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Autore: Freckly Aka Favola003    17/08/2019    0 recensioni
“Lo odiavo.
Tanto.
Però...”
furono queste,le parole parole famose...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Present Mic, Shōta Aizawa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi affidarono un ragazzo...un ragazzo molto particolare. 

Era strano. Molto strano...di certo,non era nella norma.

Non mi piaceva,per niente.

Non potevo fare altrimenti,in qualche modo volevo passere quell'anno scolastico...quei crediti mi servivano. 

 

Si...lo odiavo.

 

Sin dal primo giorno,anche il suo semplice respirare mi urtava il sistema nervoso. 

Perché affidarlo proprio a me. Non ero di certo il tipo migliore in quella classe... 

pietà. 

Ecco cosa. 

Me lo affidarono per pietà. Non per lui...ma per me.

Ero solo,maledettamente solo. 

E lui mi urtava. 

Urtava la mia solitudine. 

Urtava il mio malessere. 

Urtava il mio senso di inadeguatezza. 

Urtava...me. 

Perché lasciarmi questa croce. 

 

Lo fecero sedere accanto a me,nessuno si era mai seduto lì,ormai il mio amato banco monoposto...divenne per 2,dovetti condividere quelle enorme spazio con un'altra persona. 

Lo vedevo silenzioso,leggermente tremolante. 

Mi guardava con la coda dell'occhio...perché guardarmi in quel modo? 

Fare finta che io non esista,come facevano tutti gli altri,no?

Sospirai e mi girai per continuare la lezione,lui prese un quaderno ed una penna,lo vidi con la coda dell'occhio. 

 

Tenendo la bocca serrata,fissando basso,levò gli occhiali da sole per mettersene un paio da vista,molto meglio direi. 

Quegli occhiali totalmente fuori stagione,in un luogo chiuso,con la semplice luce artificiale,mi davano fastidio. 

 

La lezione finí tranquillamente,non emise parola,anche se percepivo la sua continua ricerca di dire anche una piccolezza,ma non lo fece.

La professoressa mi fece segno di dargli corda,farlo sciogliere un po'.

Perché? 

Costretto a dover fare qualcosa che non volevo fare,stress...solo stress per me. 

 

Mi girai e lo guardai, perché faceva così, tremava,l'ansia gli divorava l'anima,sudava freddo ma aveva un leggero sorriso in volto,guardava basso. Non si era accorto del mio "richiamo"...

Ne approfittai per inquadrarlo per bene.

La prima cosa che mi cadde all'occhio furono i capelli,biondissimi, alti all'indietro.

Non era di qui. Sicuro come la morte. 

Carnagione chiara,ma di certo non pallida come la mia...e forse qualche lentiggine. 

Si,non era del Giappone. 

Pure straniero,perfetto. 

 

- ohi...-gli feci,era come assente. 

Si girò di scatto e mi sorrise. 

Oddio che occhi. Mi spaventai,mi scioccarono,erano troppo strani. 

Mi rigirai di scatto,non riuscì a trattenermi. Fui stupido,lo ammetto. Non mi piaceva,ma non era di certo quello il modo di dimostraglielo. 

Lui guardò basso e si girò,facendo,sicuramente,finta di sistemare lo zaino.

 

Si alzò,aveva nuovamente quegli occhiali da sole...fortunatamente per me,non erano molto trasparenti,non riuscì a vedere quelle ambigue iridi. 

Se ne andò a testa bassa,poggiando delicatamente un post-it sul mio banco,sorridendo,però in maniera strana...

 

Dove stava andando? E che voleva dire quella strana parola sul post-it?

Pensavo che sapeva che fosse affidato a me. 

Comunque,non ci feci molto caso,non ero un baby sitter.

Accartoccia il foglietto e lo misi in tasca. 

 

Andai fuori,erano tutti in cortile,c'era anche il sole. Troppo sole. Odiavo il sole. 

Sentivo caldo e la pelle bruciare...per questo stavo sempre all'ombra,dove non mi vedeva nessuno. 

Sul l'uscio,comunque,notai il ragazzo,era circondato da ragazze,che schifo. 

Un po' di contegno...anche se lui...non stava facendo niente in realtà. 

Era più quelle ragazze il problema. 

Da quella distanza,lo vedevo sempre preoccupato però leggermente sorridente...ma...perché non parlava? 

Non sapevo neanche il suo nome...lo avevano detto quando il primo giorno lui entrò in classe,ma io non ci feci minimante caso. Non mi interessava,davvero. 

Anche in quel momento non mi interessò niente,infatti andai nel mio solito posto tranquillo,dove,ogni tanto,avevo la fortuna di trovare qualche gattino.

 

Anche il giorno dopo ci fu la stessa storia,nessuna parola,nessun suono,nessun intervento...meglio così. Amavo ed amo il silenzio.

