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Autore: lmpaoli94    07/09/2019    1 recensioni
Dopo essere stato trasportato nel XX secolo, Inuyasha perde definitivamente i suoi poteri di demone.
Essendosi trasformato in un giovane uomo dal carattere burrascoso e scontroso, decide di rimanere accanto a Kagome proteggendola e standogli vicino.
Quando i due decisero di passare un po’ di tempo insieme in Europa, s’imbatterono in un castello abbandonato da decine di anni, protetto solo da un misterioso custode
Incuriosito dal suo fascino nascosto, Kagome convince il suo compagno ad esplorarlo da cima a fondo.
Ma né Kagome né Inuyasha potevano immaginare i terribili segreti che poteva nascondere quel castello oscuro.
Il loro passato tormentato tornerà a bussare alla loro porta, mettendo alla prova il loro coraggio e il loro amore in un’avventura che non avrebbero mai dimenticato.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Miroku stava trascinando una dormiente Kagome verso la torre, Inuyasha era stato spedito nei profondi cunicoli dell’abbazia.
< Fatemi uscire da qui! > gridava sbattendo i pugni sui muri.
Ma era tutto inutile visto che nessuno lo poteva ascoltare.
Shippo era stato rinchiuso chissà dove mentre Kagome era sotto il totale controllo di Miroku.
< Agitarti non serve a nulla… >
< Chi è che ha parlato? > domandò il ragazzo sentendo una voce femminile nelle vicinanze.
< Tutto sembra perduto… Ma ricordati che c’è sempre una speranza… >
Improvvisamente, una giovane ragazza che teneva impugnata una spada nera, si manifestò dinanzi a Inuyasha scatenando in lui un senso d’apprensione.
< E tu chi sei? >
< Mi chiamo Sango e sono una killer di demoni. >
< Che cosa ci fai tu qui? >
< Che stupida domanda. Sono stata rinchiusa come te. >
< Da quanto tempo sei rinchiusa qua dentro? >
< Cos’è? Il terzo grado? >
< Sto cercando di fare il possibile per non scatenare la mia rabbia. >
< Non riesci a convincerti che sei solo un umano inutile senza poteri? Rinchiuso qua dentro, non puoi salvare la tua amata. >
< E tu cosa fai? Giri il coltello nella piaga facendomi sempre di più innervosire? Accidenti a me quando ho dato retta a Kagome di venire in quest’abbazia dimenticata da tutti. >
< Era destino, Inuyasha… Un destino a cui né tu né la tua ragazza potevate sottrarvi. >
< Un momento… Io non ti ho detto il mio nome… >
< Essendo tu un vecchio mezzo demone, sei stato nella mia lista nera di creature da uccidere. Ecco perché so il tuo nome. >
< Fantastico. Sono rinchiuso con un’ammazza – demoni che non mi può essere di un minimo aiuto. >
< Hai avuto il dispiacere di conoscere Miroku, ovvero lo schiavo della sacerdotessa Kikyo. >
< E chi sarebbe quest’ultima? >
< Colei che vuole trasformare tutte le persone in demoni per riuscire a fuggire dallo specchio in cui tutt’ora è imprigionata. >
< E una volta libera che cosa potrebbe fare? Dominare il mondo? >
< Potrebbe essere una possibilità… Ma io non il potere di predire le cose… Sono solo un ammazza – demoni. >
< Come sei finita qua sotto? >
< Diciamo che mi sono fidato di Miroku… Ero molto attratto da quell’uomo... come se mi avesse fatto un incantesimo… E alla fine ne ho pagate le conseguenze. Accidenti ai sentimenti. >
< E ancora oggi non sei riuscita a trovare un modo per tornare in superficie? >
< Purtroppo no. Questi cunicoli sono dei veri labirinti. >
< Eppure ci dev’essere un modo… >
< Dovremmo aspettare le prime luci dell’alba per agire. Con il buio non riusciamo a vedere nulla. >
< Parla per te. >
Cercando di concentrare tutti i suoi poteri della mente, Inuyasha si precipitò contro il muro d’acciaio cercando di romperlo con le sue sole forze.
