Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    18/08/2019    1 recensioni
Dopo che André e Oscar si erano dichiarati finalmente il loro amore, i due fidanzati si ritirarono nel Castello di Colorno in Italia, vecchia dimora del padre di Oscar.
Tra i due il loro amore si rafforza ogni giorno di più, ma la vita non è sempre rosa e fiori come crederanno.
Nuovi intrighi, gelosie e pericoli aspettano i due protagonisti, mettendo a dura prova la loro relazione e il loro amore in uno dei castelli più belli del mondo.
Riusciranno a stare insieme per tutta la loro vita senza che nessuno distrugga il loro sogno d’amore?
Oppure il loro amore verrà spezzato per sempre?
P. S.: Il tempo specifico in cui si svolge la mia storia non è precisato, per tanto il linguaggio dei protagonisti non è consono al 1700/1800.
Storia puramente OOC.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Contessa Du Barry, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Maestà, manca ancora molto per arrivare al castello della Contessa? > domandò impazientemente Lady Oscar.
< Purtroppo sì… Dovremmo riposarci qui per la notte. Ormai il sole è calato e continuare a marciare potrebbe essere molto pericoloso. >
< Vostra grazia, non vorrei essere troppo insistente… >
< So come vi potete sentire Lady Oscar, ma queste zone di notte sono molto pericolose… E poi un po’ di riposo non puoi che farci bene. >
< Ma se giungiamo a Burghley House troppo tardi? >
< Non succederà, ve lo prometto… André è un uomo forte. Saprà badare alle angherie di quella donna. >
< Spero che voi abbiate ragione, maestà. >
Dopo essersi sistemati per la notte, alcuni dei soldati del Re rimasero a fare la guardia all’accampamento, mentre altri avrebbero riposato dando poi il cambio.
< Vi disturbo, forse? > domandò Lady Oscar entrando nella tenda di Maria Antonietta.
< Certo che no. Vieni pure > rispose la donna sorridente.
< Grazie. Non ce la faccio a rimanere da sola senza il mio André… Vorrei sapere come sta… >
< Devi solo pazientare ancora un po’, Oscar. >
< Se quella donna gli ha solo torto un capello, la ucciderò senza pietà… Mi ha portato via mio padre, e adesso non può togliermi anche André. >
< Tuo padre è stato ubriacato dalla sua bellezza e dalle sue parole. Non capiterà anche ad André. >
Lo spero tanto… Parlando di qualcos’altro, come vi siete conosciuti voi due? >
< Durate il mio girovagare per la Francia > rispose sorridente Maria Antonietta guardando il suo uomo < Ero in mezzo ad un bellissimo campo di fiori quando il suo sguardo e la sua bontà mi hanno fatto subito innamorato. Ti ricordi, amore? >
< Certo che mi ricordo. Non potrei mai dimenticare un giorno bello come quello > replicò Alain.
< Bravi. Mi fa piacere vedere una coppia come voi innamorata. >
< Mi dispiace molto per nostra maestà. Ma io non sono mai stata la donna perfetta per lui. >
< Fortunatamente non l’ha presa male, altrimenti… >
< Altrimenti non sarei qui con voi, Oscar. Sarei stata spedita da mia madre e rinchiusa in un collegio di suore. >
< E’ vero… La tua vita sarebbe finita. >
< Già… Devo ringraziare il nostro Re per tutto quello che ha fatto per me… L’unico peccato è non dover più tornare a Torrechiara. >
< Questo non è detto > replicò Luigi XVI interrompendo la loro conversazione < Scusate la mia intrusione, non volevo fare la spia. >
< Vostra maestà. Voi non disturbate mai > rispose frettolosamente Maria Antonietta.
< Mi fa piacere sentirlo dire, Maria Antonietta… Potrei parlare da solo con voi per alcuni minuti? >
< Certo. Nessun problema. >
< Ci vediamo più tardi > disse infine Oscar uscendo dalla tenda insieme ad Alain.
Una volta rimasti da soli, Luigi XVI fissò intensamente la sua ormai ex moglie.
< Non vi ho mai visto così felice, sapete? Quell’uomo è stata una benedizione per voi. >
< Avete ragione. Non l’avrei mai pensato, sapete? >
< La felicità di una donna va ben oltre qualsiasi cosa… Almeno per quanto riguarda me. >
< Che intendete dire? Non capisco. >
< Se ci siamo lasciati è stato meglio così… Mi dispiace avervi gridato contro, ma pensare di perdervi per sempre mi ha rattristato molto. >
< Non dovete chiedermi scusa… Sono io che non mi sono comportata bene nei vostri confronti, maestà. >
< E comunque è stato meglio così. Sono molto felice per voi > replicò il Re baciando sulla guancia la donna < Tornando a parlare di Torrechiara, voi e il vostro nuovo fidanzato potrete andarci tutte le volte che vorrete. >
< Davvero? Dite sul serio? >
< Mai stato più serio prima d’ora. >
< Vi ringrazio infinitamente, maestà. Siete un uomo buono e pieno di bontà. >
< Ve lo meritate… Siate almeno felici per tutta la vita. Me lo promettete? >
< Faremo del nostro meglio. >
< Stupendo. Adesso vi lascio dormire. Sarete molto stanca dal viaggio… Buonanotte > replicò il Re mentre stava lasciandola sua tenda.
