Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: DeadlyNadder 92    27/08/2019    1 recensioni
Sono passati mesi, ormai Astrid e Bruta sono al corrispettivo del nono e ottavo mese di gravidanza.
Le cose a Berk vanno meravigliosamente, eccetto qualche piccola litigarella tra Moccicoso e Bruta che andava a finire nei migliori dei modi.
Straordinario è l'avvenimento che anche se la ragazza era incinta riuscivano sempre a trovare modi particolari per fare l'amore.
Diciamocela tutta, anche Hiccup e Astrid non si risparmiavano ma tutto quanto in certi parametri. Era quasi arrivata al termine della gestazione e Hiccup voleva evitare qual si voglia danno fisico sia hai figli che alla donna amata.
Cinque anni dopo,Tufo e Hel si frequentano ancora. Sembrano essersi aiutati a vicenda nel migliorarsi.
Pensate che ora Tufo si dimostra per quello che è senza alcun timore!
Gambedipesce e Vör pensano ancora in un futuro insieme. Le loro insicurezze sono molte, ma si aiuteranno a superarle e fortificarsi.
Stoick e Valka? Beh, loro sono ancora a Berk e ci rimarranno per tanto altro tempo.
Skaracchio invece? Forse avrà trovato l'amore, chi lo sa.
Una cosa è certa....Alcuni di loro non si conosceranno mai abbastanza.
Allert: Sporadici spoiler su Dragons: Race to the Edge.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eppure entrambe fecero un gesto che strappò un sorriso a Snotra, un sorriso che si perse nel vedere come le mani delle due ancelle prendessero in custodia quelle della Dèa.
Ma lei non disse nulla, si morse il labbro e trattenne le lacrime per poi rialzare gli occhi e guardare le due con un melanconico e intenerito sorriso. 
 
«Dagur....
Quella fanciulla che sposerai ti renderà felice, sarà uguale a me non identica. 
Lei sarà, beh, come lei è. 
Ma sarà molto bella, forte, intelligente, furba, astuta, affascinante e meravigliosa. Quando la vedrai capirai che c'è la mia mano, diciamo che sarà la mia creatura.»
 
«La tua creatura?
Vör, cosa stai meditando?»
 
«Mh?
Di vestirla a modo mio!
Voglio che sia la più bella delle donne che Dagur abbia mai visto, anche più di me!»
 
«Vör....»
 
La vocina di Fulla si fece largo tra le loro voci andando ad attirare l'attenzione della Dèa che si rivolse a lei con una allegria che la lasciò esterrefatta e senza parole.
Diede un colpo di tosse, Gustav portarsi al suo fianco e imporre la sua proprietà sulla ragazza stringendole con fare possessivo il fianco.
 
«Condurresti tu le nozze tra me e Gustav?
E' una funzione religiosa e tradizione vuole che sia il Capo a svolgerla.»
 
«Difatti sarà Snotra a farlo!»
 
«Vör, quello che Fulla vuole dire è che deve il legittimo Capo a farlo non una sostituta.»
 
«Io non sono il Capo di questa Tribù.
Io sono Vör e basta.»
 
«Amore, sei la figlia di Thora, il precedente Capo e, di conseguenza sei tu il vero Capo di questa Tribù.»
 
«Ma io...
No, non posso....»
 
«Come attuale Capo non eletto ufficialmente, ti ordino di svolgere questo compito a cui sei segnata da sempre.
Il momento in cui sei nata da Thora e sei sopravvisuta a tutti gli attentati di omicidi di una certa Hlín, hai preso il testimone e di conseguenza il compito di prenderti cura di questa Isola come la casa il quale è.
Essere il nostro Capo e prendere il tuo posto, non ti impedirà di vivere a Berk con Gambedipesce e gli altri.»
 
«Ma se devo essere il vostro Capo come posso esserlo stando lontano da qui?»
 
«Esistono molti modi, non credere.»
 
«Snotra, non insistere.
Vör non si sente pronta, rispetta la sua insicurezza come ti fu insegnato da Thora e Loki.»
 
«Loki?»
 
Il gruppo delle tre Ancelle la guardarono sconcertata, come poteva non sapere di quel dettaglio?
Gambedipesce e Dagur si guardarono per alzare le spalle insieme e tornare a guardare Snotra che con un colpo di tosse incominciò a camminare all'interno della struttura con il chiaro intento di condurli verso la prima delle ultime tre prove.
Sospirarono profondamente i presenti che stanchi la seguirono. 
 
