Appuntamento...
con sorpresa!
(Parte Prima)
Nelle
due settimane successive, Stefano continuò con le sue
frecciatine.
Non
capivo cosa ci trovasse di così divertente a prendermi in
giro.
E non
riuscivo a capire dove trovasse la fantasia di pronunciare certe cose.
Alcune
molto imbarazzanti, altre a dir poco scioccanti.
E tutti
ridevano. A volte, con mio sommo dispiacere, anche gli unici amici che
ero
riuscita a farmi: Alessandra, Valeria e Luca.
Già,
Luca! Lui si che era un ragazzo d’oro!
Non mi
prendeva mai in giro, né si comportava sgarbatamente con me!
Era sempre gentile
e disponibile nei miei confronti.
A
volte, mi veniva l’assurda idea di paragonare il carattere di
Stefano con
quello di Luca! E ne era uscito che unendoli fra loro, risultava il
carattere
di Matt.
Certo,
Matt non mi avrebbe mai presa in giro come lo faceva Stefano.
Ma
quando voleva sapeva essere davvero fastidioso.
Fatto
sta, che Stefano Esposito era diventato il mio peggior nemico... e con
lui,
tutto il resto del suo fan club, che comprendeva almeno ¾
dei ragazzi e delle
ragazze della scuola!
E io
che volevo far colpo ed essere accettata!
Certo,
una proposta per avere il rispetto che mi meritavo era arrivata, ma io
l’avevo
rifiutata categoricamente.
Non mi
abbassavo alle pretese di Stefano. Era stato proprio lui a farmi la
proposta.
-Puoi
entrare nel mio fan club! Solo così, otterrai il rispetto
che tanto brami-, mi
aveva detto, con quella voce maledettamente suadente e quegli occhi
furbeschi.
Ma io
non cedevo così facilmente. Poco importava che fosse bello.
Lo
odiavo! E non l’avrei mai venerato come facevano quelle
stupide ochette delle
sue fan!
-No,
grazie! E ora togliti di mezzo-, avevo risposto acida.
Una
piccola vocina dentro di me mi urlava di ripensarci.
Era
Stefano Esposito, diamine! Il ragazzo più bello della scuola!
Ed ero
la prima ragazza a cui chiedeva di entrare nel suo fan club, di cui non
gli
importava nemmeno un tubo!
Ma ero
troppo ostinata ed arrabbiata per il modo in cui mi trattava, per
ripensarci.
In
fondo, meglio pochi amici ma buoni!
Ed io
stavo benissimo così... almeno fino a quando...
-Ehi,
sei impegnata domenica?-, mi chiese Luca, accompagnandomi fino alla
fermata
dell’autobus.
Inarcai
un sopracciglio. I miei sospetti erano dunque fondati.
Già il
fatto che Alessandra e Valeria avessero voluto lasciarci da soli non mi
convinceva... e adesso sapevo il perché!
-Domenica?
Penso di si... perché?-, gli chiesi.
La mia
mente era divisa in due.
La
prima parte, sperava che mi stesse solo chiedendo di studiare assieme,
per il
compito di Greco che si sarebbe tenuto il mercoledì
successivo.
La
seconda parte, invece, desiderava ardentemente che Luca mi chiedesse di
uscire
con lui. Anche solo per un cinema!
-Ecco,
be’, volevo chiederti di uscire con me! Avrei intenzione di
farti visitare la
città! É bellissima! E poi...-, si interruppe,
abbassando lo sguardo.
E poi?
-E
poi-, riprese come niente, -volevo sapere se ti andava di andare in
biblioteca!
Ci sono molti testi antichi... è da molto che non ci vado!
Così, sarà
un’occasione in più per...-, okay, stava
straparlando!
Decisi
di aiutarlo, divertita dalla sua timidezza.
-Si,
accetto molto volentieri-, risposi, fermamente convinta delle mie
parole.
Gli si
illuminarono gli occhi.
