Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: ZarxielZerg    23/08/2019    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“L’accordo è chiaro. I due Re, una guardia. Un solo Saggio, niente Leggendari, solo sei Pokémon per guardia e nessuno per i due Re.” Lesse Darken. “Scorte aggiuntive sono permesse ma dovranno tenersi fuori dalla Torre.”
Risetta annuì “Andrò io con Vincent.”
“Tu sei troppo indispensabile per il Re” Commentò Emi “Andrò io. Sono lo scudo, no?”
Ross scosse la testa “Al Re servirà un consigliere, non uno scudo.” Rispose Ross “Perciò, N o Darken.”
I due annuirono.
“Io andrò con Vincent.” Disse N “Darken aspetterà fuori con Emi, Risetta e Draconix. Se le cose vanno male, interverremo con forze sufficienti a spazzarli via completamente.”
Darken strinse i pugni, ma annuì. Era preparato all’evenienza, anche se non immaginava potesse verificarsi tanto presto.
“Non farò niente che causi danni ad innocenti.” Rispose Darken “Spero sia chiaro.”
“Nessuno si aspetta tu lo faccia.” Rispose Vincent, con sicurezza.
“In tal caso, meglio che avvisi Draconix.” Disse subito dopo “Deve sbrigarsi.”
Uscendo, pensò che era parecchio che non vedeva Lucinda. La ragazza era tornata a Sinnoh per occuparsi di “Cose da Leggendari”, ma avrebbe voluto poterla avere lì. Per parlare con qualcuno di cui fidarsi.
“Entei.” Disse.
“Sono qui.” Rispose il Leggendario.
“Le offerte sono ancora valide?” Chiese il ragazzo.
“Sempre.” Replicò il Pokémon Fuoco.
Darken annuì “Dormirò poco stanotte, ma ho l’impressione sia necessario.” Il Pokémon gli comparve di fianco brillando leggermente di rosso nel buio della notte.
“Buona fortuna.” Disse Dialga.
“Grazie, ne avrò bisogno.” Rispose Darken, con un mezzo sorriso “Era da tempo che non mi preparavo a una notte e una mattina tanto stressanti.”
E così dicendo, Entei prese a correre, mentre il ragazzo componeva il primo numero sul telefono.

“Andrò io.” Disse Parsifaal “Servirà uno scudo.”
“No.” Rispose Giuls “Tu, Lancelot, Ibis e Dragozard mi aspetterete fuori. Galahad, tu verrai con me. Magari conosci anche questo Vincent.”
“Di certo conosco Ross.” Rispose il ragazzo sorridendo.
Giuls annuì “Giano, verrai tu con me.”
I tre Saggi annuirono, e Giuls fece cenno ai presenti di ritirarsi. Solo Parsifaal rimase, per farle la guardia, mentre il resto dei Saggi e dei cavalieri si allontanavano.
Quando fu sicuro che la regina si fosse allontanata, Moreno osservò i Saggi e i Cavalieri. “Siamo d’accordo sul piano di domani, dico bene?”
“Se l’altro Re non si arrende, lo catturiamo sul posto, e lo facciamo sparire.” Rispose Galahad “Chiarissimo. In fondo, loro hanno un Leggendario, ma con Dragozard e la Regina noi siamo in netto vantaggio.”

La mattina dopo, Risetta, Emi e Draconix osservavano preoccupati Darken, che si massaggiava le tempie.
“Sei sicuro di stare bene?” Chiese Draconix.
“Sandslash è un Pokémon di tipo Terra, ma la cui forma Alola possiede i tipi Ghiaccio ed Acciaio, le cui abilità sono…” Stava borbottando il ragazzo. Si riscosse quando Draconix gli diede un colpetto. “Eh, cosa? Scusa, ho avuto una brutta notte.”
“Sicuro di stare bene?” Chiese Draconix.
“L’ho detto, ho solo avuto una brutta notte. Ma se le cose vanno male ne saremo tutti contenti.” Replicò quello, mandando giù un’intera tazza di caffè.
I quattro erano seduti a un tavolino di un bar, vicino alla porta principale della Torre Nera. Se le cose fossero andate male, si sarebbero potuti precipitare dentro. Sapeva che Enrico Vinci era seduto a un altro tavolo con diversi membri del Team Plasma e dei White Rocket, e in altre parti della piazza era lo stesso.
