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Autore: The Rosablue91    29/08/2019    3 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo amico

Il suono della pandura si librava nell’aria, il motivetto era eseguita niente poco di meno da Elfman  un vero mistero come da quelle sue dita tozze come salsicce pizzicavano le corde con maestria e ne sgorgasse una melodia simile.
Sua sorella maggiore danzava sulle note di quella soavità.
-Uno…due…uno…due. Seguite il ritmo mi raccomando-li direzionò paziente Mirajane ondeggiando il corpo mentre le ragazze cercavano di imitare suoi movimenti danzanti.
Lucy scoprì con eventuale stupore che le ragazze spartane non si cimentavano solo nella ginnastica ma anche altre arti come la poesia, la musica e la danza cosa che in quel momento stavano facendo sotto la supervisione di Mira, Lucy non era sola a prendere lezioni, anche Levy e Juvia partecipavano alla lezione con interesse e ovviamente non mancava Lisanna.
Lucy sentì mormorare con foga la pescatrice in un -Juvia riuscirà a sedurre Gray-sama grazie alla danza-
Sospirò, c’era da aspettarselo che volesse usare la danza per attrarre attenzione sul giovane guerriero spartano, spostò lo sguardo su Levy.
-Quanto mi diverto- diceva la turchina.
-Levy-chan non è che per caso vuoi anche tu attirare l’attenzione di un ragazzo?-buttò Lucy magari di un certo ragazzo dagli occhi cremisi.
Levy divenne rossa come un peperone e balbettò-m-ma che vai a pensare Lu-chan? Come se volessi le attenzioni di quella testa di ferro che è Gajeel- capendo troppo tardi di essersi tradita da sola.
-Io però non ho fatto nessun nome-disse innocente Lucy colpendo nel segno.
Levy vide con la coda nell’occhio il terzo principe dirigersi verso di loro e ribatté-E tu non vuoi attirare l’attenzione del principe Natsu-
-Ch-che dici?!- era semplicemente impossibile.
-Ohi! Mira! Ragazze!-salutò  in quel momento Natsu dietro le ragazze.
-Kyaaaa-Lucy urlò e perse l’equilibrio fu ripresa da due braccia forti e si ritrovò a pochi centimetri faccia a faccia con Natsu.
-N-Natsu…-annaspò Lucy col cuore che galoppava frenetico.
Il principe chinò il capo di lato-Ti senti bene? Non dovresti esagerare-le consigliò lasciandola andare.
-S-sto bene- ignorando le risatine delle ragazze.
-Direi che per oggi la lezione è finita- concesse Mirajane.
-Che fine hanno fatto Gray e Gajeel? Come mai non sono con te, Natsu?- le domandò Lisanna.
-Sono al campo ad allenarsi, il generale ha preteso che Gajeel svolgesse una sezione tripla di allenamento e Gray ha avuto la sfortuna di capitare sul suo raggio d’azione, sarà il suo compagno d’allenamento di Gajeel da qui fino a che il generale non sarà soddisfatto-
-Gray-sama si sta allenando?- pensò Juvia ad alta voce-Juvia non può perdersi questo spettacolo, andiamo Levy-san!- la prese per un braccio e la trascinò fuori mentre la turchina rispondeva interrogativa-e io che c’entro?-
Mirajane chiamò la sorella minore-Vieni Lisanna, dobbiamo preparare il pasto per i soldati-
-Vengo Mira-nee-
-Elfman ci dai una mano?-
-Da uomo!- rispose come sempre.
-E ora che faccio?-si domandò più a se stessa che a Natsu.
Prima di andare in cucina Mira si voltò verso di loro-Natsu, Lucy non ha visto Sparta al meglio perché non la porti a fare un in giro?-propose l’albina.
-Eh? Che cosa?- domandò, ci mancava soltanto che dovesse passare una giornata sola con lui.
-Ti va?- le domandò semplicemente Natsu.
Lei accettò annuendo più volte col capo.
Uscirono dalla mensa e si fermarono quando qualcuno richiamò-Natsu!-
-Zeref-salutò suo fratello voltandosi verso di lui, il maggiore si fermò di fronte a loro, Lucy poté rivedere  quel ragazzo che dal suo arrivo a Sparta non aveva più visto.
-Vedo che sei in ottima compagnia- disse allusivo accennando a Lucy.
