedici anni, ma ne dimostrava di meno per quanto era snello. Dave a confronto era l'opposto. Sarà stato alto almeno un metro e ottanta. Sotto la camicia nascondeva un corpo possente, a causa dei duri lavori. I capelli biondi, sempre pettinati e perfetti e quei bei occhi verdi, ora rossi per l'alcol.

"Vieni." mi disse facendomi posto.

Mi sedetti incrociando le gambe. Al centro, una bottiglia vuota pronta a far partire il gioco.

"Cosa state facendo esattamente?"

"Prima di tutto," disse Bob girandosi per prendere qualcosa, "Tieni!" con un sorriso divertito si allungò e mi porse la bottiglia di birra.

"Ok, adesso?" chiesi corrugando la fronte. Vi prego non ditemi che è quello che penso...

"Adesso si gioca!" esclamò Bob.

"E si beve." aggiunse Dave con conseguente risata da parte degli altri. "Non dimentichiamolo!"

"Mai!" gridò Bob sollevando la propria bottiglia.

"Dave," sussurrai mentre gli altri esultavano. "Non credo sia il caso."

"Ma che dici!" gridò. "Su, iniziamo!"

"Elo non fare la rigida, un po' di divertimento non guasta." disse la ragazza accanto a me, Bessie. Sembrava più sobria degli altri ma quelle guancette rosse la tradivano. Prese un sorso dalla bottiglia e mi face un'amichevole occhiolino.

"Chi comincia?" chiese Bob.

"Vado io!" esclamò lei. Con una mano si spostò i capelli biondo cenere e con un sorriso malizioso girò la bottiglia.

"Chi sarà la prima vittima?" disse Bob pieno di entusiasmo.

In totale eravamo in sei, le probabilità che uscissi io erano basse, ma la fortuna non è mai stata dalla mia parte. La bottiglia girò velocemente tanto che si scontrò con il piede di una delle ragazze e Bessie dovette far rigirare la bottiglia una seconda volta.

"Dai... dai..." diceva lei mentre i suoi occhi seguivano incessantemente il ruotare bottiglia.

Cominciò a rallentare, sempre di più. Finché non si fermò.

"Tammie!" esultò Bob. "Adesso bevi." gli indicò lui. La castana fece come detto. "Adesso scegli."

"Obbligo o verità?" Le chiese Dave.

"Obbligo!" disse senza neanche pensarci.

"Bene." disse Bessie facendo rigirare la bottiglia. "Chi è il fortunato?"

La bottiglia si fermò sulla stessa Bessie, che fece un ghigno che spaventò la povera Tammie.

"Ti prego, nulla di esagerato!" la implorò.

La ragazza si versò in gola un po' di alcol e poi sentenziò, "Ti obbligo a leccare il pavimento!"

"No!" disse lei disgustata e tutti ridemmo.

Ammetto che sembra divertente, finché guardi gli altri.

La ragazza fece come detto. "Che schifo!" disse tirando su la testa. Fece dei versi strani ma divertenti. "Adesso mi vendico!"

Prese la bottiglia e questa ricominciò a girare ancora e ancora. Questa volta il povero malcapitato fu Dave che fu obbligato da Clarisse a baciare sensualmente il collo di Bob. Appena lo disse scoppiai a ridere seguita da Bessie e Tammie che facevano il tifo.

"Dai fratellino! Che sarà mai un bacetto!" disse lei prendendolo in giro.

Non appena Dave si alzò per avvicinarsi al ragazzo, quest'ultimo corse via. Passammo dieci interi minuti a guardare questi due che correvano per tutta la sala. Alla fine io e le altre tre ragazze ci adoperammo per fermare quest'inseguimento che sembrava non voler finire.

"Da qui non si passa." disse Bessie sbarrandogli la strada.

Stanco e anche un po' confuso dall'alcol, non riuscì a rallentare e andò addosso alla ragazza. La bionda riuscì a mantenere l'equilibrio e a bloccare il ragazzo tra le sue braccia. "Ora!" gridò a Dave che senza esitazione affondò il suo rosso viso nel collo del ragazzino.

