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Autore: g21    12/08/2019    2 recensioni
Dopo scontri e battaglie, dopo aver perso quasi tutto quello a cui teneva, Tony decide di ricominciare da zero. Ripartire dall'inizio, un nuovo inizio, nel tentativo di migliorarsi e di cambiare
Ambientata dopo gli eventi di Civil War, la mia personale visione sul riavvicinamento tra Tony e Pepper
Storia partecipante al contest " Il Contest Sdolcinato" indetto da MaryLondon sul Forum di EFP
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Back to the start

 



Nobody said it was easy

No one ever said it would be this hard

Oh, take me back to the start

 

 



Fuori dal ristorante non riesco a stare fermo, i miei piedi si muovono da soli. Sono agitato e in tutte le volte in cui ho dovuto aspettare qualcuno per cena non mi è mai successo. Forse è il fatto che stia aspettando Pepper, la donna di cui mi sono accorto non poter fare a meno.

Mi sono accorto di quanto sia importante per me. Certo, potevo accorgermene prima, ma non sarei Tony Stark. Il nostro rapporto è sempre stato un po’ strano, particolare. D’altra parte, era la mia segretaria e io il suo capo, inizialmente il nostro era soltanto un rapporto lavorativo.

 Con il tempo mi sono accorto di quanto facesse realmente per me. Non solo mi ricordava gli appuntamenti, le cene e tutto il resto, sapeva aiutarmi come nessun altro.

Mi fermo davanti alla vetrata del ristorante e mi vedo riflesso. Mi accorgo del fatto che avrei potuto impegnarmi un minimo di più, invece di presentarmi come un comune cameriere. Almeno tutta la mia eccentricità è ben nascosta dal completo bianco e dalla camicia, semplice e immacolata.

Un rumore di passi alle mie spalle mi fa voltare di scatto, facendomi restare senza parole. Pepper, davanti a me, fasciata in un vestito blu, è più bella di quanto mi ricordassi. Al suo collo riconosco la collana che le ho regalato, e non posso fare a meno di essere un minimo contento per questo.

“Pep” la saluto, le parole restanti bloccate in gola.

“Tony” si fa sentire lei, un leggero sorriso che illumina tutto attorno a lei.

“Stai- sei bellissima” ammetto, perdendomi per un attimo nei suoi occhi.

Lei ringrazia con un leggero cenno del capo e sento il mio cuore tremare appena. Sposto lo sguardo sul suo corpo, così leggero, con tutte le curve perfette e nei punti giusti, ed è come se mi innamorassi di lei per la seconda volta. La prima è stata quella sera, all’evento organizzato da Stane, quando l’ho vista con quel vestito che sembrava fatto apposta per lei.

Mi accorgo che Pepper mi sta parlando, così alzo lo sguardo di scatto a cercare gli occhi della donna. La vedo ridere appena quando capisce di ricevere nuovamente attenzione. Mi ricordo di quanto mi piaccia vederla così e quanto si illumini davvero quando, semplicemente, sorride.

“Scusa, dicevi?” domando cercando di riportare la mia totale attenzione alla bionda che ho davanti.

“Volevo sapere quanto ancora dovevamo stare qui” risponde lei divertita.

“In realtà possiamo entrare, devo essermi perso in- qualcosa, credo” ammetto leggermente confuso.

Poi le apro la porta e la precedo. Riferisco la prenotazione al primo ragazzo che mi trovo davanti, così raggiungiamo il tavolo riservato per la nostra cena. Siamo posizionati in un angolo della sala, abbastanza isolati dal resto dei clienti.

Le allontano la sedia e la faccio sedere, cercando di mantenere un minimo di cavalleria. Chiedo al ragazzo una bottiglia di vino che arriva poco dopo. Il cameriere riempie entrambi i bicchieri e sparisce, lasciandoci un po’ di intimità.

“A cosa brindiamo?” chiede Pepper, dopo aver preso in mano il calice.

“A questa cena” rispondo semplicemente.

Poi i nostri bicchieri si incontrano e non posso fare a meno di sorridere. Sembra di essere tornati all’inizio della nostra storia, quando ancora era tutto così romantico, quando sentivo che senza di lei non sarei andato lontano.

