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Autore: Sick_Unicorn    19/08/2019    1 recensioni
Bonnie Harper ha 33 anni, è nata e cresciuta in Inghilterra con un un papà inglese ed una mamma italiana, ed ha ereditato, dal padre, la passione per la fotografia con cui, a differenza del genitore ormai morto da 9 anni, non è riuscita a sfondare. Suo padre era stato, dagli esordi fino agli ultimi scatti della band tutta insieme, il fotografo ufficiale dei Queen fin quando, dopo la morte dello storico frontman a cui era anche legato da una forte amicizia, non aveva deciso di andare in pensione anticipata troppo provato al pensiero di fotografare altri gruppi.
Purtroppo, ai tempi del padre, le cose erano molto più semplici ma sua mamma aveva deciso di conservare, per ben 28 anni, un numero molto importante che, sicuramente, avrebbe dato un’opportunità a sua figlia…
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Brian May, John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anyway the Wind Blows

8. For I can't help falling in love with you.


Non sapeva quello che sarebbe successo a quell’ ”appuntamento”, per questo, tranne per Adam che aveva intuito tutto, decise di non dire a nessuno che quella sera si sarebbe vista con un ragazzo. Non l'aveva neanche detto a sua madre, anche se era sempre stata la sua più grande confidente; non voleva darle false aspettative, sì era successo qualcosa tra lei e Doug e se n'erano resi conto entrambi ma, non conoscendosi ancora per niente, nessuno dei due pensava già ad un possibile fidanzamento; anche se non riuscivano a smettere di pensare l'uno all'altro ritrovandosi a sorridere come due idioti, contando le ore, chi a lavoro e chi a casa a prepararsi, che li separavano dal vedersi.
Per l'ansia che aveva per quell'uscita, arrivò al locale a mezzanotte meno venti ma, fortunatamente, Doug aveva chiesto al suo capo di poter lasciare un quarto d'ora prima, al fine di preparsi un minimo prima dell'appuntamento, per questo, neanche il tempo di cambiarsi e darsi una sciacquata, che fuori dal locale trovò Bonnie che trafficava al cellulare. 
Era ancora più bella di come la ricordava, soprattutto con quella gonna di pelle nera che le arrivava poco sopra il ginocchio. Alla fine era un uomo; anche se non lo faceva notare per non fare la figura del porco maniaco, gli occhi erano anche fatti per guardare ogni tanto.
-Ehilà-. Esclamò Bonnie, trovandosi davanti al ragazzo che, ancora preso dall'osservare la ragazza, non si era accorto che si era avvicinata.
-Ehi! Come va?-. Esclamò sobbalzando facendo, ovviamente, ridacchiare sotto i baffi la ragazza mentre lui arrossiva copiosamente. Poteva essere così stupido?
Dopo quel primo momento di imbarazzo, Bonnie e Doug ruppero il ghiaccio iniziando a chiacchierare davanti ad una birra in un locale non molto lontano da quello in cui lavorava il ragazzo.
Bonnie scoprì che quest'ultimo era tre anni più grande di lei, era laureato in legge ed adesso, per arrotondare lo stipendio ancora minimo da assistente del suo ex professore di Diritto Ecclesiastico, lavorava nel locale dove si erano conosciuti da quasi un mese. Sognava di esercitare la professione da avvocato, ma non avendo parenti nel campo e non essendo uscito da un college prestigioso, sapeva che avrebbe dovuto fare ancora troppa strada.
-E tu cosa fai nella vita? Eri al tavolo con Adam Lambert, anche i sassi sanno che è famoso-. Chiese Doug dopo aver finito di parlare di sé.
Bonnie doveva aspettarsi che avrebbe dovuto dire subito la verità, non poteva più fingersi una persona normale dopo che la vedevano in giro con Adam e, molte volte, addirittura con Brian e Roger.
Decise di incominciare dall'inizio della sua storia; gli raccontó di suo padre e del suo lavoro come fotografo dei Queen e, alla fine, pian piano si ritrovò a parlare di quello che era successo pochi mesi fa, di come aveva realizzato il suo sogno di lavorare come fotografa di una band e, soprattutto, non di una band qualsiasi ma di quella che poteva definire la sua famiglia non di sangue.
