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Autore: Infiamme    06/09/2019    0 recensioni
Era una mattinata qualunque, di una monotona giornata di Settembre, quando, dopo aver fatto per una decina di anni lo stesso sogno, Ryka decise di porre fine a quelle fantasie che ogni notte la riempivano di dubbi e la impedivano di vivere la sua vita.
Era reale o no? Aveva bisogno di capire quanto di quello che provava era vero.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Fin da quando era bambina, Ryka veniva assediata da un sogno ricorrente che rappresentava per lei un cassetto sicuro della sua coscienza, un luogo nel quale ogni notte poteva rifugiarsi e fare accadere qualsiasi cosa ma che una volta risvegliatasi, purtroppo, mai ritrovava.

Tutto cominciò all’età di sette anni e mezzo, Ryka era una bambina più curiosa delle altre. Spesso si ritrovava a fantasticare ad occhi aperti su mondi fantastici, su segreti celati dietro ad un comune albero del cortile della scuola elementare e si sforzava, senza successo, di far capitare delle cose straordinarie semplicemente con uno schioccare delle dita. La colpa di queste sue fantasie la possiamo ritrovare nelle sue letture, d’altra parte Hermione Granger gli aveva insegnato che con dedizione e passione avrebbe potuto ottenere qualsiasi cosa. Purtroppo le sue magie non la salvavano dai guai, che, peraltro, erano all'ordine del giorno.
Una volta, al termine di un’interrogazione a sorpresa di geografia sull’India, la sua insegnante gli dovette dare una severa punizione per la sua notevole conoscenza degli animali della zona. Ryka, infatti, aveva dimostrato alla classe di conoscere alla perfezione un certo “occamy”, creatura serpentesca piumata fortemente aggressiva con chiunque gli si avvicini. Era stato un certo Magizoologo di cui nome Newton Artemis Fido Scamander a catturarlo, nel 1907 aggiunse, anche se la data l’aveva inventata a causa dell’emozione di parlare in piedi di fronte a tutti. La signora Fogler non gradì la sua totale interpretazione del mondo magico all'interno di quello reale, anzi, da quel giorno considerò Ryka come una ragazzina con enormi problemi sociali e di apprendimento.
Non c’è da biasimarla, voleva solo essere un po’ come la sua eroina, fin dalla tenera età Ryka aveva un forte animo femminista, non poteva apprezzare Harry Potter in un mondo nel quale essere il “sopravvissuto” era già una carta d’identità vincente rispetto a qualsiasi autonoma conquista. In effetti, nessuno prese davvero mai troppo in considerazione le rinunce che aveva fatto Hermione, le sue battaglie interiori da adolescente poco accettata oppure del difficile rapporto che aveva nell’avventurarsi nel mondo magico senza riferimenti familiari che ne facessero parte e che sapessero consigliarle. Tutte le attenzioni sono sempre dedicate ad Harry, alla sua disgrazia e al suo dolore nell’apprendere che il leggendario e cattivo Voldemort gli abbia ucciso i genitori.
Come sarebbero realmente potute andare le cose senza che Hermione lo avesse salvato da ogni situazione svantaggiosa?
Cosa sarebbe successo se lei più volte non si fosse applicata nelle arti magiche salvando lui e Ron dalla morte?
Comunque, ad ogni modo, non è questo il punto della nostra narrazione.
Ryka è una ragazza cresciuta di ventidue anni nel pieno della sua crescita, che ha abbandonato ormai da un po’ di anni i libri di Harry Potter e si sta dedicando attivamente alla sua travagliata crescita professionale ed emozionale.
Ha iniziato a studiare all'Università di Economia, vuole diventare una Manager, professione che per i suoi genitori è la migliore dati i tempi di crisi. Inutile raccontarvi di come, al momento della scelta dell'indirizzo di studi, le sue idee non erano state neppure considerate.
Quasi nulla è rimasto di quella dolce fanciulla dai desideri magici in un mondo nel quale i babbani la comandavano a bacchetta, e nel quale le lettere d’iscrizione per Hogwarts non furono mai spedite al suo indirizzo. Il primo settembre di ogni anno, per almeno cinque anni, aspettava le ore 11:00 per assicurarsi che nessun gufo o postino con scope volanti venisse a riferirle che c’era stato uno sbaglio, e che nonostante i limitati poteri poteva anche lei ottenere l’elenco dei libri di testo necessari per frequentare la scuola. I suoi genitori dovettero spiegarglielo più e più volte che si trattava solo di una storia fantasy, che niente di quello che leggeva era reale.
Ad ogni modo, nonostante i pianti, le preghiere e anche qualche acquisto natalizio del tutto inutile ad un negozio di giocattoli del centro commerciale con tanto di bacchetta e mantello, finalmente rinunciò all’idea della magia.
Solo una cosa le restava, chiara come un tempo e affascinante come la prima volta. Quel sogno, il rincorrente sogno che da ormai sei anni la trascinava ogni notte al suo interno, non cambiava mai, i dettagli negli anni si erano fatti sempre più curati e sapeva ormai riconoscere tutto di quel luogo.
Ogni notte non appena il suo corpo entrava all'interno del caldo letto con le lenzuona con sopra disegnate le farfalle, la sua testa toccava appena il cuscino e tutto d'un tratto era già all'interno vortice, inizialmente assomigliava molto ad una visione come quelle che si intravedono nelle sfere dei veggenti di professione nei film.
C’è Ryka all’interno della sua camera da letto, sfiora un quadro con una cornice dorata, lo sposta leggermente e dietro ci trova un buco piccolissimo di cui non si riesce ad intravedere nulla.
Cerca di intravedere dallo spioncino qualcosa, ma nulla, sembra sigillato.
Prova ancora e ancora a toccare il muro e all’improvviso tutte le finestre e le porte della stanza si serrano, le luci si spengono e dal muro compare una scalinata profonda che conduce in un tunnel sotterraneo.
Ryka lo attraversa, sembra infinita la camminata da fare prima di intravedere la luce, lei però sa dove esso conduca, al fondo finalmente c’è la porta. Ed ecco che comincia la magia.
  
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