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Autore: Sherry_4869    14/08/2019    2 recensioni
Il dottor Agasa e i Giovani Detective si preparano per una giornata al mare., in cui vogliono tutti rilassarsi. Proprio ora che Ai sta iniziandoa sentirsi al sicuro dall'organizzazione, le sue sicurezze crollano inesorabilmente, ma Conan sarà pronto a difenderla. Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Hiroshi Agasa, Quasi tutti, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano oramai le cinque e mezza del pomeriggio, erano passate quasi tre ore da quando erano saliti su quello

yacht, ore durante le quali il signor Yamabushi aveva intrattenuto i Giovani Detective insegnando loro

diversi giochi con le carte, con l’aiuto del Dottor Agasa.

Ora stavano terminando l’ennesima partita a scala quaranta, in cui il signor Yamabushi era ovviamente in

netto vantaggio, con sole tre carte in mano, seguito dal dottore che ne aveva cinque e da Mitsuhiko che ne

 aveva sette, mentre Genta e Ayumi ancora avevano tutte e tredici le carte in mano.

“Secondo me c’è qualcosa che non va nelle regole!” si lamentò Genta, grattandosi la nuca.

“Non prendertela, ragazzo! È la tua prima partita, non devi per forza vincere! L’importante è divertirsi!”

“Mitsuhiko, tocca a te! Gli disse amichevolmente il Dottore.

“Io... Credo di aver vinto!” esclamò il ragazzo, attirando su di se l’attenzione di tutti, inclusi Conan e Ai, che,

affacciati a guardare il mare, non avevano smesso un solo momento di parlare.

Subito il ragazzo mostrò sei delle sue sette carte: Un sette, un otto, un nove, un dieci, un fante e una regina di

picche, e scartò il re di picche, vincendo la partita.

“Incredibile!” disse allegramente il bagnino, mentre Genta guardava l’amico con invidia, e il dottor Agasa

tentava di consolare lui e Ayumi.

“Ma no, è stata solo fortuna!” disse il ragazzo, mentre L’uomo si complimentava con lui.

Gli altri due ragazzi li guardavano da lontano, e ad Ai sfuggì un sorrisetto.

Conan lo notò subito.

“Come mai sorridi?” le chiese, sorridendo a sua volta.

“Mi ha ricordato mia sorella. A volte, lei provava a distrarmi da tutto quel lavoro che svolgevo per

 l’organizzazione, e giocavamo a carte. Era sempre  una sfida, ricordo che le partite potevano durare ore,

altre volte le sospendevo perché avevo fretta di terminare le mie ricerche, e non vinceva nessuna di noi due...

Oh...” a un tratto si accorse di essersi lasciata troppo andare, portandosi una mano alla bocca.

A Conan scappò una risatina, che il ragazzo tentò inutilmente di camuffare.

“Perché ridi adesso, Shinichi?” gli chiese lei, un po’ infastidita.

“Niente, niente... È che di solito non parli così tanto!” le disse.

“E la cosa la trovi divertente?” ribatté la ragazza.

“Comunque Masami manca anche a me...” mormorò, sorridendo tristemente.

“Akemi.” Disse lei.

“Come? Ah, sì... Lo so, è quello il suo vero nome. È che l’ho sempre chiamata Masami Hirota... Sarà stata

l’abitudine!” rispose il ragazzo.

Nella mente di entrambi, veniva automatico fondere il volto di Akemi con quello di Ran.

Era vero che si assomigliavano, ma per entrambi era solo un’associazione, un’impressione e nulla di più.

Per Conan, c’era prima Ran, per Ai, c’era prima Akemi.

“Ehi, ragazzi! Si torna indietro!” annunciò Yamabushi, prima di scendere nella cabina del timone.

“Hai sentito? Andiamo a farci un bagno! Sei contenta? Secondo me ti aiuterà a distrarti!” le disse Conan, ma

 il viso di Ai tornò a impallidirsi leggermente.

“Non ci riesco.” Disse soltanto, per poi girarsi a guardare ancora il mare.


 
‘Sto per mettermi a piangere, dannazione! Non qui! Non voglio farli preoccupare! O meglio, far

preoccupare lui...’ pensava tra se la castana, guardando il mare e tentando di trattenere le lacrime di

frustrazione, che causavano un bruciore fastidioso ai suoi occhi.


 
Dovette deglutire più volte, per tentare di ricacciarle indietro, pur sapendo che i suoi occhi non avrebbero

 potuto mentire. Li sentiva arrossati, bagnati, li sentiva bruciare.

Decise di mettersi gli occhiali da sole che aveva appeso al vestito bianco, erano la sua unica protezione.

Dopo forse un quarto d’ora, arrivarono al porto che poco prima avevano lasciato.

I Giovani Detective scesero dall’imbarcazione per primi, seguiti da Dottor Agasa.

