Finalmente a casa
Sė, finalmente a casa. Il natale ci aveva ucciso,parenti,amici,lettere da parenti e amici,insomma: un casino! Eravamo a casa mia, come ogni anno d'altronde. Harry non sapeva mai cosa fare, non potendo usare la magia, non potendo combattere, non potendo giocare a quidditch non sapeva MAI cosa fare!
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"Amore? Che cos'č questo bel profumino?" chiese lui imitando un cane. "Nulla che ti interessi!". Sentė poi che stava aprendo il casseto per prendere il coltello:"Fermo!" gli dissi schiaffeggiandogli il braccio "ti ho detto che non č roba tua!". Mise il broncio e mi guardō con quei dolci occhi verdi, facendo sporgere il labbro inferiore. "Solo un po'?"Come potevo dire di no ad un faccino cosė? Non potevo. Allora,presa dalla disperazione amorosa gli dissi ridendo:"Solo un pezzo". Lo vidi,mente mi chinavo per scrutare ogni suo singolo movimento, che stava tagliando una fetta troppo grossa:"Ehi!Cosė č troppo!" gli dissi sgridandolo.
Mi sorrise, e allora mi girai: canticchiando. Presa dal canto, non lo sentė sgattaiolare dall'altra parte della stanza: Perciō,quando mi voltai nuovamente per controllare che tutto fosse apposto,non trovai pių nč lui nč la torta. Come potevo essere cosė sbadata? Corsi in salotto per controllare se avesse mangiato la porzione stabilita, e indovinate un po'? Nulla, non c'era pių nulla! L'aveva giā mangiata tutta: assurdo.
Lo guardai attentamente, arrabbiata,aspettando le sue scuse, ma era troppo bello, aveva la bocca sporca di glassa,ed io, non potevo sgridarlo in quelle condizioni. Ridemmo tutti e due, con gusto. Quando finimmo di ridere, sospirai, e dissi con un sorriso stampato in faccia:"Ah...Finalmente a casa".