“Quanto credi ci saranno utili?” Chiese Risetta, indicando l’altro gruppo.
“Quanto un bicchiere d’acqua in un incendio, se il nemico ha dei Leggendari.” Rispose Draconix.
“Ti pare probabile?” Chiese Emi “La maggior parte ve li siete presi voi amici di Raziel.”
“A Hoenn uno degli Assi del Parco è un ragazzo con Deoxys di nome Lino.” Rispose Draconix “Non pensare neanche per un momento di aver visto tutto. Se il nemico ha dei Prescelti, anche se di Leggendari minori, la situazione può peggiorare.”
“Lo scenario peggiore è che abbiano tutti i Leggendari non controllati da me, te e gli altri.” Rispose Darken “Ma mi pare improbabile, tenere nascosto un Prescelto è molto difficile.”
Draconix annuì.

“Perciò dobbiamo supporre il peggio?” Chiese Parsifaal.
“Aspettatevi sempre il peggio.” Rispose Dragozard “Altrimenti non sarete preparati.”
Lancelot annuì “Molto saggio Generale.”
“Non chiamarmi Generale, abbiamo lo stesso grado.” Replicò Dragozard, a disagio. Si guardò intorno e vide Vera seduta ad un bar insieme a diversi membri del Neo Team Rocket.
Poi, spostando lo sguardo alle proprie spalle, notò Darken e Draconix, e strabuzzò gli occhi, girandosi rapidamente.
“Che succede?” Chiese Ibis. Poi guardò dietro la spalla del Generale del Neo Team Rocket, e strabuzzò gli occhi a propria volta. “Cosa ci fanno due dei Prescelti del gruppo di Raziel qui?” Chiese la ragazza.
“E io che Giratina ne so?” Chiese Dragozard “Non sono mica la balia di tutti.”
Lancelot fece per alzarsi “Devo occuparmene?”
“Seduto.” Bisbigliò il ragazzo in risposta “Se mi notano siamo nei guai, potrebbero chiedersi chi siete e da lì nascerebbero altri problemi.” Lancelot si rimise a posto, ma continuò a tenere d’occhio i due.
“Chi sono le ragazze con loro?” Chiese Parsifaal.
“Non lo so”, rispose il ragazzo, “ma dubito sia una questione romantica. Darken non tradirebbe Lucinda se gli puntassero una pistola alla testa, e credo Draconix non sia ancora passato oltre la sparizione della sua ragazza, se mai lo farà. Amiche, quindi.”
“Amiche che non hai mai visto.” Commentò Parsifaal, riflettendo “Coincidenza interessante…”
“Andiamo, non crederai davvero siano collegati con la questione dei Team Plasma.” Rispose Dragozard.
“E perché no? Magari non sono dalla parte del nemico, ma solo informati sul fatto che potrebbe accadere qualcosa qui. Magari vogliono arrestarci tutti.”
Dragozard rabbrividì. Se Draconix e Darken erano lì per fermare i Team Plasma e arrestarne i membri rimasti…
“Lancelot, tienili d’occhio.” Disse alla fine “Se le cose vanno male me ne occuperò io, d’accordo? Li convincerò ad aiutare i civili, o qualcosa del genere.”
L’altro annuì, lo sguardo che teneva discretamente d’occhio i due.

All’interno della Torre Nera, il più grande edificio della Città Nera, si svolgono ogni giorno vari eventi a tema Pokémon, di cui ovviamente le lotte sono il piatto principale. Tuttavia, era anche un albergo, con numerose sale private, e una casa d’aste dove venivano comprati e venduti moltissimi strumenti rari e preziosi.
“Proprio per questo è il luogo adatto.” Aveva detto Galahad “Con così tanti civili presenti, dubito ci saranno problemi da una delle due parti.”
Giuls aveva annuito, anche se non le piaceva l’idea di mettere in pericolo tutte quelle persone.
“Non preoccuparti, molte più persone saranno in pericolo se il peggio dovesse accadere.” Rispose Zekrom.
“Rassicurante.” Commentò Giuls.
“La mamma saprà risolvere tutto pacificamente, ne sono sicura.” Rispose Latias, e Giuls non poté fare a meno di sorridere.
“E poi hai me.” Commentò Victini “Ho preparato altri bigliettini per poter rispondere a qualunque cosa possa dirti l’altro.”
