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Autore: JoeyPotter90    29/07/2009    1 recensioni
Questa storia è scritta insieme a Aster_Nepthys, nata in un momento di pura follia.
Dimenticate il sesto libro.
Immaginatevi due ragazze stanche della loro vita che decidono di rischiare tutto per cambiarla.
Cancellate l'odio che avete provato per Severus leggendo il sesto libro perchè noi lo abiamo dipinto diversamente.
Preparatevi a un ritorno inaspettato, e a due storie d'amore, una più prevedibile, l'altra completamente illogica.
Ecco a voi la nostra visione del sesto anno di Harry Potter. E' il primo lavoro che pubblichiamo, siate clementi.
P.S. Un grazie di cuore va a Stefano, nostro primo lettore e grande supervisore.
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ringraziamo di vero cuore Dogma e Allison91 per aver letto e commentato il primo capitolo. Spero che anche questo sia di vostro gradimento!

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CAPITOLO DUE: La fuga

Nella camera aleggiava un silenzio surreale. Le due ragazze erano sedute sui rispettivi letti, immobili, indossando ancora i vestiti della cerimonia. Fissavano un punto che solo loro potevano vedere, nel tentativo di assimilare quello che era successo.
Il braccio di Joey pulsava ancora, caldo, sotto la veste pesante e, sebbene non volesse guardare quello scempio, il suo sguardo ne era costantemente attratto. Cercò di nasconderlo contro il corpo nonostante la manica lunga dell’abito che lo copriva chiedendosi quando tutto sarebbe finito.
Kyra si portò le mani sugli occhi cercando di cancellare la continua visione di quel bimbo. Tuttavia era tutto inutile: le sue urla continuavano a rimbombarle in testa e le sue lacrime continuavano a tormentarla. Le sembrava di trovarsi in un incubo dal quale non riusciva a svegliarsi.
-E’ stato…- cominciò Joey senza trovare le parole.
-… orribile- concluse l’amica per lei. Seguì un minuto di silenzio e poi riprese. -No, dire orribile è troppo poco-
-Voglio andarmene. Oggi stesso- annunciò la prima.
-Non dire sciocchezze, è impossibile. Ormai il peggio è passato. Dobbiamo avere fiducia in Severus-
-Sei proprio sicura che il peggio sia passato? E perché sarebbe impossibile, ora? Si fidano abbastanza da concederci un minimo di libertà e tu potresti utilizzare le tue capacità…-
-Non dirlo, non qui!- la zittì Kyra. -Sai bene che è troppo pericoloso. E io mi fido cecamente di Severus. Ha detto che questa sarebbe stato l’ultimo sforzo prima di lasciare tutto questo. Lasciagli il tempo di dimostrarlo-
-Anche io mi fido di lui, ma pensaci, la cosa si può fare. Aspettiamo che è buio. Tu puoi cambiare… E io posso usare un incantesimo di Disillusione, sai che sono brava in quello… Possiamo farcela…-
-Aspettare il buio? Quando loro sono in giro per villaggi babbani intendi? E’ già un miracolo che non ti portino con loro. E poi Narcissa non lascia mai la base. Non possiamo rischiare-
Joey sospirò rassegnata. -Sono al limite, Kyra. Davvero. Da quando è tornato… è tutto così tremendamente difficile. Non pensavo che tutto quello che abbiamo fatto in questi anni fosse per questo- parlando alzò la veste, mostrando il segno che le deturpava il braccio.
-Non avrei mai immaginato neanche io una cosa del genere… I primi anni sono stati anche felici e gli allenamenti sembravano quasi un gioco…-
Entrambe le ragazze si rasserenarono lievemente ripensando alla loro infanzia in cui non c’era nessun Signore Oscuro che complicava le cose.
-Mi mancano quelle estati. Ti ricordi quando ci siamo conosciute?-
Le ragazze si sorrisero, ricordando quel momento.
‘Una porta si aprì davanti a una piccola dai lunghi capelli castani. La stanza era leggermente in penombra. Regnava un grande disordine: i libri aperti erano sparsi ovunque e su uno di questi era sdraiata una bambina che stringeva un peluche a forma di pantera. La bimba dai capelli corti e neri canticchiava allegramente ma quando sentì aprirsi la porta si alzò e corse incontro ai nuovi venuti, bloccandosi appena vide la sconosciuta che accompagnava Severus.
-Abbiamo un ospite, Kyra- disse l’uomo sorridendo. -Lei è Joey e d’ora in poi vivrà con noi-
La piccola si avvicinò titubante osservando la coetanea e poi si rivolse al mago: -Può essere la mia sorellina?- chiese con fare innocente.
Severus sorrise a Kyra e annuì una sola volta mentre le accarezzava la testa.
Joey nel frattempo si era aggrappata alla gamba dell’uomo, come a volersi nascondere dietro il suo mantello. Tuttavia quando l’altra bambina le si avvicinò porgendole il suo peluche non riuscì a trattenere un sorriso.’