< Sei un vero sciocco, sai? > fece Sango mentre Inuyasha stava gridando dal dolore < Non hai nessun potere… Dammi retta. Aspettiamo le prime luci dell’alba. >
< Tu hai atteso fin troppo a lungo! Non posso… >
< Facendo lo stupido come hai fatto ora, non ti servirà a niente. Ti farai solo del male. >
< Ma Kagome ha bisogno di me! >
< Kagome ha solo bisogno di risvegliarsi. Tranquillo, se la sarà cavare. >
< Ma lei è un essere umana come me… >
< Un essere umana come te? Questo significa che non la conosci ancora molto bene. >
< Che stai dicendo? Che cosa sai di lei che io non so? >
< Ricordati che eri sulla mia lista nera, Inuyasha… Conosco anche tutti coloro che ti stanno intorno… Adesso però cerca di riposarti e di ritemprare le energie. Ne avrai bisogno quando combatteremo contro i nostri peggiori demoni? >
< I nostri peggiori demoni? Ma allora anche tu… >
< Questo castello ha talmente tanti segreti oscuri che tu non puoi immaginare… Come per esempio far rivivere il nostro tormentato passato. I demoni dentro di noi potrebbero venire alla luce, esaudendo così il desiderio proibito del nostro più grande nemico: Kikyo. >
Nel sentire quel nome, Inuyasha rimase profondamente scioccato.
< Kikyo? Ma lei è morta! >
< No, ti sbagli. È solo imprigionata nello specchio della torre in attesa della sua liberazione. >
< Quindi è lì che Miroku la sta portando. >
< Esatto. >
< Adesso basta! Non ce la faccio a rimanere qua dentro rinchiuso in questi passaggi segreti senza far nulla! >
Continuando a battere i pugni in segno di rabbia, alla fine le sue mani furono imbrattate di sangue.
< Complimenti. Adesso hai bisogno di un medico. >
< So benissimo cavarmela da solo! >
< Allora pensaci tu. Quando la ferita s’infetterà, allora sì che cominceranno i tuoi problemi. >
< Adesso taci. Non voglio più sentirti parlare. >
< Come vuoi tu. Buon riposo > disse infine Sango prima di chiudere gli occhi per meditare la sua vendetta.
 
 
Miroku si trovava dinanzi allo specchio della torre in attesa di vedere comparire la sacerdotessa.
Ma proprio in quel momento Kagome aveva ricominciato a riaprire gli occhi.
< Dove mi trovo? >
< Era l’ora che tu ti svegliassi, Kagome. >
< Inuyasha… sei tu? >
< Inuyasha non è qui con noi, Kagome… Sei pronta per vedere riflessa il tuo peggiore incubo? >
< Che cosa stai dicendo? Non capisco, Miroku. >
< Adesso lo vedrai. >
Mentre Miroku stava recitando il canto irriconoscibile per risvegliare Kikyo, qualcosa andò storto.
Una figura misteriosa con il volto coperto da pelli di orso si presentò dinanzi al custode.
< Che cosa? Ma tu non sei Kikyo… >
< Ottima deduzione, custode. >
< Chi sei? >
< Ma come? Non riesci a riconoscermi anche se sono passati più di trecento anni? >
Nel ripensare a chi potesse essere, Miroku credette che non fu possibile che il suo peggior nemico potesse essere intrappolato nello specchio.
< Naraku, che cosa ci fai nello specchio? >
< Ho preso il posto della tua adorata Kikyo. E grazie a te sarò io a venire liberato. >
< Non ci pensare nemmeno. >
< Osi discutere il mio volere? Quando ci ritroveremo faccia a faccia, è meglio che tu te la dia a gambe. >
< Le tue minacce sono invane. >
< Portami qui quella ragazza. Ho bisogno di vederla. >
< Mai! >
Coprendo l’enorme specchio con una coperta, Miroku non era riuscito a fermare la colera di Naraku.