-Perfetto!
Cioè... bene! Bene, si... ehm, allora io vado! Ci vediamo...
domani! Così, ci
mettiamo d’accordo sull’orario e tutto il
resto...-, balbettò imbarazzato.
Sorrisi.
-Ma
certo, Luca! A domani-.
-Ciao-,
mi salutò, dandomi un bacetto sulla guancia.
-Lo
sapevo che avresti accettato!-, esultò felice Valeria,
sull’autobus.
Lei ed
Alessandra erano salite alla fermata successiva, lanciandomi occhiate
maliziose
e accomodandosi ai due posti in fondo che avevo tenuto per loro.
-Calmati!
Mi ha solo chiesto di uscire! Niente di che!-, risposi, scettica.
-Dai, è
chiaro come il sole che gli piaci! E che a te piace lui!-, mi
punzecchiò
Valeria.
-Non
sei d’accordo con me, Ale?-, chiese poi ad Alessandra, che
non aveva detto una
sola parola da quando era salita sull’autobus.
Teneva
lo sguardo basso, voltato verso il finestrino.
-Si...
sono perfettamente d’accordo-, disse, la voce seria e lo
sguardo distante.
-Che
cosa c’è?-, le chiesi preoccupata.
Mi
voltai verso Valeria, che invece non fece una piega davanti al
comportamento di
Alessandra, come se ci fosse abituata.
Alessandra
si voltò e mi sorrise.
-Niente...
ma non mi piace quando piove! Mi mette tristezza-, mi rispose,
facendomi segno
di osservare fuori dal finestrino.
-Già,
sta piovendo! Ha cominciato poco prima che arrivasse
l’autobus. Ma sei sicura
che sia solo per questo?-, continuai, poco convinta dalle sue parole.
Non
rispose.
-Sta
tranquilla-, intervenne Valeria, ed io mi voltai verso di lei.
Teneva
gli occhi chiusi e le mani giunte dietro la nuca.
Sorrideva
sorniona, già in preda alle sue fantasie su cosa avrei
dovuto indossare
all’appuntamento, su come mi sarei dovuta pettinare, di cosa
avrei dovuto
parlare...
-Fa
sempre così quando il tempo peggiora! É
meteoropatica, o come diavolo si
dice...-, disse in un sussurro.
-Ah,
davvero?-, mi voltai, improvvisamente sollevata.
Avevo
quasi temuto che fosse arrabbiata per via del mio appuntamento con Luca!
Come
sempre, il mio egocentrismo stava avendo la meglio!
Non ero
la prima per nessuno! Dovevo ricordarmene più spesso!
-Si...
odio la pioggia, le nuvole... non posso uscire... me ne resto rintanata
a casa
tutto il giorno...-, sospirò sconsolata, spostandosi una
ciocca di capelli
dietro l’orecchio.
-Perciò,
credo che l’inverno non ti piaccia per niente!-, dissi.
Non
rispose nemmeno stavolta!
Credo
che trovasse inutile esprimersi su cose così evidenti.
Decisi
di starmene zitta! Mi sentivo a disagio certe volte.
Alessandra
era molto più matura di come volesse far credere, e Valeria
non era da meno,
nascondendosi dietro la maschera di una bambina.
Matt.
Il suo
ricordo mi invase la mente e dovetti trattenere le lacrime fino a
quando non
tornai a casa.
Mi
sentivo una traditrice.
Come
potevo sentirmi felice lì... mentre Matt non era con me?
L’unica
cosa che desideravo era di poter tornare da lui... volevo che tutto
tornasse come
una volta... prima di quel maledetto bacio d’addio!
Quel
bacio, così dolce ma triste, aveva rovinato tutto!
La
tensione tra noi era aumentata a dismisura.
Non
avevo più trovato il coraggio di telefonargli. Sarei
sicuramente scoppiata a
piangere, mentre lui si sarebbe arrabbiato con me, per via della mia
reazione.
