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Autore: Fuffy91    28/07/2009    2 recensioni
Strinse il pugno sul suo bastone magico, aggrottando il viso, corrucciato. Era ancora vigile, su di loro, e pronta ad attaccare. Poteva avvertire il suo respiro gelido sulla sua pelle e il suo risolino beffardo scuotergli le viscere. Sbarrò gli occhi, alzandosi dal suo seggio di scatto, attirando l’attenzione di Frodo e di Aragorn, che seguì lo sguardo di Legolas, dilatato e teso, verso un punto indefinito della boscaglia.
“ Arrivano.”
Sussurrò, nel momento esatto in cui una massa brulicante di orchi fuoriuscì dagli alberi, urlando e sguainando le loro armi.
AGGIUNTO 25° CAPITOLO!!! BACISSIMI, FUFFY91!!!^____^***
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Frodo, Legolas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo18

Le Luci di Fata era una locanda molto animata, dove deliziose fanciulle dilettavano i viandanti solitari o gli uomini sposati delusi dal comportamento delle mogli, risollevandoli con boccali di birra di malto e prelibatezze della casa. Nonostante l’ingenuità e la schiettezza del luogo, molti abitanti di Murnirm, soprattutto le donne di buoni costumi, lo consideravano malsano e privo di qualsiasi correttezza. Ma queste maldicenze non andavano ad intaccare l’ironica limpidezza di pensiero del proprietario, il signor Morgan, un uomo alla mano e privo di qualsiasi discrezione, sempre alla ricerca di nuovi volti femminili ad allettare i giovani bisognosi di attenzione. Conosceva tutti i nomi delle ragazze che lavoravano per lui e si prodigava affinché non mancasse loro nulla. Si vantava di non avere pupille, ma in realtà gli occhi gli luccicavano ogni qual volta incrociavano quelli di Romilda e Violet, le sue punte di diamante. Anche se svolgevano mansioni differenti all’interno del locale, la prima locandiera adibita alla gestione del bancone e la seconda prima ballerina del Palco delle Fate, un normale palcoscenico con sfondo di legno e un drappo rosso a fare da sipario, venivano trattate dal signor Morgan allo stesso livello di adorabile venerazione.

Il primo odore che Frodo annusò quando varcò la soglia delle Luci di Fata, fu quello della vaniglia unito alla cannella, che gli riempì i polmoni di dolcezza lasciandogli un senso di languido piacere.

Tutto era frastuono nel piccolo abitacolo in legno, con le fiammelle della candele, appese ai lati delle pareti e del soffitto, che luccicavano come delle reali fate.

I tavolini rotondi dalle sedie in legno ovale erano gremiti di gente, specialmente uomini, di tutte le specie, che si crogiolavano nelle loro bevante schiumose di birra o di vino rosso, abbracciati a qualche bella fanciulla che rideva non forzatamente, ma di cuore.

Frodo notò anche degli uomini in nero appostati agli angoli delle pareti, che seguivano le fanciulle con i capelli raccolti in ricci ordinati o sciolti, vestite con abiti corti rosati e trasparenti sul busto e ai bordi della gonna, che trottavano qua e là con vassoi carichi di vivande o bibite varie, ridendo sommessamente o sonoramente ad ogni battuta o discorso divertente dei loro clienti.

Frodo suppose dovevano essere le loro guardie, che dovevano intervenire nel caso qualche uomo allegro osasse allungare le mani un po’ troppo oltre la vita della fanciulla che gli sedeva accanto. Le sue supposizioni vennero confermate quando un soldato accarezzò in modo ambiguo la gamba di una giovane bionda vaporosa, che subito si ritirò dietro le spalle dell’uomo nero, sorridendo fiduciosa, mentre quest’ultimo minacciava l’uomo dalla mano birichina con un pugnale poco rassicurante, facendolo alzare e barcollare verso l’uscita.

Will sorrise a quella scena.

“ Mi dispiace amico, ti è andata male. Del resto si sa che le gambe di Kaite sono intoccabili.”