< Maestà? >
< Ditemi, Maria Antonietta. >
< Grazie per non aver detto niente a mia madre… Non l’avrebbe mai sopportato. >
< Sì, lo immaginavo. Vi avrebbe fatto passare dei brutti guai. >
< Infatti. Appena possibile dovrò parlarci. E sicuramente non la prenderà molto bene. >
< Adesso però non ci pensate. Abbiamo una missione da portare a compiere. Per Oscar e per André. >
< Sì, avete ragione. Buonanotte, maestà. >
< A domani > disse infine Luigi XVI prima di tornare al suo accampamento.
 
 
Burghley House
André non riusciva a dormire in nessuna maniera.
Pensare che sarebbe morto soffrendo come non mai non gli faceva trovare pace.
< André… André… >
Alzando lo sguardo di scatto, il giovane uomo credette che qualcuno lo stesse chiamando.
< Chi è? >
Ma nessuno rispose, facendo pensare all’uomo che era tutto un sogno.
< Non ha nessuna importanza chi sono… >
< Ma allora non sto sognando… >
< Dovete resistere. Almeno fino a domani… >
< Ma chi è che parla? Riesco a capirti a malapena. >
< Non ha importanza… Voi preoccupatevi di non mollare. Fatelo per Oscar, d’accordo? Adesso non posso rimanere qui molto a lungo. La mia padrona mi starà cercando. >
< Aspettate! Non ve ne andate! >
Ma l’individuo misterioso decise di tacere, uscendo dalle segrete del castello cercando di non farsi vedere da nessuno.
< Annabelle > fece la Contessa richiamando la sua attenzione.
< Ditemi, mia Signora. >
< Che cosa ci facevi nelle segrete del castello a quest’ora della notte? >
< Volevo assicurarmi che il prigioniero fosse ancora in vita. >
< Davvero? Che donna premurosa > rispose la Contessa con ghigno malefico.
< Adesso, se volete scusarmi, me ne andrei a letto. Buonanotte, mia Signora. >
< A letto… Dovevi esserci già da un po’, non ti pare? >
< Avete ragione. Ma non mi riusciva trovare sonno. >
Fissando intensamente la sua domestica, la Contessa Du Barry cercò di capire se stava dicendo tutta la verità.
< Attenta, Annabelle. Sai che brutta fine fanno i traditori, vero? >
< Lo so, mia Signora… Ma io, a differenza di molti altri, non vi tradirò mai. >
< A chi ti stai riferendo? >
< Al Conte De Mercy, per esempio. Non voleva farvi uno sgarbo? >
< A te questo non deve importarti… Sei una serva e lo sarai per sempre. Mantieni il tuo posto se non vuoi avere problemi. Sono stata abbastanza chiara? >
< Sì, mia Signora. Non succederà più > replicò la serva con la testa china.
< Molto bene. Adesso puoi andare. Buonanotte. >
< Ancora buonanotte, mia Signora. Se avete bisogno di me sapete dove trovarmi. >
< Certo che sì > rispose sprezzante la Contessa prima di dirigersi nella sua camera da letto.
 
 
Una volta che il sole sorse in alto in cielo, le truppe di Luigi XVI si misero di nuovo in cammino capitanati proprio dal Re e da Lady Oscar.
< Manca poco ormai > fece il Re < Però dobbiamo stare molto attenti a non farci vedere dalla Contessa. Deve essere un attacco a sorpresa. >
< E lo sarà, maestà. >
< Bene. >
Cavalcando per un tempo che sembrava interminabile, alla fine fu Oscar a intravedere il castello in lontananza.
< Siamo finalmente arrivati, maestà. >
< Molto bene. Adesso è meglio che si muova solo una parte di noi. La Contessa non deve sospettare di niente. >
< Maestà, non ho bisogno dei vostri soldati a seguito. Posso farcela da sola > replicò piccata la donna.
< Che cosa? Ma così vi farete uccidere. >
< Intervenite se ci saranno problemi… >
< E come farò a saperlo? >
< Se non mi vedrete tornare tra un’ora, invadete il castello e venite a cercarmi.
< Non so se è una buona idea, Oscar… Temo per la vostra vita. >
< Ho avuto situazioni peggiori di queste… >
< Ma non c’è mai stato in mezzo il vostro futuro marito da salvare. Questa volta è diverso, capite? >
< Maestà, non vi chiedo altro… Devo risolvere la faccenda da sola. >
< Ma io… >
< Maestà, vi prego. >
Alla fine Luigi XVI dovette arrendersi al volere di Lady Oscar.