«Loki è la sorella di tua madre, Vör.
Si sposò con il Capo di una Tribù i cui Isola dista da qui due ore.»
 
«Due ore di viaggio...
Capo di una Tribù....
No, non ditemi che...»
 
«Credo che tu abbia capito, Vör.»
 
La ragazza si voltò verso i due ragazzi che la guardarono senza dire nulla.
Fulla e compagnia bella si portò dietro a Snotra tentando di dissuaderla di far compiere all'Ingerman altre prove, una mano sul cuore doveva mettersela dato com'era uscito e riuscito dalla prova incompiuta da anni.
 
«IL MARITO DI LOKI E' MADGUTS!
HEL E' LORO FIGLIA E DI CONSEGUENZA E' MIA CUGINA...!»
 
Urlò di punto in bianco la vichinga dai lunghi crini mentre involtariamente si paralizzò al suo posto fermando la camminata del Berkiano e del Berserker. 
Gambedipesce si bloccò, la sua espressione si tinse di stupore nel constatare che facendo mente locale aveva avuto sin dall'inizio i giusti indizi per arrivare a quella conclusione.
Doveva dirlo anche ad Hiccup e magari anche ad Hel? La loro reazione quale sarebbe stata? E soprattutto, Hel come l'avrebbe presa?
 
«Snotra.
Chi è mio padre?»
 
La voce di Vör fece bloccare anche la rossa che si fermò innanzi alla porta d'accesso alla sala banchetti, dove, all'interno tutto li attendeva.
La sua mano si posò sul legno dell'entrata, i suoi occhi verde acqua si portarono sulla fanciulla indomabili e sinceri.
 
«Lo sai chi è tuo padre, ma ancora non ti è concesso sapere il suo cognome.»
 
«Quando avrò la possibilità di saperlo?»
 
«Quando l'unico sopravvissuto di quella famiglia avrà il coraggio di confessarti tutto quanto.»
 
Ma Vör non ascoltò altro oltre alla sua domanda, aveva un sorriso beato sul volto e la gioia si manifestava frizzante da quei occhi che amanavano bagliori e scintilli sfavillanti. 
Hel, la ragazza che da sempre considerava sua sorella era in realtà sua cugina e di conseguenza suo padre era suo zio.
Ma che gli importava di Madguts, lei era felice solo per una cosa: Hel era sua cugina!
La sua espressione morì velocemente quando si ricordò che lei e la ragazza avevano litigato così duramente da essersi gridate l'odio che provavano l'una per l'altra. 
No, Vör non odiava Hel.
Mai l'aveva odiata e mai l'avrebbe fatto, quelle dette erano stupide parole senza fondo di verità che venne spontanee per non farsi vedere ancora una volta la ragazzina che piangeva per tutto.
'Andiamo.' disse fermamente la biondina che superò tutti quanti con il capo basso e gli occhi persi sul terreno, interessati improvvisamente agli stivali che tutti indossavano. 
'Ha litigato con Hel, ecco perché è cosi.' confidò sottovoce Gambedipesce a tutti i presenti mentre la fidanzata entrava nella stanza e andava a sedersi sulle panche poste nella parte opposta della sala.
Non fece caso a nulla, neppure a quella scia di fiori viola che vivevano nei suoi passi segnando il passaggio della triste Dèa.
Le mani si portarono sul grembo, lo sguardo vuoto guardare davanti a se senza porsi neanche la domanda del perché la stanza era totalmente vuota ad eccezione di alcune tavolate stracolme di birra e idromele. 
Il restante gruppo entrò uno alla volta, si guardarono intorno e subito dopo raggiunsero la bionda in loro apparente attesa.
In piedi rimase solamente Gambedipesce che guardò preoccupato l'espressione cupa di Vör.
Trasse un profondo sospiro, la mano lisciò la folta barba tentando di capire un metodo per farle tornare quel sorriso che tanta luce portava anche di notte.
Snotra parlò.
La voce della donna andò ad espandersi a macchia d'olio all'interno della sala composta da grossi massi che incominciarono a fare gola a Patatona che li guardava mentre si leccava invitato il muso. 
 
«Questa è una non sfida.
Prendi questa cosa come un divertimento.»
 