Al suono della sua voce, Kaite insieme a tutte le altre si voltarono a guardarlo stupite e sorridendo contente, volarono come libellule impazzite su di lui, gridando il suo nome e tempestandolo di baci ad ogni lembo di pelle che riuscivano a trovare.

“ Will! Tesoro, hai mantenuto la promessa!”

Iniziò una, finché un’altra la interruppe:

“ Si, sei venuto a trovarci più in fretta di quanto immaginavamo!”

“ Ti fermerai qui, stanotte, caramello?”

Disse un’altra fanciulla dalla chioma rosso-arancio, abbracciata al suo petto ed accarezzandoglielo adorante, trasmettendogli con gli occhi luccicanti una languida promessa. Will non si imbarazzò ma rise sommessamente, afferrandole la mano con cui lo stava accarezzando e scostandola gentilmente da lui.

“ No, Manny. Il tuo Will ha cose più urgenti da fare, ora.”

A quelle parole, le altre si indispettirono mentre Manny sorrideva ed arrossiva contenta, le guance dello stesso colore dei capelli.

“ Come sarebbe a dire?”

“ Will, ci avevi promesso che saresti stato con noi e che insieme ci saremmo divertiti molto.”

Disse un’altra ragazza, abbracciandolo e lamentandosi come una bambina a cui avevano tolto un dolce succulento.

“ Ha ragione Margherite! Sei cattivo Will!”

In breve, ci furono lamenti e proteste da parte delle giovani, che si contendevano gli sguardi e le parole di Will come se fosse un tesoro prezioso, ignorando deliberatamente il loro principe dietro di lui, Aragorn, Legolas, Gimli, Gandal, Taras, Frodo e i suoi amici hobbitt. Will aveva convenuto che i sovrani di Holmes, Ruer e Murnirm rimanessero al castello, un po’ per ulteriori attacchi e un po’ perché sospettava che avrebbero portato troppo scompiglio al locale.

“ Fanciulle, fanciulle, vi prego. Abbiate pazienza! Non ho detto che non starò con voi…”

A quel discorso, le fanciulle tirarono un sospiro di sollievo, sorridendosi a vicenda e guardandolo adorante.

“ Ma prima ho delle cose da sistemare, insieme ai miei amici. Perciò, lasciatemi andare. Prima termino le mie faccende e prima sarò da voi.”

Disse Will, ammiccando verso di loro e regalando il suo sorriso più accattivante, provocando sorrisini, risatine e rossori accesi.

“ Ma insomma, cosa succede qui?! Ragazze, fanciulle mie adorate, perché avete smesso di lavorare? Io…Oh, ecco perché! Scusami tanto, Jiulì cara! Will, mio buonissimo amico! Come stai?”

Gli chiese un uomo corpulento, grassoccio ma con la faccia da bambino monello, i piccoli occhi brillanti di felicità mentre abbracciava calorosamente Will, che ricambiò la stretta.

“ Non mi lamento. E tu, vecchio Morgan? Sempre alle prese con le donne più belle di Murnirm e dintorni, vero?”

Il signor Morgan rise gioviale, regalandogli pacche bonarie sulla spalla, mentre si tratteneva la pancia con un mano paffuta.

“ Sempre pieno di spirito, ragazzo mio! Oh, ma lo sai, non mi dispiace affatto la tua sprezzante ironia, giovanotto, no affatto! Ma come sono maleducato…vieni, vorrai riposarti dal tuo lungo viaggio! Oh, e chi sono questi gentil signori? Ma si, lui lo ricordo…il tuo amico Taras, sempre in forma giovanotto, vero?”

Gli disse, rivolgendosi a Taras che non poté sottrarsi alla presa ferrea della sua mano cordiale.

Ma i suoi occhi erano puntati altrove, alle sue spalle, dove si intravedeva sola l’uscita.

“ E, dimmi Will, ragazzo mio…”

Incominciò, avvicinandosi di soppiatto a Will, che a sua volta, dava occhiate furtive al bancone e al palco illuminato.

“ Dov’è quella più che graziosa fanciulla che viaggiava insieme a voi?”

