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Autore: ElsEvans    27/08/2019    0 recensioni
Benvenuti Maghi e Streghe!
Avete tutti in mano la vostra giratempo? Ottimo.
Spero siate tutti pronti, e mi raccomando, ricordate di non farvi vedere da nessuno: molti maghi hanno avuto la sfortuna di perdersi per sempre in un limbo temporale a noi sconosciuto.
Sapete tutti come funziona, è molto semplice: basta farle compiere i giri necessari per raggiungere il lontano 1977.
Se non ci sono domande, vi prego di coprirvi con il vostro mantello dell'invisibilità e di seguirmi in un mondo un po' diverso da quello a cui siamo abituati.
Lo sfondo sarà sempre Hogwarts, ma qui troveremo come protagonisti personaggi a noi piuttosto familiari, la cui storia non ci è mai stata raccontata.
Non siete curiosi di sapere chi furono questi Messeri Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso?
Non fremete dalla voglia di scoprire i loro più reconditi segreti e le loro più grandi debolezze? Cosa li ha portati a maturare?
Unitevi a me e tutto questo vi sarà mostrato, adesso vi consiglio caldamente di seguirmi.
Cerchiamo di fare silenzio, una ragazza dai capelli rossi sta arrivando verso di noi, ricordate di non farci scoprire. Ora proviamo a mantenere la calma e facciamoci la fatidica domanda: cosa farebbe un Malandrino?
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Capitolo 7: Incidenti di Percorso.

 


Mary McDonald.

Sono letteralmente sommersa da una valanga di vestiti, dalla testa ai piedi.
Sta cominciando a mancarmi l'aria e nessuno sembra avere l'intenzione di venirmi a salvare.
Probabilmente morirò qui sotto e non lascerò nemmeno una riga del mio testamento.
Peccato, perchè mi era capitato qualche volta di rifletterci su e avevo già individuato i possibili pretendenti alla mia eredità.
Sicuramente primo fra tutti il mio fratellino Edward ha il pieno diritto di ricevere la mia amatissima Nimbus e, anche se a malincuore, posso fare lo sforzo di regalargli Arya Junior, ma non Arya Senior perchè quella verrà sepolta nella tomba insieme a me.
Ai miei genitori... beh a loro lascio ogni cosa che si trova nella mia stanza a Kensington, sì compresi i miei dischi dei Beatles che mi hanno regalato sin da piccola e con i quali sono cresciuta.
A Lily invece lascio l'unico disco dei Queen che mi sia mai stato regalato in vita mia, anche perchè credo proprio che quelli dei Beatles li abbia già tutti quanti.
E' stata davvero una fortuna incontrare una persona con i miei stessi gusti musicali.
Fermi tutti.
Lily! Deve essere qui da qualche parte!
Ricordo che prima che mi si offuscasse la vista con una gonna rossa lei si trovava esattamente sul suo letto, l'avevo vista.
Devo solo chiamarla e so che verrà in mio soccorso.
- Per Merlino! Che qualcuno mi aiuti, sto soffocando sotto tutti questi vestiti!- grido mentre comincio a muovermi come in preda a una crisi epilettica, tutto questo per liberarmi da quei dannati indumenti.
- Dai Mary, quante storie! Non fare la tragica. Ci sono cose più importanti, tipo aiutarmi a decidere che vestito indossare oggi.- la voce che mi arriva alle orecchie non somiglia nemmeno lontanamente a quella di Lily.
Ecco di una cosa sono certa: ad Alice Bagman non lascerò proprio nulla della mia eredità, anzi soltanto un biglietto di sola andata per Azkaban, perchè è lì che finiscono i pazzi e i serial killer, e si da il caso che lei sia entrambe le cose.
- Lily, mi appello a te. Salvami ti prego, sono troppo giovane per farla finita.- piagnucolo.
Attendo per qualche istante, dopodiché due mani sante cominciano a spostare lentamente dal mio corpo ogni indumento che mi stava tenendo prigioniera sul letto.
