Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: ninniss    28/08/2019    1 recensioni
La guerra magica è finita, eppure nessuno ne è uscito completamente vittorioso.
Piccoli frammenti di vita riguardanti la nuova generazione di Harry Potter.
Se i loro genitori hanno dovuto battersi contro Mangiamorte, Draghi e creature infernali, i figli degli eroi dovranno combattere contro un unico avversario: loro stessi.
Perché prima di essere la nuova generazione di eroi, sono solo ragazzi.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il rumore di una porta sbattuta giunse alle orecchie di tutto l'edificio. Draco Lucius Malfoy aveva appena varcato l'entrata del secondo livello della sede principale del Ministero della Magia Britannico, il piano che ospitava tutti gli uffici collegati alla gestione della magia e delle sue leggi, e quello che lo metteva più in soggezione, nonostante tutte le volte in cui vi era stato. I suoi pensieri tornarono all'ora prima, quando sul punto di smaterializzarsi la sua strada venne sbarrata da una piccola peste platinata che lo supplicava di portarlo insieme a lui ovunque andasse, e al sorriso soddisfatto di sua moglie appena appresa la notizia che avrebbe potuto passare la mattina in pace e senza dover fare in modo che suo figlio non si uccidesse in giro per la loro tenuta. Nonostante gli avvenimenti della sua adoelscenza avessero inciso profondamente sul suo carattere, dopo aver provato paura e disperazione stando dalla parte dei Mangiamorte, Draco si era completamente distaccato dal Lato Oscuro e, dopo la scuola, fece sì che la sua vita prendesse un'altra piega. E così ora si ritrovò lì, diretto in modo spedito verso lo studio del Capo dell'ufficio Auror. Capo dell'ufficio Auror, tanto più suo ex acerrimo nemico. Non si interessò ai continui rumori e alle voci che provenivano da porte e corridoi accanto a lui, si curò solo della piccola testolina bionda che si nascondeva dietro di se, con i suoi occhi grigi identici ai suoi che lo guardavano confuso. Bussó velocemente, d'altronde aveva fretta, e d'altronde il primago dell'ospedale magico più grande di Londra non era solito a visitare il ministero se non per questioni più che importanti, e quel giorno non faceva eccezioni. «Malfoy, su entra.» L'uomo moro davanti a lui lo accolse senza nessun rancore o frustrazione, ma solo con un'espressione vagamente sorpresa e un leggero disappunto, facendo cenno di accomodarsi su una delle poltroncine davanti alla scrivania. Harry Potter si sistemò gli occhiali a cerchio sul naso e poi rivolse un lieve sorriso verso la creatura che si intravedeva appena, intenta ad esaminare tutto ciò che lo circondava; incrociato il suo sguardo gli occhi del piccolo Malfoy si illuminarono: «Papà, Papà, è il tizio col fulmine in fronte!» dicendo questo, fomentato sporse la manina verso la testa dell'ex Grifondoro per toccarne la cicatrice, tracciandone i contorni con il dito, come per assicurarsi che uno degli uomini che ammirava di più fosse davvero lì davanti a lui. Malgrado le aspettative, a quel gesto Harry Potter allargò il suo sorriso: per tutti quegli anni era stato chiamato, e in certi casi quasi venerato, con epiteti quali Il salvatore del mondo magico, Il prescelto o Il bambino sopravvissuto, mentre in quel momento era stato declassato a "tizio col fulmine in fronte" da un bambino che lo stava toccando come fosse un nuovo giocattolo. Draco Malfoy osservava con stupore la scena, cercò di mantenere il suo solito sguardo di ghiaccio e quel ghigno che si portava sempre stampato in faccia, ma dovette ammettere che la vista di suo figlio che esaminava in quel modo il suo ex nemico, che ancora gli incuteva una sorta di strano timore dopo tanti anni, lo divertiva. «Potter. Scusa il disturbo, ma dovremmo sistemare alcuni documenti riguardo ai tuoi agenti ricoverati al San Mungo, e Astoria oggi non riusciva a tenerlo a bada» spiegò l'ex Serpeverde, riacquistando il contegno e lanciando uno sguardo verso suo figlio, che