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Autore: _Atlas_    06/09/2019    4 recensioni
Dal quinto capitolo: Una distesa di stelle illuminava il cielo notturno di fine agosto, in un gioco di luci che accese di gioia lo sguardo di Morgan.
«Vorrei tanto volare fin lassù...» mormorò con innocenza, facendo sorridere Tony.
Per un momento riuscì a immaginarsela, su una slitta supersonica o su qualche altra diavoleria che aveva promesso di costruirle, mentre sfrecciava veloce verso una stella lontana.
«Chissà, magari un giorno ci riuscirai.»

Breve raccolta incentrata sul rapporto tra Tony e Morgan.
[Post-Avengers:Endgame / What if?]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Morgan Stark, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spring
-
Un “D.D.I.” per una Mountain Bike
 
 
 
 
 

 
Il clima mite di maggio aveva trascinato Morgan in riva al lago a riprendere i giochi da fare all'aria aperta, come dondolarsi sull'altalena o dare da mangiare alle anatre che di tanto in tanto passavano di lì con appresso una lunga fila di piccoli anatroccoli; li guardava affascinata per ore, fin quando poi non si decidevano a immergersi nell'acqua e addentrarsi nel lago. Allora si rintanava nella sua tenda, dove custodiva gelosamente la sua riserva di ghiande, pigne e una piccola fionda che Tony le aveva rimediato per distruggere eserciti di nemici immaginari.
Da qualche giorno, però, Morgan Stark aveva occhi solo per la sua nuova bicicletta, una splendida Mountain Bike che i genitori le avevano regalato per il suo quinto compleanno e che, per stretto ordine di Pepper e grande rammarico di Tony, non aveva subito alcun tipo di modifica di stampo tecnico e/o futuristico. Niente turbo o ipotetici propulsori di volo, ma solo la grande novità di non avere le rotelle, un dettaglio non indifferente che aveva comunque riempito d'orgoglio Morgan, facendola sentire una bambina un po' più grande.
Dopo la titubanza dei primi giorni  si era infine convinta a montare in sella, anche se mantenere l'equilibrio nel giro di due o tre pedalate si era presto rivelato un ostacolo insormontabile. Tony era rimasto al suo fianco cercando di infonderle sicurezza ed evitandole un paio di cadute, ma a fine giornata si era comunque ritrovato a disinfettare due ginocchia sbucciate lottando contro un pianto disperato.
«Brucia!» aveva urlato Morgan tra le lacrime, con tale intensità che per un momento anche Tony era stato sul punto di scoppiare a piangere. Per fortuna Pepper era arrivata in tempo per sostituirlo in quel compito ingrato, rischiando altrimenti di dover rimettere insieme i pezzi non di uno, ma di ben due cuori infranti.
«Ho l'impressione di vivere un deja-vù» aveva commentato mentre medicava la figlia, scoccando un'occhiata eloquente al marito.
«Io mi lamentavo meno» si era difeso Tony, ricordando un paio di occasioni in cui il disinfettante aveva provocato dolori più acuti di quelli racimolati in un'intera missione.
Pepper allora gli aveva scoccato un'occhiataccia, sapendo bene in realtà quanto i melodrammi che aveva messo in atto per anni fossero stati un semplice espediente per essere blandito e coccolato. Dopotutto Morgan somigliava a lui anche in quello, e non a caso si era lasciata cadere tra le sue braccia alla ricerca di un po' di coccole paterne, mentre lei finiva di medicarla.
 


Per qualche giorno la Mountain Bike rimase chiusa nel garage.
Morgan non sembrava molto incline a riprenderla in mano e Tony e Pepper decisero di non forzarla troppo, aspettando che fosse lei a stabilire quando e se rimettersi in sella.
Tuttavia, Tony si era accorto più volte degli sguardi malinconici che rivolgeva alla bicicletta ogni volta che metteva piede in garage, e in cuor suo sperava di poterla convincere prima o poi a mettere da parte il ricordo della caduta e delle ginocchia sbucciate.
Anche quel pomeriggio, mentre cercava di apportare qualche modifica all'armatura di Rhodey al bancone del garage, la intravide sbirciare in direzione della bici con aria pensierosa.
«Ehi, Maguna» la chiamò attirando la sua attenzione, «che ne dici di andare a giocare fuori?» le propose, prendendola alla larga e scrutando la sua reazione.
Lei fece subito di no con la testa e tornò a puntare lo sguardo tra i progetti del padre, perdendosi tra le interfacce aperte e gli ologrammi di F.R.I.D.A.Y.
Tony sorrise sovrappensiero, ma notò comunque i suoi occhi vispi posarsi di nuovo sulla bicicletta.
«E se...» iniziò a dirle, schiarendosi la voce «...facessimo un altro tentativo? Ti andrebbe?»
Per un istante lo sguardo della bambina si illuminò di entusiasmo, per poi incupirsi subito dopo e tornare di nuovo serio.
«Io dico che possiamo provarci ancora» insistette Tony, vedendola contorcersi le mani con fare nervoso. Decise quindi di approfittare della sua indecisione per prendere la bici e portarla fuori dal garage, sperando che prima o poi Morgan si sarebbe decisa a seguirlo.
«Aspetta, papà!» la sentì esclamare poco dopo, raggiungendolo di corsa sul vialetto dietro casa.
Tony sfoderò un sorriso compiaciuto che si ampliò non appena la vide montare in sella, lieto che fosse di nuovo pronta a rimettersi in gioco.
«Forza, riproviamoci.»
 

