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Autore: Miki93    28/07/2009    2 recensioni
-Sei la ragazza più decisa che io conosca, lo sai?-, sorrise, per la prima volta quella sera, -E vorrei tanto poter tornare indietro e correre ai ripari-, sussurrò, delicatamente. << La sua mano mi sfiorò la guancia. Quel gesto così semplice mi fece sobbalzare. Da dove proveniva tutta quella gentilezza? Perchè proprio in quel momento in cui ero così fragile? Mi fece desiderare di stringerlo a me. Quella dolcezza mi sorprese >>. -Vorrei dirti che ti amo... ma sarebbe un tradimento verso il mio ragazzo-, sussurrai, le lacrime che mi rigavano il volto. -Lo so-, disse e mi abbracciò, -lo so. Tu lo ami-, disse. -Si-, risposi in un sussurro. Ed ero sincera.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appuntamento... con sorpresa!

(Parte Prima)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle due settimane successive, Stefano continuò con le sue frecciatine.

Non capivo cosa ci trovasse di così divertente a prendermi in giro.

E non riuscivo a capire dove trovasse la fantasia di pronunciare certe cose.

Alcune molto imbarazzanti, altre a dir poco scioccanti.

E tutti ridevano. A volte, con mio sommo dispiacere, anche gli unici amici che ero riuscita a farmi: Alessandra, Valeria e Luca.

Già, Luca! Lui si che era un ragazzo d’oro!

Non mi prendeva mai in giro, né si comportava sgarbatamente con me! Era sempre gentile e disponibile nei miei confronti.

A volte, mi veniva l’assurda idea di paragonare il carattere di Stefano con quello di Luca! E ne era uscito che unendoli fra loro, risultava il carattere di Matt.

Certo, Matt non mi avrebbe mai presa in giro come lo faceva Stefano.

Ma quando voleva sapeva essere davvero fastidioso.

Fatto sta, che Stefano Esposito era diventato il mio peggior nemico... e con lui, tutto il resto del suo fan club, che comprendeva almeno ¾ dei ragazzi e delle ragazze della scuola!

E io che volevo far colpo ed essere accettata!

Certo, una proposta per avere il rispetto che mi meritavo era arrivata, ma io l’avevo rifiutata categoricamente.

Non mi abbassavo alle pretese di Stefano. Era stato proprio lui a farmi la proposta.

-Puoi entrare nel mio fan club! Solo così, otterrai il rispetto che tanto brami-, mi aveva detto, con quella voce maledettamente suadente e quegli occhi furbeschi.

Ma io non cedevo così facilmente. Poco importava che fosse bello.

Lo odiavo! E non l’avrei mai venerato come facevano quelle stupide ochette delle sue fan!

-No, grazie! E ora togliti di mezzo-, avevo risposto acida.

Una piccola vocina dentro di me mi urlava di ripensarci.

Era Stefano Esposito, diamine! Il ragazzo più bello della scuola!

Ed ero la prima ragazza a cui chiedeva di entrare nel suo fan club, di cui non gli importava nemmeno un tubo!

Ma ero troppo ostinata ed arrabbiata per il modo in cui mi trattava, per ripensarci.

In fondo, meglio pochi amici ma buoni!

Ed io stavo benissimo così... almeno fino a quando...

-Ehi, sei impegnata domenica?-, mi chiese Luca, accompagnandomi fino alla fermata dell’autobus.

Inarcai un sopracciglio. I miei sospetti erano dunque fondati.

Già il fatto che Alessandra e Valeria avessero voluto lasciarci da soli non mi convinceva... e adesso sapevo il perché!

-Domenica? Penso di si... perché?-, gli chiesi.

La mia mente era divisa in due.

La prima parte, sperava che mi stesse solo chiedendo di studiare assieme, per il compito di Greco che si sarebbe tenuto il mercoledì successivo.

La seconda parte, invece, desiderava ardentemente che Luca mi chiedesse di uscire con lui. Anche solo per un cinema!

