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Autore: Nymeria87    21/08/2019    2 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Perdonate l'attesaaaaaaaaaaaaaaaa 




Jon non si era più rivolto a lei;
raggiunti gli altri vicino al fuoco intenti a cucinare la cacciagione, aveva consumato il suo pasto parlando fitto con Davos e anche una volta rimontato in sella al suo scuro cavallo, l’aveva lasciata indietro tanto che, superati gli ultimi grandi alberi di Foresta del Lupo, Sansa non riuscì più a resistere e raggiunse Jon posizionandosi alla sua destra:

“Clay Cerwyn” iniziò, “se non mi sbaglio ora è lui il Lord di casa Cerwyn; è un po’ più grande di me se non ricordo male”.
Jon si irrigidì a quelle parole ma lasciò che la sorella continuasse,
“pensavo di introdurre io il motivo della nostra visita se sei d’accordo” cercò di coinvolgerlo lei con le parole.

Jon continuava a guardare di fronte a se con occhi socchiusi mantenendo l’atteggiamento distaccato che assumeva di consueto quando in passato si investiva del ruolo severo di Lord Comandante, Sansa se ne accorse e attese reprimendo l’insofferenza e il nervosismo che tale contegno le destava; in risposta al suo silenzio portò il proprio sguardo verso l’orizzonte, laddove volgeva quello di Jon, come ad imitarne le movenze in segno di sfida.

[è un po’ più grande di me se non ricordo male]

quel fastidio…
“Non andremo da Lord Cerwyn” disse sottolineando acido le ultime parole.
“Non mi sembra che altri abbiano risposto, e casa Cerwyn è la più vicina a dove sarà posizionato il campo base…”iniziò Sansa combattiva.
“Dobbiamo sbrigarci, hai visto anche tu che le nevi si fanno più frequenti ogni giorno. Andremo come deciso al punto di raccolta!” continuò Jon impassibile, senza guardarla.

Perchè mi parli come se fossi una bambina impaziente?
“Non vedo dove sia il problema, andrò io accompagnata da una scorta, Clay è sempre stato rispettoso”

Clay??

“…e cordiale quando veniva a Grande Inverno con suo padre e i Cerwyn sono una delle casate più fedeli alla nostra famiglia, inoltre dista solo una mezza giornata a cavallo da dove siamo diretti!"
“Non penserai davvero che ti lascerei cavalcare da sola verso Castello Cerwyn?” Jon portò il suo cavallo a sbarrarle la strada ritrovandosi faccia a faccia con la sorella; gli occhi alimentati da fiamme incandescenti.

Puro furore.

“avrei una scorta Jon” disse lei calma, reprimendo dentro di se la soddisfazione della conquista dello sguardo di Jon.
“No che non l’avresti, non una scorta a cui ti affiderei!” implacabile lui.
“Spettro potrebbe venire con me!” accondiscendente lei.
“Spettro in questo caso non sarebbe abbastanza” decretò Jon guardandosi attorno.

non ci sarei io, non avresti me, saresti troppo lontana e io sarei perennemente distratto dalla preoccupazione!
Silenzio.
Una piccola presa di coraggio: “allora vieni con me! dai direttive a Davos per il campo base e noi galopperemo verso sud, insieme, alla volta di Castello Cerwyn” un angolo di entusiasmo e speranza fece capolino dal mezzo sorriso di Sansa, da quelle parole dipinte di rosa appena pronunciate in un soffio e da quegli occhi vivi che sembravano racchiudere centinaia di stelle.

Profumo di gelsomini notturni e limoni…
Solo noi, verso sud: rischierei di portarti ancora più a sud di Cerwyn, di rapirti a dispetto del tuo orgoglio Stark e di fuggire al sicuro da tutti questi demoni…

“Andremo diretti al punto di raccolta!” scandì Jon in un ringhio guardandola, rinsavito e cercando di sotterrare quei pensieri sotto il rumore degli zoccoli del suo cavallo riprendendo la marcia.
“Pensi che non sia in grado di convincere Clay?” chiese Sansa con sfida non accennando un passo.

Un brivido corse lungo la schiena di Jon,

Ancora quel nome,
cosa voleva dire Sansa con quelle parole?
Perchè temeva di leggere un significato più ambiguo tra di esse?
Possibile che Sansa fosse disposta a scendere a patti con Lord Clay per un aiuto militare, e fino a che punto si sarebbe spinta?
Tornò sui suoi passi lentamente a dorso del suo destriero fino a trovarsi di fronte alla sorella.
Una furia iniziò a salirgli dallo stomaco temendo l’impensabile, ma con l’intento di mantenersi distaccato e non alimentare ulteriormente la direzione che quel dialogo lo voleva portare ad affrontare scelse di ferirla per favorire l’atteggiamento freddo di lei:
“Non mi è sembrato che il tuo intervento a Deepwood Motte abbia ridestato le sorti del nostro incontro con Lord Glover” ribatté Jon assumendo un tono un po’ più crudele di quanto volesse in realtà e lasciando Sansa esterrefatta, offesa e con occhi fiammeggianti che inasprirono il suo sguardo anche se solo per un istante; accusò il colpo con innato contegno, si raddrizzò sulla sella alzando il mento e volgendo gli occhi pervinca verso un punto imprecisato dritto di fronte a lei non pronunciando neanche un sussurro.

Riprese silenziosa la marcia scoccando a Jon uno sguardo amaro che gli fece male più delle sibilanti frecce di Ygritte, quel giorno che ormai faceva parte di un tempo lontano. 