A quel punto non posso fare altro che ringraziare Godric per avermi donato almeno un'amica sana di mente.
Non appena riprendo a respirare a pieni polmoni, decido di tirarmi su per rimanere seduta sul letto di fianco alla mia salvatrice.
-Te l'ho mai detto che sei la migliore amica che ogni uomo, donna o bambino potrebbe desiderare?- le dico abbozzando un sorriso quasi esagerato.
-Lo so, lo so.- Lily mi risponde in tono saccente, ma non riesce a trattenere una risata.
Un attacco di tosse proveniente dal letto di fronte al mio ci giunge alle orecchie e quando alzo lo sguardo realizzo che Alice sta richiamando la nostra attenzione perchè è ancora in alto mare con la scelta dell'abito che metterà nel pomeriggio.
-Non ci pensare nemmeno Alice, hai appena cercato di uccidermi.- le punto il dito contro in tono minaccioso.
-Secondo voi fuori fa freddo?- domanda ignorandomi completamente.
-E' il 31 Ottobre, direi proprio di sì.- risponde Emmeline dal bagno.
-Peccato ci tenevo proprio a mettere il vestitino rosa.- sbuffa l'altra mentre continua a gettare da ogni parte vestiti raccattati dal baule.
-Alice, ma è un'uscita ad Hogsmeade puoi anche andarci in uniforme.- azzarda Lily.
-Sì! Io ci sono andata molte volte in uniforme, fidati che ai ragazzi non interessa minimamente del modo in cui ti vesti.- aggiungo, ma in un attimo mi guadagno un'occhiata omicida.
-Tu non parlare!- strilla per poi rigettare la testa nel baule come uno struzzo nella sabbia.
Immediatamente mi volto verso Lily, in maniera veramente confusa.
-Cos'ho detto di male?- domando.
Lily fa per parlare, ma Alice la precede di un secondo.
-Siamo realisti, ai ragazzi con cui sei uscita non interessava del modo in cui ti vestivi per il semplice fatto che erano insieme a Mary McDonald!- spiega.
- Cosa intendi dire?- domanda Lily più confusa di me.
- Oh lascia perdere.- taglia corto Alice.
E' assurdo.
Sono sbalordita, non posso credere che pensi seriamente questo di me.
Certo, ho sempre saputo di essere abbastanza apprezzata tra i ragazzi, ma spesso ho sperato che qualcuno guardasse al di là del mio aspetto fisico. 
Penso di essere qualcosa di un po' più profondo della “Mary McDonald” di cui tutti parlano.
Immagino che la conversazione sull'abito perfetto sia andata avanti, ma al momento ho la testa da un'altra parte.
-Quindi? Azzurro o rosso?- ripete per la milionesima volta Alice mentre sventola in faccia a me e Lily due maglioncini.
-Azzurro!- fa Emmeline mentre esce dal bagno.
Ottimo perchè io avrei scelto esattamente il colore opposto.
-Io preferisco il rosso.- dico con poca convinzione, mentre mi preparo psicologicamente all'occhiata di Emmeline.
- Sì, anche secondo me è meglio quello rosso.- mi sostiene Lily.
Alice sorride radiosa, dopodiché comincia a canticchiare felice mentre inizia a prepararsi ufficialmente per l'appuntamento.
E' un rito: ogni volta che una del nostro gruppo-dormitorio ha la sua prima uscita con il ragazzo che le interessa ciascuna di noi le sta vicina nella scelta dei vestiti e degli argomenti di cui parlare. Qualsiasi dubbio o perplessità si risolve prima dell'appuntamento in modo tale che nel momento in cui si incontra il ragazzo non ci sia alcun problema. Anche per me è stato così.
Questa volta però è diverso perchè siccome dovremo seguire Alice e Frank come degli angeli custodi per tutto il tragitto, il nostro compito sarà quello di scansare dal loro percorso qualsiasi genere di difficoltà che potrebbe presentarsi durante l'uscita.