Il sorriso di Giuls si fece più ampio, ma si sforzò di nasconderlo.
In quel momento, la porta si aprì. Giano e Galahad si alzarono in piedi, ma Giuls rimase seduta. Era per mostrare all’altro Re che lei era la sovrana legittima.
N entrò nella stanza per primo, e strabuzzò gli occhi vedendola. Giuls si aspettava una reazione dal ragazzo, ma quella gli parve un poco eccessiva. "Forse ha capito che sta sfidando tre Leggendari da solo." Pensò. Il ragazzo si riprese subito, e fissò il resto della camera. Dopo aver confermato che gli unici presenti erano i tre, fece cenno agli altri due di entrare. Ross fu il secondo ad entrare, ed ebbe una reazione simile ad N.
“D’accordo, questo è più strano. Possibile siano così preoccupati della disparità tra Leggendari? Latias e Victini sono forti, ma non certo invincibili.”
“Ehi!” Dissero i due all’unisono.
Per ultimo entrò il Re. Indossava un lungo mantello blu, ma per il resto non aveva niente di diverso da qualunque altro allenatore Giuls conoscesse. Era esperto, questo era chiaro, ma Giuls si chiese se fosse forte abbastanza da tenerle testa.
Il ragazzo avanzò senza inchini o saluti, e si sedette sulla sedia preparata per lui, direttamente di fronte a lei. Giuls sapeva che questo significava che non la considerava una sua pari, e si irritò leggermente, ma poi si disse di calmarsi. Era chiaro che era una mossa per farle perdere il controllo.
Ross ed N si piazzarono di fronte a Giano e Galahad, ed i quattro si sedettero insieme.
“Il Re di Unima, Vincent Harmonia Gropius.” Esordì Ross, enfatizzando il titolo.
Giano rispose con lo stesso tono “La Regina di Unima, Giuls Harmonia Gropius.”
“Mi risulta si chiami Giuls H. G. Touki. State davvero insistendo per mettere qualcuno di un ramo cadetto sul trono?” Chiese Ross sorridendo. “Pensavo aveste un pretendente serio.”
“Il suo lignaggio traccia fino agli antichi Re di Unima, e tre di noi Saggi concordano nel sostenerla.” Rispose Giano “Inoltre, il tuo ragazzo è distante quanto lei dopo tutti questi secoli. C’è un motivo se questa intera questione dinastica esiste, ed è che dopo tutto questo tempo ricostruire chi venga prima nella successione è complesso.”
Vincent annuì “Non metto in dubbio che la sua discendenza sia simile alla mia.” Rispose, guardandola negli occhi “Lo vedo dal suo sguardo. Tuttavia, mi chiedo, chi di noi due è più preparato.”
“Giuls è un’abile allenatrice, inserita nella società, anziché qualcuno il cui talento ci è ignoto e le cui conoscenze sono, diciamo, non testate.” Commentò Galahad.
“Il talento di Vincent viene confermato da molti abili allenatori.” Rispose N “Ma parliamo di progetti un momento. Cosa vuole fare la Regina, con Unima. Quali progetti ha lei per questo Paese?”
Giuls sorrise. Era la domanda prevista “Per cominciare, proteggere Pokémon ed umani della regione. Unima diventerà pacifica, tranquilla, ed allenatori e Pokémon saranno liberi di continuare la propria vita. Non costringerò le persone ed i Pokémon a separarsi come qualcuno avrebbe voluto. Invece mi assicurerò che il loro rapporto sia di cooperazione, non di costrizione.”
Giano annuì, compiaciuto. Vincent, tuttavia, non fu impressionato. “Se bastasse solo un ideale del genere per governare, lo farebbero tutti. Puoi governare bene questa regione? O saresti solo un pupazzo nelle mani di tre Saggi e qualche Cavaliere.”
Giuls sorrise, in risposta lo fissò dritto negli occhi. “Zekrom. Latias. Victini.” Pose particolare enfasi sull’ultimo, il Pokémon Vittoria “Occorre molto più di qualche parola per fare di me un pupazzo.”
Vincent non parve impressionato “Reshiram.” Rispose “Almeno, parlando per me. Non ho un flebile ideale dalla mia parte, ma la verità.”