Frodo notò che i suoi occhi vennero attraversati da un bagliore avido, mentre aspettava la risposta di Will.

“ Luthien, dici? Oh, beh, ha avuto un contrattempo, per così dire.”

Rispose vago, mentre Legolas si adombrava per un attimo al ricordo rovente della giovane donna elfo distesa un letto di lino inondato dal sole. Ma non fu il solo a rattristarsi: anche Morgan risultò deluso dalla notizia.

“ Capisco. Peccato, avrei desiderato rivederla di nuovo, ammirare i suoi splendidi capelli castani e il suo viso perfetto. Ah, beh, pazienza!”

Concluse sonoramente, facendoli sobbalzare ed invitandoli verso un angolo appartato, dove nessuno poteva sentirli. Il signor Morgan aveva riconosciuto il principe Varen e subito, tra un complimento ed un altro, gli aveva concesso la panca migliore del suo locale. E se avesse saputo che Aragorn era il re di un paese maestoso delle lontane Terre di Mezzo, Legolas un principe di razza elfica, Gandalf un mago bianco molto potente, che cosa avrebbe fatto? Avrebbe concesso loro la licenza del locale? O magari l’intrattenimento di tutte le sue fanciulle? Chissà! Frodo sorrise e scosse la testa a quel pensiero.

“ Allora, Will. Vuoi dirci perché dobbiamo rivolgerci a Romilda, per arruolare più uomini?”

Gli chiese Taras, spazientito dal comportamento vago dell’amico.

“ Non credo saranno le sue grazie ad aiutarci a convincerli.”

Disse sprezzante Gimli, nascondendo il suo volto barbuto nel boccale di birra servito da una deliziosa ragazza dai capelli nero pece.

“ E infatti non lo faranno, perché non ci saranno uomini da convincere.”

Rispose lui, sempre guardandosi intorno sorridente.

“ Cosa intendi?”

Chiese pacato Aragorn, mentre poco lontano una giovane cameriera dagli occhi chiari si dondolava indecisa se avvicinarsi a lui o meno.

Will lo guardò dritto negli occhi luccicanti di verde smeraldo, sorridendo birichino. Era preoccupante quando lo faceva.

“ Quando ho detto che Romilda ci avrebbe aiutato a rinforzare le nostre truppe, io non intendevo categoricamente dei guerrieri di sesso maschile, non so se mi spiego.”

Concluse ammiccando. A quelle parole per poco Pipino e Merry non si strozzarono con la birra che stavano ingerendo, sputandola sul viso di Gimli, che li guardò truci, mentre loro cercavano di raddolcirlo con un sorriso.

“ Dico, sei impazzito? Vuoi farci credere di voler far combattere delle donne?”

Disse risentito e quasi indignato Sam, guardandolo di traverso e poco amichevole. Evidentemente stava pensando alla sua Rosy con in mano una spada, che cercava di difendersi tremante da un accerchiamento di orchi assassini. Inaccettabile, a dir poco.

“ Non delle donne, amico mio, ma delle guerriere.”

Sam continuò a non comprendere, ma la mente di Frodo, al suo fianco, navigava in altre acque, molto più limpide e chiare rispetto alle sue.

“ Le sorelle.”

Lo sentirono mormorare. Gandalf sorrise sbuffando dalla sua lunga pipa. Evidentemente, la sua mente era proprio sulla sua stessa lunghezza onda.

Ma Frodo incontrò il volto sorridente di Will. E furono iridi turchesi in iridi cristalline.

“ Le sorelle di cui parlava Romilda e che tu ci hai accennato…ti riferisci a loro, dico bene?”

Will annuì convinto. A quel punto, Taras si innervosì sbattendo il boccale di vino bianco sul tavolo, sbigottendo i presenti che lo guardarono sconvolti, non comprendendo la loro reazione. Ma Will sembrò molto più cosciente di loro, visto che lo osservò con gli occhi sbarrati, il sorriso titubante e le mani alzate come a proclamare la sua resa.

“ Will, dimmi che non hai pensato a quello che io solo in questo momento ho valutato.”

Gli disse, sibilando minaccioso.