Passò mezz'ora, ma ogni tentativo di fare più di una pedalata senza perdere l'equilibrio fallì miseramente. Per grande sollievo di Tony, almeno non ci furono cadute nè ginocchia sbucciate, ma l'entusiasmo di Morgan era andato a scemare sempre di più, fin quando poi la bambina non decise di abbandonare la bici per terra e andare a rifugiarsi con sguardo affranto nella sua tenda in giardino.
«Missione fallita» sospirò dispiaciuto Tony, incrociando lo sguardo della moglie che aveva assistito alla scena affacciata dal portico.
«Però ha fatto progressi, la prossima volta andrà meglio» lo rassicurò la donna, conscia di come quella piccola sconfitta avesse rattristato anche lui.
«Mi toccherà farle un "D.D.I." d'urgenza» borbottò invece Tony, raggiungendola e passandole un braccio intorno alla vita, «Sperando che funzioni.» 
Pepper lo guardò incuriosita «Un "D.D.I."?»
«Un..."Discorso Di Incoraggiamento", no?» rispose lui, sollevando appena un po' le labbra in un'espressione divertita.
La donna trattenne una risata e si sporse per imprimergli un bacio sulla guancia. «Comunque nella credenza c'è un pacco di biscotti al cioccolato, nel caso avessi bisogno di un po' di manforte.»
«Stai forse mettendo in dubbio la potenziale efficacia del mio “D.D.I.”?» le chiese Tony, arricciando il muso in una smorfia risentita.
«No, tu lo stai facendo,» gli fece notare Pepper, puntandogli l’indice sul petto e guardandolo divertita, «il mio era solo un suggerimento.»
«Che deciderò di ignorare» ribatté Tony, affidandosi del tutto al proprio istinto paterno.
«Come vuoi» si rassegnò quindi la donna.
 