-Ecco, be’, volevo chiederti di uscire con me! Avrei intenzione di farti visitare la città! É bellissima! E poi...-, si interruppe, abbassando lo sguardo.

E poi?

-E poi-, riprese come niente, -volevo sapere se ti andava di andare in biblioteca! Ci sono molti testi antichi... è da molto che non ci vado! Così, sarà un’occasione in più per...-, okay, stava straparlando!

Decisi di aiutarlo, divertita dalla sua timidezza.

-Si, accetto molto volentieri-, risposi, fermamente convinta delle mie parole.

Gli si illuminarono gli occhi.

-Perfetto! Cioè... bene! Bene, si... ehm, allora io vado! Ci vediamo... domani! Così, ci mettiamo d’accordo sull’orario e tutto il resto...-, balbettò imbarazzato.

Sorrisi.

-Ma certo, Luca! A domani-.

-Ciao-, mi salutò, dandomi un bacetto sulla guancia.

 

 

 

-Lo sapevo che avresti accettato!-, esultò felice Valeria, sull’autobus.

Lei ed Alessandra erano salite alla fermata successiva, lanciandomi occhiate maliziose e accomodandosi ai due posti in fondo che avevo tenuto per loro.

-Calmati! Mi ha solo chiesto di uscire! Niente di che!-, risposi, scettica.

-Dai, è chiaro come il sole che gli piaci! E che a te piace lui!-, mi punzecchiò Valeria.

-Non sei d’accordo con me, Ale?-, chiese poi ad Alessandra, che non aveva detto una sola parola da quando era salita sull’autobus.

Teneva lo sguardo basso, voltato verso il finestrino.

-Si... sono perfettamente d’accordo-, disse, la voce seria e lo sguardo distante.

-Che cosa c’è?-, le chiesi preoccupata.

Mi voltai verso Valeria, che invece non fece una piega davanti al comportamento di Alessandra, come se ci fosse abituata.

Alessandra si voltò e mi sorrise.

-Niente... ma non mi piace quando piove! Mi mette tristezza-, mi rispose, facendomi segno di osservare fuori dal finestrino.

-Già, sta piovendo! Ha cominciato poco prima che arrivasse l’autobus. Ma sei sicura che sia solo per questo?-, continuai, poco convinta dalle sue parole.

Non rispose.

-Sta tranquilla-, intervenne Valeria, ed io mi voltai verso di lei.

Teneva gli occhi chiusi e le mani giunte dietro la nuca.

Sorrideva sorniona, già in preda alle sue fantasie su cosa avrei dovuto indossare all’appuntamento, su come mi sarei dovuta pettinare, di cosa avrei dovuto parlare...

-Fa sempre così quando il tempo peggiora! É meteoropatica, o come diavolo si dice...-, disse in un sussurro.

-Ah, davvero?-, mi voltai, improvvisamente sollevata.

Avevo quasi temuto che fosse arrabbiata per via del mio appuntamento con Luca!

Come sempre, il mio egocentrismo stava avendo la meglio!

Non ero la prima per nessuno! Dovevo ricordarmene più spesso!

-Si... odio la pioggia, le nuvole... non posso uscire... me ne resto rintanata a casa tutto il giorno...-, sospirò sconsolata, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

-Perciò, credo che l’inverno non ti piaccia per niente!-, dissi.

Non rispose nemmeno stavolta!

Credo che trovasse inutile esprimersi su cose così evidenti.

Decisi di starmene zitta! Mi sentivo a disagio certe volte.

Alessandra era molto più matura di come volesse far credere, e Valeria non era da meno, nascondendosi dietro la maschera di una bambina.

Matt.

Il suo ricordo mi invase la mente e dovetti trattenere le lacrime fino a quando non tornai a casa.

Mi sentivo una traditrice.

Come potevo sentirmi felice lì... mentre Matt non era con me?