«E' incoerente, Snotra.
Prima la definite la prima delle tre sfide finali, poi improvvisamente diviene un divertimento.
Spiegatemi dove è l'inganno.»
 
Il Capo dai cremisi capelli tacque.
Il suo sguardo verde acqua si portò annoiato verso la distesa di boccali posati su una lunga tavolata. 
'Bevi e poi ne riparliamo.' disse così, infine, la donna che riportò gli occhi su Gambedipesce che con un colpo di tosse andò a rispondere ad ella con un 'Affiancare alcolici con una sfida di equilibrio è un chiaro tentativo di sabotaggio. Conduco la sfida senza bere.'
Vör tenne lo sguardo basso tutto il tempo, non riusciva a concepire come Hel riuscisse a tenerla lontana per così tanto tempo. Lei invece cercava in ogni modo di riavvicinarsi a lei, ma in risposta veniva ancora di più allontanata dalla ritrovata cugina.
Dagur portò la mano sulla spalla della fanciulla, altrettanto fece Fulla. Da dietro le spalle dell'ancella fare capolino il capo di Gustav, innanzi a lei, invece, il muso di Occhifalco posarsi sulle ginocchia della bionda che l'andò ad accarezzare lentamente. 
Patatona invece era vicino al rosso e quasi immediatamente andò a leccare il muro facendo ridere rumorosamente Hlín; al suo fianco Snotra che la guardava con disappunto. Curvazanna, invece, era dietro a Gustav e ora aveva allungato il collo che si era portato sopra sua spalla.
'Essia. Dovrai correre e tirare di spada sugli scudi, questo senza perdere equilibrio o inciampare.' espose tranquillamente la donna che lasciò comparire sul volto un sorriso divertito. Si, quella per i suoi gusti sarebbe stata la prova che avrebbe portato più risate; una volta ogni tanto qualcosa di allegro ci voleva, no?
 
«Ma Snotra, cosa fa? corre da solo?
Avrebbe bisogno di uno sfidante, o comunque qualcuno da rincorrere.»
 
«Mh, si, la cosa sarebbe più divertente.»
 
La bionda vichinga si sfilò lo scudo dalle spalle poggiandolo al suo fianco, la spada, invece, la lasciò scivolare lentamente lungo il fianco mentre ella si alzava.
Riprese tra le mani lo scudo e li mise al suo posto riponendogli al suo fianco anche la coroncina di fiori; Fulla si fermò a guardare l'intreccio e i decori che coloravano l'ampia distesa circolare di legno. 
Vi erano stilizzati un drago e un gatto alato posti testa cosa; i colori che invece lo coloravano erano il rosso, il verde e il bianco. Tutto intorno alla montatura composta visibile da Ferro di Gronkio vi erano incise alcune rune che se venivano lette una dopo l'altra formavano delle preghiere. 
Scese lo scalino, la schiena dritta ospitava la lunga treccia che sfiorava appena il pavimento. Era semplice, non vi erano decori o altro; l'ondulare del nastro che circondava il Kransen dondolò non appena la Dèa compiva un passo.
Si fermò davanti a Gambedipesce, la mano afferrare l'elsa della spada e farla roteare un paio di volte per poi, improvvisamente portare la punta affilava in direzione di Snotra.
 
«Mi offro volontaria.
La prossima che sfiderò sarete voi, Snotra.»
 
«Non potete essere il secondo partecipante.»
 
«Perché?»
 
«Non stai concorrendo per la tua mano.»
 
«E chi lo dice?
Concorro per la mia mano e se vincerò sarò libera di sposare chi mi pare e piace senza dare conto a voi.»
 
«Ribadisco, non potete.
Detto questo sarà Gustav o Dagur a sfidare Gambedipesce degli Ingerman.»
 
«Io mi rifiuto categoricamente di far concorrere loro due.
Nessuno dei due sta programmando di sposarmi, quindi la cosa più giusta da fare è che sia io stessa a sfidare mio marito.»
 
«Ma Vör, Dagur è...»
 
«Dagur non pensa più di sposarmi, non è vero?»
 