“La tua verità. So come funziona Reshiram. Farai tutto ciò che per te è corretto, ciò che per te è degno di essere portato avanti.”
“Mentre chi segue i propri ideali userà ogni arma, anche quelle che sarebbero da evitare.”
“Solo coloro che hanno un debole ideale farebbero una cosa simile.”
I due continuarono a fissarsi. Sia i Saggi che i cavalieri rimasero in silenzio, in attesa che uno dei due continuasse.
“Puoi parlare con i Pokémon?” Chiese infine il ragazzo.
“Se non potessi farlo sarei una ben misera erede.” Replicò Giuls “Hai Capipalestra o Superquattro dalla tua parte?”
“Non ancora, e dal tuo sguardo direi che è lo stesso.” Rispose lui, sorridendo. Giuls annuì.
“Non voglio la guerra.” Disse la ragazza.
“Neanche io.” Replicò Vincent.
“Allora rinuncia al trono.” Replicò quella “Una cosa tanto semplice.”
“Fallo tu.” Replicò Vincent “Non hai mai saputo di poter governare Unima. Ti hanno offerto un trono di cui non sai nulla, in una regione che conosci da poco più di un anno. Il tuo ideale è sicuramente forte, ma io sono il più adatto a regnare.”
Giuls lo osservò “Non pretendo di conoscere Unima meglio di te, ma loro”, disse indicando Giano e Galahad “esistono per questo. Io ho abili consiglieri, e dopo averci vissuto abbastanza a lungo, mi abituerò. Tu hai la tua verità, io un forte ideale. Perciò chiedi a Reshiram se sto dicendo la verità.” Fece una pausa e continuò “Io proteggerò Unima, e lo voglio fare con te come consigliere.”
“Questa è la mia offerta.” Rispose Vincent “Fai la cosa giusta.”
“E tu fai la cosa sensata. Sono in vantaggio numerico, lo sappiamo. E non parlo solo di uomini.”
Vincent strinse i pugni “Come sempre, è l’ideale a minacciare per primo.”
“Non è una minaccia.” Si affrettò a dire Giuls “Solo una constatazione. Siamo molti di più, e abbiamo tre Leggendari contro uno dei tuoi. Non voglio che le cose vadano per il peggio. Facciamo pace ora, arrenditi e andiamo avanti.”
“E se ti arrendessi tu? Faremmo pace ugualmente.”
“Non mi posso fidare di chi non conosco. Tu potresti credere nella tua verità, ma come faccio a sapere che loro” Ed indicò N e Ross “E i tuoi altri consiglieri non sono altro che nuovi Ghecis? Tale padre tale figlio, si suol dire.”
N fece per saltare in piedi, ma Galahad fu rapido a portare la mano alle Poké Ball, ed il ragazzo si fermò a propria volta. Vincent la fissò “Quindi è di questo che si tratta? Manca la fiducia? Pensavo che Zekrom fosse convinto che Reshiram non farebbe una cattiva scelta.”
“Questa è la sua opinione. Reshiram sceglierà qualcuno degno della sua fiducia. Ma questo vuole solo dire che la tua verità è una fede forte, incrollabile. Come faccio a sapere che sarai un buon re?”
Vincent la osservò “Potrei chiederti la stessa cosa.”
“E io ti risponderei che un cattivo re non salva il mondo. Più volte.”
“Da sola?” Chiese Vincent.
“No, certo. Ma sono comunque imprese migliori di quelle da te compiute. Non sei stato neanche tu a salvare la Foresta Bianca, che io sappia. Perché dovresti governare tu, Vincent?”
Vincent la osservò ancora. Uno sguardo penetrante, intenso. “Il tuo è un ideale incrollabile vero? Hai deciso che sarai la regina di Unima, e nessuno ti farà cambiare idea. E io ritengo di essere un buon re, ed è una verità che mi rifiuto di negare.”
“A costo di scatenare una guerra nel Team Plasma, coinvolgendo tutti gli abitanti di Unima?!” Esclamò Giuls “Vale veramente tanto il tuo orgoglio?”
“Dovrei chiederti la stessa cosa, Giuls. Hai avuto occasione di fermare il conflitto. Oh, so che vuoi fermarlo. Quella è assolutamente la verità. Ma il tuo ideale, la tua idea di poter rendere Unima un luogo migliore per tutti noi, viene prima.” Vincent sorrise “Per questo il drago bianco e il drago nero si trovano sempre a combattere. Non si odiano, ma gli umani che scelgono saranno sempre in campi opposti. Addio, ‘Regina’. Quando ci vedremo di nuovo, uno di noi due dovrà piegarsi all’altro.”