Durante la lezione,lo percepì agitato,leggermente arrossato,che non smetteva di muore le gambe. 

Doveva andare in bagno. Si era capito. 

Ma,ribadisco,non mi interessava nulla di lui...se doveva andarci,non erano problemi miei. 

 

Ad un certo punto alzò la mano,sussultai un po'. 

La prof lo guardò...

-si Yamada?- chiese lei.

Avevo scoperto il suo cognome,non era straniero,mi ero sbagliato. 

Lui non rispose,si alzò direttamente ed andò da lei,sussurrandole qualcosa all'orecchio. 

-certo,vai pure...-sorrise,forse un po' imbarazzata. 

Doveva andare in bagno,lo sapevo.

 

Dopo che lui uscì,si alzarono dei piccoli bisbigli in classe...

 

-perché non parla mai?- 

-per caso è muto?- -No! Ma sei scema! Ha appena chiesto alla prof qualcosa...-

-avrà qualche problema?- 

-magari una voce da femminuccia?-

 

Mi davano fastidio. Cazzo,un po' di silenzio. 

Smettetela di parlare di lui. Non è giusto,anche a me non piace però non ne parlo con nessuno..e di sicuro non mi invento cose su di lui. 

 

Dopo poco tornò. Le voci cessarono in men che non si dica.

Si rimise seduto,accanto a me,ora era molto più tranquillo. 

Non si rimise gli occhiali da vista però...tenne quelli da sole. Erano ridicoli.

 

Andò avanti così per giorni. 

Cerco di darmi confidenza,ma io non ne volevo,quindi si poteva "attaccare" (immaginare un treno in corsa ed un tipo che vuole salire. Il treno non si ferma per farlo salire,continua il suo viaggio,quindi il tipo è costretto a doversi attaccare/agganciare e,di conseguenza,farsi trascinare dal treno in questione,facendo sicuramente un viaggio orrendo) 

Però all'inizio della seconda settimana,dopo il suo arrivo,la prof ci fece fare una lezione sui nostri Quirk,pratica,intendo. 

Non sapevo di preciso quale fosse il suo Quirk,ma tanto avevo il potere di poterli annullare tutti...quindi,non mi feci problemi. 

Ci vennero sottoposte diverse prove,alcune anche di coppia...io venni accoppiato con lui. 

Non volevo. Preferivo solo. No,davvero.Non volevo. 

Ero svogliato,non volevo stare con lui. 

In una prova ci legarono una gamba con quella del compagno e fui costretto a dovermi appicciare a lui. 

Anche se facevo tutto con malavoglia,non volevo essere bocciato,quindi cercai di impegnarmi,anche un minimo.

 

Quando ci legarono le gambe e fui molto vicino a lui,vidi che ero abbastanza più alto,mi raggiungeva con il suo strano taglio di capelli però...comunque,in maniera incerta provó a poggiarmi una mano sulla spalla opposta alla gamba legata,io l'afferrai con forza e la poggiai definitivamente,affermando molto freddamente:

-non voglio essere bocciato. Impegnati.- 

A questa frase sussultò,cambiando colore in viso,perché? Si era spaventato? Non capivo... 

comunque,mi guardò e mi fece uno sguardo combattivo,una specie di affermazione alla mia richiesta. 

Non riuscivo a mettere il braccio sulla sua spalla,e fui costretto a dover poggiare la mano sul suo busto,lui rabbrividì al tocco...

però... 

era...stano...

Molto magro...

Percepivo delle bende oppure dei cerotti da  sopra la divisa da allenamento. 

Però non ci feci caso...almeno era ciò che provai a fare.

 

La pistolina che segna il "via" mi fece tornare in me e riuscimmo a partire senza problemi. 

In pochissimo tagliammo il traguardo,arrivando pure primi! Lui esultò,ma prima che potesse aprire bocca se la tappò. 

Un po' mi stranizzai,ma,ovviamente,non lo diedi a vedere. 

Però,subito dopo,si avvicinò,sorridendomi,porgendomi un pugno in segno di squadra,mi seccava...ma...non mi aspettavo questo risultato,quindi ricambiai. 

Rimanendo apatico come sempre. 

 

Non volevo fare coppia con lui...

Tuttavia,eravamo una buona squadra,se non la migliore,questo lo affermai perché vedendo le statistiche era così. 

Almeno per quanto riguarda cose semplici,con i Quirk combinati ancora nessuna prova...

Non avevo ancora visto il suo,quindi,cosa potevo aspettarmi?

 

-bene ragazzi! Ora...che ne dite di una prova fisica? Non come le altre però! Un bel combattimento!- affermò lei...ovviamente tutti gioirono a questa cosa,eccetto me e lui. 

Beh...io perché sono io. Non mi emoziono per niente. 

E lui...lui non lo so,non erano fatti miei.

Comunque...quel giorno lo avrei visto alla prova,ammetto,che ero un po' curioso.

 
   
 
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