L’unica cosa che desideravo era di poter tornare da lui... volevo che tutto tornasse come una volta... prima di quel maledetto bacio d’addio!

Quel bacio, così dolce ma triste, aveva rovinato tutto!

La tensione tra noi era aumentata a dismisura.

Non avevo più trovato il coraggio di telefonargli. Sarei sicuramente scoppiata a piangere, mentre lui si sarebbe arrabbiato con me, per via della mia reazione.

Lo faceva sempre, quando eravamo a New York.

Io piangevo e lui, prima si arrabbiava e poi mi consolava... infilandoci sempre qualche critica in mezzo.

Anche lui era molto maturo.

Solo io non lo ero. Anche se tutti mi dicevano il contrario, io sapevo benissimo che invece non era vero.

Era la mia maschera, quella che mostravo a tutti gli altri... tutti fuorché Matt.

Il telefonò squillò.

In casa non c’era nessuno, perciò mi tocco rispondere, rimandando il mio sfogo.

-Pronto?-.

-Ehi, Jul! Fortuna che sei in casa-, esclamò una voce familiare dall’altra parte del telefono.

-Matt-, esclamai sorpresa, -ma... perché... che ore sono lì, adesso?-, chiesi, in preda alla confusione.

-Sono le 8.30-, rispose.

-E non sei a scuola?-, chiesi, pur sapendo che certe domande non erano rilevanti.

-No, oggi non dovevo andare. Che c’è, non sei contenta di sentirmi?-.

-No, ma come ti salta in mente! Mi hai fatto una sorpresa bellissima!-. Ed era vero.

-Per fortuna! É che non ti sei fatta più sentire... perciò ne ho approfittato per chiamarti... adesso... sono le 14.30, lì, vero? Speravo che fossi già tornata a casa! Avevo tanta voglia di sentirti-.

Sentii i miei occhi inumidirsi. Cercai di non piangere, ma lo sforzo non servì a molto.

-Jul? Jul, che hai? Perché piangi?-, mi chiese, preoccupato.

Aveva frainteso le mie lacrime.

-Niente-, risposi, -è solo che sono felice di sentirti-.

Lo sentii sospirare.

-Sei sempre la solita! Mi ero preso un bello spavento! Scema! Mi fai sempre preoccupare! Ma non cresci mai?-, me lo immaginai mentre scuoteva la testa e si innervosiva.

Sorrisi.

-Perdonami! Non cambio mai-, dissi.

 

 

 

La telefonata con Matt durò ore ed ore.

Era talmente bello poter parlare con lui. Mi mancava ancora tantissimo, nonostante mi stessi abituando a sopravvivere senza di lui.

E riecco il telefono che squillava.

-Pronto, chi parla?-.

-Julie, ciao! Sono Vale!-.

-Valeria! Dimmi-.

-Senti, sei libera?-.

-Adesso?-.

-Si, adesso! Ho voglia di fare shopping, ma Ale non è disponibile! Quando piove non si azzarda a mettere il naso fuori di casa! E, comunque, dovrai pur comprarti qualcosa da mettere all’appuntamento, no?-.

Sospirai. Lo sapevo che aveva un doppio fine.

-Verrò con te... ma non cominciare a correre da un negozio all’altro! Non è che mi debba vestire da Regina! É un’uscita come un’altra-, dissi.

-Ma dai, smettila! É il vostro primo appuntamento! Devi essere impeccabile! Ti aspetto sotto casa mia fra mezz’ora! Sbrigati-, esclamò.

-Fra mezz’ora? Vale... ma... Vale? Valeria?-, niente, aveva già chiuso la conversazione.

Sospirai di nuovo e mi preparai per uscire.

Presi l’ombrello e feci una corsa per raggiungere casa di Valeria.

-Sei arrivata! Bene, possiamo andare!-, esclamò tutta raggiante, umore che si addiceva poco a quella giornata così tetra.

-Dove?-, chiesi, un po’ intimorita.