Giuls lo guardò. “No, no, no, no!” Esclamò mentalmente “Arrenditi e basta, ti prego!”
La ragazza aprì la bocca “Palkia.”
“Cosa?”
“Ho Palkia dalla mia parte. Questo ti fa cambiare idea?” Sapeva che Dragozard non desiderava farlo sapere prima del necessario, ma adesso era giunto il momento.
“Dragozard…” Mormorò Vincent.
“Proprio lui.” Rispose la ragazza “Uno dei tre draghi che… Perché quell’espressione?”
“Perché i due nemici, a quanto pare, sono sempre destinati ad essere alla pari.” Rispose Vincent “Dialga.”
“Darken…” Mormorò Giuls “Tu menti!” Esclamò. “Perché mai Darken dovrebbe unirsi a te?”
“Chissà. Forse perché pensa che sarò un Re migliore.”
Giuls strinse il pugno. Se era vero… Darken da solo era un’armata intera, e con Dialga ed Entei dalla propria parte.
“Altri?” Chiese la ragazza.
“Forse.” Rispose Vincent “Ma già così penso basti. Scatenerai Palkia contro di me rischiando di fargli affrontare Dialga e causare l’incidente che tu e i tuoi amici avete prevenuto in passato? Non credo.”
Giuls lo fissò, ma notò il suo nervosismo. ''Vale per entrambi.'' Pensò ''Dialga doveva essere la sua carta vincente, ma ha appena scoperto di non poterla usare. Per questo era così fiducioso di poter evitare la guerra. Perché pensava mi sarei arresa appena il nome di Dialga fosse uscito fuori.'' Quella reazione però confermava anche che diceva la verità. Capire che uno dei suoi più vecchi amici si trovava schierato dall’altra parte la colpì come un macigno.
''E se fossero di più?'' Si chiese all’improvviso. Se c’era Darken, Lucinda era una possibilità. Certo, lei aveva anche Vera, ma…
“Se abbiamo finito, vorrei saperlo.” Disse Vincent “Ti do due scelte, Giuls H.G. Touki.” Disse “Arrenditi, o scatena una guerra.”
“Io posso dirti la stessa cosa, Vincent.” Rispose. Si sentiva un’energia mai avuta prima dentro. Si chiese di nuovo cosa la spingesse a tanto. Il suo ideale era veramente tanto forte? Forse era davvero perché in fondo che il sangue dei re le scorreva nelle vene, con tutto il bene e il male che questo comportava.
Vincent si alzò. “Addio, Giuls. Ci rivedremo quando uno dei due cadrà.” Rispose il Re, allontanandosi. N e Ross lo seguirono, lasciando Giano e Galahad a confortare la loro Regina.
I due si fissarono.
“Mia regina, noi avremmo un piano per…” Iniziò Galahad, ma Giuls lo zittì.
“Zekrom.” Disse la ragazza.
“Dimmi, Giuls.”
“Le mie azioni sono influenzate da te?” Chiese di getto.
“Forse il nostro contatto ti porta memorie sepolte nel tuo sangue.” Rispose il drago “Ma io non ho il potere di creare pensieri dove non ci sono, o di spingere a compiere atti che non si vogliono compiere.”
Giuls annuì. Poi fissò Galahad e Giano. “E guerra sia.” Commentò.
Il Saggio e il Cavaliere si guardarono.
Poi Giano afferrò il telefono.

“Ci muoviamo.” Disse N al telefono “E dobbiamo andarcene in fretta. Il discorso è andato male. La Regina… Darken, è Giuls.”
Darken sputò il caffè che stava bevendo, il quarto “COSA?!”
Draconix lo fissò, pulendosi la faccia “Che diavolo ti prende?”
“La regina è Giuls!” Esclamò Darken, stando attento a non farsi sentire dagli altri avventori.
Draconix lo fissò “Cosa?!”
“Eh, cosa ho detto io?” Rispose il ragazzo “N, non siete riusciti a ragionarci? Ho sempre pensato che Giuls fosse la più assennata.”
