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Autore: Sherry_4869    22/08/2019    2 recensioni
Il dottor Agasa e i Giovani Detective si preparano per una giornata al mare., in cui vogliono tutti rilassarsi. Proprio ora che Ai sta iniziandoa sentirsi al sicuro dall'organizzazione, le sue sicurezze crollano inesorabilmente, ma Conan sarà pronto a difenderla. Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Hiroshi Agasa, Quasi tutti, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dh... DHAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” l’urlo fu fortissimo e irreprimibile, e il

corpo della ragazza crebbe. Riuscì a sfilarsi in tempo i vestiti, per evitare di distruggerli: stavolta non poteva

permetterselo, e li lanciò contro il muro, in mezzo all’erba, sperando che fossero abbastanza nascosti.

Incredibilmente riuscì a rimanere cosciente, e, allo stremo delle forze e col viso a terra, tentò inutilmente di

alzarsi, ma le braccia le cedettero subito.


 
‘Devo trovare qualcosa da indossare...’ Pensò la ragazza, completamente nuda e riversa sul pavimento.

Riuscì a girarsi e a mettersi supina, e si rese conto che accanto a lei c’era uno stendino con dei vestiti e degli asciugamani stesi.


 
‘Potrei indossarli.’ Pensò la ragazza, riuscendo a strappare dallo stendino un asciugamano azzurro

 abbastanza sottile e facile da legare, e lo indossò.


 
Si era appena rialzata, quando improvvisamente udì un sibilo, poi un altro, seguito da altri ancora, e un

dolore incredibile.


 
‘Gin...’  Pensò, sentendo bruciare tutto il corpo.


 
Immediatamente fu colpita da una pioggia di proiettili: due le colpirono la coscia di striscio, il

terzo l’altra, un altro la colpì ai fianchi, uno alla spalla sinistra, uno l’avambraccio destro e un altro la colpì

alla guancia.

“AAAAHHHH!!!” gridò dal dolore, crollando all’indietro.



...



Pochi metri più avanti c’era Gin, in piedi, con il braccio teso, la pistola fumante in mano, una sigaretta accesa

tra i denti e un sorriso malato disegnato in volto.

Davanti a lui giaceva la ragazza castana, piena di ferite e sangue, ferma, che respirava a scatti.

L’uomo le si avvicinò, e si chinò su di lei.

“Mia cara Sherry, finalmente ci rincontriamo! Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato così facile averti in

pugno... Magari la mia è fortuna... Fortuna, perché ogni volta che ci incontriamo non sei nel pieno delle tue

forze...” le disse Gin, avvicinandosi sempre più al volto della ragazza, costringendola a respirare il suo alito

pesante che sapeva di fumo, mentre quel sorriso a trentadue denti diventava sempre più marcato sul suo volto

criminale.

Improvvisamente, l’uomo risfoderò la pistola, e gliela puntò  alla fronte: “Prima di ucciderti, mia cara

Sherry, voglio sapere da te una cosa: perché tu non eri su quel maledetto autobus?”

La domanda, in qualche modo, tranquillizzò la ragazza, che gli sorrise vittoriosamente:

“S-Sai, G-Gin... Ci...Ci sono cose... Che... Non ci è dato sapere...” gli rispose la scienziata, consapevole

che queste parole avrebbero scatenato in lui una reazione violenta.

A un tratto sentì una sensazione di dolore al petto, che in pochi secondi divenne terribilmente acuto.


 
‘Ci siamo, sta per scadere l’effetto... Cosa aspetti, uccidimi! Muoviti, prima che io torni a essere una

bambina! Maledizione! Potrebbero arrivare a scoprire che anche Shinichi si è rimpicciolito!’ pensava tra se

la ragazza, quando arrivò la prima scarica di dolore, che la fece urlare, facendo insospettire Gin.


 
‘Tanto ormai non ha più senso... Non ha più senso provare dolore...’


 
Il sorriso sul volto dell’assassino che le puntava l’arma, si volatilizzò, ed egli prese di peso la ragazza e la

scaraventò contro la parete della casa: “Maledetta!” Gridò Gin a pieni polmoni.

Il colpo fu violentissimo, e Ai, o meglio, Sherry, colpì in pieno la parete con la schiena.

Sentì altro dolore, quando pensava di non poterne provare ancora così tanto, e sentì i polmoni svuotarsi

nell’impatto, mentre una seconda scarica di dolore le invadeva tutto il corpo, alla quale stavolta non ebbe la

forza di reagire.

L’ultima cosa che udì fu il suono delle sirene della polizia e vide le luci blu e rosse provenire dalla parte

anteriore della casa, e una voce familiare al megafono pronunciare queste parole: “Siete in trappola! Non

opponete resistenza! La donna bionda è stata neutralizzata. Ripeto, non opponete resistenza!

Fu allora che perse i sensi, e vide tutto davanti a sé diventare di nuovo nero.


...



“Maledizione!!” Esclamò Gin, imprecando, per poi correre via a recuperare Belmot e scappare subito dopo.

Più lontano, nascosto, vi era uno Shinichi adulto con indosso una maglietta e dei bermuda e in mano il

megafono progettato dal dottor Agasa, in bocca un nastro che riproduceva le sirene della polizia, e nell’altra

due piccole pile legate insieme coperte con della carta colorata blu e rossa, per simulare le luci lampeggianti.


 
‘Un vero colpo di fortuna aver trovato il materiale mancante in casa!’ Pensò il ragazzo, togliendosi il nastro

che teneva in bocca, e correndo verso il retro della casa di corsa.


 
‘Ai, arrivo!’


 
Il ragazzo arrivò, e in pochi secondi vide una donna dai capelli castano ramato, coperta solo da un

asciugamano indossato come fosse un pareo, ricoperta di ferite, ematomi e sangue, rimpicciolirsi pian piano,

fino a diventare una bambina. Era priva di conoscenza. Il ragazzo le tolse l’asciugamano, e coprì il corpo

nudo dell’amica sfilandosi la maglietta e facendogliela indossare. Dopodiché la prese in braccio e la portò in

casa. Durante il tragitto, la ragazza socchiuse gli occhi per qualche secondo, ma senza riuscire a muoversi.

Il dolore era costante ed era ovunque e le impediva qualsiasi movimento, tanto che rinunciò a lottare

per restare sveglia.


 
‘Shinichi... Mi fido di te, non lasciarmi...’


 
Il ragazzo si accorse che la ragazza lo aveva guardato per qualche secondo e tentò di parlarle,

ma si rese conto subito che non avrebbe risposto. Una volta in casa la medicò e disinfettò,

e la lasciò distesa sul letto.


 
Passò un’ora intera...


...


 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Eccomi tornata con il decimo capitolo! Innanzitutto ne approfitto per comunicarvi che ho in progetto di pubblicare diciamo un ‘remake’ di una fic che scrissi ormai un anno fa, ma era scritta tutta di getto e senza HTML. Per chi volesse leggerla, ovviamente la trovate sul mio account, ma pensavo di ripubblicarla, correggendo gli errori, modificando lo stile e inserendo l’HTML. Grazie a chi la leggerà, e ora chiudo questa noiosa parentesi! Il capitolo è stato bello da scrivere e quello successivo è già ad un ottimo punto, ovviamente vi anticipo che, come scritto nelle info della storia, ci sarà un’altra coppia, ma ci vorrà pazienza, appariranno tra alcuni capitoli, per ora la storia si svolge attorno alla ConanxAi. Detto questo, spero abbiate apprezzato, vi chiedo di lasciarmi una recensione per farmi sapere che ne pensate, e A PRESTISSIMO!!! <3
   
 
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