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Autore: __roje    03/09/2019    0 recensioni
Ren Tomomi è popolare, è il capitano della squadra di calcio della Kuromiya e si è fatto un nome. E' conosciuto da tutti, ha degli amici fidati e vive la sua vita scolastica in maniera normale ma un giorno, finito il campionato interscolastico, incontra un ragazzo dal profumo buonissimo e ne diventa ossessionato, Nao, il quale sarà un suo nuovo compagno di classe. Ma la conoscenza tra i due sarà tutt' altro che semplice, proprio perchè Nao disprezza i ragazzi come Ren, essendo lui riservato e secchione, ma dovrà affrontare la tenacia di Ren che le proverà tutte per diventare suo amico.
違い [chigai] significa letteralmente differenze. La storia ruota appunto intorno alla differenze sociali nell'ambito scolastico, ma cosa accade se due mondi diversi, due caratteri all'opposto si incontrano?
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo [12]

Mi sentivo osservato, in maniera intensa e quando guardai nella direzione da cui avvertito quella spiacevole sensazione notai Take, Cho, Yuuki e Eijii che fissavano me, in particolare Take mi stava letteralmente bruciando con lo sguardo. La cosa cominciò a diventare sgradevole, e tutto perchè quel giorno aveva deciso di portare con me Nao per mostrargli quanto andassero avanti i lavori del teatro e per convincerlo avevo dovuto comprargli la colazione.
Nao se ne stava seduto su una delle poltrone del teatro e divorava il suo piccolo panino dolce, mentre io tentavo di spiegargli ciò che ancora mancava ma ogni tanto venivo disturbato dall’aurea potente delle loro occhiate in lontananza, al che Nao cominciò ad accorgersene anche lui e guardò verso di loro.
“Credo che i tuoi amici ti reclamino.”
“Ignorali..” mormorai esausto.
Erano due giorni, che – tra gli allenamenti, i lavori per il teatro e le ripetizioni di Nao – mi sentivo un po’ strano, stanco più che altro e facevo molta fatica a concentrarmi ma non potevo permettermi pause.
“Allora manca ancora l’impianto audio che arriva giovedì, e i costumi. Dopo dovremmo aver finito, e spero che nessuno più venga rubare” commentai terrorizzato della cosa.
Nao mi strappò di mano il foglio e vi diede un occhiata “Sei un idiota. Hai spesso altri soldi per cose che già c’erano e che hanno rubato, e ora potrebbe ricapitare visto che non si è trovato il colpevole.”
“Non avevo scelta! Il teatro sarebbe stato chiuso senza queste cose e tutti hanno lavorato duramente.”
Nao lasciò andare il foglio che volò verso di me e lo afferrai a stento, in quel secondo il mio interlocutore si alzò dal suo posto dopo aver finito la sua piccola colazione.
“Sei un idiota e basta” disse e andò in direzione della porta. Odiavo quando il suo vocabolorio si riduceva sempre alle stesse parole, in una giornata era capace di ripetere la parola idiota cinquanta volta pur di non chiamarmi per nome, e odiavo quando prendeva e se ne andava senza preavviso. Non era mai di aiuto, veniva a guardare e non mi dava mai un consiglio decente, solo insulti.
“Ehi!”
Mi urlò Take nelle orecchie facendomi sussultare. “Sei impazzito?!”
Take incrociò le braccia contro il petto e mostrò una brutta espressione indispettita “Quindi? Ora stai più tempo con il tuo amichetto secchione?”
“Non dire sciocchezze. Volevo mostrargli il teatro ma come al solito non ha detto nulla...” la mia voce si spense un pò nell’ultima parte, e Take mi vide sospirare.
“Domani sera i ragazzi hanno organizzato una serata al Bowling, potresti chiedergli di venire con noi.”
Mi illuminai “Posso?!”
Take mi sorrise, era sempre il migliore! Non controllai la mia reazione e gli saltai al collo abbracciandolo, Yuuki si avvicinò incuriosito e sorrise nel vederci così affettuosi tra di noi.
“Gli hai detto dell’uscita?”
Take annuì “Voglio conoscere questo Nao.”
“Vi piacerà sicuramente! Nao è fantastico, è super intelligente e poi da un sacco di ottimi consigli. E’ molto maturo per la sua età!” ne parlai con particolare orgoglio.