 

———

 

Arrivarono al campo base scortati da un cielo coperto da una fitta coltre di nubi, i fuochi rilucevano vicino alle tende dei soldati con l’intento di scaldare il corpo e la mente mentre i 3 cavalli si facevano strada lungo il terreno battuto; c’era chi si inchinava al loro passaggio e chi indugiavano con lo sguardo sulla figura di Sansa, troppo a lungo per i gusti di Jon. Tra le tende dell’accampamento spiccava un emblema non annunciato: casa Mazin aveva mandato dei rinforzi e Davos si apprestò subito verso il loro comandante per aggiornarsi sul loro numero effettivo.

“Stannis era qui prima di attaccare Grande Inverno!” li raggiunse poi il cavaliere delle cipolle,
“ed è una buona cosa?” chiese ironicamente Sansa.
Jon si voltò incredulo a soppesare la sorella,

era insolenza quella?
come doveva gestire quelle continue divergenze di opinioni? Di certo quello che le ho detto deve aver contribuito a tale atteggiamento…

“Era il miglior Comandante del continente Occidentale…” continuò Davos interrompendo il fluire dei pensieri di Jon e non accorgendosi del tono irriverente della giovane Lady, iniziò infatti ad illustrare alla ragazza il motivo che faceva di quel campo un’ottima scelta strategica, “…la neve è stato un nemico per Stannis almeno quanto i Bolton” concluse Davos prima di scendere dal suo destriero assieme a Jon e Sansa, mentre gli scudieri attendevano di prendere le redini dei loro cavalli.
“Dobbiamo muoverci adesso, finché possiamo!” asserì Jon.
Davos scrutò la tendopoli muovendo i primi passi sul terreno e si accostò a Jon continuando a camminare:
“circa 2000 Bruti, 200 Hornwood, 143 Mazin…”
“e 62 Mormont” concluse distaccata Sansa mentre si massaggiava le mani incurante delle occhiate sconcertate di suo fratello e del suo cipiglio innervosito,
“non è certo quello in cui avevamo sperato …ma abbiamo ancora una possibilità di farcela” tentò positivo Davos guardandosi attorno, “se saremo cauti e scaltri!”.

Un vociare si innalzò alle loro spalle,
“Ma che diavolo…” Davos si destò dai suoi pensieri accorgendosi che le voci si stavano tramutando in atteggiamenti rissosi tra due casate diverse; resosi prontamente conto della situazione si staccò da Jon raggiungendo a lunghe falcate il piccolo gruppo che si era radunato attorno ai due uomini che avevano iniziato la lite.

Sansa si voltò avanti dopo aver seguito con lo sguardo quello che stava accadendo, continuava a rigirarsi le mani nelle mani, così come faceva di solito per calmare se stessa, “e così è lui il tuo Primo Consigliere adesso? Per averci procurato 62 uomini da una bambina di 10 anni?” iniziò lei non celando per niente il suo disappunto sulla questione mantenendo comunque un atteggiamento algido e distaccato.
“Ser Davos è l’unica ragione per cui io mi trovo ancora qui a parlare con te, ha servito Stannis per anni…” replicò Jon accigliato e infastidito.
“Stannis, lo stesso che ha perso la battaglia delle Acque Nere, lo stesso che ha assassinato suo fratello e che ora si ritrova senza testa?” gli ricordò imperterrita lei, “Non è abbastanza! Abbiamo bisogno di più uomini!” scandì frustrata fermando la sua avanzata per richiamare Jon a rivolgersi a lei, a darle quell’attenzione di cui sentiva inesorabilmente la necessità.
Jon allora si fermò voltandosi verso di lei, “non c’è più tempo!” asserì sfinito guardandola finalmente negli occhi.
“Se andassimo a Castello Cerwyn, sono certa che Lord Cerwyn…”
“Combatteremo con gli uomini che abbiamo” la interruppe Jon che con tre rapide falcate ora si trovava ad un palmo di naso dal viso di lei.

Cinque secondi, massimo sette, in cui i loro sguardi studiarono l’uno il viso dell’altra, perdendosi totalmente nei loro stessi respiri.
Un attimo dopo, l’attenzione di Jon venne destata della bolgia che si stava elevando alle spalle della sorella, tornò un istante a guardarla per assicurarsi di aver chiuso la questione e si specchiò in quegli occhi da cui non avrebbe voluto allontanarsi per poi muovere i suoi passi lontano da lei, verso la zuffa che Davos non era riuscito a placare.
Sansa si voltò seguendo la sua figura con il respiro affannato e le guance colorite di rosa.

Cosa celava quello sguardo, e come posso limitarmi a non fare niente quando ci stai conducendo a morte certa Jon? Dovrei stare buona e ubbidiente in una tenda ad aspettare l’inevitabile?

Percorse con gli occhi la tendopoli in cerca di una soluzione quando il suo sguardo si soffermo sulla piccola figura di Lady Mormont e sul suo carro che trasportava dei magnifici esemplari di corvi da missiva: l’idea che aveva tentato di soffocare qualche giorno prima ora era più viva che mai.

eccola la mia scelta!

 

———

 

L’oscurità del crepuscolo sembrava consigliarle le esatte parole da scrivere sulla pergamena; la luce fioca della candela le scaldava il viso mentre si apprestava a fondere la ceralacca e ad apporre il sigillo Stark affianco al suo nome. Fece asciugare l’inchiostro rileggendo la bella grafia che riportava il suo messaggio all’ultima persona che avrebbe rivoluto nella sua vita, accanto a lei e accanto a Jon, ma era questione di sopravvivenza e Sansa avrebbe fatto di tutto per riprendersi Grande Inverno e salvare le loro stesse vite!

 
   
 
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