“ Beh…”

Iniziò, deglutendo preoccupato.

“ Dimmi che non vuoi chiedere a Romilda di far intervenire le sue sorelle.”

Quasi lo implorò, ma rimanendo sempre categorico, Taras.

“ Veramente…”

Continuò Will, intrecciando e sciogliendo le dita agitato. Il suo sguardo valeva più di mille parole.

Taras si alzò sbattendo i pugni sul tavolo e facendo tremare, mentre per un momento le risa cessarono e molti, uomini e donne, si voltarono preoccupati, per poi lasciarli alle loro discussioni, discreti.

“ Will, come hai potuto! Perché agisci sempre d’impulso? Come fai ad essere così irresponsabile?”

“ Oh, lo sapevo che avresti reagito così, capo! Per questo non volevo parlartene. Ma ti assicuro che questa volta non sbaglierò, mi comporterò bene! Non le offenderò in alcun modo e loro ci aiuteranno a ribaltare le sorti della battaglia.”

Disse lui, deciso come non mai, mentre Taras, anche se a fatica e ancora infuriato, si risedeva al suo posto.

“ E credi davvero che sarà così facile? Ti ricordo che l’ultima volta stavano per ucciderci ed appendere i nostri cadaveri all’albero più alto per darlo in pasto ai corvi.”

“ Che orrore! Ma chi sono le sorelle di Romilda? Selvagge?”

Chiese disgustato ed impaurito insieme Merry.

“ Peggio.”

Continuò Gandalf, incrociando lo sguardo di tutti i presenti.

“ Sono amazzoni.”

“ Amazzoni?!”

Esclamò interrogativo e sbigottito il principe Varen, portando lo sguardo sia a Will, che confermò le sue parole annuendo, e a Gandalf, che continuava a sorridere di un riso enigmatico.

“ Credevo che le amazzoni si fossero estinte, ormai.”

Costatò Aragorn, espirando un’altro piccolo alito grigiastro.

“ Si, ma non quelle che conosci tu, nelle Terre di Mezzo. Le amazzoni delle Terre dell’Ovest sono diverse dalle loro sorelle del nord. Amano le loro terre che battezzano come loro, difendendole ed uccidendo chiunque le attraversi. Sono orgogliose, testarde e molte di loro facili alla violenza. Credono nelle divinità della natura e venerano il drago Amlach, il drago che nelle loro leggende più remote, sconfisse gli orchi che sorsero dalle Paludi di Carcas, scampandole da una morte sicura.”

Gandalf guardò nuovamente Will, che gli sorrise complice.

“ Ma non credo che adorino anche il suo cavaliere.”

Will rise.

“ No, in effetti no. All’inizio mi consideravano un volgare ladro, disposto solamente a rubare i loro tesori. Fu Meiscia, la loro strega veggente, ad annunciare loro la mia venuta e mi aiutò a scampare ad un destino crudele, e mi fece diventare quello che sono ora. Però, c’è un problema, come giustamente Taras mi ricordava.”

“ E quale sarebbe?”

Chiese Pipino, curioso.

“ Ho cercato di sedurre il loro capo.”

Ammise dopo un sospiro amaro, ma sempre sorridendo.

“ Per loro equivale ad un insulto. Un’amazzone sceglie il suo compagno arbitrariamente, nelle stagioni del raccolto. Raramente se ne innamorano. Di solito, quando il periodo del raccolto termina, o lo uccidono o lo rendono loro schiavo.”

Spiegò Taras.

“ Però…appassionate.”

Fu il commento di Pipino, a cui molti risposero con un sorriso.

“ E come te la sei cavata? Voglio dire, sei riuscito a non farti uccidere…ma come?”

Chiese Sam che dopo quei racconti, stentava a credere che un suo semplice sorriso abbagliante lo avesse salvato.

“ Diciamo che ho avuto fortuna. Di questo devo ringraziare Romilda. Fu lei a convincere il capo a non togliermi la vita. Dopotutto ero pur sempre il cavaliere di Amlach. Così me ne uscii solo con un calcio ben assestato, immagino tu sai dove.”