Doug l'ascoltò ammaliato per tutto il tempo. Aveva una storia così interessante, ed era molto felice per lei che adesso aveva il lavoro dei suoi sogni. Chissà se un giorno, anche il suo studio e lavoro, avrebbe portato i frutti desiderati.
Passarono una serata piacevole e, strada facendo, si ritrovarono sotto casa di Bonnie ad un orario in cui i locali erano tutti chiusi e quindi per strada c'era poco da fare. Non era tipa da far salire ragazzi a casa, soprattutto perché viveva in una bifamiliare con sua mamma, ma Doug aveva dimostrato sin dal primo momento che si erano visti di essere diverso per questo non ebbe paura a proporglielo.
-Per bere qualcosa magari, visto che i locali ormai sono tutti chius… -. Non ebbe il tempo di finire la frase, mentre chiudeva la porta di casa dopo essere entrata con il ragazzo, che le sue labbra furono catturate da quelle di quest'ultimo.
Solo quando rimasero entrambi senza fiato, si lasciarono rimanendo comunque vicinissimi ed avvinghiati l'uno all'altro.
-Scusami ma era tutta la sera che volevo farlo, di solito non sono il tipo ma tu… Tu hai qualcosa che non mi ha permesso di trattenermi e… -. Questa volta fu Doug ad essere interrotto dalle labbra dell'altra che, pian piano, permise al ragazzo di invertire le posizioni guidandolo per il corridoio dentro la camera da letto.
Entrambi sentirono una sensazione che non provavano da tempo in quel momento e, solo quando raggiunsero il culmine all'unisono l'uno tra le braccia dell'altro, capirono che erano le cosiddette “Farfalle nello stomaco” che non credevano si potessero sentire per una persona conosciuta da così poco.
Forse era vero quel colpo di fulmine di cui Bonnie aveva tanto sentito parlare da sua madre; quello che quest'ultima aveva provato con il suo Peter quando si erano conosciuti ad una festa di amici in comune, quella sensazione unica nella vita che quando arriva deve essere colta senza paura.
Nel frattempo, dall’altra parte di Londra, Roger quella sera era rimasto solo a casa perché Sarina era andata a trovare sua madre e i suoi figli ogni tanto preferivano stare tra giovani e non con il loro vecchio padre. L'unica persona che non l'avrebbe mai lasciato solo e sconsolato, era sempre Brian che in quel momento se ne stava seduto nel suo salotto a strimpellare una vecchia acustica di Roger da bambino.
-Ecco la tua acqua-. Disse poggiando sul tavolino davanti al chitarrista il bicchiere. 
Prima di portarglielo, era stato qualche minuto sull'arco che separava la cucina dall'enorme salone a contemplarlo assorto dal suono della chitarra. Quante ne avevano passate nella loro lunga vita insieme; avevano condiviso tanto insieme e, ovviamente, c'erano anche tanti segreti tra di loro che avrebbero portato nella tomba. Segreti che non erano solo da amici.
-Grazie Rog-. Rispose Brian per poi poggiare la chitarra e prendere il suo bicchiere d'acqua. Erano vecchi ormai per l'alcol, o almeno lui si era adattato ad una vita più salutista perché sapeva che a Roger il cicchetto di vodka liscia ogni tanto non lo toglieva nessuno.
Nel frattempo, quest'ultimo si sedette sulla poltrona davanti al divano tornando a contemplare il suo amico di vecchia data. Guardare Brian dopo tutto quello che era successo gli faceva sempre lo stesso effetto; solitamente lo rendeva malinconico, al solo pensiero di essere troppo vecchio per molte delle cose che avevano fatto in passato si sentiva praticamente finito ma, guardandosi indietro, capiva che il tempo doveva passare per tutti e tutto sommato si era divertito abbastanza per una vita eterna.
