Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: lmpaoli94    26/08/2019    1 recensioni
Dopo essere stato trasportato nel XX secolo, Inuyasha perde definitivamente i suoi poteri di demone.
Essendosi trasformato in un giovane uomo dal carattere burrascoso e scontroso, decide di rimanere accanto a Kagome proteggendola e standogli vicino.
Quando i due decisero di passare un po’ di tempo insieme in Europa, s’imbatterono in un castello abbandonato da decine di anni, protetto solo da un misterioso custode
Incuriosito dal suo fascino nascosto, Kagome convince il suo compagno ad esplorarlo da cima a fondo.
Ma né Kagome né Inuyasha potevano immaginare i terribili segreti che poteva nascondere quel castello oscuro.
Il loro passato tormentato tornerà a bussare alla loro porta, mettendo alla prova il loro coraggio e il loro amore in un’avventura che non avrebbero mai dimenticato.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inuyasha fissava l’orizzonte dalle splendide colline verdeggianti della Spagna.
Non aveva mia visto così tanto verde nemmeno quando era in Giappone.
< Davvero un posto splendido, non trovi anche tu Inuyasha? >
< Sì. Un bel posto > replicò il ragazzo con indifferenza < Ma dov’è che dobbiamo andare? >
< Al castello di Astorga > replicò Kagome con tono raggiante.
< Questo più che un castello sembra più un’abbazia. >
< Ma è lo stesso un posto magnifico. Gaudi, l’architetto che l’ha progettato, ha fatto un bellissimo lavoro. >
< Io non ho ancora capito cosa ci trovi di magnifico in questo posto… >
< Inuyasha, non cominciare a lamentarsi. Stiamo insieme da più di un anno e secondo me era giunta l’ora di fare un viaggio noi due da soli. >
< Occorreva andare così lontano? >
< La Spagna mi ha sempre affascinato. Ed è per questo che oggi siamo qui. >
Inuyasha fissava la ragazza con sguardo serio e nervoso.
Non riusciva andargli a genio quella vacanza, preferendo rimanere in Giappone e visitare tutti i luoghi di culto del paese.
< E’ una vacanza diversa dal solito. Vedrai che ti divertirai. >
< Lo spero tanto. >
< L’importante è che tu non mi metta il muso in quel modo. Sai che non lo sopporto. >
< Quando mi divertirò sul serio, comincerò a ridere. >
< Sei davvero noioso > replicò la ragazza dandogli un pizzicotto sul braccio.
< Ahi! Mi fai male! >
< E’ quello che ti meriti. >
< Se solo avessi le mie arti da demone… >
< Che cosa faresti? Mi daresti una lezione? Peccato, ti è andata male. Adesso sei un umano a tutti gli effetti. >
< Non mi fare pentire di questa mia scelta… >
< Ma tu mi ami, giusto? > domandò la ragazza stringendolo a sé.
< Solo quando non mi fai arrabbiare. >
< Ah sì? Sei veramente antipatico > fece Kagome dandogli un colpo alla spalla.
< Le tue botte non mi fanno niente… Vuoi che cominci io? >
< Faresti del male ad una donna? >
< Non lo so… Dovrei visto che una donna mi ha quasi ucciso. >
< Ma quello era tanti secoli fa’. Adesso siamo nell’era contemporanea e le donne non si picchiano. >
< Chi l’ha detto? >
< Lo dico io. >
< Questa poi… >
< Inuyasha! Smettila di mandarmi fuori di testa. >
< Ahahah forse così mi sto divertendo… >
Mentre i due ragazzi si stavano incamminando per raggiungere il castello, sentirono alcuni rumori provenire dalle loro spalle.
< Aspetta un attimo, Kagome. >
< Che succede? >
< Qualcuno ci sta seguendo. >
Rimanendo immobile per capire chi potesse fare quel rumore tra i cespugli, Inuyasha riuscì ad inquadrarlo quando si stava avvicinando sempre di più.
< Preso! >
Vedendo chi era, Inuyasha e Kagome rimasero di sasso.
< Shippo! Che diavolo ci fai qui? >
< Lasciami andare, Inuyasha. Mi fai male! >
I due ragazzi non credevano ai loro occhi.
< Come hai fatto ad arrivare fin qua? Pensavamo che il passaggio verso il vostro tempo fosse stato chiuso per sempre. >
< Infatti era così… >
< Quindi? Come hai fatto a raggiungerci? >
< Ho seguito Inuyasha senza farmi vedere. >
< Che cosa?! Ma sei impazzito?! >
< Mi annoiavo moltissimo a stare senza di voi. >
< Ma così non potrai crescere e diventare un demone. >
< Fa lo stesso… E poi questo mondo mi piace. >
< Bella roba... T’immagini una volpe parlante nel XX secolo? A me viene da ridere. >
< Che cos’hai contro le volpi parlanti, Inuyasha? > domandò Shippo adirato.
< Niente. Basta che non ti fai vedere in giro che parli, altrimenti la gente comincerà a farsi delle domande. >
< Tranquillo. Rimarrò muto insieme a voi. Come se fossi un animaletto domestico. >
< Meno male che in questa vacanza dovevamo essere solo noi, Kagome. >
< Inuyasha, non possiamo lasciarlo qui. >
< Perché no? Siamo in mezzo alla natura. >
< Scusate se vi ho rovinato la vacanza… Vi giuro che non vi darò fastidio. >
< Non ti preoccupare > replicò Kagome con un sorriso.
< Kagome, tornando a noi, sai quanto manca per l’abbazia? >
< Eccola là. Siamo quasi arrivati. >
L’edificio era posto su di una collina completamente spoglia.
