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Autore: Deliquium    18/08/2019    2 recensioni
Chi ha mai detto che cambiare una lampadina sia semplice?
Io, ad esempio, la maneggio come se fosse un ordigno nucleare. I Gold non sono da meno e mi sovviene un dubbio: Forse è meglio dare e prendere mazzate, eh!!?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gold Saints
Note: Nonsense, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi illumino di immenso

 

Quanti Vergine sono necessari per cambiare una lampadina? Vediamo: uno per preparare la lampadina, un altro per prendere nota di quando la lampadina si è fulminata e della data in cui fu acquistata, un altro per decidere di chi è la colpa se la lampadina si è bruciata, dieci per ripulire la casa mentre gli altri cambiano la lampadina.

.

 

Qualcosa era cambiato.
Improvvisamente, il suo stato mentale subì un mutamento, come il passaggio dalla luce all'oscurità e, quando Shaka aprì gli occhi per sincerarsi dell'accaduto, vide che era proprio così.
Anzi, per essere precisi, non vide. Niente. La sala nella quale si era ritirato per le sue consuete pratiche meditative era immersa in un buio assoluto.
Uscì lentamente dalla Padmasana e, raggiunto, l'interruttore, lo premette diverse volte.
Niente.
«Yohanna!» chiamò.
«Mi avete chiamata, Nobile Maestro?»
«La lampadina si è fulminata.»
«Così pare.»
«Ti prego di prendere nota del giorno e dell'ora.»
A Shaka le cose fatte tanto per fare non piacevano. Tutto si concretizzava nella precisione dei dettagli. Un evento occupava una ben precisa posizione nel tempo: un istante contrassegnato da secondi, minuti, ore, giorni mesi, anni. L'eternità era una somma infinita di attimi eterogenei. Questo era il preciso momento in cui una lampadina si era fulminata.
«Segna, Yohanna.»
Yohanna alzò gli occhi al cielo, mentre il Venerabile Shaka le dettava con atomica precisione l'istante in cui quella stramaledetta lampadina aveva smesso di funzionare.
«Hai scritto?»
«Ho scritto.»
L'uomo più vicino alla dea, stando a quello che dicevano le Scritture, annuì con evidente soddisfazione. Da quando era ritornato in vita, insieme agli altri Guerrieri, aveva una luce strana ad infiammargli lo sguardo. Qualcosa che Yohanna non riusciva a definire, ma che la rendeva perplessa.
Shaka era sempre stato un uomo attento ai dettagli, ma non in modo così maniacale.
«Cosa state cercando, Nobile Maestro?» domandò Yohanna quando lo vide rovistare in uno dei bauli nel disimpegno.
«Ecco qui.» esclamò lui, ignorandola.
Cominciò a scorrere velocemente le pagine del quaderno.
«È tutto scritto qui!»
Batté l'indice femmineo sulla pagina e la guardò trionfante.
Di nuovo quella luce a irrigidirgli lo sguardo.
Yohanna lo preferiva quando chiudeva quegli occhi impossibili da guardare.
«Tredici mesi, undici giorni e … Manca l'ora, Yohanna!» l'accusò come se quella dimenticanza fosse essenziale. Serrò gli occhi per scacciare qualsiasi nefasto pensiero, prima di guardarla nuovamente. «Ti sembra possibile che quella lampadina sia durata solo tredici mesi, undici giorni e... un numero imprecisato di ore?»
Lei si strinse nelle spalle. Non aveva idea di quanto potesse durare una lampadina. Decise di limitarsi ad annuire.
«Mi auguro che tu abbia provveduto a cambiare marca.»
Yohanna questa volta non annuì. Non era sicura che le marche fossero diverse. Non si ricordava nemmeno dove aveva comprato quelle lampadine. Forse a una svendita al supermercato. Forse le aveva ordinate su Postalmarket, insieme all'affetta verdure e al martelletto per i massaggi.
«Non importa.» liquidò lui sollevando la mano in un gesto disinteressato.

«Yohanna?» la chiamò dopo un lungo istante di silenzio.
«Sì, Nobile Maestro.»
«Non è il caso che tu dia una pulita a questo?»
Yohanna si guardò attorno. Shaka era riuscito in meno di quindi minuti a fare un disastro peggio di un tifone.
Scosse la testa.
Doveva parlarne alla Divina Athena, forse qualcosa era andato davvero storto.

 

 

 

 

Questa è opera di fantasia.
Saint Seiya, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Masami Kuramada. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. Tutti i personaggi, gli episodi e le battute di dialogo sono immaginari, e non vanno riferiti ad alcuna persona vivente né intesi come denigratori. In particolare, i personaggi, le ambientazioni e le situazioni da me create, mi appartengono; per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.
La storiella delle lampadine, appartiene a chi ha scritto la storiella delle lampadine, e che non so chi sia. Grazie amico autore della storiella delle lampadine.

   
 
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