-La porto soltanto a vedere Sparta-
-Si certo…Oh che maleducato, l’altra volta ero così felice di rivedere Natsu che mi sono dimenticato di presentarmi-si rivolse verso Lucy -Zeref  Dragneel, secondo principe di Sparta, al vostro servizio, mia signora-
-Lucy Hearthphilia di Atene, è un piacere fare la vostra conoscenza, principe Zeref, ne sono onorata- disse in tono affabile Lucy.
-Avete finito di scambiarvi convenevoli?-sbuffò Natsu.
Zeref sghignazzò e fece l’occhiolino a Lucy-non farci caso, purtroppo Natsu non ha mai imparato le buone maniere- gli arruffò la chioma rosa ma Natsu scacciò la mano del fratello infastidito.
-Hei, smettila  Zeref- rispose risentito.
 -Ne sono stata testimone-ridacchiò  Lucy.
-E tu non dargli corda!-
-Bene ora devo andare, buona passeggiata-li augurò il principe dai capelli neri.
-A dopo- disse scocciato il fratello, afferrando Lucy per mano e conducendola fuori dal castello mentre Zeref li guardava sorridente.
-Spero che tu abbia finalmente trovato la tua anima gemella, fratellino-il tono divenne inudibile pronunciando le due parole successive-come me-
 
La ragazza respirava aria di libertà correndo davanti la sua guardia del corpo  mai in tutta la sua vita era stata così felice di essere libera per anni l’aveva sognata e Natsu ignaro aveva inconsapevolmente realizzato quel suo segreto desiderio, voltò la testa indietro verso il principe. Con le braccia incrociate Natsu camminava impettito, Lucy lo osservò piegando la testa e chiese curiosa.
-Sicuro che Zeref sia tuo fratello?-
-Purtroppo-
-Faccio fatica a crederci, sicuro di non essere stato adottato?-rispose scherzosamente,  Natsu si fermò un momento e la fissò scuro in volto.
 Lucy si fermò e lo studiò-ho detto qualcosa che non va?-
-No niente- scuotendo la testa come a cacciare un brutto pensiero, Lucy si corresse –Cioè, sembrate così diversi. Come il giorno e la notte-
-Spesso i fratelli lo sono-rispose semplicemente il principe riprendendo la camminata.
-Ti vuole molto bene-
Emise un sospiro frustrato-Mio padre e Zeref mi trattano ancora come un bambino, l’unico che mi capisce è Ignia-
-Ignia?-
-Nostro fratello maggiore- spiegò il ragazzo, sicuramente stava parlando del figlio primo genito di re Igneel.
-Non l’ho visto a Sparta-
-Adesso non è qui, sai lo ammiro molto, Ignia è un guerriero forte e fiero e quando sarà re voglio essergli di aiuto- disse ammirato, Lucy lo vide sorridere, doveva avere un  grande rispetto verso il fratello maggiore.
-Sei fortunato-disse dopo un po’.
-Per cosa?-
-Ad avere dei fratelli, io sono figlia unica-
-Però avvolte è frustrante essere trattato come il cucciolo della famiglia-
-Almeno ti amano e sei un cucciolo adorabile quando fai quella faccia –
-Quale faccia? Dai smettila di prendermi in giro-
-Va bene scusa-
Natsu riprese il discorso di prima sulla famiglia-Perché non dovrebbe esserlo? Anche tuo padre e tua madre ti amano-
-Mio padre è sempre impegnato per lavoro e mia madre…lei è morta anni fa-abbassando lo sguardo, sbatté le palpebre non sapeva che Lucy avesse perso sua madre -Mi dispiace anch’io ho perso mia madre da piccolo-
-Deve essere stata dura anche per te-Lucy rialzò lo sguardo trovando in quello di Natsu una condivisa vicinanza-dai vieni o faremo notte-
Natsu guidò Lucy per le vie della città piena degli spartani e lei curiosa memorizzava le immagini ad un certo punto domandò -dov’è l’acropoli?-
-Non ce l’abbiamo- rispose Natsu.
-E l’agorà?-
-Non abbiamo neanche quella- rispose il principe, l’attenzione di Lucy fu catturata da qualcosa, si fermò ad osservare una grande statua di fronte ad un tempio, essa raffigurava un uomo muscoloso, doveva essere un soldato, pure armato era dotato di elmo, scudo e una spada, tuttavia avvolto da catene e lo scudo che teneva in mano aveva l’effigie di un gufo reale.
