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Autore: Slits    28/07/2009    6 recensioni
Quando le loro borse si posarono sulla pavimentazione tirata a lucido dell’aula, il sole doveva ancora sorgere.
« Non vedo che differenza faccia arrivare con uno o due minuti di ritardo…ti prude il culo per caso? » asserì pacato. Una vena ballerina fece la prima comparsa della giornata sulla tempia del cuoco.
Zoro sorrise e si accomodò meglio fra le intarsiature della sedia.
« Non lasciarmi scivolare tutto addosso come fai tu, non vuol dire esser perfezionista. È la soglia che separa l’interessamento parziale dal menefreghismo completo. »
« Quindi tu saresti parzialmente interessato a me. » constatò semplicemente.
Questa volta toccò al biondo sorridere.
« Al contrario, il mio è puro e sano menefreghismo. Tuttavia… » aggiunse ancor prima che l’altro avesse modo di recepire l’intero concetto e storpiarlo a suo modo « …ho promesso a Nami-san che vi avrei tirato fuori da questa storia. In un modo o in un altro. »

Prestate attenzione alle false verità.
[Zoro/Sanji]
[AU; Parodia]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't believe The Truth


Quando le loro borse si posarono sulla pavimentazione tirata a lucido dell’aula, il sole doveva ancora sorgere. Le conoscenze altolocate del biondo li avevano consentito, senza apparente fatica, di riuscire ad entrare con congruo anticipo in uno dei tribunali più importanti del paese.
Zoro si ritrovò a lanciare un’occhiata piatta ai pantaloni dell’altro, mascherando a fatica una smorfia di disgusto. Sanji aveva preferito glissare sull’argomento, ma lui era consapevole che ancor prima delle ottime frequentazioni erano stati i centomila bely di lauta mancia a permettergli il tanto agognato ingresso.
Sbuffò sonoramente, portando entrambi i piedi sul legno del tavolo.
Persino come truffatore quel damerino faceva cagare.
- Oi, marimo! Togli le zampe da lì, il legno costa. – in semplice risposta lo raggiunse uno sguardo raggelante.
Non aveva mai potuto sopportare i continui rimproveri del cuoco, ma in nome della pace, dell’armonia e di qualsiasi altra cazzata a cui l’archeologa sembrasse fare grande affidamento, si era ripromesso di ridurre gli attriti al minimo indispensabile. Un paio di calci in culo al mattino ed altrettanti la sera.
Così, tanto per mantenersi in allenamento.
Tuttavia, le pressioni a cui quell’emerito idiota sembrava averlo voluto sottoporre nel corso della settimana appena trascorsa, lo avevano portato a rivedere le salde clausole stipulate con la compagna. Ed allora le dosi si erano ritrovate ad aumentare. Gradualmente.
Così da due erano saliti a quattro, da lì raddoppiati ad otto ed infine tornati ad un apparente stato di normalità. Questo ovviamente prima che una sera il ragazzo commettesse il fatale errore di ricordargli che con tre orecchini in aula avrebbe fatto la figura del boss mal riuscito e che quindi, nonostante il completo elegante, il fetore di criminale sarebbe potuto esser scorto a miglia e miglia di distanza.
I segni della loro ultima disputa circa l’abbigliamento apparivano ancora in bella mostra fra i risvolti eleganti delle camice.
- Spiegami perché siamo voluti venire qui un’ora prima. –
- Voglio farmi trovare preparato . – gli rispose semplicemente.
- Perfezionista. – lo sguardo che il biondo gli lanciò di rimando avrebbe potuto tranquillamente spezzare un paio di blocchi di algamatolite. Si limitò ad osservarlo disinteressato, giocherellando con un plico di fogli sistemati con ordine di poco rasente il maniacale.
- Non vedo che differenza faccia arrivare con uno o due minuti di ritardo… ti prude il culo per caso? – asserì pacato. Una vena ballerina fece la prima comparsa della giornata sulla tempia del cuoco.
Zoro sorrise e si accomodò meglio fra le intarsiature della sedia.
- Non lasciarmi scivolare tutto addosso come fai tu, non vuol dire esser perfezionista. È la soglia che separa l’interessamento parziale dal menefreghismo completo. -
- Quindi tu saresti parzialmente interessato a me. – constatò semplicemente.
Questa volta toccò al biondo sorridere.
- Al contrario, il mio è puro e sano menefreghismo. Tuttavia… - aggiunse ancor prima che l’altro avesse modo di recepire l’intero concetto e storpiarlo a suo modo - …ho promesso a Nami-san che vi avrei tirato fuori da questa storia. In un modo o in un altro. -
- La strozzina te ne sarà grata allora. – Sanji scosse la testa, strappando di mano all’amico il blocco oramai ridotto a poco più di un cumulo di carta straccia.
- Dovresti esserlo anche tu. – sussurrò prima di alzarsi e salutare formalmente la donna chiamata a presiedere l’udienza.
I primi minuti trascorsero avvolti dalle più inutili pratiche burocratiche. Entrata dei giurati, lettura dei diritti e dettagli più o meno rilevanti che Zoro avrebbe in ogni caso fatto fatica a ricordare.