-Me lo ricordo ancora quel peluche! Non lo lasciavi mai! Eri così… buffa!- e scoppiò a ridere a quella affermazione.
-Cosa pretendi?- chiese lei con il sorriso che le si allargava sul volto -E’ stato il primo regalo che ho ricevuto-
-E’ stata una fortuna che Severus mi abbia portato con se…-
La voce della giovane si affievolì mentre un altro ricordo le affiorava nella mente.
‘La stanza era spaziosa, illuminata dalla luce di un camino accesso che si trovava sulla parete di fronte alla porta. Un lampadario di cristallo pendeva dal soffitto mentre strani quadri erano appesi alle pareti viola. Due poltrone si trovavano esattamente davanti a una libreria posta sulla destra del camino. Tra le due poltrone, su un piccolo tavolino, finamente lavorato, erano poggiate delle tazzine da te.
-Non ti stai occupando di lei come dovresti!- La voce dell’uomo divenne dura, mentre guardava la donna dai capelli biondo chiaro davanti a lui.
-Non ti permetto di criticare il mio comportamento, Severus- replicò Narcissa.
-La presenza di tuo figlio non dovrebbe allontanarti in questo modo dal compito che ti affidò tua sorella- continuò imperterrito il mago.
-Sto facendo esattamente quello che mi è stato chiesto- si difese lei.
-Davvero? E chiuderla in camera per un giorno intero rientra nei tuoi compiti?-
-Non ti deve riguardare come decido di punirla-
-Mi riguarda eccome. Sono assolutamente convinto che io sarei in grado di prepararla al suo compito meglio di chiunque altro. E anche tua sorella sarebbe d’accordo con me-
-Portatela via, allora. Io non so cosa farmene di lei e tanto meno me ne importa qualcosa!- rispose seccata come a volerlo scacciare con la mano.’

-Ma tu non eri troppo piccola per ricordare?- chiese curiosa Kyra.
-Non è proprio un mio ricordo. L’ho visto da Severus durante una delle nostre lezioni- spiegò la giovane.
-Che avevi combinato di così terribile per farti chiudere in camera?-
-Bho. Avrò rotto uno dei suoi vasi!-

Dovettero aspettare un paio di giorni prima di riuscire a parlare con Severus. Era mattina inoltrata quando bussò alla loro porta e entrò senza attendere risposta.
Il sollievo era evidente sul volto delle due ragazze mentre osservavano il professore sedersi sulla sedia.
-Mi spiace per quello che è successo quella sera. Non immaginavo che ti avrebbero chiesto tanto, Kyra-
-Non preoccuparti. Nonostante gli incubi il peggio è passato-
Severus sorrise come per scusarsi e poi si rivolse a Joey: -Come va il braccio?-
-Se non lo guardò è quasi sopportabile-
-Siete state molto coraggiose. Sono fiero di voi- commentò il mago e per un secondo gli brillarono gli occhi.
Le due ragazze sorrisero. Poi Kyra chiese: -Per due giorni non ti abbiamo visto…. Sei stato da Silente?-
-Si, abbiamo definito i dettagli del piano. Lo metteremo in atto stasera-
Le due ragazze balzarono in piedi poi Joey urlò: -Stai scherzando?-
-No- rispose Severus -Ma ti prego non urlare, potrebbero sentirci-
Le due ragazze tornarono a sedersi sui loro letti ma il loro entusiasmo non fu scalfito dalle parole di Severus.
-Non sarà così facile. Il tuo compito sarà quello di uccidere una famiglia di maghi in una cittadina a nord ovest della frontiera scozzese, Dumfries. Bellatrix ha insistito per non lasciarvi da sole: uno dei Mangiamorte, Rookwood, vi seguirà per controllarvi-
-Spero che questo non intralci il nostro piano…-
-Non preoccuparti, Kyra. Abbiamo già trovato una soluzione-