-Un pound per i tuoi pensieri-. Esclamò ad un certo punto il chitarrista facendo tornare il suo amico nel mondo degli umani, per poi ridacchiare divertito dal suo sobbalzare sul posto. Il solito Roger distratto, senza di lui sarebbe stato capace anche di perdersi in casa sua.
Anche Brian molte volte pensava al passato e, quando si perdeva in ricordi più “bagnati”, nella sua mente non c'era nessuna sua ex fidanzata e né Chrissie né Anita. 
Ricordava ancora in modo vivido il loro primo tour negli States, quello che era tragicamente finito troppo presto a causa sua che si era beccato l'epatite per un vaccino infetto; si dovevano ancora abituare a quella vita e, visto che le ragazze scarseggiavano per entrambi, essendo tutte con la band principale, per loro che erano amici da tanto tempo le inibizioni non esistevano più da molto ma non avrebbero mai immaginato che, quella loro complicità, avrebbe portato a quello che era successo nelle loro camere d'albergo in giro per gli States. Roger, quando erano tornati e lui se ne stava in ospedale, gli aveva detto che lo amava mentre lui, che a casa aveva Chrissie con cui da poco si era fidanzato, non gli aveva risposto ed alle prove dopo la sua convalescenza il batterista si era comportato come se non fosse successo nulla.
Durante la loro carriera con i Queen poi, la passione si era riaccesa sporadicamente tra di loro e, quando potevano, la sfogavano soprattutto in tour e quando rimanevano soli in studio di registrazione. Roger però non gli aveva più detto che lo amava, anche se si vedeva nei suoi occhi liquidi di piacere che si stava trattenendo dal dirlo; aveva paura, non voleva essere rifiutato di nuovo e Brian non gli aveva mai dato la possibilità di riprovarci.
Adesso però i tempi erano cambiati; sì, erano entrambi sposati e con figli ma, quando arrivi ad una certa età, tenere segreti non ha più senso perché non sai mai per quanto ancora potrai tenerli.
-Ti amo anche io-. Disse il chitarrista ad un certo punto alzando lo sguardo e sorprendendosi perché, invece di trovare un'espressione stranita, trovò un sorriso genuino che non somigliava per niente al solito ghigno malizioso di Roger.
-Aspettavo questa risposta da 45 anni, ma meglio tardi che mai-. Rispose il batterista recuperando il suo tono beffardo per poi essere sorpreso da qualcosa di morbido che si poggiò sulle sue labbra.
Appena riprese le sue facoltà mentali, approfondì il bacio con Brian fin quando entrambi non rimasero senza fiato e, con le labbra socchiuse e arrossate, si guardarono per qualche secondo interminabile con gli occhi a pochi centimetri di distanza.
Non c'erano mai state troppe parole inutili tra di loro, solitamente comunicavano con un semplice sguardo sin da quando si erano conosciuti. Quello era uno di quei momenti in cui le parole non servivano, quel bacio e quello sguardo ne valevano mille.
Cosa cambiava un piccolo segreto in più con le loro mogli?


Da che ero partita che questa storia doveva essere pubblicata ogni settimana, pian piano mi sono ritrovata a pubblicare sempre più sporadicamente ma, fortunatamente, riesco sempre ad impegnarmi a scrivere ed a non abbandonare questo lavoro che continua a piacermi molto.
Vorrei concentrarmi sulle avventure che ha vissuto la nostra protagonista, avventure molto belle devo dire, ma questo ultimo momento Maylor è per me il fulcro del capitolo. Quanto possono essere belli Brian e Roger? Troppo concordo!
Vorrei tanto dilungarmi e, soprattutto, rispondere all'ultima recensione ma, avendo poco tempo, vi devo lasciare così e, alla recensione, vedrò di rispondere o in privato o sotto il prossimo capitolo.
Ci vediamo alla prossima con il capitolo che chiuderà una parte della storia, poi ci sarà un capitolo molto speciale a cui sto lavorando adesso e poi ci dedicheremo all'ultima parte di questa avventura di cui non mi voglio perdere in spoiler.
Alla prossima!


  
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