Ancora ricordava quella volta in cui il demone aveva provato ad ucciderlo.
“Chi può averlo rinchiuso in quello specchio? Che sia la stessa persona che ha imprigionato Kikyo?”
< Non puoi nasconderti per sempre, Miroku. Presto sarò libero e la mia collera irrefrenabile si abbatterà su di te! >
Spaventato dalle parole di Naraku, il custode uscì dalla torre completamente allibito per quello che aveva assistito.
“Kagome… è ancora là dentro…”
Cercando in tutti i modi di riaprire il portone della torre per salvare Kagome dal volere di Naraku, Miroku cercò di sfondarla.
“Kagome! No!”
Sentendo delle forti grida provenire dall’interno, Miroku si sentiva impotente.
Ma improvvisamente, un’onda d’urto la spalancò, salvando per il momento la vita di Kagome.
< Kagome, sei salva! > esclamò il custode accarezzandogli la fronte.
< E sicuramente non grazie a te. >
< Chi ha parlato? >
< Come? Non mi riconosci? Sono lo stupido animaletto che hai imprigionato > rispose Shippo uscendo allo scoperto.
< Come… come hai fatto a liberarti? >
< Diciamo che sono un ottimo scassinatore e ho aspettato il momento giusto per entrare in azione. >
< Ottimo lavoro. >
Vedendo il corpo di Kagome completamente intatto, Miroku tirò un sospiro di sollievo.
< Ti fa così paura quel demone, non è vero? >
< Da sempre sta cercando d’impossessarsi dei poteri della mia padrona. >
< La sacerdotessa non può nulla contro di lui, vero? >
< Non finché rimarrà prigioniera in quello specchio… Ecco perché ho bisogno del corpo e dell’anima di Kagome. E’ l’unica che può fermare per sempre Naraku. >
< Finché rimarranno tutti e due intrappolati in quello specchio, avremmo la vita salva. >
< No… io non posso… Ho fatto un giuramento. >
< Che tipo di giuramento? >
< Ho venduto la mia anima a lei… E se non faccio quello che mi ordina, il mio corpo verrà intrappolato in quello specchio per tutto il resto della mia inutile vita. >
< Ma come hai potuto fare una cosa così stupida?! >
< Io ho sempre amato quella donna… Dal primo giorno che l’ho incontrata. >
< Mi dispiace per te Miroku, ma non ti aiuterò mai nel tuo intento. Io, Kagome e Inuyasha lasceremo per sempre quest’abbazia infestata dai demoni e dalla gente malvagia come te… >
< No, Shippo. Tu e il tuo amico non riuscirete nel vostro intento. >
< Questo è tutto da vedere > replicò la volpe cercando di risvegliare Kagome che era intanto svenuta una seconda volta.
< E’ solo questione di tempo e il suo destino sarà segnato! > gridò Miroku < Dovrà combattere contro il suo peggior nemico ricordando il passato e i suoi incubi più profondi. >
< Non se scapperemo da qui… Andiamo Kagome, svegliati! >
 Dopo aver aperto gli occhi a fessura, la povera Kagome era tramortita e più scossa che mai.
< Cerca di camminare. Dobbiamo recuperare Inuyasha ed uscire di qui. >
< Come farete ad andare da lui se non sapete dove si trova? >
< Allora sarai tu che ci aiuterai. >
< E se mi rifiutassi? >
Indispettito dalle parole di Miroku, Shippo lo lacerò in fronte facendogli provare un dolore allucinante.
< Ma sei impazzito?! >
< Tu ci farai uscire da qui, che ti piaccia o no. >
< Maledetto! >
< Shippo, che sta succedendo? >
< Non ti preoccupare Kagome. Presto saremo in salvo e usciremo per sempre da qui… Facci strada, Miroku > disse infine Shippo intimandolo di lacerarlo una seconda volta se non avesse ubbidito al suo volere.
   
 
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