Anche se so perfettamente che dovrei essere contenta ed entusiasta per lei, questa stanza mi sta soffocando, vorrei tanto uscire di qui.
- Oh no! Il bezoar!- grida Alice improvvisamente.
Il bezoar? 
Ah già, è una nostra tradizione. E' una pietra, anzi un antidoto per veleni che noi utilizziamo come porta fortuna. Normalmente lo si tiene in tasca per tutto l'appuntamento, di solito funziona.
Non ho intenzione di ricordare cosa avessimo in testa al terzo anno.
- L'ultima volta sono stata costretta a usarlo perchè un ragazzo era stato morso da un Doxy nell'aula di Difesa. Credo che ce ne servirà un altro.- spiega Emmeline.
- Ci penso io.- dico alzandomi.
In realtà mi serviva solamente un pretesto per uscire di qui.
Forse non dovrei darci peso, ma le parole di Alice mi hanno turbata ed in questo momento sento solamente il bisogno di allontanarmi dal dormitorio.
L'aula di Pozioni sarà perfetta.
Lily si propone di accompagnarmi, ma le faccio segno di non preoccuparsi.
- Fai in fretta, l'appuntamento è tra un'ora.- si raccomanda Alice.
- E sta' attenta.- aggiunge.
Non c'è pericolo.
Lumacorno non mi ha mai scoperta in sei anni, non accadrà di certo oggi.

***
Dove diamine ha messo quel vasetto.
Possibile che io non riesca a trovare delle dannate pietre?
Che poi, per quale motivo abbiamo dovuto scegliere per forza il Bezoar come porta fortuna? Non poteva essere... non lo so, qualcosa di più fattibile?!
Vorrei una giratempo per andare indietro di tre anni e prendermi a sberle da sola, perchè purtroppo mi ricordo molto bene di chi è stata la “brillante” idea dell'antidoto per veleni.
Ho appoggiato sulla prima fila di banchi più vasetti di vetro possibili, contenenti tutti gli ingredienti esistenti al mondo, tranne i Bezoar che, chiaramente, sembrano essere spariti dalla circolazione.
Sbuffo sonoramente indietreggiando dall'armadio vuoto, e sbatto contro un gruppo di contenitori.
Visto che i mali non vengono mai da soli, i vasetti cadono sul pavimento rompendosi in mille pezzi.
Sono sul punto di esplodere in una miriade di insulti rivolti a tutti i defunti maghi che probabilmente ridono di me da lassù, ma qualcosa di molto inquietante mi frena prima che io possa aprire bocca.
Davanti ai miei occhi, ogni singolo contenitore si sta letteralmente togliendo la vita autonomamente. Uno dopo l'altro, sembrano animarsi per sfracellarsi dritti sul pavimento e rivelare tutti gli ingredienti che si trovavano al loro interno.
Sono sconvolta e irritata allo stesso tempo.
Cosa diamine sta succedendo?
Comincio a guardarmi intorno perchè deve essere per forza opera di qualcuno e si da il caso che anche se in questa stanza ci sono soltanto io, fatico a credere che i vasetti si stiano suicidando di loro spontanea volontà.
Poi la sento. Una risata squillante e compiaciuta che mi arriva dritta alle orecchie.
A quel punto non è necessario cercare con lo sguardo la figura del proprietario perchè, per mia sfortuna, ho già capito di chi si tratta.
-Bravo Black, complimenti!- accenno a una risata priva di divertimento mentre rivolgo le mie parole all'aria, visto che il diretto interessato non sembra avere intenzione di farsi vedere.
Non ho idea di dove sia e di come sia possibile che io non sia ancora riuscita a vederlo, ma francamente non mi interessa.
-Continua pure a trasformare quest'aula in un porcile, il torto non lo fai di certo a me.- dico con noncuranza.
-Per caso Evans ti ha trasmesso un po' della sua acidità oggi? Di solito sei più simpatica.- la voce di Sirius mi raggiunge alle spalle, al che mi volto bruscamente e comincio a fissare un punto impreciso della stanza in modo confuso.