Poteva trattarsi solo di lui.
-Ares, il dio della guerra- rispose Natsu affiancandosi alla ragazza se Atene era rappresentata dalla dea che portava il nome, Sparta era di Ares.
-Come mai è incatenato?-domandò non trovando una risposta a come mai lo scultore lo avesse scolpito in quella posa come fosse altro che  un prigioniero.
-‘’Perché lo spirito della battaglia e della guerra in questo modo non lascerà mai Sparta’’- citando una determinata frase glielo avevano ripetuto fino allo sfinimento da quando era piccolo e lo aveva talmente inculcato da impararlo a memoria.
Lucy le sembrò che quegli occhi duri e di pietra stessero osservando lei una sensazione di disagio l’assalì.
-Va tutto bene?-le domandò Natsu poggiandole una mano sulla spalla, sembrò tranquillizzarla.
-Si andiamo, voglio vedere altro- Lucy lo tirò per una mano e volendosi allontanare il più possibile dalla statua del dio della guerra.
 
-Che bello!- disse Lucy mentre prendeva un chitone e lo osservava, era bastato poco per ridarle il buon’umore Natsu l’aveva condotta alla periferia di Sparta, settore dei perièci, costituito da bancarelle dove artigiani e commercianti svolgevano la loro attività, uomini e donne erano intenti a fare le loro compere. Ora Natsu se ne pentiva di averla portata lì, mollò l’ennesimo sbadiglio, era la terza bancarella piena di vesti che Lucy visitava.
Ancora non si era annoiata?
Natsu sbuffò-Hai finito? Vuoi stare qui tutto il giorno?-
-Lasciami vedere. Queste stoffe sono così belle-
IIIIIIHHH
-Stai giù!-le ordinò il principe che le saltò addosso e balzarono sopra la bancarella e atterrarono sulle morbide vesti.
La ragazza spinse via Natsu, era un’abitudine adesso quella di saltargli addosso-che fai…-le parole gli morirono in gola.
Fu un momento.
Lucy vide galoppare via un cavallo dal manto bianco pallido come la luna scappare tra le bancarelle e la gente mettersi al riparo da quel ronzino impazzito e imboccare una stradina. La ragazza si alzò e si diresse a correre verso l’animale rimanendo sorda ai richiami di Natsu, il mercante lo aveva agguantato e imposto di rimettere a posto la sua mercanzia.
Il cavallo era in un vicolo cieco tentava invano di scavalcare il muro troppo alto, gli zoccoli anteriori scivolarono a terra dopo l’ennesimo tentativo fallito.
Le orecchie captarono un rumore di passi, voltò la testa e vide la figura di Lucy, indietreggiò spaventato e tremante, strusciando uno zoccolo a terra.
-Non avere paura-le disse piano Lucy alzando un braccio verso si avvicinò lentamente fino a toccargli il muso-io sono tua amica-le sussurrò candida, l’animale sembrò calmarsi e si fece carezzare dalla piccola mano di lei, la ragazza notò con orrore dei segni freschi sul corpo del maestoso animale-povera creatura, chissà quanto hai sofferto–dagli occhi di Lucy uscirono delle lacrime e poggiò la fronte sul muso del cavallo.
-Finalmente ti ho trovato, maledetto ronzino ribelle che non sei altro!-una voce sconosciuta schioccando una frusta a terra, il cavallo sembrava terrorizzato dal nuovo venuto che Lucy inquadrò come suo padrone.
Un uomo grande e grosso e gli occhi di giada e dalle folte sopracciglia arancioni e i capelli dello stesso colore di quest’ultime scrutarono depravati il corpo di Lucy-ma bene, vedo che oggi è la mia giornata fortunata-
Le narici dell’animale eruppero scriccioli di vapore caldo che sfiorarono la spalla di Lucy, si sentì crescere da dentro la paura ma rimase calma si espresse-che cosa vuole?-
-Mi sembra ovvio, sono venuto a riprendermi il mio cavallo e faresti meglio a metterti da parte ragazzina, non è ancora addomesticata quella bestia selvaggia- disse con voce cavernosa.
Lucy strinse gli occhi e si parò davanti all’animale con braccia spalancate-Qui l’unica bestia selvaggia è lei, signore!-
-Che cosa?-
-Non le permetterò di fare ancora del male a questa povera creatura, se vuole prenderlo dovrà prima passare sul mio cadavere!- gridò coraggiosa anche se gli tremavano le gambe ma non avrebbe lasciato a quell’individuo l’animale.