Disse lui, mentre Sam rabbrividiva per lui al solo immaginare il dolore atroce.

“ Ma se Romilda è un’amazzone…”

Iniziò Frodo.

“ Perché si trova a lavorare in questo locale?”

“ Perché è straordinariamente abile ad ammaliare gli uomini e raggirarli per fargli pagare un boccale di birra il doppio.”

Rispose una voce sognante dietro Will ,che prima che potesse proferire parola, si ritrovò inondato da una cascata di riccioli castani e stretto da due esili braccia candide e profumate di lillà.

“ Violet, tesoro mio, dov’eri finita?”

La saluto cordiale, mentre lei si accomodava sulle sue gambe e lo abbracciava al collo, baciandogli l’angolo della bocca, la veste ridotta e di pizzo bianco fluttuante al di sopra delle ginocchia.

“ Mi stavo preparando di sopra. Quando sono scesa, Kaite mi ha detto che eri qui. Ti stavo cercando, quando un uomo ubriaco mi ha stretta per la vita, cercando di baciarmi. Ma fortunatamente l’omino buono del signor Morgan mi ha salvata.”

Terminò il suo monologo sorridendo beata. “L’omino buono” doveva essere, evidentemente, uno dei suoi protettori.

“ Will, zuccherino, scommetto che sei qui per Romilda vero?”

Gli chiese di punto in bianco, sorridendo maliziosa. Will le rispose con un sorrisino gentile.

“ Beh, ammetto che principalmente ero venuto per lei, ma per parlarle di un certo affare. Però, non so dov’è finita…tu l’hai vista?”

Le chiese, allungando il collo in cerca di una chioma di treccine nere.

“ Si, stava discutendo con il signor Morgan per dei barili di vino da sistemare in cantina. Eccola, ora è al bancone. Però non è giusto, Will, tesoro, non mi coccoli come hai sempre fatto.”

Terminò imbronciata ed abbracciandolo calorosa. Frodo non poté fare a meno di sorriderle. Nonostante il suo ruolo in quel locale, aveva un’aria talmente innocente da riuscire a fargli tenerezza.

“ Violet, dolcezza, lo so. Ma ho da fare, adesso.”

Le disse, accarezzandole la schiena.

“ Perché non ti fai coccolare dal principe Varen? Ne sarebbe felice.”

Disse birichino e malizioso in volto, attirando la sua attenzione sul principe che ora lo osservava stupito. Come supponeva, Violet si illuminò alla sua vista e si fiondò con un gridolino eccitato sul povero malcapitato, abbracciandolo contenta e forse più stretto di quanto avesse abbracciato Will poco fa.

“ Oh, Varen, tesoro, sei tornato da me!”

Esclamò entusiasta e ridendo contenta, mentre gli affondava le mani nei capelli, accarezzandone le ciocche ondulate.

“ Veramente, io…”

Cercò di spiegarsi il povero principe, ma Violet lo zittì donandogli un veloce bacio stampo sulle labbra, provocando le risa di Will, i sorrisi di molti come il loro sbigottimento.

Subito dopo, la giovane si accoccolò sul suo petto, sfiorando i lacci della sua camicia con le dita, le guance tinte di un rosso di piacere.

“ Violet, piccolina, perché non dici al principe quello che mi rivelasti quel lontano giorno in cui te lo presentai.”

La invogliò Will, ammiccando verso di lei, che ricambiò come due bambini birichini che mettono in atto una marachella.

Violet abbracciò stretto il principe, appoggiando il viso sul suo petto, mentre lui si irrigidiva tra le sue braccia, visibilmente imbarazzato da tutta quella situazione.

“ Sapete principe che io vi avevo già conosciuto, già prima di venire qui?”

A quel punto, il principe la guardò curioso, mentre lei arrossiva sotto il suo sguardo, ma non lo distolse.

“ Dove? Perdonatemi, ma non ricordo.”

Lei sembrò lusingata da quella semplice confessione, tanto che lo abbracciò di nuovo stretto, forse per nascondere questa volta l’imbarazzo.