Take mi pizzicò la guancia “Ora non esagerare. Sembra di sentire un padre orgoglio del proprio figlio” Yuuki ridacchiò nel sentire ciò.
Era un idea fantastica. Presentare Nao a tutti significava fare un altro passo in avanti, era l’occasione giusta per riprovare con quella famosa uscita che volevamo fare mesi fa.
Dopo le lezioni, e prima degli allenamenti passai per il laboratorio pieno di entusiasmo per la cosa. Entusiasmo che si spense immediatamente...
“No.”
“Ma Nao possibile che tu dica sempre di no a tutto?!”
Momoka nel frattempo stava passando dei campioni a Nao, e lui li stava catalogando uno a uno mentre rispondeva a me senza neppure guardarmi in faccia.
“Se hai tempo da perdere con certe cose, dovresti impiegarlo per studiare di più. Sono già quattro giorni che vengo da te e le tue facoltà intellettive sono quelle di uno struzzo.”
“Uno struzzo?!” Momoka ridacchiò sotto i baffi, tornò composta sistemandosi gli occhiali e passò l’ennesimo campione. “Ma è solo un uscita! Take e gli altri vogliono conoscerti.”
“Non so chi diavolo siano.”
“I miei amici! Li hai visti decine di volte.”
“Sono come te?”
Ci pensai per un attimo “Sì, siamo fratelli praticamente!”
Nao mi rivolse un occhiata disgustata “Un motivo in più per non venirci. Già devo sopportare te, e ora vuoi portarmi in covo di tuoi cloni.”
Struzzi, cloni. Il vocabolario di Nao si faceva sempre più strano, oltre la capra ora stava dando il meglio di se negli insulti, e dovevo riconoscerlo aveva molta fantasia.
Indispettito dal suo comportamento gli rubai di mano un campione, e Nao ne rimase di sasso.
“Oi!” tuonò guardandomi severo.
“Lo calpesto se non mi dici sì.”
Nao strabuzzò gli occhi perplesso, era rimasto senza parole. Si toccò la fronte esasperato, Momoka alla sua destra mi guardava e continuava a ridacchiare, la cosa innervosì Nao che la fissò male e lei tornò a fare le sue cose allontanandosi.
“Ti rendi conto che quel campione posso rifarlo quando voglio? Non sai neppure cos’è, e questo è il motivo per cui dovresti studiare di più, idiota.”
“Ah si?” mi guardai in giro e notai la solita soluzione che lui usava sempre. Mi avvicinai e la sua espressione sicura iniziò a cedere, lui mi credeva un completo stupido, così allungai il campione verso la soluzione minacciando di gettarcelo dentro e Nao sussultò.
“Aspetta!”
“Oh ma che peccato se questa soluzione del cavolo si rovinasse eh? Costa parecchio vero?”
“Non osare..”
Sollevai le sopracciglia mostrando un ghigno divertito, era la prima volta che lo vedevo realmente preoccupato per qualcosa. Allora avvicinai di più il campione alla soluzione, e Nao sembrò sudare.
“Domani, Shibuya alle 19:00. Non tardare.”
“D’accordo ma ora tieni quel coso lontano dalla soluzione!”
Ritirai il braccio e Nao corse verso la soluzione accertandosi che fosse integra e non contaminata. Mi lanciò un occhiataccia, io invece provavo soddisfazione e lo salutai contento della mia piccola vittoria, ma la vera domanda era: si sarebbe presentato? Prima di imboccare l’uscita Momoka mi lanciò un occhiata divertita e mi fece il segno di vittoria con le dita, ricambiai ridendo.
Il giorno seguente Nao come promesso venne da me per le ripetizioni, durarono come al solito e se ne andò senza darmi conferma di nulla. Non rispose alle domande, e sembrava ancora irritato per il giorno prima. Durante le lezioni fu più severo del solito, e di colpi in testa col quaderno ne ebbi il doppio. Perchè era così difficile chiedergli di fare qualcosa, la sua risposta era sempre la stessa. Magari se lui avesse proposto qualcosa che poteva piacergli lo avrei seguito io, ma a parte le provette non sembrava avere altri hobby.
