Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Nymeria87    29/08/2019    2 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
-------------------------------------------------
[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
---------------------
riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6x9.1 sixth mix

 

Appena aveva saputo da Davos che anche Sansa avrebbe partecipato al parlay, si era ritrovato aggrovigliato nei suoi stessi pensieri, il solito cruccio adombrato a incupirgli lo sguardo mentre sellava il proprio cavallo all’umida luce del mattino cercando di mettere ordine nella sua testa.
Avrebbe dovuto aspettarsi una scelta del genere dagli ultimi confronti che aveva avuto con lei, e se da un lato, quale uomo di guerra, comprendeva benissimo le motivazioni che spingevano la sorella al voler fronteggiare a testa alta l’artefice degli abusi subiti, dall’altro, in quanto mosso da un affetto profondo e un senso del dovere nei suoi confronti, non avrebbe voluto fare altro che proteggerla dagli incubi che tale incontro avrebbe innegabilmente ridestato.

Era intento a stringere le fibbie laterali quando, alzando lo sguardo per controllare che la sella fosse fissata a dovere, non si imbatte in un frusciante blu oltremare che calcava il suolo innevato; come un magnete, quel velluto lucente calamitò i suoi occhi invitandoli a percorrere il corpo che aveva l’onore di avvolgere in tutta la sua altezza, fino a giungere ad un emblema ricamato sul petto, e più su, a carezzare la pelle diafana del collo, a percorrere la linea del mento, le labbra dipinte e gli occhi glaciali; Sansa sembrava una Dea con le sembianze della Fanciulla, la tempra del Guerriero e l’anima dello Sconosciuto, incuteva timore e rispetto e incanto, ma i suoi occhi non incontrarono quelli di Jon: ella sembrava percorrere una strada tutta sua costeggiata da mura invisibili agli altri; non parlava, non si guardava attorno; percorse il tratto che la separava dalla sua cavalla e si apprestò a salirle in groppa senza prodigarle neanche una carezza come era solita fare. Continuava a fissare un punto indecifrato di fronte a se mentre si apprestava ad indossare i guanti grigi con movimenti automatici.

Jon continuò a guardarla, trattenendo a stento un sospiro preoccupato, per poi abbandonare le fibbie solo per issarsi un attimo dopo sulla sella e controllare che anche Davos, Thormund e gli altri li avessero raggiunti.

“Non osare lasciarmi indietro questa volta” lo accostò Sansa improvvisamente tanto che Jon si ritrovò a voltarsi verso di lei per controllare se la sorella avesse realmente parlato o se si fosse trattato della sua immaginazione.
Sansa non lo guardava.

è concentrata, si sta preparando al confronto con quel sadico bastardo, mai uomo fu meno degno di essere chiamato marito, se solo penso…

frenetiche si susseguirono nella sua mente immagini sfocate di Sansa tra le grinfie di un uomo immondo, sentiva le sue urla nella testa, vedeva le labbra fameliche di lui morderle la pelle di seta, le sue mani rudi impossessarsi dei polsi e lasciarle lividi sul corpo, il suo ghigno perverso e i suoi occhi depravati mentre…BASTAAA!!!

“Non lo farò, hai la mia parola!” si dominò Jon con occhi colmi di rabbia sguardo basso,
“bene” rispose lei dando redini alla sua puledra.
Jon fece un cenno agli altri e si apprestò ad affiancare la sorella, in silenzio.

 

——— 

 

Era una mattina fresca, stranamente con poco vento; le nebbie basse celavano il colore della brughiera circostante ovattando la luce del sole come se tutto il mondo fosse specchio di quell’attesa snervante. Un rumore di zoccoli annunciò l’imminente arrivo di un gruppo a cavallo da sopra la collina, laddove le mura di Grande Inverno dominavano il panorama.

“Non devi necessariamente essere qui” la voce calda di Jon avvolse il cuore della sorella, un’ultimo tentativo di proteggerla da quell’incontro, ma la mente di lei rimaneva concentrata sul suo obbiettivo, “Si che devo” rispose, non distogliendo lo sguardo dall’uomo che avanzava a cavallo verso di loro. Un respiro profondo per raccogliere tutta la forza di volontà e il coraggio prima di incontrare nuovamente quegli occhi taglienti, le mani strette alle redini, il mento alto e fiero, le spalle aperte, audaci e inamovibili.