Poi improvvisamente, come per magia, compare la sua figura slanciata dinnanzi a me, con il suo classico sorriso sornione. Tra le mani stringe uno strano tessuto argenteo, che probabilmente è il mezzo che lo ha reso invisibile fino a questo istante.
Giuro che azzarderei a fare domande, del tipo: per quale futile motivazione Black possiede un oggetto che impedisce alle persone di vederlo? Credo che sia piuttosto inquietante e pericoloso al tempo stesso. Però non importa, oggi proprio non sono in vena.
-Non dovresti essere qui. Tra mezz'ora si va ad Hogsmeade.- dice poi, mentre si siede tranquillamente su un banco.
-Se è per questo, nemmeno tu.- replico in fretta.
-Oh non tirarmi in mezzo, se non sbaglio sei tu che stai cercando di rubare chissà che cosa dagli ingredienti del vecchio Luma.- piega leggermente di lato la testa ammiccando.
-Può darsi, ma questo a te non dovrebbe interessare.- faccio spallucce e poi riprendo con calma la mia inutile ricerca all'interno dell'armadio.
Trascorriamo circa cinque minuti in religioso silenzio, dopodiché il tutto comincia a rivelarsi davvero imbarazzante perchè lui è ancora qui, immobile e so per certo che mi sta fissando, anche se non posso vederlo.
-Cosa stai facendo?- gli domando improvvisamente.
-Oh nulla. Ti guardo.- risponde con noncuranza.
Ah bene.
-Sei inquietante.- dichiaro.
Le mie mani stanno ancora vagando senza meta per l'armadio ormai semivuoto, quando lo sento accennare a una piccola risata.
-No, sono bellissimo.- replica.
Merlino, aiutami.
Mi limito a non rispondergli per non dargli corda, dopodiché decido di abbandonare ogni speranza.
Ho controllato in ogni tipo di vasetto, rotto e non, presente in questa dannata aula, sono esausta e inoltre questa stanza è un vero e proprio porcile, grazie Sirius.
-Basta, non c'è nemmeno l'ombra di un Bezoar qui dentro.- sbotto infine.
Black scende dal banco con la grazia di un elefante e mi rivolge lo sguardo di chi la sa lunga.
-Se avessi ascoltato l'ultima lezione di Lumacorno avresti saputo che li abbiamo finiti in settimana, i rifornimenti dovrebbero arrivare non so quando, ma arriveranno.- spiega in tono saccente.
Perfetto, quindi non ho perso quaranta minuti preziosi della mia vita a cercare il nulla più totale in una stanza dall'odore nauseabondo mentre Sirius Black mi fissava in maniera piuttosto inquietante.
No, certo che no. E' soltanto una mia impressione.
Vorrei urlare. Questa giornata si sta tramutando in un vero e proprio incubo, ma non posso perdere la calma, non ancora, non qui.
-Bene, allora credo proprio che me ne andrò.- annuncio mentre osservo il casino che abbiamo lasciato in quell'aula.
Mi dispiacerebbe per Gazza, peccato che fra noi c'è odio puro dal primo momento in cui ho messo piede qui a Hogwarts, perciò credo che me ne infischierò.
Dopotutto, quando finivo in punizione al primo anno, lui non si è mai fatto troppi problemi a traumatizzarmi con le sue minacce delle torture inflitte agli studenti nel Paleolitico.
Sì, più ci penso e più ne sono convinta: lui si merita tutto questo sporco.
Non faccio in tempo a mettere un piede fuori dall'aula che in men che non si dica mi ritrovo Black di fianco.
-Non stai dimenticando qualcosa?- domanda camminando tranquillo.
-Del tipo?- chiedo, ma in realtà non sono davvero interessata alla risposta, perchè sono quasi certa che si tratterà di una delle sue classiche frecciatine premeditate.