< Va bene, state attenta… Interverrò se ci saranno problemi come avete detto voi. >
< Vi ringrazio, maestà. Ah! >
Correndo in groppa al cavallo, Lady Oscar raggiunse il castello di Burghley facendosi vedere proprio dalla Contessa Du Barry in persona.
< Contessa Du Barry! Apritemi immediatamente se non volete che sfondi il portone. >
< Lady Oscar è qui > fece la Contessa parlando da sola < Finalmente siamo arrivate alla resa dei conti. >
Ma la Contessa non accennava ad aprire, rimanendo ancora rinchiusa nelle sue stanze private ascoltando le grida della sua acerrima nemica.
< Contessa! Non costringetemi ad entrare con la forza! >
Ma improvvisamente, il portone del castello si aprì.
< Contessa, fatemi subito strada nella cella di André altrimenti… >
Ma appena Oscar vide che non si trattava della Contessa, rimase visibilmente sorpresa.
< E voi chi siete? >
< Mi chiamo Annabelle e sono la serva personale della Contessa Du Barry. Sono stata io a scrivere tutte quelle lettere per salvarvi dal Conte Hans. >
< Davvero? Vi devo la vita, buona donna. >
< Non vi preoccupate… Nemmeno io posso sopportare la tirannia di quella strega. >
< Sapete dove posso trovare André? >
< Venite con me. Vi faccio strada. >
< Grazie infinitamente. >
Una volta arrivati dinanzi alla cella del giovane uomo, Oscar poté vedere in che disagio versava il povero André.
< André, mi senti? Sono io. Sono Oscar. >
Ma l’uomo non si mosse di un millimetro.
< Fatemi entrare. Potrebbe essere morto. >
< Purtroppo non ho la chiave qui con me. Ce l’ha la Contessa. >
< Dannazione! Questa non ci voleva… Non mi resta altro che cercare di manomettere la cella e liberarlo di conseguenza. >
< Non so se riusciremo in questo intento. Ci potrebbe volere molto. >
< Non m’interessa. Non posso arrendermi proprio ora che l’ho ritrovato. >
< Oscar… sei davvero tu? >
Sentendole sue flebili parole, il cuore di Oscar si riempì di speranza.
< Sì, amore mio. Sono venuta qui a salvarti. >
< Oscar… vattene finché sei in tempo… è pericoloso stare qui. >
< Non ci pensare nemmeno. Non ti abbandonerò ora che ti ho ritrovato. >
< Ti prego, Oscar. Fai quello che ti dico. La Contessa potrebbe arrivare da un momento all’altro. >
< E che venga pure… Non mi fa paura quella dannata strega. >
< Ah no? Allora vuol dire che non mi conoscete ancora. >
Vedendola all’ultimo secondo dietro le spalle, Oscar fu colpita a tradimento e gettata violentemente a terra.
< Con te farò i conti più tardi, traditrice > fece la Contessa rivolgendosi alla sua domestica < Adesso devo pensare all’ultima seguace dei Jarjayes >
< Oscar, dovete resistere. Non mollate proprio ora. >
< Esatto. Non mollate adesso che ci siamo ritrovate faccia a faccia in una battaglia all’ultimo sangue. >
< Maledetta… pagherete molto cara per il male che avete fatto a me e alla mia famiglia. >
< Tutte minacce che non vi serviranno… Questa sarà la vostra tomba insieme al vostro uomo. Ormai non avete via di scampo. >
Scaricando tutta la sua rabbia contro la sua nemica, la Contessa cercò di colpirla mortalmente con la sua spada, senza però riuscirci.
< Non resisterete per molto. È una promessa.
< Siete voi che non mi conoscete. >
Ferita in numerose parti del corpo, Lady Oscar sguainò la sua spada tagliando nettamente la testa della sua nemica sotto lo stupore generale di Annabelle e di André.
< Oscar… Ce l’avete fatta… >
< Sì, finalmente. Ormai l’incubo è finito… Adesso dobbiamo aprire la cella di André e curarlo immediatamente. >
< Ecco la chiave. La Contessa la teneva nascosta nel suo vestito. >
Una volta liberato André, Oscar poté finalmente riabbracciarlo.
< Oscar… Non so per quanto tempo potrò resistere… >
< Non dirlo nemmeno per scherzo. Adesso io e Annabelle ti porteremo in salvo. >
Una volta usciti dal castello, le truppe di Luigi XVI fecero la loro parte aiutando il povero ragazzo visibilmente conciato in maniera selvaggia.
< Che cosa possiamo fare adesso? > domandò Oscar con tono disperato.
< Non vi preoccupate. Un mio medico di fiducia saprà curarlo. Dobbiamo solo avere fede > rispose il Re cercando di consolare la povera donna.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94