“Non so cosa dirti. Hanno parlato da Re a Regina per un po’, e il risultato è che…” Poi N si fermò “Giusto, dimenticavo! Ha Dragozard! Ha Palkia!”
Darken fu contento di non aver preso un altro sorso. Draconix lo fissò in modo sorpreso.
“Dragozard è dei loro.” Disse Darken. Draconix lo fissò come se gli avessero appena tirato un pugno in faccia.
“Ok, questa cosa è ridicola. Ora lo chiamo e glielo chiedo.” Disse Dragozard.

“Entrare in azione ora?” Chiese Dragozard “Nessuno di voi mi ha informato!”
“Beh, è il modo migliore.” Replicò Parsifaal “Prendiamo il loro Re ed è finita. Chiama Palkia e…”
“NO!” Gridò Ibis “Dragozard, loro hanno Darken.”
Dragozard la fissò “Stai mentendo. Darken è… Qui… Dietro…”
E in quel momento il suo telefono prese a squillare.
Lo guardò. Una chiamata di Draconix.
Si girò e guardò i due che lo fissavano. Avevano sentito il telefono suonare e l’avevano visto.
I tre si guardarono per un momento. Poi Parsifaal, Lancelot e Ibis si alzarono, imitati da Risetta ed Emi dall’altro.
“Non chiamerò Dialga.” Disse Darken. “Se tu non chiami Palkia.”
“Dobbiamo arrivare a tanto?” Domandò Dragozard.
Draconix lo fissò “Che Giratina ci fai nel Team Plasma?”
Lancelot sorrise “Il Generale Dragozard non deve rispondere a voi due.”
“Generale?” Chiese Darken. Poi ebbe un lampo “Quello è un titolo del…”
“Team Rocket…” Concluse Draconix. Strinse il pugno “Tuuuuuuuuuuuu… Aspetta, il tizio della Via Vittoria col Megacharizard Y...”
“Quello col Megacharizard X…” Pensò intanto Dragozard “Quello che ha provato a fermarci… del White Rocket…”
Draconix batté un pugno sul tavolo. Enrico Vinci e i suoi saltarono in piedi. Vera fece lo stesso dall’altro lato della strada. La maggior parte della gente rimasta intorno stava notando la confusione. I più furbi si stavano già allontanando.
“Muovete un muscolo, e ve la vedrete con noi.” Disse Darken, semplicemente “Se lo lasciate andare non accadrà nulla. Dragozard, non so come tu e Giuls…”
“La Regina Giuls.” Lo corresse gelidamente Ibis.
“Siate finiti in questa situazione,” Continuò, ignorando l’omone “ma vi prego di non fare cose di cui potremmo pentirci. Nessuno di noi.” Aggiunse, guardando Draconix, che pareva pronto a chiamare Rayquaza seduta stante.
“E cosa succede se ci muoviamo?” Domandò Ibis.
“Potrei dovervi fermare.” Rispose Darken. “E prima che tu dica, ‘tu e quale esercito’, ricordati chi sono.” Era un bluff ovviamente. Non avrebbe scatenato tutti i suoi Pokémon nel mezzo della città. Diamine, non ci avrebbe scatenato nemmeno Entei, se avesse avuto scelta, ma forse non ne avrebbe avuta una.
“La gente ci conosce tutti.” Continuò “Noi tre siamo famosi. Già adesso parleranno di noi in lungo e in largo. Volete veramente far saltare le vostre coperture?” Chiese guardando tutti.
In quel momento, Vincent uscì dal palazzo.
Darken si trovò a pregare mentalmente. Al primo cenno di un attacco, sapeva che sarebbe scoppiato il pandemonio. Toccò le tre Ball che aveva preparato nascoste dentro il vestito. Sapeva bene cosa sarebbe accaduto se le avesse aperte.
Fissò i tre con Draconix. Il tizio grosso rimase in silenzio, ma non perse d’occhio Vincent un istante. La ragazza stava guardando ora N, ora le due ragazze. Chiaramente, stava cercando di valutare chi fosse il maggior pericolo in uno scontro. I suoi occhi si fermarono su Draconix. Il ragazzo, d’altra parte, sembrava avere occhi solo per lui. Darken notò rispetto, ma anche orgoglio. ''Lui è il più pericoloso.'' Pensò ''Se decide di attaccare, qui esplode tutto.''