-Del tipo che hai lasciato quella stanza un porcile.- sghignazza.
Non è esattamente così.
Mi fermo subito e mi volto verso di lui mentre inarco un sopracciglio.
-Veramente, se vogliamo essere puntigliosi, abbiamo lasciato quella stanza un porcile.- rispondo sottolineando il plurale.
A quel punto sul viso di Sirius si forma un sorrisetto divertito.
Sta per dire qualcosa, riesco già a immaginare il suo tono mellifluo, però in quel momento la voce che  mi giunge alle orecchie non è per niente simile alla sua, ma ricorda vagamente quella della McGranitt.
-Black e McDonald, cosa ci fate qui?- anzi questa è proprio lei.
No la vera domanda sarebbe cosa ci fa lei qui. In sei anni che vivo in questa scuola, lei non ha mai messo piede nei sotterranei, magicamente oggi accade anche l'impossibile.
Entrambi ci voltiamo verso il fondo del corridoio, da dove proviene la voce, dopodiché Sirius fa un balzo verso di me e con mia grande sorpresa nasconde le sue braccia tra la mia schiena e il mio mantello. 
Cosa diamine sta facendo?
Mi sto per scansare quando realizzo che sta cercando di infilare qualcosa nella vita della mia gonna.
Okay i casi sono due: o è un pazzo, o è un maniaco.
Percepisco le sue dita fredde a contatto con la mia pelle sotto il maglioncino e rabbrividisco.
-Sei impazzito?!- domando in preda al panico e le mie mani raggiungono immediatamente le sue per cercare in un qualche modo di fermare qualsiasi cosa lui abbia intenzione di fare.
-Nascondilo!- mi sibila nell'orecchio mentre avvicina alle mie mani un indumento dal tessuto liscissimo.
Faccio come mi dice, anche se non sono per niente convinta delle mie azioni.
Mi infilo l'indumento nella vita della gonna e mi sistemo meglio sulle spalle il mio mantello dell'uniforme, in modo tale da coprirmi la schiena.
Dieci secondi mi bastano per completare l'opera e assumo un'espressione totalmente disinvolta nel momento esatto in cui la McGranitt ci raggiunge.
Sto per sospirare sollevata, quando sento il braccio di Black avvolgermi le spalle in maniera naturale ed immediatamente sento la maschera da angioletto innocente vacillare sul mio viso per fare largo a un'espressione poco raffinata.
Allora? Cosa ci fate qui?- ripete incrociando le braccia.
Ci penso io, sono un asso in queste cose.
Non è la prima volta che rischio di essere scoperta, ormai ho un dottorato nell'arte del “scansare le punizioni”.
Mia cara professoressa, sa com'è, quando due persone stanno tanto bene insieme, il desiderio è molto forte e...- peccato che la persona che sta parlando non sono io, ma Black.
E' chiaramente impazzito, devo fare qualcosa. Devo rimediare, non posso permettergli di farmi fare una figura simile davanti alla McGranitt.
Ho perso il mio libro di Pozioni e siccome io e Sirius dobbiamo fare una ricerca insieme per Lunedì, siamo venuti a controllare se era in questa aula.- dico coprendo la voce di Black.
La professoressa mi scruta in modo severo e distorce più volte il naso, come se avesse dei sensori olfattivi che le indicano se qualcuno stia dicendo o no la verità.
La guardo dritta negli occhi, devo sostenere il suo sguardo se voglio convincerla.
-Lo avete trovato?- domanda poi.
-No.- rispondiamo all'unisono.
Wow incredibile, Black non sta rovinando il mio piano.
Se non mi sentissi come un criminale che sta per essere colto con le mani nel sacco probabilmente sarei commossa.
Okay l'aula di pozioni è a qualche metro da noi, dobbiamo semplicemente trovare un modo per allontanare la McGranitt da qui in modo tale da non farle notare il trambusto che abbiamo lasciato in quella stanza.
Chiamalo facile.
Black sembra leggermi nella mente.