Ai invece era esitante, ma Conan le prese la mano.

“Stringimi forte, non ti accadrà niente!” se sussurrò.

Quella frase le diede il coraggio di passare. Una volta a terra, si lasciarono la mano.


 
‘Dio... Ma perché devi illudermi in questo modo? Perché?! Perché sei capace di farmi sentire così bene e

così male al tempo stesso?! Io... Ti odio.’ Pensò di nuovo Ai, mentre i suoi occhi tornarono a riempirsi di

lacrime, nascoste dai suoi occhiali.


 
“Dottore! Possiamo stendere gli asciugamani?” chiese Ayumi allegramente.

“Certo... Oh, ma adesso che ci penso li ho lasciati all’interno della nostra cabina, dovreste andare a prenderli,

ci andate insieme ragazzi?” chiese l’uomo.

“La accompagniamo noi!” dissero in coro Genta e Mitsuhiko, e tutti e tre corsero verso le cabine.

“Mi scusi, le posso chiedere dov’è il bagno?” Chiese il dottor Agasa a Rei Yamabushi.

“Oh certo, la accompagno!” acconsentì il ragazzo, accompagnando Agasa verso la toilette della spiaggia.

I due finti bambini erano soli, davanti alla riva, sotto l’ombra di una parla che lasciava passare delicati raggi

di sole.

“Ai...” sussurrò il ragazzo, con lo sguardo basso.

Lei si voltò verso di lui.

Aveva ancora gli occhi gonfi di lacrime che cercava di trattenere, e gli occhiali da sole la proteggevano.

Deglutì, e poi sorrise, consapevole del fatto che tanto il ragazzo non poteva accorgersi di nulla.

“Sì?” Conan, senza pensare, fece un passo, trovandosi proprio di fronte a lei, e le sfilò gli occhiali.

“...” Ai non sapeva cosa dire, provava rabbia: come si era permesso di guardarla piangere?!

“Ti prego, adesso dimmi che succede...” Cominciò Conan, calmo.

“Che succede...? CHE SUCCEDE?!?!?! Di tutto!!! Sta succedendo di tutto! Prima Gin in autobus, poi un

omicidio e poi un tentativo di colpirmi... Sono passate solo sette ore! Sette stramaledette ore in cui è successo

di tutto!!! E tu... E tu mi chiedi ‘che succede’? Te lo dico io cosa succede, Shinichi! Non andrà avanti così

all’infinito! Prima o poi quella gente ci troverà e farà di tutto per farci fuori! Eppure sembra che la cosa non

ti spaventi! Sei un incosciente, non capisci la gravità della situazione... AH!” improvvisamente la ragazza

portò le mani alla testa.


 
‘Che dolore... Una fitta alla testa...’


 
Conan subito le permise di appoggiarsi a lui

“Oh cavoli Ai! Cosa ti succede?! Ti sarai agitata troppo...” disse il ragazzo, aiutandola a reggersi in piedi.


 
‘Oddio... Che fastidio, questa nausea... Ma che mi succede?’  Pensava tra se la ragazza, che iniziò a sentire la

voce di Conan sempre più lontana, e a vedere tutto nero.


 
‘Shinichi... No... Ti prego, resta, salvami...’ pensava la castana. Quelle cose avrebbe voluto dirle,

pronunciarle, ma non ci riusciva.


 
‘No... Non andartene... Non sparire anche tu...’ Si diceva tra se, mentre l’immagine del bambino scompariva

 nel nulla.

 
 
... Intanto Conan...

 
 
“Ai!!! Ai, che ti succede?! Resisti! OH NO!” ormai il ragazzo stava urlando, mentre il corpo dell’amica si

afflosciava tra le sue braccia.

“DOTTOR AGASA!!! VENGA SUBITO QUI! AI STA MALE!” gridò Conan, disperato.

Il bagnino accorse.

“La possiamo portare nella casa di villeggiatura che possiedo! A giudicare dai sintomi potrebbe essersi presa

 un’insolazione, ma svenire così all’improvviso non è una cosa da sottovalutare! La porteremo dentro!” disse

Yamabushi.

Detto ciò, l’uomo prese la ragazza in braccio, e, seguito da Conan e Agasa, corse verso la casa di

villeggiatura dietro la spiaggia.
 


...


 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Buongiorno mondo! Ecco il settimo capitolo! Spero di piaccia! Non l’ho allungato oltre  perché mi sembrava lungo a sufficienza, spero vi piaccia e spero anche di fare uscire l’ottavo in pochi giorni!!! Ho mille idee per la testa e voglio concretizzarle tutte. Penso vi piaceranno, sono felice di vedere che le letture continuano a salire, vuol dire che tante persone apprezzano il lavoro! È bello tornare a utilizzare questa piattaforma e vedere che non è “morta” come a volte si sente dire! A presto e grazie ancora! <3
   
 
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