Non riesco a smettere di guardarla, i miei occhi sono ormai persi nei suoi azzurri e la cosa non mi dispiace. Lei sorride e io mi sento l’uomo più fortunato del mondo, davanti alla donna a cui tengo di più in assoluto. È così, lo so, ed è ora di ammetterlo.



 

Usciamo dal ristorante e il fresco della serata ci accoglie. È stata un’ottima cena, ma forse posso osare di più, non sarei Tony Stark se non lo facessi.

“Che ne dici di una passeggiata?” domando a Pepper.

“Non direttamente a casa tua?” ribatte lei sorpresa.

“Volevo provare ad essere romantico, ma se vuoi…” ammetto fingendomi offeso, prima di lasciar cadere la frase di proposito.

“D’accordo, mister romantico, dove andiamo?” chiede Pepper divertita.

“Ah, non ti anticipo niente, vieni con me e vedrai” rispondo con un sorriso leggero.

Le porgo il braccio che lei accetta, seppur esitando appena, e inizio a guidarla verso la meta prefissata.

La vicinanza della donna mi fa sentire improvvisamente completo e al posto giusto. Ammetto di essermi sentito così bene poche volte nella vita, ma non mi dà per niente fastidio.

“Volevo chiederti scusa per tutto quello che ho fatto” ammetto dopo qualche minuto di silenzio.

“Per cosa?” ribatte lei fingendo, o forse no, confusione.

“Per tutto. Sono stato poco presente quando dovevo, ti ho fatto spaventare più del dovuto quando stavamo insieme e non sono riuscito a darti la vita che meritavi” rispondo sicuro di quello che sto facendo.

“Tony ne abbiamo già parlato se non sbaglio, abbiamo sistemato tutto” mi ferma lei guardandomi per un momento.

“Volevo solo-“ ricomincio, ma Pepper mi blocca.

“Mi hai portato fuori per litigare ancora?” domanda irritata lasciando il mio braccio.

Ottima mossa Tony, proprio il migliore. Guardo la donna sentendo un famigliare peso sullo stomaco, ma non posso fare a meno di sorridere appena. Anche quando mette il broncio è stupenda e mi domando come io abbia fatto a lasciarmela scappare.

“Che c’è?” chiede ancora la bionda confusa.

“Sei bellissima anche quando ti arrabbi” rispondo sincero con un sorriso.

Poi le porgo nuovamente il braccio e questa volta lo accetta senza esitare. Mi accorgo che siamo quasi arrivati dove volevo portarla e decido che è arrivato il momento della sorpresa.

“Pep, potresti chiudere gli occhi?” le chiedo allora mentre ancora la guardo.

“E perché mai?” ribatte Pepper provando a capire qualcosa.

“È una sorpresa” rispondo tranquillo.

“Se è un’altra delle tue assurdità-“ inizia, ma sono io a non lasciarla finire.

“Non è niente di assurdo, fidati per una volta” le dico io ammorbidendo il tono.

“Un tempo mi fidavo” ammette solo Pepper prima di chiudere gli occhi.

Quelle parole colpiscono nel punto giusto e non posso fare a meno di sentirmi uno schifo. Sono stato decisamente uno stupido a fare tutti quei casini, avrei dovuto immaginare che si sarebbe allontanata da me.

Decido che dovrà cambiare tutto, non permetterò più alle mie invenzioni di averla vinta sul mio amore per Pepper. Torno a sorridere quando sento la mano della donna che stringe con più forza il mio braccio. Sembra fidarsi ancora nonostante le sue parole.

Voglio riguadagnare quella fiducia persa, così la guido passo dopo passo. Le dico quando dobbiamo evitare un ostacolo, la tengo vicino a me e le porto la mano libera sulla sua, che tiene sul mio braccio. A volte la sento ridere, un suono dolce e leggero che mi fa capire quanto mi manchi.

“Ok, ancora pochi metri e potrai riaprire gli occhi” la avverto divertito.

“Perché mi faccio sempre convincere?” domanda Pepper sconsolata.

“Perché sono irresistibile” rispondo.

“Sempre modesto vedo” contesta lei ironica.

“Attenta, ci sono due gradini in discesa” le spiego prima di precederla, per farle sentire dove sto andando.

“Dovrà essere un posto da favola per ripagare tutto questo” minaccia la donna scherzando.

“Ne vale la pena” affermo prima di aiutarla con l’ultimo gradino.