era tornato a studiare attentamente la stanza. Scorpius Malfoy non aveva mai visto niente di simile; l'ufficio di suo padre era sempre ordinato ed impeccabile, con le pareti bianche e spoglie se non per i riconoscimenti che aveva ottenuto in quegli anni svolgendo il suo lavoro, invece il luogo in cui si trovava in quel momento era l'esatto opposto: gli scaffali erano completamente pieni e straripavano di oggetti di ogni tipo, c'erano poi delle finestre enormi e le pareti color crema erano ricoperte di quadri e fotografie Per un secondo una di queste attirò particolarmente la sua attenzione: raffigurava tre bambini che tenevano in una posa buffa una terza bambina più piccola con dei capelli color rubino. Rimase incantato da quell'immagine. Quella bambina era così bella. Appena si accorse che quest'ultima dalla foto gli stava sorridendo distolse lo sguardo imbarazzato, rendendosi conto di ciò solo qualche secondo dopo. Ma che cosa? Insomma lui era un Malfoy, e nonostante avesse solo sette anni aveva gia un sacco di amichette che cadevano ai suoi piedi, ma nessuna lo aveva fatto sentire in quel modo. Per la prima volta Scorpius Malfoy si sentì impacciato. Nemmeno il tempo di riportare gli occhietti grigi sull'immagine che una macchietta dorata attirò la sua attenzione, e con suo grande dispiacere si accorse che il boccino giocattolo che teneva sempre con sé era appena sgusciato fuori dalla tasca dei suoi pantaloni e stava volando basso verso l'uscita di quella stanza. Spostò lo sguardo su suo padre e, vedendolo preso dal firmare vari documenti, si avviò correndo per acchiappare il boccino cercando di farsi strada tra la moltitudine di gente in quel luogo. Non si rese conto di quanto aveva corso fino a quando il boccino giocattolo non riottenne il suo posto tra le sue manine e si ritrovò in un piccolo giardino. Era praticamente vuoto, se non per un gruppetto di bambini che urlavano e si rincorrevano ridendo. Come attratto da quella situazione si avvicinò piano: in effetti non si stavano esattamente rincorrendo, più che altro vi erano tre bambini, che riconobbe come quelli dell'immagine di poco prima, che stavano lanciando come fosse una palla, o meglio un sacco di patate, quella che doveva essere la loro sorellina, e Scorpius riconobbe quella chioma rossa all'istante, probabilmente l'avrebbe riconosciuta ovunque. Rimase di nuovo stregato da quella scena: ora quella bambina era in braccio ad un ragazzino dai capelli blu elettrico e rideva rossa in viso come fosse un tutt' uno con i propri capelli, mentre si dimenava cercando di scendere. Le staccò gli occhi di dosso solo quando sentì il suono di un rumore fortissimo, e cadde a terra sovrastato dal peso di un corpo sopra di sé. «SCORPIUS!» La voce allarmata di suo padre gli fece riprendere la lucidità che aveva perso in quei pochi secondi, appena cercò di alzare lo sguardo incrociò però due occhi castani che lo guardavano in modo turbato. «Che cosa è successo?» Harry Potter era a dir poco furibondo, insomma, come era possibile che nei dieci minuti in cui li aveva perso di vista i quattro figli fossero riusciti a combinare un disastro e a spaventare tutti quanti nel raggio di cento metri? Per non parlare del fatto che il piccolo Malfoy era ancora semisdraiato a terra, fatto per il quale si sarebbe beccato una lunghissima serie di insulti dal padre del bambino, se non addirittura peggio. Guardò una ad una le facce dei suoi ragazzi: Albus faceva come se non fosse successo niente, James si guardava le mani sotto shock e Teddy lo guardava talmente impaurito che il colore dei suoi capelli passò da blu elettrico a bianco latte in un nanosecondo, mentre Lily, con suo immenso stupore, era seduta a terra e guardava con aria di sfida la piccola testa bionda di fianco a lei, senza badare alla tensione che si era creata. Come facesse a non preoccuparsene, rimaneva un mistero. «Credo che Jamie abbia fatto una magia involontaria» La voce di Teddy Lupin lo fece ridestare dai suoi pensieri, al