“ Cinque anni fa, al mercato della frutta, un uomo mi aggredì. Voi eravate a cavallo e non appena mi vedeste in quella spiacevole situazione, veniste a salvarmi. Oh, eravate così bello! Fu allora che mi innamorai di voi.”

Confessò senza imbarazzo, mentre lui sbarrava gli occhi per la sorpresa. Violet colse l’occasione per regalargli un tenero bacio sulle labbra dischiuse. Poi, quando si staccò,  gli accarezzò sorridente il volto, continuando il discorso intrapreso:

“ E poi, quando Will vi portò qui, alle Luci di Fata, feci di tutto per conquistarvi, ma credo senza successo.”

Disse sorridendo e scrollando le spalle affranta. Anche Varen si rattristò.

“ Io adoro Will, come tutte noi, perché non ha mai doppi fini, è gentile, dolce e ci tratta come regine…”

Una pausa in cui lo abbracciò di nuovo, questa volta teneramente e baciandogli lievemente il petto ricoperto.

“ Ma anche voi siete gentile, nobile e tanto, tanto tenero.”

Gli disse senza vergogna, baciandogli per l’ennesima volta le labbra, questa volta più divertita.

“ Vi amo moltissimo, forse siete il primo ed unico uomo che abbia mai amato, ma non mi faccio illusioni. Non sono né una principessa e né tanto meno appartengo a un rango nobile, quindi non posso nemmeno lontanamente sognare di diventare, un giorno, la vostra sposa.”

Concluse, sempre con un sorriso allegro, come se stesse raccontando l’ultimo acquisto di un vestito e non la disillusione del suo coronamento d’amore.

“ Beh, potresti sempre diventare la sua amante.”

Propose schietto Will, provocando molti sguardi sbalorditi e di ammonimento.

“ Solo tu potevi dire una cosa tanto sciocca.”

Disse Taras, scuotendo la testa.

“ Non hai tutti i torti.”

Disse allegra Violet, mentre Varen rideva divertito da quella giovane intraprendente. Violet si perse nella sua risata. I due giovani si guardarono per attimi eterni, finché Violet Non decise di afferrargli la mano destra e di invitarlo a ballare insieme ad altre coppie improvvisate.

Will sorrise a quella scena.

“ Violet potrebbe anche riuscire nel suo intento.”

Disse, quasi fra sé. Legolas non si trattenne dal chiedergli:

“ Quale?”

“ Beh, sposare il principe ovvio. A me non è sembrato tanto titubante nel valutare l’idea.”

Prima che qualcuno potesse controbattere, due boccali di birra vennero sbattuti con violenza sul tavolo, proprio vicino a Will che, non appena alzò lo sguardo sulla persona che l’aveva portati, sorrise luminoso.

“ Le vostre ordinazioni.”

Disse una voce femminile calda e profonda, per poi voltarsi in un gesto secco e fluido, facendo smuovere la sua lunga chioma di treccine color pece. Ma prima che Romilda potesse allontanarsi, Will le afferrò il polso e la strattonò contro di sé, facendola trasalire e accomodare sulle sue ginocchia, sorridendo amabile al suo viso stupito e subito dopo imbronciato.

“ Ma guarda…piovono donne.”

Disse ironico, mentre lei gli voltava il viso puntandolo verso Frodo, sorridendogli a fior di labbra. L’hobbitt bruno ricambiò di buon grado. Non sapeva il motivo, ma quella donna così imponente gli ispirava simpatia.

“ Ma se sei stato tu a costringermi a sederti sulle tue gambe?”

Gli disse arrabbiata, gli occhi scuri scintillanti.

“ Si, ma ancora una volta, amore mio, non mi sembra che ti sia ribellata.”

Le rispose sorridendole sfacciato, mentre lei cercava di divincolarsi puntando le mani contro il suo petto parzialmente scoperto.

“ Will, sei impossibile. Lasciami subito, devo lavorare.”

Ma Will non demorse. Anzi, intensificò la stretta senza farle male.