Facciamo ancora qualche metro e poi ci fermiamo. Guardo Pepper al mio fianco e sorrido, certo di vederla sorridere non appena avrà visto quello spettacolo. Sposto lo sguardo davanti a me, il mare calmo e stranamente silenzioso, il cielo illuminato dai milioni di stelle e dalla luna piena.

“Ora puoi aprire gli occhi” le dico prima di lasciare il suo braccio spostandomi qualche passo più lontano.

La vedo spalancare appena gli occhi e resta per un momento senza fiato. Esulto dentro di me, anche stavolta sono stato il migliore e ho raggiunto un ottimo risultato. Sorrido senza accorgermene e penso alla donna che è lì con me, la più bella e straordinaria segretaria che io abbia mai avuto, la donna che è diventata molto di più, non solo perché l’ho nominata amministratore della mia società.

Pepper Potts, una delle poche persone di cui io mi possa fidare in ogni caso. Il sorriso si fa strada anche sul volto della donna, i lineamenti perfetti sottolineati dalla luce della luna e la collana che le ho regalato che brilla come mai ha fatto, sembrando un diamante.

Mi avvicino a lei con le mani dietro alla schiena e sono certo di trovarmi esattamente dove vorrei essere.

“Ti piace?” chiedo piano per non farla spaventare.

“Tony è bellissimo” risponde la donna.

“Sono contento che ti piaccia” ammetto felice.

“Tony” mi chiama lei voltandosi appena verso di me.

“No, non c’è niente di strano. Solo questo” ribatto per farle capire che un po’ sono cambiato.

“Grazie” ringrazia Pepper.

Poi passa un braccio sotto la mia spalla e porta la sua mano sulla mia schiena. Quel mezzo abbraccio fa saltare un battito del mio cuore. Decido però di non fare niente, ci siamo lasciati decidendo di mantenere una certa distanza e non voglio romperla per poi finire nuovamente lontano da lei.

“Questo abbraccio?” chiedo confuso, fin troppo rigido data la vicinanza di una donna.

“Non riesci a stare in silenzio per qualche secondo di fila?” mi chiede lei spostando di poco la testa.

“Scusa Pep, io- scusa” rispondo subito.

Decido di portarle una mano sulla spalla, giusto per tenerla più vicina ed evitare che possa avere freddo. La sento avvicinarsi leggermente e posare la testa dove un tempo stava il mio reattore, gli occhi ancora rivolti al mare. Il suo profumo mi raggiunge e mi fa tornare indietro nel tempo facendomi rivivere la nostra storia.

Quando, dopo essere tornato dall’Afghanistan, l’ho trovata ad aspettarmi in aeroporto, gli occhi rossi di chi aveva pianto abbastanza. La volta in cui mi ha aiutato a cambiare il reattore che mi teneva in vita, tenendo lontane le schegge dal mio cuore.


Io non ho nessuno se non lei.


Non stavo cercando di impietosire nessuno quella volta, era semplicemente la verità. Lei c’era quando combattevo contro Obadiah Stane, c’era quando progettavo e costruivo la torre per la mia società. Era presente quando gli incubi dopo la battaglia di New York mi tormentavano. Mi ha salvato tante di quelle volte che ormai non riesco nemmeno a contarle.


Ma il pericolo è imminente e devo proteggere l’unica cosa senza la quale non vivrei. Sei tu.


Eppure sono riuscito a metterla in pericolo. Quando ha rischiato di morire a causa delle armature modificate di Vanko, o quando ho dato l’indirizzo di casa nostra ad un terrorista che ha raso al suolo la mia villa. È diventata anche la cavia di un pazzo, ma ne siamo usciti. Insieme.

Ho deciso di farmi operare facendomi togliere tutte quelle schegge che avevo in petto. Ho buttato il reattore e ho deciso di ricominciare la mia vita. Sono ripartito grazie a Pepper, ma non è durata.

I troppi compiti della mia seconda vita da supereroe richiedevano troppo tempo. Non riuscivo a dedicare dei momenti a Pepper, anche lei impegnata a dirigere la società. Il lavoro ci ha allontanati e abbiamo deciso, di comune accordo, di prenderci una pausa.


Ci siamo presi una pausa. Non ci sono colpe.