Jon avrebbe voluto frapporsi tra lei e quell’infame vigliacco, avrebbe voluto farle scudo ed evitarle qualunque confronto diretto con lui, ma rispettava la sorella e la decisione di voler affrontare i suoi demoni; seppur a fatica, sanguinante di dolore, allontanò lo sguardo da lei, iniziando a voltare lentamente il viso, preparandosi a dover dominare quegli impulsi omicidi che si stavano facendo strada nel suo corpo come veleno infuocato, mentre i suoi occhi si direzionavano verso il viso superbo di Ramsay Bolton.

Compiaciuto nella sua serietà, gli occhi di Ramsay si posarono sulla figura di Sansa che feroce trattenne il contatto visivo non dando segni di cedimento.
Dal ghigno che comparve sul viso di Ramsey lei comprese che l’errore del marito era quello di pensare di avere ancora potere su di lei.

“Mia adorata moglie”

Come osi rivolgerti a me!

“mi sei mancata terribilmente…”

Fu un momento, eppure la freddezza le permise di scorgere il secondo errore di Ramsay: riferirsi direttamente a lei come prima cosa, così da tentare di non dare importanza al ruolo di Jon.
Quanta boria, quanta vanità.
Possibile che tema davvero Jon nonostante la nostra inferiorità numerica?

Ed eccolo che si voltò compiacente a guardare direttamente lui, “Grazie per aver riportato Lady Bolton sana e salva”.
Jon ricambiò lo sguardo con una insolita curva sprezzante sulle labbra, quasi a compatire il suo interlocutore.
“Ora, smonta da cavallo, inginocchiati a me, deponi le armi e proclamami vero Lord di Grande Inverno e Protettore del Nord. Io ti perdonerò di aver disertato dai Guardiani della Notte, perdonerò questi traditori del Nord per aver tradito la mia casata.”

presuntuoso e retorico

“Andiamo, Bastardo, non hai né gli uomini né i cavalli e non hai Grande Inverno! Perché vuoi condurre queste povere anime al macello? Non c’è bisogno di combattere, scendi da cavallo e inginocchiati. Sono un uomo compassionevole” concluse con un ghigno a conferma dell’esatto contrario.

I cavalli di Sansa e Jon percepivano l’elettricità emanata dal nervosismo dei corpi dei loro padroni. Entrambi, sentivano uno il coinvolgimento dell’altra: Sansa altera, non distoglieva lo sguardo da Ramsay, le labbra piegate in una smorfia di disgusto e rabbia mentre Jon invece soppesava con sufficienza il suo interlocutore. Qualcuno li avrebbe potuti scambiare per dei regnanti tanta era la fierezza nei loro occhi; potevano ricordare Ned e Cat a chi li avesse conosciuti durante i primi anni del loro matrimonio: uniti e protettivi l’uno con l’altra.

“Hai ragione, non c’è bisogno di combattere” proruppe Jon.
Se vuoi propinarmi stronzate aspettando che io ti creda ti sbagli di grosso figlio di un cane, vediamo se ora riesco a farti incazzare io!
“Non è necessario che muoiano migliaia di uomini” declamò ad alta voce, “ne basta uno solo tra noi” continuò, soddisfatto nel vedere il mutamento dell’espressione di Ramsay mentre cercava di capire dove il discorso di Jon lo volesse condurre.
“Facciamola finita alla vecchia maniera” lo sfidò infine, “tu… contro di me!”

Sansa si voltò leggermente a guardare il fratello, dischiudendo le labbra a trattenere un respiro, totalmente impreparata da quel risvolto inatteso della conversazione, rendendosi conto di quanto Jon si stesse mettendo in gioco per lei.
per Me! 
per me, per Rickon, per Grande Inverno…

L’attenzione di tutti i presenti collimò su Ramsay, in molti si chiesero se Lord Bolton avrebbe avuto le palle di accettare perché di certo quello che si trovavano davanti era un uomo senza Onore. Anche gli occhi di Sansa, ripresa dall’incredulità rispetto a quello che stava accadendo, si volsero nuovamente verso Ramsay, il quale con una smorfia ironica, rise alla proposta anche se in maniera troppo nervosa per risultare naturale.
Jon continuò a fissarlo con sguardo sornione.