L’uomo senza nome si leccò le labbra-non chiedo di meglio, ragazzina-
-Fai solo un altro passo Zirconis e sarà l’ultimo della tua vita-il tono basso e minaccioso di Natsu lo fece voltare dietro di sé.
-Natsu!- la giovane gridò di sollievo.
-Vostra altezza che bella sorpresa- Zirconis chinò il capo e Natsu lo fissò severo-che cosa credevi di fare?-
-Io? Niente volevo solo riprendermi il mio cavallo, ma questa ragazza me lo ha impedito e volevo dargli una sonora lezione-
Il principe camminò verso Lucy e si assicurò che stesse bene-Ti ha fatto del male?-
Lei scosse il capo sincera-no-
 Natsu decretò contro Zirconis-Tieni le mani a posto-
Cominciò a ridacchiare-Ahahahahah, non sapevo fosse la vostra puledra, altezza-la risata parve un abbaio tuttavia si spense non appena Natsu lo prese per il bavero e lo sollevò a terra nonostante fosse il doppio del ragazzo.
-Tieni a freno la lingua, non rivolgerti mai più a Lucy in quella maniera volgare- sibilò minaccioso.
-Gasp!..L…la …pre…go…mi stro…zza-il colorito di Zirconis divenne bianco lenzuolo facendo fatica a respirare.
Lucy gli strinse il lembi del mantello al principe implorando-Natsu, lascialo andare per favore- mollò la presa e Zirconis cadde terra massaggiandosi il collo.
-Lucy è ospite di palazzo, ed è sotto la protezione di mio padre-
Zirconis divenne bianco come un cadavere se questa storia fosse arrivata fino alle orecchie del re non  gliel’avrebbe fatta passare liscia, balbettò arretrando per terra-i…io non immaginavo-
-Vattene- soffiò Natsu.
-Non lo direte al re, vero? Non ho fatto niente- adottando il tono più miserevole possibile.
-Sparisci dalla mia vista, oggi sei stato fortunato e stai tranquillo, non lo dirò a mio padre-lo vide emettere un sospiro di sollievo-tuttavia, se osi avvicinarti ancora a Lucy non la passerai liscia-lo avvisò Natsu.
Si alzò da terra e spalancò le braccia-La vostra generosità è grande, altezza- scappando alla velocità di una lepre dopo aver visto un lupo.
Lucy non era preparata a ciò che Natsu le disse una volta sparito Zirconis
-Stupida!-la sgridò il principe.
-Cosa? Perché mi dai della stupida?-ribatté oltraggiata, essere un principe non gli dava mica il diritto di offendere.
-Ti chiamo in questa maniera perché ti comporti da incosciente, tu non hai la minima idea cosa faccia Zirconis alle donne-
-E tu non hai la minima idea di cosa ha fatto quel mostro al cavallo- indicando al ragazzo i segni sull’animale, Lucy prese per le briglie il ronzino e lo accarezzò sul muso parlando all’animale-stai tranquillo, Natsu l’ha mandato via, non ti farà più del male-
-Come dimenticarmene che sei la paladina delle fanciulle e degli animali indifesi- disse Natsu ironico.
Lucy sorrise verso il principe-Ci sei tu a proteggermi, sapevo che saresti arrivato in tempo, Natsu-
Il principe voltò la testa imbarazzato borbottando qualcosa-ho fatto solo il mio dovere- captò qualcosa di bagnato sulla guancia-hei!-il cavallo gli stava dando delle leccate-cosa sei un cane?-parlando al cavallo.
-È il suo modo di ringraziarti- disse la ragazza facendo del suo meglio per non scoppiare a ridere di fronte a quell’esilarante scena.
-Torniamo a palazzo il tuo cavallo a bisogno di cure- marciando verso la residenza reale, la ragazza sembrava di aver capito male.
-Mio?-colta alla sprovvista passando lo sguardo da Natsu e poi all’animale.
-Te ne occuperai tu, non ho nessuna intenzione di prendermi anche questa responsabilità, ho già un problema a cui badare-fece rude, tornando a camminare
Lucy abbassò lo sguardo mortificata quella frecciata indiretta diretta a lei, poi lo rialzò verso l’animale felice prendersene cura, lo tirò dolcemente per le briglie chiamandolo per nome-vieni Plue-
Natsu si fermò arricciando il naso-Plue? E che razza di nome è Plue?-
-Pegaso era fin troppo scontato, Plue invece è perfetto non trovi?-
-Se lo dici tu-disse soltanto il principe di Sparta ancora non tanto sicuro per la scelta de nome.