Sanji si limitò ad alzare gli occhi al cielo ed a pregare quel Dio che tanto l’amico aveva amato diffamare affinché il suo disinteressamento non fosse palese quanto il sole che adesso stava sfiorando le pareti della camera. Qualcuno da oltre quel cielo terso doveva evidentemente tenere a lui ancor più di quanto la realtà potesse lasciar intendere.
Nessun si accorse del rivolo di saliva di poco scostato all’angolo della bocca dello spadaccino.
- Volendo invece passare ai capi di accusa … - ciò che ad orecchie profane sarebbe potuto apparire come la ripercussione di un calcio su un osso sacro fece trasalire l’intera giuria. Sanji sorrise mestamente da dietro la sua scrivania, facendosi piccolo piccolo.
Specificare che in realtà il bersaglio era stato un menisco fatiscente non avrebbe in ogni caso portato a molto.
- Ma che diamin… - l’ennesima imprecazione del verde venne messa a tacere con un ultimo colpo di tacco.
Questa volta di poco scostato al di sotto del sacro.
- Come si dichiara? -  Zoro si limitò a fissare con sguardo vacuo il proprio interlocutore, dando ulteriore conferma a Sanji di trovarsi a trattare con un emerito imbecille. Farfugliò qualcosa, cercò con la sinistra il peso mancante delle lame sul fianco ed infine tornò ad osservare l’amico.
Il cuoco non era del tutto convinto che avesse afferrato dove esattamente si trovasse.
- Innocente, vostro onore. – rispose per lui.
Tornarono a sedersi senza una parola.
- Le accuse sono gravi, signor Gambanera. Mi auguro che abbia prove a sufficienza per discolpare il suo cliente. -
- Mademoiselle, ne ho quante ne vuole. – questa volta fu il suo sterno ad accusare il colpo.
Si alzò reprimendo a fatica un rantolo di dolore e raggiunse il banco degli imputati. E come nei film americani più scadenti incentrati sull’argomento, con un plateale movimento del busto, annunciò la comparsa del testimone chiave.
- Chiamo a deporre Roronoa Zoro. – da qualche parte, il rantolo dell’autore in punto di morte di Avvocati in divisa fece udire il proprio disappunto.
- Giura di dire la verità, soltanto la verità e nient’altro che la verità? Poggi la mano qui e dopo di me ripeta lo giuro. – lo spadaccino osservò apparentemente disinteressato il libro sorretto dalla guardia.
- Io non credo in nessun Dio. – la giuria mormorò perplessa.
Sanji si prese la faccia fra le mani.
- Tuttavia voglio dar fiducia alle vostre assurde credenze. Lo giuro. – ripetè solenne.
Il biondo si lasciò sfuggire un impercettibile sospiro, visibilmente più rilassato. Si scostò dalla parete dove aveva momentaneamente trovato appoggio e con passo sicuro si diresse verso il compagno.
Il sorriso serafico che Zoro gli lanciò di rimando segnò la comparsa della seconda ballerina sulla fronte.
- Siete accusato di molestie nei confronti della navigatrice Nami, detta anche la Gatta Ladra. – sfogliò con forzata nonchalance solamente il primo del considerevole numero di plichi che per l’udienza aveva deciso di portare con se. Un insieme confuso di fogli si limitò a risponder atono al tocco delle sue dita, scorrendo tagliente lungo la pelle.
Gli diede un’ultima occhiata, poi lo posò tornando con lo sguardo allo spadaccino.
- Fonti certe da EFP dichiarano di avervi visto in atteggiamenti poco consoni con la sovracitata sul ponte della nave, quasi esclusivamente di notte. La vostra viene descritta quasi come un’ossessione, con quella continua voglia di proteggerla da tutto e tutti.
Sa che pedinare, spiare o peggio ancora molestare qualcuno, ed una ragazza per voler entrare ancor più nello specifico, è un crimine? -
- Sì, ma… -
- La prego di non interrompermi, signor Roronoa! – il verde si morse un labbro per metter a tacere l’ennesimo moto d’ira.
- Le accuse la delineano come un maniaco sotto ogni punto di vista. Le sta perennemente addosso, insultandola per il semplice gusto di ferirla. Strega, aguzzina! – la sua voce si ridusse ad un sussurro nell’esatto momento in cui il suo sguardo incontrò quello imperscrutabile del giudice. – …sto riportando testuali parole, vostro onore. -  biascicò, reprimendo a fatica uno swan dopo la pronuncia dell’epiteto.
- Ultime notizie affermano che lei sostiene che la vostra relazione possa esser stabile basandosi unicamente sul… - si fermò un attimo, fingendo teatrale incredulità. Poi, schiarendosi la voce continuò a leggere – …colore dei vostri capelli. – concluse esterrefatto.
Dalla giuria si innalzò un coro di contrita ammirazione.
Alla sua abilità scenica ovviamente; non di certo all’aneddoto.
- Per non citare infine il fattore gelosia che… - dal banco degli imputati si levò inaspettatamente una mano. Il giudice la valutò a lungo prima di concedere all'attento proprietario il permesso di parlare.
Con un criminale simile sarebbe stato il caso di non prender le cose sotto gamba. Forte di una tale reputazione, sarebbe potuto divenire il suo peggiore incubo al semplice schiocco di un paio di dita.
- Dica pure, Roronoa. -  disse infine.
Zoro sorrise pacato, lanciando uno sguardo profondo al biondo. Questi di rimando sbuffò semplice aria, unica compagna per le sue labbra secche in aula.
- Quando mai avrei fatto qualcosa di simile nel manga? -
Il silenzio calò sull’intero auditorium.