Chi volevo prendere in giro? È sempre stata solo colpa mia. Ho sprecato l’occasione migliore della mia vita, migliore della nascita di Iron Man, migliore della mia società. Lei è sempre stata meglio di me e non ci vuole poi tanto ad essere migliori di me.

Lo scontro con Steve e gli altri mi ha fatto cambiare idea. La riabilitazione di Rhodey, colpito durante lo scontro in Germania, la mancanza di quella famiglia che avevo costruito con il tempo mi ha spinto a chiamare Pepper e a chiederle di uscire per una cena.

Così eccoci qui, questa sera. Tengo stretta a me Pepper, l’unica donna che sia riuscita a fare breccia nel mio cuore di ferro. Colei che è riuscita a trovare l’accesso ad un cuore che molti nemmeno vedevano. Lei è riuscita a vedere qualcosa, una prova.


La prova che Tony Stark ha un cuore.


Certo che ce l’ho un cuore, altrimenti non sarei qui. A parte questo, ora so che lei è la donna di cui davvero non posso fare a meno.

“Tony” mi richiama Pepper, ricordandomi che siamo sul molo da non so quanto tempo.

“Pep?” la chiamo io cercando di capire qualcosa.

“Mi farebbe piacere restare ancora del tempo qui con te, ma domani mattina ho una riunione importante e devo essere riposata” spiega interrompendo il nostro abbraccio.

“Sì, certo. Ora tu- ti riporto a casa” la avverto come se fossi uno stupido robot che parla a scatti.

Stava andando tutto così bene e l’idea che Pepper debba andare a casa mi ha mandato in confusione. Io, Tony Stark, l’uomo che ha una parola per ogni occasione, che non capisco più niente quando sono vicino a lei come se fossi un qualsiasi liceale alla prima cotta.

La vedo precedermi sulla strada del ritorno e il peso sullo stomaco si fa più presente. Devo inventarmi qualcosa, non voglio vederla andar via di nuovo.

“Pep, aspetta” la fermo io raggiungendola in corsa.

“Tony sai che-“ prova lei voltandosi.

“No, fammi parlare. Per favore” la interrompo io guardandola negli occhi.

“Cosa devi dirmi?” chiede la donna sena rivelare emozioni.

“Sai che per me sei sempre stata più di una semplice segretaria, sei sempre stata diversa da tutte le donne che ho conosciuto e di questo ti ringrazio. Grazie per essere stata al mio fianco quando non avevo nessuno, grazie per avermi fatto diventare un uomo migliore. Perché è così e tu lo sai, mi hai reso una persona diversa anche solo standomi accanto” inizio senza smettere di guardarla negli occhi.

“Quando ti ho visto per la prima volta, dopo esserti presentata come mia segretaria, mi hai colpito subito e non solo per la tua bellezza. Perché indubbiamente sei stupenda, quei tuoi occhi azzurri che sembrano provenire dal cielo, il sorriso che illumina tutto attorno a te e tutte quelle forme al posto giusto. Anche quando ti arrabbi o fingi indifferenza sei perfetta. Raramente ho conosciuto una donna con la tua determinazione e la tua forza, ma non mi dispiace perché di te mi piace tutto” continuo sentendo il cuore battere più forte.

“Quando stavo con te sentivo di essere al posto giusto, mi sentivo bene, mi sentivo vivo. Tu mi fai sentire vivo, è sempre merito tuo. Quando ti vedevo passare negli uffici, sempre sicura di quello che facevi, non potevo fare a meno di guardarti. Il portamento fiero, deciso, sapevi esattamente ciò che dovevi fare. Mi piaci Pep e non smetterò mai di dirtelo. Sei la persona per me più importante, so che avrei dovuto dirtelo prima, ma ho sempre problemi quando devo parlare delle mie emozioni e dei miei sentimenti” spiego sicuro.

“Tony” mi chiama Pepper, ma non dice altro.

“Ora io non so bene come sentirmi riguardo a tutto questo. Qualcosa nel modo in cui ti muovi mi fa sentire come se io non potessi vivere senza di te. Lo so che può sembrare assurdo e anche fin troppo definitivo, lo ammetto, però… mi prendi in tutti i modi, davvero” ammetto cercando di sembrare sicuro di quello che sto facendo.

“Tony dove vuoi arrivare?” chiede Pepper avvicinandosi a me impercettibilmente.