-Professoressa mi pare di aver sentito un rumore provenire dal fondo del corridoio, non è vero?- si gira verso di me chiedendomi approvazione, o meglio chiedendomi di stare al gioco.
-Esatto, l'ho sentito anche io.- esclamo.
Per qualche secondo ci da l'idea di essersela bevuta, poi muta improvvisamente espressione e sembra indispettirsi con noi per il semplice fatto di aver dubitato delle sue capacità uditorie.
-Io non sento nulla.- ribatte in modo fermo, come se volesse informarci del fatto che le sue orecchie sono più allenate e attente delle nostre.
-Ma sa com'è, certe volte l'età fa brutti scherzi!- Black dice l'unica cosa che era assolutamente da evitare.
Succede in un secondo: la carnagione del viso della McGranitt raggiunge il colore scarlatto della nostra cravatta e ho quasi l'impressione di vedere il fumo blu uscirle dalle orecchie.
Complimenti Black, non potevi fare osservazione migliore.
Ora siamo decisamente fottuti.
-Voi due! Fuori dalla mia vista!- esplode in un boato che rimbomba per tutto il corridoio.
Vorrei dire o fare qualcosa per migliorare la situazione, ma la mia lingua e le mie gambe sembrano congelate.
Veramente non so cosa sto aspettando, forse un'azione di Black: dato che è lui che ci ha infilati in questo pasticcio come minimo dovrebbe essere lui a tirarci fuori.
- Professoressa mi dispiace che lei l'abbia presa male, ciò che intendevo dire...- d'altronde lui sembra avere tutto sotto controllo, vista la naturalezza con cui si rivolge ancora alla McGranitt.
- Black.- sibila la donna nella speranza di interromperlo.
-No, mi ascolti un secondo, non volevo darle della vecchia decrepita! Non mi permetterei mai professoressa! Lo sa che io sono il suo fan numero uno! Io...- ricomincia lui.
Ho come la vaga impressione che tra poco finiremo in un bel guaio e se c'è qualcosa che detesto più di finire nei casini, è sicuramente il fatto di finirci con Black.
Devo assolutamente inventarmi qualcosa.
Okay il piano A, ovvero allontanare la McGranitt dall'aula, non ha funzionato -anzi-, però si può sempre optare per il piano B: io e Sirius dobbiamo allontanarci da qui il prima possibile.
Penso che questa sia l'unica opzione per sfuggire a una possibile punizione, pregando che alla McGranitt non venga voglia di entrare nell'aula di Pozioni, perchè in quel caso sarebbe piuttosto chiaro anche a lei chi sono i responsabili di quel macello.
- Ciò che intendeva dirle Sirius, professoressa, è che è veramente dispiaciuto per ciò che le ha detto e non era assolutamente sua intenzione. Siamo mortificati per averla offesa, ci scusi tanto.- recito talmente bene che quasi mi lancerei dei fiori da sola.
Non appena finisco la frase non le do nemmeno il tempo per ribattere, afferro Black per la manica e lo trascino indietro insieme a me a passo sbrigativo.
In un baleno diamo le spalle alla McGranitt e cominciamo a marciare velocemente per seminarla e per uscire da quel dannato corridoio.
Continuiamo a camminare con la stessa andatura ancora per un po' e comincio ad avere dei problemi con l'indumento che poco prima avevo infilato nella vita della mia gonna.
Lo sento che sta per cadere a terra, ma non posso ancora risistemarmelo meglio perchè so che la professoressa ci sta ancora osservando.
- Arriviamo fino alla Sala Comune di Serpeverde e poi iniziamo a correre.- sussurra Black mentre continua a guardare dritto.
- Ma ci vedrà benissimo.- mi oppongo.
- Saranno tre secondi e ci perderà di vista, fidati.- spiega.
Tanto non ho nulla da perdere a questo punto.
Eppure ho un brutto presentimento, so che qualcosa sta per andare storto.
D'istinto volto la testa all'indietro e noto con sommo terrore che la McGranitt è scomparsa.