Lo
faceva sempre, quando eravamo a New York.
Io
piangevo e lui, prima si arrabbiava e poi mi consolava... infilandoci
sempre
qualche critica in mezzo.
Anche
lui era molto maturo.
Solo io
non lo ero. Anche se tutti mi dicevano il contrario, io sapevo
benissimo che
invece non era vero.
Era la
mia maschera, quella che mostravo a tutti gli altri... tutti
fuorché Matt.
Il
telefonò squillò.
In casa
non c’era nessuno, perciò mi tocco rispondere,
rimandando il mio sfogo.
-Pronto?-.
-Ehi,
Jul! Fortuna che sei in casa-, esclamò una voce familiare
dall’altra parte del
telefono.
-Matt-,
esclamai sorpresa, -ma... perché... che ore sono
lì, adesso?-, chiesi, in preda
alla confusione.
-Sono
le 8.30-, rispose.
-E non
sei a scuola?-, chiesi, pur sapendo che certe domande non erano
rilevanti.
-No,
oggi non dovevo andare. Che c’è, non sei contenta
di sentirmi?-.
-No, ma
come ti salta in mente! Mi hai fatto una sorpresa bellissima!-. Ed era
vero.
-Per
fortuna! É che non ti sei fatta più sentire...
perciò ne ho approfittato per
chiamarti... adesso... sono le 14.30, lì, vero? Speravo che
fossi già tornata a
casa! Avevo tanta voglia di sentirti-.
Sentii
i miei occhi inumidirsi. Cercai di non piangere, ma lo sforzo non
servì a
molto.
-Jul?
Jul, che hai? Perché piangi?-, mi chiese, preoccupato.
Aveva
frainteso le mie lacrime.
-Niente-,
risposi, -è solo che sono felice di sentirti-.
Lo
sentii sospirare.
-Sei
sempre la solita! Mi ero preso un bello spavento! Scema! Mi fai sempre
preoccupare! Ma non cresci mai?-, me lo immaginai mentre scuoteva la
testa e si
innervosiva.
Sorrisi.
-Perdonami!
Non cambio mai-, dissi.
La
telefonata con Matt durò ore ed ore.
Era
talmente bello poter parlare con lui. Mi mancava ancora tantissimo,
nonostante
mi stessi abituando a sopravvivere senza di lui.
E
riecco il telefono che squillava.
-Pronto,
chi parla?-.
-Julie,
ciao! Sono Vale!-.
-Valeria!
Dimmi-.
-Senti,
sei libera?-.
-Adesso?-.
-Si,
adesso! Ho voglia di fare shopping, ma Ale non è
disponibile! Quando piove non
si azzarda a mettere il naso fuori di casa! E, comunque, dovrai pur
comprarti
qualcosa da mettere all’appuntamento, no?-.
Sospirai.
Lo sapevo che aveva un doppio fine.
-Verrò
con te... ma non cominciare a correre da un negozio
all’altro! Non è che mi
debba vestire da Regina! É un’uscita come
un’altra-, dissi.
-Ma
dai, smettila! É il vostro primo appuntamento! Devi essere
impeccabile! Ti
aspetto sotto casa mia fra mezz’ora! Sbrigati-,
esclamò.
-Fra
mezz’ora? Vale... ma... Vale? Valeria?-, niente, aveva
già chiuso la
conversazione.
Sospirai
di nuovo e mi preparai per uscire.
Presi
l’ombrello e feci una corsa per raggiungere casa di Valeria.
-Sei
arrivata! Bene, possiamo andare!-, esclamò tutta raggiante,
umore che si
addiceva poco a quella giornata così tetra.
-Dove?-,
chiesi, un po’ intimorita.
-Hanno
appena inaugurato un nuovo centro commerciale! É
meraviglioso! Ci sono
tantissimi negozi! Passeremo delle ore lì dentro!-,
esclamò.
Abbassai
lo sguardo e mi maledii per averle detto di si.