Guardo la donna negli occhi e non posso fare a meno di sentire un determinato calore nel petto. Sto praticamente confessando tutto quello che non ho mai avuto il coraggio di dire e non mi sembra vero. Lei alza un angolo della bocca in un piccolo sorriso, forse a causa del mio comportamento, e so che devo dirlo, devo dirle quello che non ho mai fatto sapere a nessuno.

“Voglio che tu rimanga” affermo secco.

Pepper mi guarda inizialmente confusa facendo aumentare i miei dubbi riguardo la scelta delle parole usate per finire tutto quel fiume di parole. Mi muovo nervoso da un piede all’altro, una cosa che non faccio mai, ma che è naturale quando si tratta della donna. Riconosco negli occhi di lei una leggera scintilla di qualcosa che potrei ricollegare a del divertimento, ma non mi azzardo a parlare.

“Ti ho detto che questa sera non posso” ripete seria, anche se riconosco un tono diverso.

“Non intendevo oggi, ma domani, il giorno dopo, tra un mese. Insomma, se per te va bene mi piacerebbe che tu restassi con me a tempo indeterminato” le faccio sapere.

A tempo indeterminato? Ma da dove l’ho presa? Sembro seriamente un ragazzino che non sa cosa dire, è assurdo. Pepper però ride e non riesce a nasconderlo, così sorrido più sicuro anch’io. È seriamente bellissima in tutto e per tutto, qualsiasi cosa lei faccia.

“Mi sta offrendo un secondo lavoro signor Stark?” chiede la donna divertita.

“Sempre se è disponibile signorina Potts” rispondo decidendo di stare al gioco.

“Posso pensarci il tempo di andare a casa?” domanda ancora lei.

“Ha tutto il tempo che vuole anche se preferirei una risposta in tempi brevi” le faccio sapere divertito.

“Domani dopo la riunione potremmo discuterne” ammette Pepper.

“Perfetto, ora la riaccompagno a casa” chiudo io porgendole il braccio come ho fatto tutta la sera.

Mentre torniamo alla mia macchina nessuno parla, ciascuno immerso nei propri pensieri. Riesco a sorridere più apertamente ora che ho in parte risolto questa situazione. Mi sento molto più leggero e penso riuscirei a volare anche senza armatura.

Non esulto ancora troppo, lei non mi ha ancora dato una risposta a quello che le ho chiesto, ma il fatto che stia prendendo in considerazione la cosa mi rende più sicuro. Raggiungiamo il mio mezzo e faccio per aprirle la portiera quando la donna si posiziona davanti a me e mi prende una mano nelle sue. La guardo confuso mentre il cuore ricomincia a battere più forte di prima.

“Che ne dici se resto a casa tua?” chiede Pepper appoggiandosi alla macchina.

“Questa sera?” ribatto poco convinto.

“A tempo indeterminato” risponde lei prendendomi in giro.

“Quindi vuoi restare?” domando ancora, il cuore che non smette di battere.

“Se serve anche per tutta la vita” risponde lei.

Poi Pepper sorride e io ricambio, sicuro della nuova vita che sto per iniziare. Vorrei dire talmente tante cose che non so da dove cominciare, ma la donna non mi fa nemmeno iniziare decidendo di regalarmi uno dei baci più dolci in cui sia mai stato coinvolto. Sorrido ancora contro le sue labbra, certo che potrò ricominciare in meglio con lei al mio fianco.

 

 

 

 

 

Angolo autrice

 Ed eccomi ancora qui. Ammetto di avere avuto seri problemi a scegliere una sezione per questa storia, ma ho deciso di lasciarla qui, se qualcuno avrà da ridire la sposterò.

Sono due le canzoni che reputo assolutamente perfette per questi due e The Scientist dei Coldplay è una di queste. Così ho deciso di scrivere una storia ispirata dal testo di questa canzone, aiutata anche da un contest e da una seconda canzone, Stay di Rihanna.

Al solito spero di essere riuscita a rappresentare decentemente questi due e spero (specie tutta la confessione di Tony, ho paura che non sia per niente IC) che vi sia piaciuto questo scorcio, la mia personale visione sul loro riavvicinamento. Ogni critica o commento/apprezzamento è ben accetto, nel frattempo grazie dell’attenzione

Giulia


 

  
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