Il Berserker non disse nulla, fece solamente un distaccato segno con il capo come per confermare le parole dette dalla fanciulla.
A dirla tutta, però, la voglia di sfidare Gambedipesce ancora ardeva dentro di lui ma pur di soddisfare la bionda Dèa avrebbe rinunciato ben volentieri. 
Doveva fidarsi di lei e se lei gli aveva confidato che l'amore ricambiato si sarebbe fatto vivo a breve, beh, doveva crederci assolutamente. Sapeva che Vör non mentiva mai e semmai si ritrovava a farlo, quelle che diceva erano bugie fatte a fin di bene; anche lungo andare non si sarebbero rivelate nocive per nessuno. 
La giovane vichinga dai biondi crini mantenne la lama puntata verso Snotra, i suoi occhi si fecero talmente seri che la rossa deglutì silenziosamente.
 
«Vi concedo questo, mia Signora.
Ma non posso accettare la vostra sfida.»
 
«Cos'è, avete paura per caso?»
 
L'aria si fece pesante, quasi irrespirabile.
Le iridi color cielo estivo di Vör divennero di un intenso azzurro che si fermava insistentemente su quelle del Capo. 
'Non è nelle mie credenziali accogliere combattimenti o confronti lanciati dalla mia stessa Signora; il risultato sarebbe inevitabile.' disse allora Snotra non accorgendosi neanche della provocazione detta dalla ragazza.
A quelle parole, Fulla e Hlín si fermarono a guardarla con occhi sgranati.
Snotra non aveva mai rifiutato uno scontro alla spada, anzi, il più delle volte era proprio lei che le proponeva sotto scusa di allenare le ragazze dell'Isola. 
Vör scosse il capo, una risata divertita scosse la sala mentre scemava lentamente in uno spavaldo sorriso. 
Ne Gustav, ne Dagur e tanto meno Gambedipesce aveva visto una reazione simile da parte della ragazza. Quella si che era una cosa strana!
Snotra fissò Vör, la ragazza volse il capo dalla parte opposta sbadigliando annoiata. La mano si portò davanti alla bocca per coprire quell'atto, successivamente la lasciò cadere lungo il fianco dove rimase.
'Andate.' disse immediatamente la rossa che accavallò le gambe, pronta a gustarsi la scena. Non sapeva il perché ma dava per certo che Vör avrebbe vinto spudoratamente contro il ragazzo che, nel giro di pochi minuti avrebbe perso.
Una donna anziana, dalla purezza delle rughe che disegnavano fragili la bellezza giovanile che con una grazia disarmante si presentavano anche in età adulta, consegnò a Gambedipesce una spada. Lui la prese dalle sue mani, gli porse un grande sorriso impacciato e la ringraziò di tutto cuore; di tutta risposta, in un debole sussurro, gli disse che era un piacere e un onore per lei.
Si voltò verso la fidanzata, Gambedipesce, che rimase stupito di quel che vide.
La bionda afferrò un voluminoso boccale di idromele portandolo alle labbra. Nel giro di pochi attimi lo rimise sul tavolo, vuoto e privo anche della più piccola goccia. 
Sorrise, lei, che tornò irradiata di luce verso l'Ingerman che si affrettò a domandare se avesse avuto sete. Vör allargò ulteriormente il sorriso sul volto, le guance erano tinte di un delicato rossore dovuto all'imbarazzo di non essersi data una regolata; gli rispose solamente con una confessione strappata con sincerità.
 
«Scusami, non ho resistito. Quando ho sete bevo di tutto senza distinzioni, anche se devo dire che quella sembra più acqua che idromele... ne sono rimasta delusa.»
 
'Stiamo attendendo.' Snotra ancora una volta si fece sentire e alle orecchie dei due sembrò essere solamente l'ennesima dimostrazione di una donna frettolosa e per nulla capace di rilassarsi o, quanto meno, prendersi il giusto tempo.
I futuri coniugi Ingerman sospirarono profodamente mentre si avvicinavano alle due donne che reggevano i scudi su cui avrebbero dovuto salire.
Si diedero uno sguardo d'intesa, ma l'istinto prevalse su Vör che si precipitò da lui abbracciandolo fortemente.
La Sovrana dei Draghi gli disse che era decisamente meglio lei che qualcun'altro, lo rassicurò sul fatto che tutto sarebbe andato bene. In quel bisbiglio nascosto dal capo di lui gli consigliò di tenere i piedi nella stessa posizione in cui saliva e che non doveva portare mai il peso o troppo al centro o su un solo lato. I due si allontarono, si sorrisero e subito dopo, con una morsa al petto si diedero le spalle dimenticandosi apparentemente chi fossero.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: DeadlyNadder 92