N intanto si era reso conto che qualcosa non andava. Con un cenno a Vincent, indicò i due tavoli e gli fece segno di cambiare direzione. Il ragazzo annuì.
Darken li fissò andarsene. Dragozard fece lo stesso. Poi alzò le mani dalla cintura delle Poké Ball.
“Basta. Non ora e non qui. Distruggeremo la città se ci scontriamo. Specialmente se tu tiri fuori le altre due Ultra Ball che tieni nascoste.” Disse a Darken “Chi sono?”
“Chissà.” Rispose il ragazzo. “Ho passato la notte in bianco per questi due, ma vedo che ne è valsa la pena.”
Dragozard annuì “Sfidarvi per me e Vera sarebbe già dura con Rayquaza, Entei ed Heatran dalla vostra. Forse oserei se la Regina Giuls ci raggiungesse. Aggiungeteci quelle due incognite che hai lì nascoste, e non so se ce la faremmo comunque.” Guardò gli altri tre “Ci ritiriamo. Subito.”
“Ne risponderai ai Saggi.” Disse Parsifaal.
“Ne risponderò a Pierce. Muovetevi.” Disse il ragazzo. I tre fissarono un momento l’altro tavolo, e fecero per seguirlo. Draconix lo fermò “Sei del Neo Team Rocket?” Chiese semplicemente.
Dragozard annuì, e Draconix lo fissò con disgusto, pensando a Lyris “Mi vergogno di averti chiamato amico.”
“Sei del White Rocket?”
“Ebbene sì.”
“Allora io la penso allo stesso modo.” Rispose Dragozard, pensando ad Orthilla “Sappi che la prossima volta ve la faremo pagare molto cara.”
E i due gruppi si allontanarono.

“Beh non è andata male come temevo.” Commentò Arceus.
“Inefficienti. Tutti inefficienti. Organismo Giratina disgustato. Organismo Giratina su orlo di vomito.” Sentì dire a Giratina.
“Ti assicuro che poteva andare molto peggio. A causa di Raziel, non vedo un solo possibile futuro per loro, ma un piccolo ventaglio. Non enorme, certo, ma c’erano due o tre possibilità, a seconda di come azioni passate e presenti di Raziel li hanno influenzati. La peggiore vedeva la Città Nera ridotta ad un cratere fumante dai Leggendari.”
“Estremamente efficiente. Scelta accettabile. Esecuzione di distruzione immediata.”
“Fermo lì!” Tuonò Arceus – letteralmente, ci furono lampi tutto intorno e un rombo che scosse il piano dimensionale – “E voi due, venite avanti.”
Dialga e Palkia avanzarono “Sappiamo già cosa vuoi dirci. Giuriamo di non combattere a meno che i nostri Prescelti non decidano di invocarci.”
“E se lo faranno, staremo attenti a non scontrarci direttamente.”
“Organismo Giratina opporsi. Scontro di organismi Dialga e Palkia, anche indiretto, causa caos interdimensionale. Organismo Giratina contrario!”
“SILENZIO!” Tuonò nuovamente Arceus “Giratina ha ragione, non voglio che lottiate, neanche a distanza. Se mai vi invocassero, che non ci sia uno scontro tra voi due. Chiaro?! So che vi siete già scontrati insieme ai vostri Prescelti, ma quello era in semplici lotte, non in battaglie senza esclusione di colpi. Perciò, pongo questa regola. La pena per infrangerla sarà l’immediata detenzione per duemila anni, chiaro?”
I due Pokémon annuirono. Arceus sospirò. Sapeva cosa avrebbero fatto ora i due gruppi, e non gli piaceva. Avrebbe preferito lo scenario migliore, quello in cui Giuls non pronunciava mai il nome di Palkia e Vincent non rispondeva nominando Dialga. Ma forse, a lungo termine, quello era lo scenario peggiore. Cosa sarebbe successo se Dragozard e Darken si fossero scontrati senza sapere l’uno dell’altro, solo lui avrebbe potuto saperlo.
“E infatti lo so.” Realizzò un momento dopo, quando l’onniscenza entrò in funzione. E rabbrividì. Poi osservò ciò che i due gruppi avrebbero fatto subito dopo, e annuì “Come previsto.” Pensò “Adesso, il resto verrà da sé.”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: ZarxielZerg