Pensando a ciò mi feci una bella doccia veloce, e mi cambiai cercando di prepararmi. Indossai un paio di jeans blu notte, una camicia di jeans scura e un capellino sportivo sempre in tinta mettendolo al rovescio. Ero vestito normale, visto ce si trattava di una semplice serata al bowling.
Molto presto si fece l’ora x e mi recai al punto di incontro, più guardavo l’orologio più sentivo il bisogno di chiamare Nao per chiedergli dove fosse ma da accordi io non potevo mai contattarlo. Chissà quale forza mi impediva di farlo, ogni volta che ero sul punto di cedere qualcosa mi faceva ritirare la mano e rimettere il cellulare in tasca. Sembravo seriamente uno stupido.
Davanti alla stazion di Shibuya c’erano già Take e Yuuki, e in loro compagnia altri nostri amici di squadra, notai anche la presenza di tre ragazze.
“Non sapevo dovesse essere un uscita di gruppo” feci notare al mio amico.
“Nemmeno io ma sono carine no?” Yuuki rispose con un occhiataccia e si allontanò da noi. Sia io che Take non capimmo il suo corpotamente e facemmo spallucce in sincronia. “Allora il tuo amico dov’è?”
“Starà per arrivare, forse è un po’ in ritardo.”
“Chiamalo, vedi dov’è.”
Mi rabbuiai per quella richiesta, come gli spiegavo che non potevo farlo. Sarei sembrato ridicolo, e ancora più stupido sarebbe stato dirgli che non sapevo che fine aveva fatto o se mai ci avrebbe raggiunti, forse dovevo rinunciare e dire a tutti di avviarci.
Qualcosa di delicato sfiorò lievemente la mia spalla. Quasi un soffio di vento, e quando mi voltai per darvi un occhiata notai la presenza di chi mi meno mi sarei aspettato di vederci.
“Nao?!”
“Perchè così sorpreso. Perdonate il ritardo ma non trovavo la strada” si riferì a Yuuki e Take, e simulò un breve cenno di inchino “piacere di conoscervi sono Nao Fukuda.”
Take lo fissò perplesso “Ehm guarda che siamo nella stessa classe..” Yuuki gli diede una gomitata per riprenderlo e si corresse “piacere mio sono Takesi Kanjiro e lui è Yuuki Umeda.”
Ero esterrefatto da tutta quella scena. Non solo si era davvero presentato, ma il suo atteggiamento sembrava del tutto mutato, sembrava un altro. Era educato, aveva iniziato per primo la conversazione presentandosi. Che il Nao scorbutico avesse un gemello nascosto da qualche parte?
Lo osservai meglio, non portava gli occhiali quella sera mostrando un taglio di occhi felino e dal penetrante color nero. I capelli erano pettinati dando un senso al semi caschetto che portava, lasciandolo però cadere morbido sulla fronte e le orecchie. Anche lui aveva optato per qualcosa di comodo, un paio di jeans chiari, una maglia nera e sopra un cardigan lungo grigio scuro.
Mi venne di sorridere, era un inaspettata sorpresa vederlo per davvero. Involontariamente cominciai a sorridergli, e la cosa lo stizzì di brutto.
“Non iniziare a sorridere come un idiota” bisbigliò in modo che potessi sentirlo solo io.
“Sei venuto davvero pff e poi è la seconda volta che sento dirti questa cosa delle strade, cos’è non hai senso dell’orientamento?” lo dissi giusto per dire ma Nao sembrò arrossire e distolse lo sguardo, “Davvero?!”
“Taci idiota!”
“Ehi voi due venite?” gridò Take da lontano e fummo sollecitati a camminare.
Da normale serata, improvvisamente tutto divenne più colorato e divertamente. Non mi importava che fosse un uscita di gruppo, della presenza delle ragazze, passai tutto il tragitto a parlare con Nao e quest’ultimo non faceva altro che allontanarsi da me, o spesso mi fulminava con lo sguardo.
Yuuki si avvicinò a noi incuriosito, e gli sorrise “Allora Nao, da quanto sei amico del nostro Ren. Spero non ti causi troppi problemi.”
“Ehi” borbottai offeso.
“Faccio del mio meglio” sospirò Nao.
Yuuki rise per la sua risposta e non la percepì come un offesa, come invece feci io.
“Sono contento di conoscerti, Ren non fa che parlare di te, continuamente.”