Possibile che Ramsay tema uno scontro con Jon?

“Ho sentito molte storie sul tuo conto, Bastardo. Per quello che dicono gli uomini del Nord sei lo spadaccino migliore di sempre…”
Lo sguardo di Sansa volteggiava tra Jon e Ramsay
Possibile che questa sia una velata vendetta per quello che Ramsay mi ha fatto?
Possibile che Jon voglia intimidirlo vista la sua innata capacità nel combattimento?

“Forse sei veramente così bravo, o forse no. Non so se riuscirei a batterti, ma so per certo che la mia armata sconfiggerà la tua: io ho sei mila uomini, tu quanti ne hai? La metà? Forse nemmeno?”
“Aye, i numeri sono dalla tua!” lo guardò strafottente Jon preparandosi a cogliere l’espressione di Ramsay al termine delle sue parole: “e i tuoi uomini combatterebbero per te se sapessero che tu non combatteresti per loro?”
e quindi è così Ramasay Bolton, non hai le palle di affrontarmi direttamente. A questo come rispondi?
Beffarda era l’espressione di Jon, godeva nello screditare quel sadico borioso di fronte ai suoi alleati, godeva nel mostrare loro di quale tempra inesistente era fatto Ramsay Bolton.

I due si studiarono in silenzio, soppesandosi a vicenda fino a che la risposta di Lord Bolton arrivò a denti stretti: “è bravo, proprio bravo…”
Ebbene si, Jon era riuscito a farlo infuriare, aveva avuto la conferma di ciò che sospettava: Ramsay Bolton temeva il confronto in campo con lui, e Jon sperava che questo potesse rincuorare anche Sansa la quale però, conoscendo suo marito, sembrava solamente in attesa di metabolizzare il risvolto crudele che tale verità avrebbe portato con se.
Ramsey infatti riprese il controllo, “e dimmi, faresti morire il tuo fratellino solo perché sei troppo orgoglioso per arrenderti?”
“Come sappiamo che è tuo prigioniero?” intervenne Sansa a spalleggiare Jon.
Lo sguardo di Ramsay che era stato fino a quel momento fisso su Jon, slittò lievemente vero la figura di Sansa, quasi sorpreso dal fatto che sua moglie avesse preso parola, interponendosi attivamente in favore del fratello.
Sansa ricambiò severa il suo sguardo mentre sul viso di Ramsay apparve l’ombra di un ghigno famelico prima di voltarsi verso Lord Umber e fargli un cenno col capo: la testa mozzata di Cagnaccio, il metalupo di Rickon, rotolò sul terreno umido davanti agli occhi dei due fratelli Stark i quali ebbero la loro temuta conferma.
Lo sguardo di Ramsay era ancora fisso su Sansa quando lei alzò lo sguardo dal terreno, sembrava se la stesse mangiando con gli occhi. La giovane Lady sentì le grinfie invisibili di suo marito protendere verso di lei, mentre lo sguardo di Jon era ancora fisso sugli occhi senza vita di Cagnaccio.

“Ora, se vuoi salvare…”
“tu morirai domani Lord Bolton!” lo interruppe con voce decisa Sansa, cogliendo Ramsay totalmente di sorpresa, spingendolo a soppesare attentamente la giovane moglie, “Dormi bene!” concluse lei velenosa lanciandogli un’ultima occhiata gelida prima di voltare la cavalla bianca e dare di speroni abbandonando il campo.

A Jon non sfuggì l’ombra perversa che crebbe negli occhi di Ramsay mentre osservava la figura di Sansa allontanarsi nella brughiera circostante.
“…è una bella donna tua sorella, non vedo l’ora di averla nuovamente nel mio letto…” gli occhi persi e un ghigno depravato a incorniciargli il volto, come se stesse pensando a quali altre cose poterle fare in seguito.
Un moto d’ira crebbe dentro Jon, sembrava che la sua collera non avesse fine, si sentiva come se la furia dovesse divampargli dagli occhi, strinse le redini fino a sentire i tendini contorcersi dal dolore.
“a domani mattina dunque…Bastardo.” concluse Ramsay con occhi spiritati prima di voltare il proprio destriero e allontanarsi con i suoi alfieri.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Nymeria87