 
                                                                           ***
 
Portarlo fino alle stalle non fu difficile ma Plue non tollerava la presenza di altri se non Lucy e Natsu, ci vollero le rassicurazioni della prima per acquietare il suo spirito irrequieto così da permettere agli stallieri di medicarlo dopo il trattamento curativo, accovacciato stava mangiando del fieno e Lucy gli accarezzava la folta criniera bianca-stai molto meglio adesso, non è vero?-
-Mi domando adesso cosa te ne farai?-
-Cosa intendi?-
-Lo porterai a spasso come un cagnolino? Perché sei assolutamente negata a cavalcare-
Lo colse impreparato ciò che gli rivelò Lucy-Certo che imparerò a cavalcare, quando Plue si sentirà meglio e sarai tu a darmi lezioni-
-Perché proprio io? Non puoi chiederlo a qualcun altro?-
-Ci sai fare con i cavalli- Natsu non  era altrettanto sicuro e Lucy congiunse le mani-Ti prego, maestro-
-Dovrò fare anche questa incombenza-sbuffò ma sotto sorrise sotto i baffi-guarda che sono un insegnante intransigente mi aspetto da te il massimo dell’impegno, non tollero un’allieva rammollita-
-Hai vostri ordini, maestro- abbracciò il collo di Plue-hai sentito? Natsu ci darà delle lezioni-
Il cavallo emise un nitrito di approvazione.
 
Aveva le ossa che gli facevano male, accidenti a Gajeel e a quel fanatico di lotta di suo padre per non parlare del tifo che ci metteva Juvia neanche dopo due ore di schiamazzi il generale si era stancato invitando ‘’garbatamente’’ Juvia e Levy ad uscire dal campo di allenamento.
-Il tuo modo di chiocciare è irritante e deconcentra  i miei soldati, cosa devi fare? Deporre un uovo? Andate a perdere tempo da qualche altra parte voi due, siete di troppo- il modo educato del generale non era piaciuto per niente alle ragazze e la piccoletta aveva protestato.
 Levy aveva fatto un passo avanti e fronteggiato il generale - poteva essere più gentile affrontando un discorso civile e non sbraitando ordini a destra e a manca- detto questo Levy aveva preso Juvia per un braccio e si erano defilate sotto quella scena il figlio aveva sghignazzato e detto al padre che era rimasto di sasso perché nessuno aveva mai sognato di ribattergli qualcosa-ghi, ghi, ghi, hai trovato pane per i tuoi denti quel gamberetto ha saputo tenerti testa- e pensare che molti di quei novellini se la facevano sotto solo alla sola vista del generale.
-Parla di meno e allenati di più, vi terrò qui fino a sera e adesso trecento flessioni. Ora!- sbraitò irato Metallicana li tenne al campo fino a sera.
Arrivato sulla soglia della sua stanza chiuse gli occhi e camminò verso il suo giaciglio conoscendo la strada a memoria lasciò cadere a terra il mantello rimanendo a spalle scoperte-Sono distrutto- Gray si sedette sulla sponda del letto e alzò sul soffitto la testa-mi ci vorrebbe un massaggio- disse parlando al muro qualcosa di piacevole e fino rilassò le sue spalle indolenzite, come ipnotizzato da quelle cure chiese –e ora sul collo-
Quel massaggio si spostò su quel punto che sensazione di benessere peccato che non durò a lungo-è di vostro gradimento questo trattamento, Gray-sama-
Gray annuì-è perfetto. È assolutamente…JUVIA?!- aperti gli occhi inquadrò il viso gentile di Juvia, il moro schizzando in piedi e strabuzzando gli occhi, la ragazza si trovava nel suo letto, sotto le coperte.
-Si può sapere che ci fai nella mia stanza?!-
-Juvia non potendo stare accanto a Gray-sama per colpa del comportamento di Juvia ha pensato che sarebbe stato utile trovare il letto caldo e confortevole una volta tornato dal duro allenamento dato che le notti sono fredde-
-Ma se siamo quasi in estate- non faceva freddo-molto bene puoi andare a letto-
-Juviii, vieni Gray-sama, Juvia ti fa spazio- invitandolo sotto le coperte e Gray si corresse.
