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Autore: Loka 98    22/08/2019    3 recensioni
Questa è una raccolta di momenti mancanti e di One-shots della serie "Good Omens", dal mio punto di vista.
Capitolo 1: L'ultima profezia di Agnes Nutter
Capitolo 2: La debolezza di Crowley
Dal testo del capitolo 2:
"Dici davvero? Posso stare veramente da te?"
"Si...certo. Non corro troppo vero?" Quel riferimento a quando negli anni precedenti gli aveva procurato quel thermos di acqua santa lo fece ridacchiare.
"Tu correrai sempre un po' troppo per me…" aveva iniziato l'angelo, mettendo a disagio il demone, che aveva iniziato a guardare altrove.
"Ma posso sempre allenarmi, chissà, forse un giorno ti raggiungerò"
"Tu non hai bisogno di corrermi dietro. Posso fermarmi io"
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1: l’ultima profezia di Agnes Nutter

 

Era stata veramente un’ottima idea fidarsi di Agnes Nutter e della sua ultima profezia, che riguardava proprio un angelo e un demone.

Avevano studiato a lungo quel pezzetto di carta, se lo erano passato e rigirato tra le mani, tra una bottiglia di vino e l’altra.

Crowley canticchiava distrattamente seduto a testa in giù su una delle poltrone di Azraphel, dondolando i piedi e schioccando le dita.

 

“Guarda qui…” aveva detto con voce biascicante di chi è ubriaco da ore in compagnia del suo migliore amico “Le mie scarpe sono così lontane...” aveva allungato il braccio per toccarsi un piede, ma la gamba tesa non glielo permise. “Pensi che sia possibile allungarsi quando si è a testa in giù?”

L’angelo, seduto in maniera non convenzionale e non consona al suo personaggio, lo aveva guardato strizzando gli occhi e aprendo leggermente la bocca.

“Oh non lo so, non ci ho mai- mai provato...” singhiozzò.

Il demone perse gli occhiali, da quella posizione caddero a terra mentre cercava ancora di toccarsi i piedi.

“Provaci anche tu, così lo scopriamo”

 

Azraphel perdeva un po’ della sua rigidezza quando si ubriacava con Crowley, poteva mostrarsi per quello che era senza preoccuparsi di essere giudicato. Con Crowley poteva condividere tutto, specialmente i momenti da ubriaco, erano i migliori. Tutte le castronerie che uscivano dalle loro bocche scrivevano tanti ricordi che sarebbero appartenuti solo a loro, tante risate da fare male allo stomaco, ed entrambi avrebbero ripensato a quelle serate con un sorriso.

L’angelo non esitò ad obbedirgli, e con fare goffo e con la vista appannata, si mise nella stessa posizione, con la testa in giù e le gambe lungo lo schienale.

Da quella posizione entrambi si vedevano in volto come se fossero dritti, da una prospettiva tutta loro.

“Noti niente? Ti sei allungato?”

Non riuscì a capirlo, ma sapeva solo che nemmeno lui ora era in grado di toccarsi i piedi, e questo lo scaraventò in un mare di dubbi esistenziali.

Mentre ancora ci pensava sopra, il demone allungò un braccio verso di lui, come a volerlo toccare.

“Prova a toccarmi la mano così vediamo se si allungano anche le braccia”

L’altro non poté essere più d’accordo, era il modo migliore per appurare la loro ipotesi sull’allungamento del corpo.

Erano però troppo lontani, e un costante spazio di trenta centimetri li separava.

“Avanti angelo devi sforzarti, guarda me come mi sono allungato!”

Azraphel si sforzò, cominciando a scivolare con la schiena per poter toccare le dita del proprio amico.

“Ci sto provando! Forse con gli angeli non funziona!”

Entrambi si sforzarono talmente tanto da ribaltarsi e cadere a terra con un tonfo. Dopo che ebbero capito cosa fosse successo, realizzarono però che erano riusciti a toccarsi le mani. Erano infatti uno di fianco all’altro, con le mani che si stringevano. Guardarono le lor dita intrecciate e poi si guardarono in volto.

Fu Crowley che iniziò a ridere, e Azraphel lo seguì subito dopo, per poi continuare insieme fino alle lacrime.

 

“Ok, ok...ora basta, dovremo concentrarci sul-” ma non fece in tempo a finire la frase che un sonoro rutto uscì dallo stomaco dell’angelo.

Crowley lo guardò con i suoi occhi gialli, e dopo qualche secondo di silenzio, ripresero a ridere.

“Dobbiamo-” disse l’angelo tra le lacrime “dobbiamo tornare sobri, non riesco a ubriacare quando sono ragionato”

Passò qualche secondo prima che entrambi capirono il senso dell’affermazione, e Crowley ricominciò a ridere a perdifiato.