-Hanno appena inaugurato un nuovo centro commerciale! É meraviglioso! Ci sono tantissimi negozi! Passeremo delle ore lì dentro!-, esclamò.

Abbassai lo sguardo e mi maledii per averle detto di si.

Cioè, io adoravo lo shopping. Ma adoravo un pomeriggio normale di shopping.

Valeria, invece, sembrava unire tre pomeriggi insieme!

Era come una trottola impazzita, incapace di resistere di fronte a qualunque capo d’abbigliamento.

-Questo è carino... però non mi convince... si, carino, ma non ti sembra troppo verde? Ma guarda che carina questa maglietta... peccato che sarebbe nascosta dal giacchetto!-, aveva ripetuto tutto il pomeriggio.

Aveva una critica per ogni capo che mi provavo.

Erano già le sette passate. Avevo lasciato un biglietto a casa, avvertendo i miei genitori che ero andata a fare shopping con Valeria.

-Vale, io devo tornare a casa! Quello che ho comprato mi basta!-, dissi, alzando in aria le varie buste.

Avevo comprato una maglietta viola e dei jeans neri, una nuova trousse e degli orecchini a forma di stella, secondo suggerimento di Valeria.

Dopotutto, lei conosceva i gusti di Luca molto meglio di me.

-Va bene!-, disse un po’ sconsolata. Sicuramente, da come guardava il negozietto vicino all’entrata, aveva intenzione di continuare il suo giro.

-Se vuoi restare... io posso andare da sola-, dissi.

-No, ci tornerò domani con Ale! Adesso tocca a lei!-, esclamò.

 

 

 

E così, dopo due giorni di ansiosa attesa, il fatidico giorno arrivò.

Luca sarebbe passato a prendermi verso le 9.30.

Sotto suggerimento dei miei genitori, che erano all’oscuro del mio appuntamento, mi ero comprata la tessera per i mezzi pubblici.

Anche se detestavo prenderli.

In America si poteva prendere la patente già a sedici anni.

Perché in Italia no?

Avevo una patente sprecata!

Quando Luca arrivò, io mi feci trovare già sotto casa, sperando che mia madre, in preda ai suoi soliti sospetti, non si fosse affacciata al balcone per controllare che uscissi veramente con Alessandra e Valeria. Per mia fortuna, non lo fece!

Era una splendida giornata! Il sole batteva forte, ed il freddo dei giorni precedenti era più sopportabile.

-Partiremo dalla biblioteca, va bene?-, mi chiese Luca.

-Va bene!-, risposi entusiasta.

Per due motivi.

Primo: ero veramente molto felice di essere con lui.

Secondo: la biblioteca era frequentata da gente colta ed educata! Ergo: non avrei fatto brutti incontri! Come con ragazzi maleducati, tipo un certo Stefano Esposito...

Figuriamoci se quello andava in biblioteca.

Sorrisi al solo pensiero. Che idea assurda!

Stefano Esposito... in una biblioteca? Solo sotto tortura...

 

 

 

 

 

**Spazio Autrice**

 

Ecco a voi un nuovo capitolo^^

Spero vi sia piaciuto!

Vedrò di aggiornare presto la seconda parte, xD

Adesso, i ringraziamenti a chi lascia un commento ogni volta!

 

Saku_Cele: Si, la mamma di Julie fa sempre ridere, xD Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto! Grazie!

Kiss kiss

 

Sabrina91: Amoreeeeee, grazie mille! Ma come farei senza di te?? xD

Ti amoooooooooooooo

 

La_Presuntuosa_94: Sono veramente felicissima che la storia ti piaccia *-*

xD mi sa che hai già intuito quello che accadrà, xDxD

Merci, merci

Kiss kiss

 

Vorrei anche ringraziare Fatina Viola per aver commentato il terzo capitolo.

Spero che continui a piacerti la mia storia!

 

Bene, adesso ho finito^^

Alla prossima!

 

Kiss kiss

**Miki**

  
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