Feci cenno a Yuuki di stare zitto ma non capì, e Nao si voltò a guardarmi con fare disgustato notando la cosa, “Parla di me?” domandò.
“Ehmm..” non seppe più che dire Yuuki dopo il mio rimprovero.
“Ci vuole ancora molto per arrivare? Take!” lo chiamai per cambiare argomento, e cammina più velocemente per raggiungere l’altro gruppetto davanti a noi.
“Ren può essere un po’ esagerato ma è davvero divertente, non credi?” sentii alle mie spalle.
Da Nao non arrivò risposta.
In poco tempo giungemmo al piccolo bowling scelto dai ragazzi, notai solo in quel momento che le ragazze, due magroline e una più formosa, erano particolamente chiassose e non facevano altro che ridere, e urlare cose a caso. Erano moleste, si avvinghiavano al braccio di Take in continuazione, e una di loro ci provò anche con me ma la ignorai invitando invece Nao ad entrare.
Il posto dentro era rustico, quasi antico ma accogliente e tenuto bene. C’erano altri ragazzi a parte noi, e chiedemmo per tre partite di seguito, cosa che scelsero le ragazze e non noi altri, ma ci andava bene. Notai che Yuuki, rispetto agli altri sembrava di pessimo umore e se ne stava sempre in disparte. Non era la prima volta che lo vedevo così, era capitato anche altre volte e ormai collegavo la cosa alla presenza del sesso femminile, non riusciva ad andarci d’accordo in alcun modo.
“Allora Nao che numero porti?” domandai.
“Io non gioco.”
Tagliò subito corto mettendosi a sedere su una delle panche a braccia incrociate, ergeva il solito muro.
“Non puoi non giocare! Che sei venuto a fare altrimenti?”
“Perchè mi hai costretto.”
Cercai di tenere i nervi ben saldi, così lo lasciai perdere e andai a ritirare il mio numero di scarpe. Fu li che vidi Yuuki in un angolo e solo, con un broncio dipinto in viso. Mi avvicinai per accertarmi che stesse bene.
“Yuuki va tutto bene?”
“Eh? Oh si tutto bene...” sospirò afflitto “non credevo sarebbero venute anche loro” e indicò le ragazze che continuavano a fare le cretine dietro ai nostri amici e Take.
Gli sorrisi “E’ stata una bella sorpresa, ma non devi darci peso. Resta con noi e non pensarle.” Yuuki sembrò distratto, e lanciò un occhiata furiosa verso Take che nel frattempo faceva lo stupido con una delle tre, quella più formosa. Osservai la cosa senza capire. “Ti ritiro le scarpe?”
“Sì grazie Ren. Ah sai credo che Nao non piaccia stare qui” e gettò un occhiata verso di lui, e lo vedemmo seduto da solo e lontano dal resto del gruppo “forse dovevamo scegliere qualcosa di più tranquillo.”
“Tranquillo a lui non piace nulla a parte lo studio, andrà bene.”
Yuuki mi sorrise “Gli vuoi bene vero?”
Quella domanda mi lasciò interdetto “Bene?”
“Lascia stare... ora vai o troverai fila.”
Che strana domanda da parte di Yuuki. Io volevo bene a Take e Yuuki, erano miei amici e li conoscevo da una vita ma nei confronti di Nao era diverso, non lo conoscevo abbastanza per dichiarare una cosa del genere, eppure nel petto sentivo che un sentimento di quel tipo già c’era. Curioso. Mi strinsi il petto una mano per quella sensazione così piacevole ma al tempo stesso sgradevole che cercai di mandare via.
Tornai poco dopo con le scarpe di Yuuki e Nao, inventai il suo numero e gli porsi il paio di scarpe. Nao le fissò schifato, senza capire “Che dovrei farci?”
“Mettile che giochiamo” sorrisi.
Yuuki alla mia destra infilò le sue, mentre poco più avanti c’era già Take che mostrava a una delle tre ragazze come tirare, mentre quest’ultima non smetteva di ridere come un oca. La cosa cominciò ad innervosire anche a me, ma mi lasciai prendere dal mio ospite.
Lo trascinai verso le palle “Hai mai giocato?”
“No mai.”
