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Autore: Aliasor    10/08/2019    3 recensioni
Vola da lei, mia piccola Tenshi. E ottenebra il suo cuore.
[Capitolo uno]
Qualche anno dopo la sconfitta di Le Papillon, appare un emulatore che ha ottenuto, in qualche modo, il miraculous della farfalla e lo sta usando per creare le Tenshi, una nuova versione delle Akuma.
Contemporaneamente, durante l'ultimo anno di liceo, nella classe arriva un nuovo studente cieco che non nasconde il proprio humor verso la propria condizione.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Papillon'
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Cosa intendeva col fatto che aveva perso?
Stava decisamente vincendo, gli bastava muovere la mano per tagliare la gola a quella ragazzina e spezzare la sua vita come fosse un foglio di carta.
Gli umani sono così fragili, così deboli. Così inutili.
Era ridicolo.
A meno che non avessero in mente… no! Cazzo!
Dove aveva messo l’elmo?! Dove diamine lo aveva gettato?!
Dove porca puttana lo aveva buttato via?!
Se non avesse gettato via il suo elmo non avrebbe corso quel rischio.
<< Cerchi questo?>> Chat Blanc ci giocò un po’ prima di buttarlo nella Senna fingendo un “ops” divertito.
Dannati bastardi. Bastardi. Bastardi.
Che crepassero!
<< Come vi è venuto in mente?! Spiegatemelo!>>
<< A dire la verità è stata una mossa folle.>> Ammise Ladybug. << Ma sapevamo che avrebbe funzionato.>>
avrebbero dovuto usare il periodo ipotetico.
Credevano che si sarebbe fatto colpire così facilmente? Erano forse idioti?!
… Perché non riusciva a muovere le gambe? Non c’era nient… merda. Ghiaccio color dorato e quello che aveva tutta l’aria di una ragnatela. Con quelle illusioni che usavano per nascondersi cominciavano a stufare.
No, non si erano avvicinati con le illusioni, aveva sempre tenuto d’occhio colei che possedeva il Miraculous della Volpe, a meno che non ci fossero già stati in passato. Dovevano aver sfruttato il potere del Coniglio per spostarle quella sostanza nel futuro, ma come potevano sapere che si sarebbe trovato proprio lì?
Avevano fatto in modo di farlo muovere sino ad arrivare a quel punto? Seriamente?!
Tutto ciò non aveva senso! Non aveva il benché minimo senso!
<< Non è stato facile, vero?>> Il felino prese la parola. << Una strategia suicida, ma ha funzionato. Se te lo chiedi...>> Indicò le aree dove non si trovavano né lui che gli alleati con un sorrisino furbo. << Abbiamo investito l’intera area prima che tu arrivasti, poi Bunnix ha ri-rispedito nel futuro la parte finita su di noi. Una volta concluso tutto, scomparirà nelle nebbie del tempo. Wow, suona profondo.>>
Basta! Basta! Basta!
Tutto questo non aveva senso!
NON AVEVA NESSUN CAZZO DI FOTTUTISSIMO SENSO!
Perché non morivano e basta?! Se prima gli bastavano i loro poteri ed umiliarli ora voleva ucciderli per davvero. Li avrebbe massacrati tutti, poi sarebbe passato ai loro figli, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, poi ai nonni e agli amici e a chiunque fosse collegato al loro e al loro sangue bastardo!
Quando! Quando aveva smesso di avere senso?!
Il senso… quando aveva smesso di averlo?
<< Quando è stato? Quando ho perso realmente? Intendo nel mondo reale. Quando mi avete sconfitto e come?>>  Chiese fermando completamente ogni sua azione e cadendo in ginocchio.
<< Quando hai tolto il casco, in quel momento siamo riusciti a metterti al collo il Miraculous di Pouff.>> Rispose Ladybug mentre tutto stava scomparendo lasciando solo loro due.
<< Pouff, eh? Quindi è così se chiama il mio nuovo fratello… da cosa è nato?>>
<< Dalla determinazione umana. È il Kwami della Determinazione, non credevamo di riuscire ad evocarlo. Il Kwagatama ha fatto da base, il maestro Fu ha permesso la sua evocazione e abbiamo usato i metodi dei guardiani per legarlo a una collana.>>
Chimaira rise, rise e rise di gusto.
Ormai era inutile mantenere quell’aspetto, restare in quel modo. Era solo un sogno.
Un sogno in cui era stato rinchiuso dal quel suo nuovo familiare.
Mostrò come era davvero, una piccola creatura simile agli altri, in quel momento sembrava un cucciolo che giocava a fare il leone adulto. Era triste.
<< Perché non provi a tornare indietro? Con noi, puoi avere una seconda possibilità.>>
<< Non hai capito, donna. Io non rinnego nulla. Per ogni Ladybug e Chat Noir nascerà sempre un Papillon o Chimaira come me.>>
<< No, ora Papillon è dei nostri. E potresti esserlo anche tu.>>
<< Non lo hai capito, vero? Chi ha avuto l’idea del Kwami? E dimmi, chi ha organizzato il piano? Chi ha diretto i fili della commedia di cui sei protagonista sino ad ora?>>
<< Endrick e… Gabriel. Vuoi dire...>>
<< Bingo. Erano d’accordo. Addio, Ladybug di questa linea. Spero tu sia più felice nella prossima. Luci, sipario, applausi.>>