Azraphel amava ridere,e sopratutto farlo ridere. Era una grande soddisfazione personale, ciò gli dimostrava che Crowley amava la sua compagnia tanto quanto l’angelo amasse la sua.

In tutto questo, si tenevano ancora per mano.

Quando dopo un tempo interminabile avevano entrambi finito di ridere, cominciarono a riprendere fiato.

“Ok...ok ora sono stremato” aveva detto il demone. “Tu comunque sei un demone sotto mentite spoglie” disse aiutando il compagno ad alzarsi da terra.

“In..che senso?” per poco non capitombolò nuovamente sul pavimento.

“Non puoi essere un angelo e avere quel senso dell’umorismo. Con chi ti sei scambiato?”

 

Illuminazione. L’angelo rimase fermo per qualche secondo, continuando a pensare a ciò che Crowley gli aveva appena detto.

 

“Scambiato...scambiato, scambiato….ma certo! Ho la soluzione Crowley!”

“Che cosa intendi?” disse mentre prendeva un’altra bottiglia in mano.

“La profezia, so cosa dobbiamo fare! Dobbiamo scambiarci!”

“Io ancora non capisco” si attaccò al collo di vetro con le labbra.

Era troppo evidente che l’alcol che avevano nel sangue non li aiutava di certo alla comprensione della grande idea che aveva avuto Azraphel.

“Torniamo spiegati, dopo te lo sobrio”

“Cosa?”

“Oh per tutti gli angeli, torniamo sobri e dopo te lo spiego!” aveva sbottato Azraphel spazientito, sicuro di svenire.

Una volta che le bottiglie tornarono ad essere piene, i due si sedettero sul divano, e Crowley gli passò il foglio su cui era citata la profezia.

“Perché presto sceglierete le vostre facce con salvezza, hai capito? I nostri capi avranno certamente intenzione di punirci, dobbiamo scambiarci i corpi! Così ognuno di noi resisterà alla punizione dell’altro!”

“Come fai a sapere che ci puniranno?”

“Gabriele non perderebbe mai un’occasione simile… e poi lo dice anche Agnes! Inoltre non posso farti rischiare. Non me lo perdonerei mai se ti facessero del male”

Il demone ci pensò per qualche secondo, e nonostante non lo avrebbe mai e poi mai ammesso, teneva troppo ad Azraphel e non poteva astenersi dal suo compito, che consisteva nel salvargli le chiappe almeno una volta al secolo.

 

“Si...hai ragione, anzi è già molto strano che non siano venuti a prenderci prima” aveva detto strofinandosi le mani.

“Dobbiamo farlo subito, potrebbero venire a prenderci da un momento all’altro” puntualizzò l’angelo.

“Si certo”

 

Si posizionarono l’uno di fronte all’altro, e si tesero le mani.

“Sei pronto?” chiese il biondo.

“Si, e tu?” Crowley si sfilò gli occhiali.

“Diciamo che...sarà strano non essere più me. Inoltre ti dovrò dare qualche dritta per comportarti come fa un angelo”

“Ah, senti senti, e tu cosa farai laggiù all’inferno nel mio corpo? Non sai nemmeno dire una parolaccia”

“Crowley, io imparo molto in fretta...stupido!” gli disse fiero.

“Questo è il tuo meglio? Avrò tanto da fare questa notte” alzò gli occhi al cielo.

“Sta zitto e dammi la mano”

 

Chiusero entrambi gli occhi in segno di concentrazione, e si strinsero la mano. Entrambi avvertirono un solletico piacevole lungo tutto il corpo, e la loro anima viaggiò veloce attraverso il punto di congiunzione dei due corpi, ossia le loro mani.

Quando il lieve pizzicore si arrestò, entrambi aprirono gli occhi.

Rimasero un po’ spiazzati, fu come vedersi allo specchio, ma uno specchio che non segue i tuoi movimenti.

 

“Uao...” aveva pronunciato il demone, che invece era Azraphel. Si sentì così diverso, e fu così strano vedere il corpo che aveva davanti, il suo vero corpo, comandato da un’altra persona.

 

Azraphel, che in realtà era Crowley, si guardò le mani e poi si toccò il viso, trovando una pelle più morbida rispetto a quello che era abituato a sentire sotto le dita.

“Ha funzionato?”

“Penso di si...Crowley?” aveva detto l’angelo nel corpo del demone.

“Bene!” l’altro si alzò in piedi. “Ora guarda qui, è una vita che sogno di sentirlo dire da te, ma tu ti sei sempre rifiutato, ma adesso il tuo corpo è sotto il mio controllo!” aveva detto eccitato.