-Intendevo nella tua stanza e nel tuo letto, cammina- sottintese il moro con la pazienza agli sgoccioli.
La trascinò fuori per i corridoi- e se Juvia promette di stare buona?- il moro non si degnò nemmeno a voltarsi.
Almeno poteva godere del tepore che gli dava la mano del ragazzo solo di quello era felice, solo loro due stretti mano nella mano sembrava di sognare, fino a quando andò a sbattere sulla schiena del moro, lo vide che fissava qualcuno che stava sgattaiolando furtivo nei corridoi-Gray-sama co-
La zittì-Shh non fare rumore e seguimi- alla ragazza non restò che seguire Gray mentre a distanza inseguivano cauti il ragazzo ad un certo punto si fermò davanti alle scuderie si portò le mani alla bocca ed emise un bubbolio nascosti dietro le colonne.
Gray sapeva di chi si trattava e vederlo fare quello strano comportamento lo confuse ancora di più-Invel, ma cosa stai architettando?- chiese più a se stesso che a Juvia.
Juvia non capì e tentò di chiedergli spiegazioni-cosa sta facendo, Gray-sama?- ma rimase in silenzio.
Un altro verso oltre ai nitriti dei cavalli parve provenire dall’interno delle stalle, qualcuno aprì l’anta ma Gray non riuscì a vedere chi fosse ma stava confabulando con Invel era troppo buio poi il misterioso interlocutore uscì dalle scuderie in groppa ad un cavallo e galoppò via.
-Maledizione! Dove sta andando?- imprecò stizzito Gray mentre Invel tornava al palazzo per giunta nella loro direzione.
-Sta venendo verso di noi che facciamo, Gray-sama?- disse in preda al panico.
-Fingiti disinvolta- d’un tratto Gray l’avvolse con un braccio sulle sue spalle, Juvia arrossì in faccia e fece del suo meglio eseguendo l’ordine di Gray  camminando insieme con naturalezza fuori dal loro nascondiglio.
-Gray?-domandò Invel-che ci fai fuori a quest’ora?-
-Io? Stavo solo facendo una romantica passeggiata al chiar di luna in dolce compagnia. Non è vero mia bellissima Juvia?- disse accattivante il moro, Juvia lo fissava ebete non appena aveva pronunciato quelle dolci parole il suo cuore batteva impazzito.
-E rispondi-le sussurrò scuotendola lieve.
-Oh! Si, Gray-sama sa come far felice Juvia- rispondendo finalmente.
Invel si soffermò sul torace nudo di Gray e spostò lo sguardo sulla capigliatura spettinata di Juvia e scosse il capo, immaginando altro tipo di divertimento-Devo constatare che purtroppo stai prendendo cattive abitudini e pensare che ti credevo più ponderato ho completamente sbagliato a giudicarti. Deve essere la cattiva influenza che a Gajeel su di te, mi chiedo cosa ne sarà di sua altezza Natsu- sorpassandoli e andandosene via.
Gray vide la sua figura allontanarsi- perfetto si è bevuto la nostra  storiella bel lavoro, Juvia-disse elogiandola.
-Non posso crederci, Gray-sama ha detto una parola gentile su Juvia- quella notte doveva essere magica.
-Juvia di questa storia non devi parlarne a nessuno- fece chiaro lo spartano.
-Come? Juvia non deve parlarne nemmeno a Lucy e Levy?- le domandò confusa, non gli piaceva avere segreti con quelle che erano le sue amiche.
- Il comportamento di Invel è a dir poco sospetto. Finché non faremo luce su questa storia terremo le bocche chiuse-le mise le mani sulle spalle-Mi fido di te, me lo prometti?-
-I…il nostro segreto?- la mente di Juvia cominciò a fluttuare in alto sulle nuvole, Gray gli schioccò due di fronte agli occhi riportandola coi piedi per terra-si, si! Juvia sarà muta come un pesce- chiudendosi due dita sulle labbra per suggellare il patto, cosa si faceva per amore, si era disposti persino a mantenere segreti.
Gray non era affatto tranquillo. Era vero che avesse sempre avuto un antipatia per Invel, ma vederlo fare degli incontri nel cuore della notte era un comportamento fin troppo ambiguo e avrebbe scoperto cosa nascondeva.

 
   
 
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