Endrick osservò la statua, era tutto ciò che restava di Shelly. Una mera, per quanto magnifica, statua di pietra. Era tornata quella che era prima quando Chimaira fu sconfitto, non ci fu nemmeno bisogno di rompere il suo anello tramite.
Il Collezionista era accanto a lui, era pronto o voleva un minuto? Avrebbe atteso, è sempre dura perdere qualcuno di caro.
<< La vita di Emilie in cambio di quella di Chimaira e le mie gambe in cambio di quelle di tua sorella. Siamo d’accordo?>>
<< Sì. Anzi, se per te va bene c’è un punto dell’accordo che modificherei.>>

Aprì lentamente gli occhi, la stanchezza si era fatta sentire terribilmente dalla sera prima.
Festeggiamo il tuo ritorno in classe, dicevano loro.
Non fa niente che domani c’è scuola, dicevano loro.
Aveva un cerchio attorno alla testa, il che era ironico. Il signor Gabriel e la signora Emilie li avevano tenuti d’occhio per tutta la serata, anche se era stato tremendo quando lo stilista si era messo a ballare. Era bravo, ma il figlio non sapeva da che parte guardare per l’imbarazzo. Anche le romantiche effusioni con la sua signora erano tremende.
SI alzò a fatica per dirigersi verso la cucina, la sorella si stava preparando la colazione mentre gli zii stavano tranquillamente leggendo il giornale e il programma della giornata.
<< La sera campioni, la notte co...>>
<< Rebecca!>> Lo zio la richiamò severo. Niente volgarità a tavola. << Uh…? Non fai colazione?>>
<< No, ho un impegno urgente con Marinette e Adrien.>>
Uscì velocemente dalla porta e corse verso gli altri due, Nooro, nascosto sotto un farfallino commentava come la colazione fosse il pasto più importante della giornata.
Alle volte si chiedeva come mai si comportasse così, una volta aveva accennato al suo precedente proprietario, ma ogni volta che voleva sapere di più lui evadeva la domanda.
Probabilmente gli era successo qualcosa di orrendo, ne parlava sempre con un velo di tristezza, come se non fosse riuscito ad impedire qualcosa.
Aveva solo saputo il suo nome: Endrick.
<< Eccoti.>> La sua attenzione fu richiamata dalla ragazza dai codini blu che la stava aspettando insieme a un biondino. << Aspettavamo solo te.>>
<< Non volevo intromettermi subito nella coppietta felice.>> Ridacchiò.
<< Sei tremenda.>>
<< Tutti noi Axelle siamo tremendi, come è vero che mi chiamo Shelly.>>






Ed ecco anche la Souless.Non è uno die miei capitoli preferiti, ma... mi accontento. Alla fine Endrick ha rinunciato alla sua stessa esistenza per cedere la sua vita a Shelly, se ve lo chiedete gli unici che ricordano la precedente Timeline sono Nooro e Gabriel.
In questa linea temporale al posto di Endrick è nata Shelly, non è mai avvenuto l'incidente che ha reso paralitica Rebecca (che quindi era collegato a Endrick), Chimaira non è mai esistito, Emilie non è mai morta e Gabriel non diventato Papillon e il suo ruolo, ma come eroe, è stato preso da Shelly.
Pouff, Kwami della Determinazione, potrebbe apparire nel seguito se fosse comparso anche nella Timeline Pacifista. L'inizio non mi piaceva quindi ho tirato fuori il colpo di scena del sogno in cui Chimaira era finito.

Per la cronaca prende il suo nome dalla Formichimera di HunterXHunter.

   
 
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