Senza pensarci afferro il braccio di Sirius in preda al panico e non appena lui posa il suo sguardo confuso su di me sembra vedere nei miei occhi ciò che ho appena visto io.
- Black! McDonald!- un boato molto simile a quello di qualche minuto prima raggiunge le nostre orecchie, ma questa volta è molto più minaccioso.
Okay i casi sono due: o si è trasformata in fantasma furioso nel tempo di due minuti, e ora sfogherà la sua ira repressa su di noi, oppure io e Sirius siamo ufficialmente...
-In punizione!- la sua voce sembra proprio provenire dall'aula di Pozioni.
Sto per arrendermi al mio destino, ma poi Black assume un'espressione talmente agguerrita che, non so come, ma sembra ridare speranza anche a me.
-Cambio dei piani, è tempo di una bella corsetta!- esclama.
Dopodichè entrambi cominciamo a correre come dei forsennati che arrancano verso la libertà.
Non so nemmeno cosa io stia facendo o il perchè io lo stia facendo, tanto in punizione ci finirò comunque: siamo in un castello, prima o poi la McGranitt ci troverà. Però in questo momento l'unica cosa a cui riesco a pensare è che non posso farmi mettere in castigo proprio oggi che abbiamo la missione “Frankalice” da terminare.
Sto correndo il più velocemente possibile, quando improvvisamente sento dal profondo della mia gola una risata che vuole risalire in superficie. Così, sebbene non fosse il momento più adatto e sebbene dovessi rimanere nella massima serietà per riuscire a sfuggire dalle grinfie della professoressa, comincio a ridere davvero di gusto.
Non so bene il motivo di questa mia reazione, so solo che tutta questa situazione sembra risultare nel complesso estremamente divertente.
Finalmente raggiungiamo il fondo del corridoio e svoltiamo a sinistra, sorpassando la Sala Comune di Serpeverde, per raggiungere le scale.
Black è molto più veloce infatti è qualche metro più avanti a me, eppure ho quasi l'impressione che mi stia aspettando.
Il corridoio è pieno di Serpeverde pronti per raggiungere Hogsmeade: vinciamo qualche imprecazione contro di noi per averli investiti in pieno mentre passavamo, dopodiché prendiamo una scala qualsiasi.
- Dove ci aspettano gli altri?- domando senza fiato.
- James dovrebbe essere davanti all'ufficio di Gazza.- dice passandosi una mano tra i capelli leggermente scompigliati per via della corsa.
Per un miracolo di Merlino arriviamo annaspando al piano terra e io ne approfitto per tirare fuori l'indumento strano che Black mi aveva chiesto di nascondere con cura.
-Vieni, andiamo di qua.- mi ordina conducendomi nel corridoio che porta all'ufficio del custode.
Quando svoltiamo l'angolo notiamo una scena piuttosto usuale, infatti James Potter e Lily Evans stanno discutendo.
Stiamo per raggiungerli quando notiamo con grande sorpresa che una piuttosto furiosa McGranitt si trova esattamente dall'altra parte del corridoio e sta raggiungendo i nostri amici.
-Dammi il mantello!- ordina in preda all'ansia.
Non ho idea di che cosa stia parlando, però sta fissando insistentemente il tessuto argenteo che ho tra le mani, perciò non ci penso due volte e glielo passo.
In men che non si dica lui lo apre e avvolge entrambi con questo “mantello”.
E' tutto così strano perchè il tessuto è trasparente, infatti riesco a vedere ogni cosa intorno a me, però rimanda un po' a uno specchio d'acqua come consistenza.
Black mi fa segno di accovacciarci ai piedi della parete, infatti una volta seduti, comincia a sistemare il mantello in modo tale da coprire perfettamente entrambi.
Mi guardo attorno meravigliata, dopodiché realizzo che la distanza fra me e Black è quasi inesistente: entrambi teniamo le gambe piegate strette al petto, ma non so bene come lui sia riuscito a incrociare le sue con le mie, in modo tale da occupare meno spazio in due.