Dopo un bel bacio con lo scrocchio, tutte noi esultammo. Anche quel gruppetto che non stava giocando si era goduto l'interro spettacolo con gran partecipazione. "Vogliamo il bis!" disse uno di loro. "Ti piacerebbe!" ribatté Bob. "E tu cosa ridi?" disse rivolgendosi a me. "Tranquilla che prima o poi toccherà anche a te!"

"Non minacciarmi o la pagherai." dissi divertita.

"La ragazza si fa sentire, attenzione!" esultò Bessie.

Alzai un sopracciglio in segno di sfida e Bob ricambiò con un sorriso maligno.

Una volta che tutti ci sedemmo, fu Dave a ruotare la bottiglia che si fermò nuovamente su di lui.

"Verità!"

Girò nuovamente l'oggetto che indicò Tammie.

"Allora..." disse pensando. "Cosa potrei chiederti?"

"Qualcosa di scottante?" disse Bessie con malizia.

"Dave," disse la ragazza con un ghigno. "Tra tutti i vampiri di questa casa, quale è secondo te il più attraente?"

Il ragazzo fece un sospiro di sollievo. "Mi aspettavo di peggio." confessò. "Credo Rhea, anche se pure Lux non è tanto male. Solo che mi terrorizza, non solo come vampiro ma anche come donna. Non so se avete capito..."

"Limpido!" esclamò Bessie ridendo. 
"Povera tu." disse rivolgendosi a me. "Deve essere diffice avere a che fare con lei."

"Lo è eccome, ma con il tempo, sembra che le cose stiano andando meglio."

"In che senso?" chiese lui.

"Prima utilizzava la forza per ottere ciò che voleva. Adesso sta iniziando a capire che non è così che funziona con me."

"E brava la nostra cacciatrice! Visto? Si fa rispettare." esclamò Bessie agli altri.

"Rispettare è un parolone." dissi imbarazzata.

"Stai scherzando?" disse Clarisse sorridendomi. "Quello che hai fatto a Arkel é stato fenomenale."

"Ma se si è quasi fatta ammazzare." ribatté Bob.

"Esatto, é stato da stupidi." gli dissi. "Ma non me ne pento."

Il ragazzino borbottò qualcosa e incrociò le braccia. "Dai ricominciamo." disse infine.

Dave riprese la bottiglia che girando si fermò su di me. Da regola bevvi un sorso di birra e scelsi verità, così da cominciare tranquillamente, senza rischiare di limonare con il pavimento.

"Bene bene." disse Bessie.

Dave roteò nuovamente la bottiglia e si fermò su Bob che fece un ghigno di soddisfazione. "Peccato che hai scelto verità, ma mi accontenterò comunque." Clarisse gli bisbigliò qualcosa all'orecchio ma lui scuoté la testa. "Ce l'ho!" gridò come se gli si fosse accesa una lampadina. "Perché sei diventata una cacciatrice?"

"Un vampiro ha ucciso tutti quelli del mio villaggio, compresi i miei genitori, quindi vendetta principalmente" lo dissi fissando il pavimento, quindi non vidi la reazione degli altri, ma nessuno disse una parola.

"Allora perché fai così?" mi chiese il ragazzino.

Il alzai lo sguado confusa. "Che intendi?"

"Come che intendo?" disse ridendo. "Eloyn ti vediamo tutti. A te piace non è così?"

"Scusami ma che significa?" cominciai ad innervosirmi.

"Sei una masochista per caso?" chiese con un ghigno.

In quel momento sentii una stretta al cuore. Tutto il divertimento scomparì e persi il sorriso. Lo guardai con disgusto. Coma ha potuto dire una cosa del genere? Per di più lui che è umano. Non bastava essere umiliata da quei succhiasangue... Adesso anche quelli della mia stessa specie si prendono gioco di me... A questo punto preferisco essere temuta che amata.

"Ma che cazzo dici Bob?!" gli urlò Bessie.

"Ma stai zitta è solo una domanda."