Ero incredulo “Sei serio?” Nao fece spallucce con indifferenza per il mio stupore e cominciò a guardare le varie sfere, ne osservò il colore e poi ne prese una tra le mani guardandole con fare interrogativo. Di solito era sempre così sicuro di se, ma li lo trovai come un bambino alle prime esperienze e la cosa mi fece ridere.
“Li vedi i tre fori? Ci devi mettere tre dita dentro, così guarda” e simulai la cosa con la mano.
Nao mi imitò e infilò le dita “E ora che ci faccio?”
“Li ci sono i birrili, devi tirare la palla e cercare di buttarli tutti giù. La prima volta non è mai facile, e la palla potrebbe uscire fuori ma tu non preoccuparti, io ci sono riuscito al terzo tiro” ridacchiai.
Nao non ascoltò altro e tirò, la palla rotolò veloce come una saetta e colpì i birilli centralmente buttandoli tutti giù in un solo colpo. La cosa lasciò stupiti e perplessi tutti i presenti, compreso me.
Take spalancò la bocca “C-cos’era quello..?” domandò quest’ultimo.
“Uao Nao che tiro!” esclamai entusiasta.
“Andava bene?”
Un altro ragazzo della mia squadra guardò Take confuso “Chiede anche se andava bene?”, un altrò rise “Sarà stato un tiro fortunato.”
Andai a porgere un altra palla a Nao per il secondo lancio e quest’ultimo tirò un altra bomba che segnò per la seconda volta uno strike, buttando a terra tutti i birilli. Esultai dalla gioia per tutto ciò.
“Fortunato anche questo tiro?” domandò il nostro amico a Take.
“Un momento cos’era quello?!” si avvicinò furioso a Nao.
“Un tiro credo.”
“Un tiro? Ti facevo topo da biblioteca non un giocatore di bowling, da dove viene quella forza.”
Yuuki rideva per la situazione e l’irritazione di Take. Io osservai la cosa allo stesso modo, trovavo esilerante tutta la faccenda ma ora era arrivato il mio turno di tirare, e lo feci. Buttai a terra quasi tutti i birilli, meno uno. “Accidenti c’ero quasi!” ridacchiai.
“Ren ti rendi conto che il tuo amico ha fatto due strike? Non ti stupisce la cosa?” mi si avvicinò Take.
“Si ho visto. Te l’ho detto che Nao è straordinario.”
“Non me la racconta giusta quello lì” e riversò un occhiata seria verso Nao che non capii.
Nel frattempo Nao si rimise a sedere, tornai da lui tutto contento e presi posto accanto.
“Divertente no?”
Sollevò le spalle per un attimo “E’ così che perdete tempo?”
“Bè non sempre, di solito stiamo in giro per mangiare qualcosa ma nulla di più.”
“Capisco.”
Anche nei turni successivi Nao segnò tutti strike, e ogni suo tiro era particolamente preciso e forte. Verso la fine Take era ormai bello che sconfitto e sempre più furioso per la cosa. Le ragazze che fino a quel momento lo avevano così tanto adulato iniziarono a notare Nao e una di loro si fece coraggio predendo posto accanto a lui. Io notai la cosa di ritorno dal bagno, e una tale scena mi indispettì.
“Quindi anche tu sei in classe con La Fiamma e Take” osservò la tipa.
Nao però non rispose e restò in silenzio mantenendo le distanze.
“Che stai facendo?” domandò dopo aver corso verso di loro e ce l’avevo con Nao.
“Credo che questa ci stia provando con me, ma ha un pessimo modo di farlo.”
La ragazza sussultò e fece l’offesa per quel commento, se ne andò seduta stante. La cosa mi fece ridere, ero felice che Nao fosse così come era. Mi rendevo sempre più conto che c’era una netta differenza tra me e tutti gli altri, ma dentro avevo il pensiero di cosa sarebbe successo che chiunque altro fosse migliore di me, e piacesse per davvero a Nao. Perchè avevo un pensiero così negativo.
Presi posto accanto a Nao ridacchiando ancora per la scena di poco fa, e lo notò.
“Cosa ti ridi?”
“Quella tipa ha proprio sbagliato preda pff.”
Le tre partite terminarono e furono vinte tutte e tre da Nao, con sorpresa aveva segnato tutti strike di fila e la vista di quel tabellone non lasciò perplesso solo Take ma anche tutti gli altri ospiti che fotografarono la cosa, e lo staff del post domandò a Nao se fosse un professionista o qualcosa del genere ma quest’ultimo risposte di no tagliando corto, e senza rispondere ai complimenti di nessuno.