- Però! Direi che ce la siamo cavata egregiamente! – beatamente avvolto dalla solita pancera e con le tre katane appese alla cintola, Zoro si lasciò sfuggire un sorriso soddisfatto.
- Con un avvocato simile avevi ancora dubbi a riguardo? – dalla penisola cucina il cuoco non mancò di sottolineare il ruolo cardine svolto dalla sua persona nel corso dell’intera vicenda. Lo spadaccino volse gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
- Disgraziatamente la parcella credo che non sia adattabile alle tue tasche logore e consunte. – un sorriso malizioso si fece strada fra gli zigomi eleganti del biondo.
- Temo che dovrò accontentarmi del poco che hai da offrirmi. – ammise suo malgrado.
Le grandi mani del ragazzo si cinsero attorno al suo torace esile, coprendone quasi l’intera circonferenza.
- Se ti interessa ho accuse per molestie in grado di coprire l’intera grandezza della Grand Line – un bacio fugace sfiorò le labbra bollenti dello spadaccino, lasciandolo interdetto per alcuni secondi.
- Augurati allora di valerle tutte. – si sentì gridare dalle camerate.
Sorridendo, poggiò ancora una volta le katane in un angolo della stanza.
Per quella notte di certo non ne avrebbe avuto alcun bisogno…


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Il mio bentornato a Lusty-chwan ed all’infarto che l’ha accompagnata nello scorgere un tale incremento di ZoNa qui sul sito. PentornateH, ragazze °ç°

Storia dedicata ad alcune delle migliori autrici con cui abbia avuto a che fare. ZoSan semplicemente.
   
 
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