che l'altro continuò: «Ho sentito un tonfo dalla sua parte e poi sono caduto a terra con Lily in braccio, che ci fosse anche lui non ne avevo idea, Harry» concluse indicando il bambino biondo davanti a lui. «Scorp, che cosa ci facevi qui?» Il bambino potè sentire tutta la frustrazione che aveva il padre dal tono di voce, alzò le spalle, cercando un modo per trovare una scusa convincente:«Io, io...» «Questo bambino era semplicemente rimasto imbambolato in mezzo a noi come un pesce lesso!» Lily Luna Potter aveva aperto bocca per la prima volta da quando si era aperta quella discussione, attirando sei paia di occhi verso di sè e lasciando tutti a bocca aperta. «Non è vero, non avevo la faccia da pesce lesso!» Scorpius riprese subito il controllo di sé stesso infastidito da quelle parole, colpito nell'orgoglio, per quanto potesse averne un bambino di sette anni. Perché quelle parole gli avevano fatto quell'effetto? «Io stavo guardando te» continuò: «Sei bella» Ignorando tutti gli sguardi stupiti puntati su di lui si prese qualche secondo per studiare la bambina che ora gli era davanti, non aveva mai visto qualcuno così: era di piccola statura e aveva una pelle chiarissima, sulla quale erano accennate delle efelidi sotto ai vispi occhi nocciola e intorno al naso, contrastando con i capelli rosso scuro, ed era vestita semplicemente con un paio di pantaloni stretti neri e una maglietta decisamente troppo grande per il suo corpicino. Era strana, soprattutto con quel broncio accompagnato da uno sguardo per metà stupito e per metà inquieto, ma aveva qualcosa di così dannatamente unico, che Scorpius non riuscì a smettere di guardarla. Che cosa aveva di così speciale? «Scorp, credo che noi dovremo andare» Suo padre si intromise per la seconda volta tra i suoi pensieri, e, lanciando un altro sguardo verso la rossa, ancora stupita per le parole di prima, si rialzò. Davvero le aveva detto che era bella? Ma cosa gli era preso? Appena fu abbastanza vicino a lui però, non potè trattenersi dal sussurrare a lui una delle tante domande che aveva per la testa: «Possiamo portare la bimba con noi?» Sfortunatamente per lui aveva scelto la domanda peggiore che potesse mai fare, e ancora più sfortunatamente oltre che da Draco Malfoy, che era scoppiato a ridere come un ragazzino, quelle parole vennero sentite anche da un altro paio di orecchie, più piccole e pallide, accompagnate da una smorfia palesemente indignata. Lily Luna Potter si mosse di scatto e, sapendo che si sarebbe beccata l'ennesimo richiamo dal padre, a pugni chiusi - e conquistandosi tutte le soddisfazioni del mondo per una bambina di sei anni - colpì quel bambino così arrogante sullo zigomo destro con una forza che, probabilmente, non sapeva neanche di possedere. Scorpius si rese conto di ciò che era successo solo quando uno strano calore gli riempì la guancia, e Harry Potter si lanciò in avanti afferrando le braccia della figlia per prenderla in braccio: la risata di Draco Malfoy aumentò ancora di più dopo un riconoscibile: «Cavolo, che gancio!», mentre le labbra di tutti i presenti si spalancarono in delle "o" perfette. «Non provare più a trattarmi come un oggetto, brutto verme platinato!» la sentì urlare ancora tra le braccia del padre, stava per risponderle a tono, quando un braccio forte lo afferrò portandolo verso di sè. «Adesso credo proprio che dovremmo andare, e, Potter» la voce di suo padre era ancora divertita: «una su tre è venuta bene» concluse con un sorriso e ammiccando verso quella chioma color rubino, per poi trascinare via suo figlio con se. Nessuno notò Lily che, stupita tra le braccia del padre, arrossì violentemente, o Scorpius, che si era girato un ultima volta per guardarla. Si voltò poi in avanti, prima di afferrare la mano al suo papà per smaterializzarsi oltre le innumerevoli porte del ministero della Magia, la risata di Lily ancora nelle orecchie e il suo sguardo di sfida impresso nella mente.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ninniss