Azraphel si accigliò.

“Che...che cosa vuoi fare?”

Il demone nel corpo dell’angelo si sistemò la giacca.

“Ascolta qui...Gabriele, sei una testa di cazzo!” disse con voce tonante e profonda, con aria di sfida.

L’altro sussultò scandalizzato.

“No! Crowley smettila subito!”

“E anche tu Michele, un fottutissimo stronzo!” aggiunse puntando il dito contro il nulla.

“Basta Crowley! Potrebbero sentirti!”

“Cazzo! Merda! Vaffanculo a tutti!” Crowley ridacchiava, sentendo le parolacce che uscivano dalla sua mente, ma che venivano pronunciate con la voce dell’angelo.

“No basta! Smettila subito brutto...stupido!” si era alzato e tentava spingendo il demone con le braccia, di fermarlo.

“Bastardo, vai a farti fottere!” gli aveva risposto sorridendo di gusto.

“Ti prego, non sopporto sentirmi dire parolacce!”

“Oh che angioletto per bene, ci scandalizziamo? Che ne dici di questo?” aveva iniziato a muovere i fianchi in modo sfacciato e terribilmente equivocabile.

Azraphel si coprì la bocca, che era in realtà la bocca di Crowley e cominciò ad arrabbiarsi, sempre più in imbarazzo.

Per Crowley era ora di fare del suo meglio.

“Oh si, sono un angelo voglioso, e sono così disobbediente! Amo trasgredire agli ordini e fare il cattivo ragazzo!” Crowley lo trovava esilarante, avrebbe anche voluto avere uno specchio per godersi la vista di un angelo ribelle, anche se era interamente comandato da sé stesso.

“Crowley per la miseria! Smettila subito idiota!” cercava di dargli piccoli pugni, con l’intento di fermare quello spettacolo così volgare ma anche divertente. Ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli che quando aveva visto il suo corpo muovere il sedere ondeggiante, gli era venuto da ridere.

“Ah parliamo la stessa lingua finalmente! Dai avanti dimmi altro, fai il cattivo ragazzo, dimmi qualcosa di sporco!” disse con voce graffiante Crowley. Solo che a sentirlo dire con la voce di Azraphel faceva tutto un altro effetto, chiunque si sarebbe scandalizzato a sentire un distinto gentiluomo parlare in quel modo.

L'Angelo si sentì avvampare e si coprì il viso con le dita, nascondendo un mezzo sorriso

Crowley invece non mostrava il minimo pudore, aveva fatto tutto apposta per far imbarazzare e divertire l’amico.

“Ecco, questo non è come un angelo dovrebbe comportarsi” gli aveva detto Azraphel quando sembrava che lo spettacolo fosse finito.

“Se è per questo tu dovresti comportarti in maniera meno rigida e meno impacciata. Ma ci conosciamo da anni, credo che qualche consiglio basti per perfezionarci. Ti conosco troppo bene, so interpretare il tuo ruolo alla perfezione” disse Crowley pavoneggiandosi e sistemandosi il cappotto.“Mh. Veramente comodo, anche se non è il mio stile. Tu invece angelo? Sai comportanti da Crowley? Da perfetto e bellissimo demone?”

“Oh certo, devo solo trovare in giro la tua modestia, probabilmente ti è caduta a terra” gli rispose pungente.

“Bravo, così si fa. Ma dimmi, ti è piaciuto il mio balletto?”

“Ti prego, non vorrai mica una risposta!” aveva detto Azraphale dandogli le spalle.

“Se vuoi lo rifaccio”

“No!No! Non ci pensare nemmeno...” si era voltato mettendo avanti le mani. “Ma...lo ammetto, è stato divertente” Azraphel si lasciò andare ad una risata.

 

Per il resto della notte dovettero adattarsi al nuovo corpo, e pianificare. Consigliare, imparare bene come comportarsi e prepararsi ad essere portati via dalla propria fazione da un momento all'altro.

Nel giro di poche ore, sembrava che lo scambio non ci fosse mai stato.

 

 

 

Note dell’autrice:

 

Il resto già lo conoscete!

 

Ciao a tutti ^^

Grazie mille per aver letto la mia storia! Credo che questa diventerà una raccolta di one-shot e di pezzi di storia mancanti della serie tv, ma dal mio punto di vista. Chiedo scusa se è venuto corto come primo racconto, dopo la mia prima fan fiction “Lover Boy” dove supero le diecimila parole sono veramente stremata.

Se avete suggerimenti o vi piacerebbe leggere qualche particolare momento mancante, io sono aperta a tutti i consigli, e mi diverto molto a scrivere in questo fandom *.*

Vi auguro una buona serata, un abbraccio a tutti!

 

   
 
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