Solo Take era di pessimo umore e non mancava di guardare male Nao. Yuuki rispetto a prima invece sembrava aver ritrovato un po’ di serenità, e seguì il mio consiglio, passò quasi tutta la risata assieme a me e Nao. Gli faceva un sacco di domande, e contro ogni aspettativa Nao rispondeva anche se con frasi brevi.
Dopo il bowling proposero una bancarella che vendeva dell’ottimo gelato, così ci recammo tutti li. Le tre ragazze iniziarono a notare sempre di più Nao, anche un’altra cercò di attaccare bottone ma senza successo. Ad ogni loro due di picche me la ridevo di gusto, e il loro interesse non faceva che irritare ancora di più Take.
“Che gelato vuoi?” domandai a Nao.
“Non lo voglio.”
Ignorai la sua solita risposta acerba “Ok, un cono al cioccolato. Tu Yuuki?”
“Ehi io odio il cioccolato!” scandì.
Era la prima volta che mi rivelava qualcosa di lui, ne fui sorpreso e al tempo stesso apprezzai la cosa. Annuii sorridendo e Nao mi guardò seccato, dopodichè anche Yuuki mi disse il suo gusto e andai a prenderli per tutti facendo un po’ di fila. Una volta davanti al commesso mi venne una brillante idea, e scelsi per Nao un cono artigianale, lavorato a forma di coniglietto e quando glielo portai la sua espressione fu impagabile.
Scoppiai a ridere senza più trattenermi, e col cellulare feci una foto alla sua espressione irritata e al cono a forma di tenero coniglietto. Yuuki mi seguì con le risate.
“Vado a buttarlo” disse Nao semplicemente.
“No! Mi è costato 5450 yen, non puoi buttarlo. Almeno assaggialo” lo incitai mentre avevo pronto la fotocamera per registrare la cosa.
Nao stizzito mi fissò sempre più buio “Oh ma c’è qualcosa sul cono. Cos’è?” disse guardandolo.
Mi avvicinai per guardare “Dovrebbero essere gli occhi, fa vedere..”
In un secondo Nao mi incollò il gelato in faccia. Fu una questione di un attimo, di distrazione o chissà. Che era vendicativo lo sapevo bene, ma fare una cosa così infantile fu davvero una sorpresa. E non bastò, Nao mi strappò il telefono di mano e mi scattò una foto con tanto di flash davanti l’espressione basita di Yuuki.
“Com’è il tuo adorato coniglio eh?” mi derise abbozzando un sorriso. Era la prima volta.
Mi toccai naso e bocca ed erano ricoperti di gelato, osservai la cosa ancora sorpreso. Lo guardai, nella sua espressione c’era soddisfazione. Normalmente, chiunque altro si sarebbe infuriato a morte, ma nel caso di Nao vederlo prendere l’iniziativa anche solo per un gesto del genere mi fece sorridere, scoppiai a ridere piuttosto che arrabbiarmi e la cosa non piacque a Nao, dal suo volto sparì ogni segno di divertimento.
“E’ veramente buono” mi leccai la mano “vuoi provare Yuuki?”
“Bleah assolutamente no! Vado a prenderti dei tovaglioli.”
Nao tornò serio e schivo come prima “E’ impossibile togliertelo quel sorriso dalla faccia.”
“Ho apprezzato il tentativo ahaha posso riavere il mio cellulare?”
Me lo restituì in malo modo e si allontanò indispettito.
Il gelato che avevo sul viso era una prova chiara per me, sentivo una sensazione piacevole di calore che aumentò ancora di più quando dal cellulare guardai le foto fatte. A parte la mia, quella di Nao col cono a forma di coniglio mi fece sciogliere in un sorriso sereno. Una sensazione davvero strana che partì dal petto.
Era stata la nostra prima uscita ufficiale da quando ci eravamo conosciuti, e contro ogni aspettativa era andata molto bene. Yuuki e Take (forse meno del primo) lo avevano accettato, e presentarglielo aveva dimostrato che ormai anche Nao faceva parte della mia quotidianità, anche se dirglielo avrebbe significato beccarmi occhiatacce e sentirmi dire stupido.

  
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