Tutto ciò mi mette molto a disagio, così evito di guardarlo sebbene io sappia che lui sta facendo esattamente il contrario.
Un gruppetto di studenti ci passa davanti senza degnarci di uno sguardo, il che mi pare un po' strano dato che siamo entrambi in una posizione piuttosto insolita, ma poi mi rendo conto che sicuramente non riescono a vederci. 
Ho sempre sognato di essere invisibile.
-Avete visto il signor Black e la signorina McDonald?- la voce della McGranitt è forte e chiara.
-No professoressa, in realtà li stiamo aspettando da un po' anche noi.- risponde Lily piuttosto confusa.
-Dobbiamo andare ad Hogsmeade.- spiega James.
-Vi assicuro che ci andrete da soli, quei due non metteranno piede fuori da questo castello, gli aspetta un aula intera da ripulire senza magia!- ribatte irritata.
Alla fine di questa frase non so bene cosa mi prenda ancora una volta, ma sento nuovamente una risata provenirmi dal fondo della gola.
Esce ancora prima che io possa fermarla e nell'esatto istante in cui me ne rendo conto sto per portarmi una mano alla bocca per rimangiarmela, ma quella di Black mi precede.
Il suo palmo caldo preme sulle mie labbra con forza.
Mi impietrisco immediatamente e i miei occhi scattano immediatamente su di lui.
Non mi sta rimproverando, in realtà sembra quasi divertito dalla mia risata isterica a cui non so dare una spiegazione, però mi fa segno di rimanere in silenzio.
In che diamine di situazione ci siamo cacciati? Perchè non ho ripulito quella dannata stanza prima di andarmene?
Non ne ho idea, so soltanto che adesso tutto questo sembra essere estremamente eccitante.
So che prima o poi arriverà il momento di assumersi le proprie responsabilità e di pagare la punizione, però adesso non riesco a fare altro che pensare a quanto il mio cuore stia battendo veloce e all'adrenalina che ho in corpo.
Non è di certo la prima volta che provo questa sensazione, mi sembra solo strano che mi sia capitato anche ora che sono qui insieme a Black.
La McGranitt gira i tacchi e dopo qualche minuto ci liberiamo del mantello.
-James, psst!- grida Sirius  quasi indisturbato.
Tranquillo nessun problema, grida pure per tutto il castello, tanto non ci stanno cercando, assolutamente no.
Immediatamente i due ci notano e si fiondano su di noi.
-Mary, cos'è successo?- mi chiede Lily confusa mentre mi aiuta ad alzarmi.
-Potremmo aver fatto innervosire Minerva più del dovuto.- spiega Sirius.
La mia amica aggrotta le sopracciglia e mi osserva attentamente.
-Ti spiego i dettagli dopo.- taglio corto.
-Felpato, abbiamo un piano da completare, non potete farvi mettere in punizione proprio adesso.- James rimprovera il suo amico con serietà.
-Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo, useremo il tuo mantello per non farci vedere.- risponde Black piuttosto tranquillo.
Stiamo per avviarci tutti insieme verso l'ingresso quando improvvisamente mi sento colpita alle spalle da qualcosa. In un attimo ogni cellula del mio corpo sembra paralizzarsi, dopodiché perdo l'equilibrio cadendo all'indietro.
Morgana, perchè tutte a me? 
Ho come la vaga impressione che qualcuno mi abbia lanciato un incantesimo.
James e Lily si ammutoliscono tutto a un tratto.
Temo proprio che sia giunta la mia ora, e questa volta non la passerò troppo liscia.
Dal fondo del corridoio sento dei passi veloci che sembrano avere tutte le intenzioni di raggiungere il mio corpo inerme a terra.
Improvvisamente la faccia autoritaria, ma sottosopra, della McGranitt compare nel mio campo visivo.
-Dove pensavate di andare?- domanda gelida.
Game Over.

 

  
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