Mentre loro cominciavano a discutere, io mi persi nei miei pensieri. Il mondo circostante non esisteva più, l'unica cosa che vedevo e che fissavo intensamente era la bottiglia in mezzo al cerchio. L'unica cosa che separava me e Brendon. Istintivamente afferrai la bottiglia per il collo, rapidamente e con ira la sbatte sul pavimento. Questa si scheggiò, creando una parte affilata. Quel ragazzino non ebbe neanche il tempo di accorgersene, che già mi trovavo sopra di lui. Gli puntai il lato scheggiato a poca distanza dalla gola. Fu divertente quando lo vidi deglutire dalla paura.

"Vedi..." dissi fiorandogli la pelle. "È per questo che mi sono procurata quelle cicatrici. Non ho mai rinunciato alla libertà come voi!" 
Cominciai lentamente a spingere la punta nella pelle. Era terrorizzato, non riusciva a muovere un solo muscolo.

"Eloyn." mi chiamò Dave. "Eloyn!" continuò non vedendo alcuna mia reazione.

"Fa silenzio." dissi fredda.

Una goccia di sangue scivolò giù dal suo collo mentre la mia soddisfazione aumentava.

"È questo quello che lei ti ha insegnato? Impartire una lezione a chi è più debole di te?"

"Fa silenzio!" gli gridai.

"Guardalo! Non hai mai avuto anche tu quell'espressione?!"

Quei occhi luci, pronti sgorgare una miriade di lacrime. Il corpo paralizzato dalla paura, i denti che tremavano sbattendo gli uni sugli altri... Si... Quella notte anch'io reagii così quando quel vampiro sfondò la porta di casa e mi tirò su per i capelli. 
Ero così impaurita che neanche avevo notato il sangue che scorreva dalla mia testa. Probabilmente neanche Brendon aveva notato che il colletto della sua maglietta era tinto di rosso.

Da quando è che sono così? Mi vergogno di me stessa...

Non appena Dave vide la mia intenzione di allontanare la bottiglia, mi afferrò da dietro bloccandomi le braccia. Probabilmente per paura che potessi cambiare idea da un momento all'altro. La feci scivolare via dalla mia mano e Bessie le diede un calcio, così da allontanarla da me. La sua stretta divento più un'abbraccio e con me si sedette a terra.

"Adesso calmati." mi sussurrò.

Potevo sentire gli occhi di tutti puntati addosso. Il silenzio fu interrotto dai gemiti di Brendon quando si alzò da terra. "Che dolore..." disse poggiando una mano sulla schiena.

"Stai bene?" chiese preoccupata la sorella.

Non sentii risposta da parte sua, forse aveva annuito, avevo troppa paura di alzare lo sguardo e di incontrare i loro occhi.

Poi la porta si aprì sbattendo fragorosamente contro il muro. Ancora una volta rimasi con il volto chino.

"Dove diavolo sei?!" sentii urlare.

Perché proprio adesso?

"Quanto vuoi farmi aspettare?" sentii i suoi passi furenti avvicinarsi, sempre di più.

Sperai che Dave si allontanasse da me, ma restò lì dove era, con le sue braccia intorno a me e il suo petto appoggiato sulla mia schiena. 
Con la coda dell'occhio la vidi venire verso di me, verso noi.

"Dave vattene." lo intimai, ma rimase.

"Voi due." ci disse lei con disgusto. Ma poi la sua espressione cambiò quando realizzò che qualcosa non andava. Per prima cosa guardò il pavimento, pieno di vetri, poi scorse la bottiglia.

"Che diavolo è successo?" chiese sconcertata.

Continuò a guardarsi intorno. Quando vide Brandon con un fazzoletto insanguinato premuto sul collo gli chiese, "Che cosa è successo?" 
Lui abbassò lo sguardo verso di me, sulla mia mano. Non me ne ero neanche accorta di come mi fossi tagliata il palmo quando avevo rotto la bottiglia. Continuavo a tenere la testa bassa, gli occhi mi stavano diventando umidi e potevo sentire il viso in fiamme. Poi Dave mi lasciò su ordine di Lux.

"Vieni Eloyn." mi disse lei. "E tu," disse rivolgendosi al ragazzo. "Non osare più posare le tue mani su ciò che non ti appartiene."

Io mi tirai su, seguendola verso l'uscita. Cazzo...

 

   
 
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