Dieci minuti dopo, Tony era fermo di fronte la tenda di Morgan con in mano il pacco di biscotti al cioccolato. In effetti il suo istinto paterno a volte si trovava in precario equilibrio di fronte a certi eventi, così era obbligato a seguire i consigli di chi certamente sapeva come relazionarsi con uno Stark dall’umore a terra e poco incline al dialogo. E poco importava che lo Stark in questione fosse una bambina di appena cinque anni, il DNA non cambiava poi molto.
In ogni caso, decise di sfruttare la “soluzione-Potts” in un secondo momento, e solo nel remoto caso in cui il suo “D.D.I.” non avesse funzionato.
«Toc-toc, Madam Secretary è in casa?» domandò quindi a voce alta.
Come ormai faceva spesso, si accomodò sulla piccola sedia in legno di Morgan aspettando una qualunque reazione da parte sua.
«Avrei urgente bisogno di parlarle, è proprio sicura di non esserci?» insistette.
«Sì» si sentì borbottare in risposta con una voce flebile e velata di tristezza.
Tony inclinò le labbra in un sorriso, ma non si diede per vinto, «Uh, okay. Posso lasciare almeno un messaggio? Sa, è una cosa molto importante.»
Seguirono alcuni istanti di silenzio, che Morgan decise infine di spezzare con un «Va bene» appena sussurrato.
«Uh, le riferisca che la Mountain Bike non vede l’ora di fare un altro giro con lei» le disse quindi, «Parole sue, ben inteso. Mi ha anche detto che si scusa per il comportamento poco rispettoso nei suoi confronti e che la prossima volta cercherà di essere, come dire… più equilibrata. Che ne dice? Pensa di poterle dare un’altra occasione?» concluse in una domanda, tutto sommato contento di quell’approccio a metà tra il serio e il faceto.
Il silenzio che seguì le sue parole fu carico di attesa e Tony sperò vivamente di aver suscitato almeno un sorriso sulle labbra della figlia.
«Pronto? È ancora lì dentro?» si arrischiò a chiedere poco dopo, non ottenendo alcuna risposta.
Ancora una volta ci fu silenzio, e alla fine Tony decise con rammarico di ricorrere alla “soluzione-Potts”, iniziando a trafficare con il pacco di dolciumi e già immaginando il commento di Pepper nel vederlo in quelle condizioni.
«Uh, ho qui dei deliziosi biscotti al cioccolato, se può interessarle. Non è che per caso ne vuole uno? Sono eccezionali, davvero» disse imboccandosene uno per essere un po’ più credibile.
Con suo enorme sollievo, Morgan si decise infine a uscire dalla tenda, afferrando subito il biscotto che le stava porgendo Tony.
«Uno a zero per mamma» commentò osservandola mangiare il biscotto con ancora gli occhi lucidi. Poi, inaspettatamente, la bambina gli buttò le braccia al collo poggiando la testa sulla sua spalla.
«Stai bene?» le chiese stringendola un po’ a sé.
Lei fece di sì con la testa ma Tony percepì ugualmente il suo sconforto, così si scostò per guardarla in volto.
«Ehi, non te la prendere. Per certe cose ci vuole tempo» le disse ripulendole nel frattempo il muso colmo di briciole di cioccolato. Poi, all’improvviso, venne colto da un lampo di genio: «Dì un po’, ti piacciono le omelette che fa papà?» le chiese.
Morgan annuì indifferente e nel frattempo iniziò a sgranocchiare un altro biscotto.
«Beh, ora sono buone, ma all’inizio la mamma non voleva nemmeno assaggiarle. Una reazione esagerata, a proposito, su questo non c’è dubbio.»
«Perché non voleva?» gli chiese lei, iniziando ad interessarsi al discorso.
«Perché… facevano schifo. Letteralmente. Erano bruciate e avevano il sapore di…di…»
«Di mela marcia?» lo aiutò Morgan.
«Proprio così, di mela marcia, ammuffita e puzzolente» disse con una smorfia che  fece scoppiare a ridere entrambi. «Comunque, anche se facevano schifo non ho mai smesso di cucinarle, e indovina un po’? Ora sono diventato così bravo, che le mie omelette sono più buone persino di quelle che fa la mamma» concluse con orgoglio.
«Ehi! Non è vero» lo apostrofò prontamente Morgan, rimproverandolo per quell’oltraggio.
«No, no, hai ragione» ritrattò subito Tony alzando le mani, «Ho osato troppo. Quelle della mamma sono perfette, le mie un po’ meno. Però sono buone e questo è perché non ho mai smesso di esercitarmi. Stessa cosa vale per la bicicletta, dopo un po’ di esercizio nessuno ti fermerà più, te lo posso garantire» le disse facendole l’occhiolino, «Che ne dici? Vuoi riprovarci?»
«E se poi cado?» ribatté Morgan ancora vagamente preoccupata, ma più serena rispetto a prima.
«Cercheremo di evitarlo» la tranquillizzò lui con un sorriso incoraggiante.
Lo sguardo di Morgan si incupì un poco, forse immaginandosi di nuovo in precario equilibrio su quella Mountain Bike a cui si era tanto affezionata.
«Okay,» sembrò convincersi infine «ma tu puoi aiutarmi?»
«Sì signora, croce sul cuore» le garantì Tony come in una promessa solenne, vedendo tornare a poco a poco un sorriso sulle sue labbra.
 
 
Quel pomeriggio Morgan si impegnò così tanto che riuscì a percorrere per ben tre volte il vialetto di casa senza mai perdere l’equilibrio. Dopo un po’ incertezza, era riuscita a comprendere come doversi mantenere in equilibrio sulla bici e pian piano aveva percorso da sola sempre più metri, sempre sotto lo sguardo vigile di suo padre. Certo, qualche scivolone in quelle due ore lo aveva preso lo stesso, ma non si era mai persa d’animo e Tony non seppe dire se fosse stato merito del suo “D.D.I.” improvvisato, dell’aneddoto sulle omelette o di quei biscotti al cioccolato che gli aveva allungato Pepper.
Incrociò il suo sguardo da lontano, mentre anche lei seguiva i progressi di sua figlia, e le fece un “ok” con la mano seguito dal suo solito ghigno soddisfatto.
«E anche questa è fatta» mormorò tra sé e sé.
 

 
 
*
 


 
NdA
Buonsalve! :D
Dopo mesi riesco finalmente ad aggiornare questa raccolta; ho tribolato un po’ tra impegni, caldo e poca ispirazione, ma alla fine sono tornata con un capitolo che spero vi sia piaciuto.
Ho notato con estrema gioia che molti di voi hanno aggiunto la storia nelle seguite/preferite/ricordate e voglio approfittare di queste note per ringraziarvi, così come ringrazio coloro che l’hanno recensita fino adesso <3
 
Alla prossima, con l'ultimo capitolo
 
_Atlas_
 
P.S. Madam Secretary, oltre ad essere una nota serie televisiva, è anche il soprannome con cui Pepper si riferisce a Morgan in una delle scene eliminate di Endgame e che qui viene invece usato da Tony.
   
 
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