Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Miss_MaD    31/08/2019    0 recensioni
"Senza leggi né padroni,
Solo vivere è importante.
Notte e giorno,
Ogni momento
Perché il tempo è come il vento."
E se tra i re del mondo ci fosse stata una ragazza?
Benvolio estremamente OOC
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Benvolio Montecchi, Giulietta Capuleti, Mercuzio Della Scala, Nuovo personaggio, Romeo Montecchi
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
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《Mercuzio...》Sospirò Luna.

In un caldo e tardo pomeriggio di agosto quale migliore passatempo se non ritrovarsi tutti insieme a ridere e scherzare?
 L' oggetto delle risate era una giovane, bella ma poco intelligente spasimante del ragazzo che pochi minuti prima non aveva perso occasione per rendersi ridicola davanti al gruppo di giovani veronesi per il modo in cui aveva cercato di guadagnarsi le attenzioni del biondo.

Era bastato uno sguardo tra il ragazzo e Luna, che dopo la giornata al fiume erano diventati molto amici, per dare il via alla scenetta dalle allusioni poco perbene che avevano allestito.
 《Ditemi...》 continuò lui assecondandola. 
 《Sposatemi, vi prego, sono l' unica zitella tra le mie amiche e non ho assolutamente idea di come sia fatto un uomo...》 Aveva concluso lei, fingendo di svenire in braccio a due ragazzi, che la spinsero nuovamente in piedi mentre lei si sventolava con la mano.
《Se continuate così, temo che non ci sarà né tempo né motivo per un matrimonio.》
Terminò il ragazzo, stringendola contro di se è muovendo i fianchi in maniera piuttosto esplicita.

 Così facendo avevano scatenato le risate generali, che avevano fatto eco nella piazza semideserta.

 Dopo parecchi minuti di risate ed allusioni che le donne più anziane non avrebbero giudicato adatte per le orecchie delle signorine perbene, era calato il silenzio, che piano piano era stato rotto dai saluti di chi iniziava a prendere la strada di casa.
 《E ora che facciamo?》domandò Mercuzio ai quattro amici,《è troppo presto per tornare a casa... Andiamo all' osteria?》
《Mercuzio...》lo redarguì Romeo, indicando con un cenno impercettibile Luna, che però se ne accorse:
《 State scherzando, spero! Secondo voi mi lasciò intimidire da un covo di ubriachi? 》chiese lei, ricevendo come risposta un collettivo 《si!》

 Alla fine, dopo varie discussioni, decisero di partire alla volta del castello degli scaligeri, sotto invito di Mercuzio.
Il palazzo si trovava alle porte della città, ma un ampio giardino lo faceva sembrare una tenuta di campagna.
 Anche da lontano si intuiva che quella fosse la dimora di un nobile: il ponte elevatoio ancora alto era riccamente decorato e portava lo stemma della famiglia Della Scala.
Una volta entrati, si doveva percorrere un viale in ghiaia rosa, che continuava fin oltre il pesante portone in legno, e si allargava a formare una piazzetta piuttosto ampia, dove i tre cavalli dei giovani vennero fermati da uno stalliere e sistemati davanti ad una mangiatoia.

 《Beh, benvenuti nel castello di mio zio, ragazzi.》Aveva detto Mercuzio con un ampio gesto delle braccia una volta entrato nel salone.
Gli sguardi dei tre amici si spostarono sull' alto ed ampio soffitto decorato:
《Mercuzio, è una meraviglia...》esclamò Luna, portando alla vita i pensieri degli altri.
《Tremendamente vero.》tuonò una voce bassa e profonda: il principe stava scendendo dalla doppia scala di marmo in fondo alla sala e, lentamente, si era avvicinato ai quattro ragazzi che si erano inchinati in segno di saluto.
 《Buonasera zio》gli sorrise Mercuzio, mentre lui domandava:
《E questi chi sono? Anzi, no, due di loro purtroppo li conosco: Romeo e Benvolio Montecchi, o sbaglio?》
 《Dite bene, sire》 sorrise Benvolio inclinando leggermente la testa.《Lei invece è Luna. È una nostra carissima amica.》
 Continuò, suscitando la curiosità del principe:《Non siete una Montecchi, vero mia cara?》
《Esatto, maestà》confermò lei, con lo sguardo basso.
 
《E dunque, a che famiglia appartenete? Non mi pare di avervi mai vista alle mie feste...》le domandò, squadrandola da capo a piedi, e lasciando tutti stupiti per quella vena di dolcezza.

《Io, ehm...》balbettò, cercando gli amici con lo sguardo 《 La mia famiglia non ha mai partecipato, viviamo fuori dalla città e...》cercò di spiegare ma venne interrotta dalla voce bassa dell' uomo:
《Ho capito. Bè la prossima volta farò in modo che riceviate un invito anche voi.》Sorrise.

《Siete troppo gentile, sire!》 Disse, a voce bassa, facendo un lieve inchino, prima che tutti insieme si congedassero e proseguissero verso il salone e il giardino adiacente.

 La sala grande solitamente ospitava i balli e i banchetti degli scaligeri, ed era finemente affrescata sul soffitto, illuminato di giorno da quattro lucernari posti in alto sulle pareti.
Il pavimento in marmo era lucido e al centro della sala riportava il disegno di un grande fiore, i cui petali si allungavano verso le estremità della sala e, al centro della corolla, vi era riportato lo stemma dei Della Scala in mosaico.
 Su una parete vi era un portone di ferro nero, che conduceva al giardino.

Una volta aperto si entrava in un pergolato di rose che, nonostante fosse luglio, si stagliavano là, ai lati del sentiero: rosa, gialle e striate erano quelle più comuni, ma non era raro vedere anche rose bianche, fucsia o rosse, qui e lì.
Percorrendo il pergolato, si arrivava al giardino vero e proprio, che comprendeva un grande prato, un' intera, piccola collina, ai cui piedi vi era uno stagno e due immensi salici, e alle spalle vi era un bosco, non molto ampio ma ugualmente bellissimo.
 《Mercuzio è... Favoloso!》esclamò Luna, ferma al termine del pergolato: andare avanti significava rovinare un paradiso degno di un re.
 《Lo so, è bellissimo. Mia zia ha davvero buon gusto.》sorrise.
 《Possiamo?》Aveva domandato Benvolio che desiderava ardentemente entrare in quello che sembrava un quadro d'autore.
Mercuzio si limitó a un cenno della testa e ad un sorriso, dopodiché i due Montecchi iniziarono a correre verso il laghetto, non sapendo più dove guardare.
《Dici che dovremmo intervenire?》 Aveva domandato a Luna, sorridendo, senza staccare gli occhi dalla scena.
《Non credo》aveva detto lei con un risolino《Penso che sia la terza volta in vita loro che corrono su un prato.》 
Mercuzio l' aveva guardata stupito e con un cenno della testa le aveva fatto segno di andare avanti, verso un punto ombreggiato del giardino, dove si erano messi a parlare.

Senza che nessuno se ne accorgesse, erano passate alcune ore, tanto che le zanzare iniziavano a farsi sentire, e il gruppetto, riunitosi a parlare, decise di rientrare.
《Arrivederci》 salutarono tutti, mentre si avviavano verso casa, lasciandosi alle spalle Mercuzio che li salutava.
   
 
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