“ Si, ho notato come lavori impeccabilmente. Ammettilo, mi stai evitando da quando sono entrato nel locale. Ma non ci puoi fare nulla, tesoro…come vedi, il solo pensare che io sia così vicino a te, ti fa perdere la ragione e la concentrazione. Infatti, ci hai portato dei boccali di birra che non avevamo ordinato.”

Ignorando le sue proteste, affondala mano destra nei suoi capelli e avvicinò gentilmente il suo volto imbronciato al suo sorridente.

“ Ammettilo, tesoro…non puoi fare a meno di me.”

E detto questo, la baciò sulle labbra, incurante dei loro sguardi di rimprovero e di sgomento.

Ma prima che Taras potesse intervenire, Romilda gli diede un pugno dritto nello stomaco, tanto da farlo staccare dalle sue labbra carnose, poi una gomitata sul collo e infine gli tirò i capelli biondo grano, prima che potesse sbattere la fronte contro lo spigolo del tavolo, e mettendosi dietro di lui, gli strinse il braccio al collo, minacciando di soffocarlo.

“ Di un po’, Will, ti sei dimenticato che io sono un’amazzone? Se non vuoi che ti uccida, cavaliere di Amlach o meno, ti conviene tenere le mani a posto e la bocca sigillata, escluso per parlare o respirare. Sono stata abbastanza chiara e soddisfacente?”

Will, mezzo soffocato, le rispose sussurrando.

“ Cristallina, dolcezza.”

Per un attimo, Frodo temé che lo uccidesse davvero, ma poi, di scatto, lo lasciò andare, e mentre Will tirava un profondo respiro e si massaggiava il collo dolorante, Romilda, indispettita, fece per andarsene, se non prima di aggiungere:

“ E, per la cronaca, i due boccali erano per i tuoi piccoli amici. Quindi come vedi, non mi fai alcun effetto, mio caro idiota.”

I piccoli amici a cu si riferivano, erano Merry e Pipino, entrambi con i loro rispettivi boccali sospesi a mezz’aria e la bocca spalancata per la sorpresa di quella ribellione.

“ Aspetti solo un istante, mia signora.”

Questa volta fu Gandalf a parlare, che molto galantemente si alzò e sotto lo sguardo interrogativo di Romilda, la invitò ad accomodarsi al suo posto.

“ Sarebbe così gentile da offrirci un minuto del suo tempo e unirsi a noi? Avremmo una cosa da proporle.”

Disse il mago con la sua voce rassicurante e il suo sorriso più convincente, che fecero capitolare la giovane guerriera che, con una solennità invidiabile, si sedette accanto ad Aragorn, che fece il possibile per non sfiorarla con il gomito, riponendo la sua pipa e inclinando il capo in segno di rispetto nei suoi confronti. Per un attimo, Romilda rimase stupita dalla sua umiltà, ma poi con un sorriso titubante, ricambiò il gesto di cortesia, mentre Gandalf si sedette accanto a Frodo, facendogli un occhiolino sottinteso.

“ Cosa vorreste propormi?”

Chiese Romilda, con un tono caldo e tranquillo, rispecchiandosi dritto nei suoi profondi occhi azzurri.

“ Ecco, come avete voi stessa ammesso poco prima, durante la discussione movimentata con il nostro Will, siete un’amazzone.”

“ Si.”

Confermò come se dovesse difendersi da un’accusa. Il suo tono volubile, mutò nuovamente, non rinunciando ad una nota di difensiva minaccia. Gandalf non si scompose, ma annuì sorridendo pacato.

“ La nostra proposta è, se volete naturalmente, di condurci nei territori dove dimorano le vostre sorelle.”

“ E per quale motivo dovrei farlo?”

Chiese scontrosa, facendo agitare Gimli, che si dimenò al fianco di Legolas, cercando di farle moderare il tono, almeno con Gandalf. Ma lui stesso alzò una mano nella sua direzione per placarlo.

“ Per la semplice ragione di aiutarci a sconfiggere la Signora dell’Oscurità per sempre.”

“ E in quale modo le mie sorelle dovrebbero esservi utili?”