< Strano che non ci sia nessuno > fece Kagome guardandosi intorno < Non riesco a vedere nemmeno dove si fa il biglietto >
< Biglietto? E che cos’è? >
< Serve per entrare dopo che hai pagato una somma di denaro. >
< Bisogna pagare per visitare questo posto? Che cosa stupida. >
< Immaginavo che dicevi così… Infatti non ti sto a spiegare cosa significa quando si paga un servizio. Adesso voi aspettatemi qua. Vedo se riesco a trovare dove si fanno i biglietti. >
< Vai pure. Noi non ci muoviamo. >
Una volta rimasti soli, Inuyasha e Shippo visitarono il giardino nel retro dell’abbazia.
< Secondo te gli animali come me devono pagare? >
< Shippo, credo proprio che tu non puoi nemmeno entrare visto che non sei un essere umano come noi. >
< Che cosa? Questa è una vera ingiustizia. >
< Ti penti di aver lasciato la tua epoca, non è vero? >
< Ancora no… >
Passando dinanzi ad alcune statue, Inuyasha rimase sorpreso nel vedere che forma avevano.
< Perché ti sei fermato? >
< Questa raffigurazione… l’ho già vista da qualche parte… Capelli lunghi e sguardo tremendo… >
< Inuyasha! Inuyasha! >
Ma il ragazzo non riuscì a capire chi è, concentrandosi sull’urlo di Kagome.
< Allora? Hai risolto con quel biglietto? >
< No, non c’è nessuno. Però il castello è aperto. Forse oggi l’entrata è libera. >
< Allora sì che siamo fortunati! > esclamò Shippo < Così posso venire anch’io. >
< E chi ti ha detto che ti vogliamo? >
< Sei crudele, Inuyasha > replicò Shippo mettendo il broncio.
< Già, Shippo ha ragione. Che fastidio ti da? >
< Nessun fastidio. Stavo solo scherzando… Possibile che nel tuo mondo non si può fare nessuna battuta? >
< Tu scherzi troppo per i miei gusti… Mi stai ascoltando?! >
< Sinceramente no. Stavo fissando questa statua. Ti ricorda qualcuno di nostra conoscenza? >
Kagome fissò la statua come stava facendo Inuyasha, ma non notò niente di strano in essa.
< E’ una statua raffigurante un angelo. Perché mi dovrebbe ricordare qualcosa? >
< Perché il suo viso non mi è nuovo. >
< Tu stai sognando, dammi retta. Entriamo nell’abbazia? Il giardino potremmo visitarlo più tardi. >
< Sì, andiamo > disse infine Inuyasha senza poter togliersi dalla mente quelle statue.
 
 
L’entrata dell’abbazia era costituita da vetrate colorate in cui si riflettevano i raggi solari.
< Questo spettacolo di luci è bellissimo > fece Kagome rimanendo estasiata < L’unica cosa che non riesco a sentire a mio agio è la vostra compagnia… >
< Perché? Hai paura di noi? Infatti dovreste averne visto il nostro passato da demoni. >
< Ah ah ah spiritoso… E’ solo che mi sembra strano che non ci sia nessuno a parte noi tre. >
< Meglio così. Almeno l’abbazia è a nostra completa disposizione > rispose Shippo < A meno che oggi non sia chiusa al pubblico. >
< Ma l’entrata era spalancata. È questa la cosa strana. >
< Potrebbe anche essere un avvertimento a stare alla larga da questo posto > fece Shippo con tono serio.
< Adesso basta pensare al peggio. Siamo venuti qua per goderci una giornata diversa ed è quello che faremo > replicò Inuyasha ammirando le bellezze del posto.
Arrivando nel punto più alto dell’abbazia, Kagome vide un portone completamente rivestito di nero.
< E questa? Che stanza potrebbe essere? > domandò la ragazza.
< Non lo so. Prova ad aprirla > la incitò Inuyasha.
Ma il portone era misteriosamente chiuso a chiave.
< Non si apre. Prova tu. >
< Se è chiuso a chiave, ci deve essere un motivo. >
< Ma io volevo entrarci! >
< Magari riusciremo a trovare la chiave da qualche parte nelle vicinanze… Ci resta altro da vedere? >
< Siamo solo a metà del nostro percorso… Guardate che tramonto! >
Grazie ai raggi del sole che penetravano tra le finestre colorate dell’abbazia, Kagome trascinò Inuyasha e Shippo verso l’uscita dell’abbazia.
Ma qualcosa di strano attirò di nuovo la sua attenzione.
< Che cosa? Perché il portone d’entrata è chiuso? >
< Non ne ho la minima idea > rispose Inuyasha.
Cercando di aprirlo in tutti i modi, fu tutto inutile per Kagome.
< E’ chiuso! Adesso che cosa facciamo? >
< Lascia provare a me. Scansati. >
Ma né Inuyasha né Shippo riuscirono nel loro intento.
< Questo sì che è un problema… >
< Oh no! Questo vuol dire che rimarremo chiusi qua dentro per il resto della nostra vita morendo di fame e di sete! > sbraitò Shippo in preda ad una crisi di nervi.
< Cerchiamo di mantenere la calma. Agitarsi non serve a nulla. >
< Shippo, ha ragione… Moriremo qua dentro se non troviamo una via d’uscita. >
< E’ impossibile che questo portone si sia chiuso da solo… Ci deve essere un motivo. >
Mentre Inuyasha stava pensando come uscire dall’abbazia, la voce di un giovane uomo attirò la loro attenzione.
< Benvenuti nell’abbazia. >
< Chi ha parlato? >
Uscendo allo scoperto, un monaco completamente vestito di nero uscì dall’oscurità per mostrarsi agli ospiti dell’abbazia.
< E le chi sarebbe? > domandò Kagome cercando di tenere a freno la sua paura.
< Il mio nome è Miroku, il custode dell’abbazia. >
   
 
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