Cioè,
io adoravo lo shopping. Ma adoravo un
pomeriggio normale di shopping.
Valeria,
invece, sembrava unire tre pomeriggi insieme!
Era
come una trottola impazzita, incapace di resistere di fronte a
qualunque capo
d’abbigliamento.
-Questo
è carino... però non mi convince... si, carino,
ma non ti sembra troppo verde? Ma guarda che carina
questa maglietta... peccato che sarebbe nascosta dal giacchetto!-,
aveva
ripetuto tutto il pomeriggio.
Aveva
una critica per ogni capo che mi provavo.
Erano
già le sette passate. Avevo lasciato un biglietto a casa,
avvertendo i miei
genitori che ero andata a fare shopping con Valeria.
-Vale,
io devo tornare a casa! Quello che ho comprato mi basta!-, dissi,
alzando in
aria le varie buste.
Avevo
comprato una maglietta viola e dei jeans neri, una nuova trousse e
degli
orecchini a forma di stella, secondo suggerimento di Valeria.
Dopotutto,
lei conosceva i gusti di Luca molto meglio di me.
-Va
bene!-, disse un po’ sconsolata. Sicuramente, da come
guardava il negozietto
vicino all’entrata, aveva intenzione di continuare il suo
giro.
-Se
vuoi restare... io posso andare da sola-, dissi.
-No, ci
tornerò domani con Ale! Adesso tocca a lei!-,
esclamò.
E così,
dopo due giorni di ansiosa attesa, il fatidico giorno arrivò.
Luca
sarebbe passato a prendermi verso le 9.30.
Sotto
suggerimento dei miei genitori, che erano all’oscuro del mio
appuntamento, mi
ero comprata la tessera per i mezzi pubblici.
Anche
se detestavo prenderli.
In
America si poteva prendere la patente già a sedici anni.
Perché
in Italia no?
Avevo
una patente sprecata!
Quando
Luca arrivò, io mi feci trovare già sotto casa,
sperando che mia madre, in
preda ai suoi soliti sospetti, non si fosse affacciata al balcone per
controllare che uscissi veramente con Alessandra e Valeria. Per mia
fortuna,
non lo fece!
Era una
splendida giornata! Il sole batteva forte, ed il freddo dei giorni
precedenti
era più sopportabile.
-Partiremo
dalla biblioteca, va bene?-, mi chiese Luca.
-Va
bene!-, risposi entusiasta.
Per due
motivi.
Primo: ero
veramente molto felice di essere con lui.
Secondo:
la biblioteca era frequentata da gente colta ed educata! Ergo: non
avrei fatto
brutti incontri! Come con ragazzi maleducati, tipo un certo Stefano
Esposito...
Figuriamoci
se quello andava in biblioteca.
Sorrisi
al solo pensiero. Che idea assurda!
Stefano
Esposito... in una biblioteca? Solo sotto tortura...
**Spazio
Autrice**
Ecco a
voi un nuovo capitolo^^
Spero
vi sia piaciuto!
Vedrò
di aggiornare presto la seconda parte, xD
Adesso,
i ringraziamenti a chi lascia un commento ogni volta!
Saku_Cele:
Si, la
mamma di Julie fa sempre ridere, xD Spero che il nuovo
capitolo ti sia piaciuto! Grazie!
Kiss
kiss
Sabrina91:
Amoreeeeee,
grazie mille! Ma
come farei senza di te?? xD
Ti
amoooooooooooooo
La_Presuntuosa_94:
Sono
veramente
felicissima che la storia ti piaccia *-*
xD mi
sa che hai già intuito quello che accadrà, xDxD
Merci,
merci
Kiss
kiss
Vorrei
anche ringraziare Fatina
Viola per aver commentato il terzo
capitolo.
Spero
che continui a piacerti la mia storia!
Bene,
adesso ho finito^^
Alla
prossima!
Kiss
kiss
**Miki**