“ Noi pensavamo di proporre al vostro capo di accettare un’alleanza, così da unirvi alle nostre truppe e dirigerci verso il Palazzo di Cristallo.”

A quel punto, Romilda rise senza gioia, per poi guardare quasi feroce Aragorn che aveva parlato e che poteva sentire emanare dalla sua persona un’ondata di rabbia.

“ Le mie sorelle non si uniranno mai a uomini nemici delle loro terre. Noi agiamo sempre da sole, in battaglia. Di aiuto non ne abbiamo bisogno.”

Terminò dura, ma Aragorn non si sottrasse al suo sguardo di fuoco. Anzi, continuò profondo e deciso.

“ Purtroppo credo che in questa guerra dovrete mettere da parte il vostro orgoglio e combattere al nostro fianco. Venia è troppo forte, anche per un intero esercito di amazzoni.”

Frodo temette che Romilda si sarebbe lanciata contro Aragorn, minacciando di ucciderlo, ma invece con un profondo sospiro, chiuse gli occhi e sorrise amara annuendo.

“ Si, avete ragione, mio signore.”

A quel punto, sia Gandalf che Aragorn sorrisero, mentre gli altri si rilassarono tirando un silenzioso respiro, scaricando, così, la tensione accumulata.

“ D’accordo, vi condurrò al cospetto di Vanesia, il nostro capo. Sarò dalla vostra parte se le cose si risolveranno contro di voi.”

Concluse, guardandoli con gli occhi scuri scintillanti di sincerità e realtà.

“ Molto bene. Vi ringraziamo.”

Disse Gandalf, cordiale e rispettoso.

“ Di nulla. Ma sarà meglio partire subito. Il viaggio durerà dieci ore esatte. Se partiamo adesso, arriveremo a Marzia nel tardo mezzo dì.”

A quelle parole, tutti si alzarono rincuorati, seguendo Romilda che, dopo varie discussioni con il signor Morgan, che non voleva perdere la sua pupilla, ottenne il suo permesso per congedarsi dalle sue mansioni per un po’ di tempo.

“ Muoviti, Pipino.”

Intimò Merry al suo parente.

“ Arrivo. Un ultimo sorso.”

Gli urlò, mentre insieme agli altri si avviava verso l’uscita. Pipino trangugiò un ultimo sorso di birra di malto, che gli scivolò sul mento. E mentre si ripuliva, sorridente mise un braccio intorno al collo di Merry, che ricambiò il suo sorriso beato.

“ Comunque, io continuo a dire che non mi resiste.”

Sussurrò Will al principe Varen che rise alle sue parole, dopo aver regalato un galante bacio a mano a Violet, con la promessa che si sarebbero rivisti presto, con suo desiderio e invito, a palazzo.

Il sorriso e le guance arrossate per la felicità di Violet furono l’ultima cosa che  gli occhi di Frodo videro, prima che la porta delle Luci di Fata si chiudesse con un leggero tonfo. Sentì la Gemma brillare flebile quando montò a cavallo del cavallo bruno di Taras. Una nuova avventura li attendeva.

 

 

 

Angolo dell’autrice.

 

Grazie per essere giunti, spero, fino in fondo!!! Allora, vi è piaciuto questo carambolante capitolo??? Sono convinta di si, soprattutto per…

LadyElizabeth: Hai visto, mia cara, come è andata a finire per la nostra Violet nei riguardi del principe Varen?? Spero sia finita come ti immaginavi e di non averti deluso nemmeno con il nostro mitico Will!!! Povera Romilda, che deve sopportare!!!XD Aspetto presto tue notizie e grazie per i tuoi splendidi e sempre graditi commenti!!! Bacioni Fuffy91!!!^__^

Ringrazio anche voi, si proprio voi, che mi state leggendo e che non avete ancora chiuso la finestra!!!^__^ E ora un appello a te, caro lettore misterioso…ti aspetto al prossimo cap, che sarà molto, ma molto ricco di sorprese e di personaggi forti e determinati!!! Non per niente, parliamo di amazzoni!!! Baci baci e a prestissimo, Fuffy91!!!!^__________________________________^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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