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Autore: nattini1    02/09/2019    3 recensioni
Sam Winchester è il primo personaggio che ho amato in Supernatural; questa è una raccolta di brevi flashfic incentrate su di lui ispirate da varie parole chiave; ho scritto un capitolo per ogni stagione (più uno ambientato prima dell’inizio), composto da un numero variabile di flashfic con cui ripercorrere la strada che ci ha portato ad attendere con trepidazione la quindicesima e (purtroppo) ultima stagione.
Scritta per la 1FraseFic Challenge del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Tredicesima stagione

 

#neonato

Jack ha solo tre giorni e Sam non vuole discutere della dicotomia tra educazione e natura, perché quello che vede è solo un neonato cresciuto troppo in fretta; vorrebbe stringerlo tra le braccia, ma ha paura di spaventarlo, quindi si siede accanto a lui su una cassetta di plastica, scegliendo con cura le parole e i gesti per fargli sentire che ci sarà per lui.

 

#assassino

Più che seduto, Jack sembra raggomitolato, le dita intrecciate in una stretta contratta, lo sguardo perso nel vuoto e nella mente la consapevolezza di aver ucciso, pur senza volerlo, un uomo; Sam allarga le braccia, tenendo le mani davanti a sé in un gesto che non vuole allontanare il ragazzo, ma calmarlo e accoglierlo perché sa che la loro vita non è facile, che tutti hanno fatto cose di cui si pentono.

 

#stupro

Gabriel se ne sta immobile, rintanato nello spazio angusto e oscuro tra il letto e il comodino; ha ancora addosso la stoffa che non merita più il nome di abito, tanto è lacera e sporca, ed è ricoperto di tagli freschi e di sangue incrostato; per anni non ha vissuto che torture senza fine, di ogni genere, e ora non parla perché crede che il rifugio più sicuro sia nella sua mente, dove nulla, compresi il dolore e la vergogna, lo può raggiungere; Sam aspetta che siano soli e, non osando avvicinarsi troppo per non spaventare quello che, più che una creatura celestiale, ora sembra un uccellino con le ali spezzate, gli confessa che lo capisce, che ci è passato anche lui (ricorda fin troppo vividamente di quando Lucifero gli diceva che era la sua puttana e al solo pensiero gli viene il voltastomaco) e lo spinge a reagire; non sa se sia la dolcezza della voce, o la comprensione negli occhi, ma qualcosa spinge l’arcangelo ad alzare il capo.

 

#caramelle

La sua grazia impiegherà parecchio a riformarsi, quindi le sue ferite faticano a guarire e devono essere trattate come quelle umane; Gabriel serra le palpebre e cerca di non lamentarsi mentre Sam gli pulisce la ferita, stringendo i denti sentendo il disinfettante bruciare sul taglio; sospira di sollievo quando mani gentili, ma ferme, fasciano il fianco e riapre gli occhi; il cacciatore gli sorride e gli porge un incarto colorato: «Hai detto che trucchi sono per bambini, vale anche per le caramelle?».

 

 

 

NdA

 

Ciao a tutti!

Mi sono focalizzata sulle relazioni di Sam con Jack e con Gabriel. Per il nephilim è stato quasi come una sorta di padre, di fratello maggiore (anche se penso che d’istinto Jack avesse scelto Dean come modello) e vederlo in questa veste ha permesso di portare alla luce un’altra sfumatura del concetto di famiglia. Su Gabriel e Sam sono stati versati fiumi di inchiostro (anche io ho giocato un po’ con la sabriel tempo fa), ma devo dire che ci sono stati momenti in questa stagione che mi hanno delusa: “I need you” potevano risparmiarselo, il loro rapporto è sempre stato molto più sopra le righe e ho cercato di renderlo tale.

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!

Alla prossima

   
 
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