La campagna tra l’Inghilterra e la Scozia era caratterizzata da vaste pineti e campi di erica che aprivano la strada, procedendo verso nord, a un paesaggio di verdi pascoli sul fondo delle valli e nei dintorni delle piccole cittadine. Una strada poco illuminata portava al villaggio silenzioso e addormentato. Le nuvole coprivano il cielo rendendo indefiniti i contorni dei palazzi che circondavano le giovani.
Kyra e Joey percorrevano una stradina laterale, indossando le lunghe vesti nere e il cappuccio che nascondeva i visi.
Dopo circa un quarto d’ora entrarono nel villaggio e si fermarono davanti a una piccola baita e una delle due aprì con la propria bacchetta la porta d’ingresso che scattò in avanti.
L’interno era accogliente anche se non molto spazioso. Subito davanti a loro un piccolo corridoio portava a una scalinata, che si divideva scendendo verso la destra e salendo verso la sinistra.
All’improvviso si udì uno scricchiolio dietro le loro spalle e alle due ragazze bastò uno sguardo per capire chi le aveva seguite.
Kyra non perse tempo a pensare. Si voltò di scatto alzando la bacchetta e urlò: -Stupeficium!-
Un getto di scintille rosse venne sprigionato dalla bacchetta ma il Mangiamorte riuscì a parare il colpo con un incantesimo di protezione.
-Ferme, ragazze! Sono Rookwood- si affrettò a dire il Mangiamorte cercando di evitare uno scontro.
-Sta zitto. Sappiamo benissimo chi sei- lo zittì Joey prima di lanciare a sua volta uno Schiantesimo che lo colpì in pieno petto scaraventandolo contro la porta.
Le giovani tirarono un sospiro di sollievo: il grosso era fatto.
-Andiamo, altrimenti rischiamo di perdere la Passaporta- Joey cercò di tirarla per il braccio ma l’amica la fermò.
-Aspetta. Cancelliamogli la memoria. Ci concederà qualche giorno in più di tempo- propose. -Sei sicura? Severus ci ha dato indicazioni precise…-
-Si, sono convinta che sia la cosa migliore. Dai, fallo-
Joey annuì a si chinò verso il corpo del Mangiamorte svenuto puntandogli la bacchetta contro la tempia. -Oblivion!-
Le due ragazze si diressero verso il piano inferiore, senza indugiare oltre.
-Lumos!- sussurrò Kyra mentre imboccavano velocemente la scala. Arrivarono in un’ampia cantina piena di vecchie scatole ammuffite e si guardarono intorno preoccupate. Con una certa ansia cominciarono a rovistare tra gli scatoloni fino a quando Kyra non trovò una bottiglia di liquore vuota.
-Eccola!- esclamò la ragazza -Corrisponde a quella che ci ha descritto Severus. Presto, Joey-
Quest’ultima si avvicinò alla passaporta e la toccò nell’esatto momento in cui cominciò a brillare di un tenue bagliore azzurro.
Sentirono la famigliare stretta all’ombelico e la cantina sparì sotto i loro piedi roteando in un vortice scuro e silenzioso.
Dopo qualche minuto atterrarono al centro esatto di una piccola piazza. Intorno a loro si stagliavano alte case di cemento illuminate dalla luce dei pochi lampioni che costeggiavano la strada principale.
-Buonasera, ragazze- disse il vecchio dalla lunga barba argentea e dagli occhiali a mezza luna venendo verso di loro.
Si guardarono a vicenda, a disagio.
-Decisamente i vistiti da Mangiamorte non sono un gran biglietto da visita- commentò Kyra.
-Signorina Greyback. Signorina Lestrange. Non preoccupatevi, il vostro abbigliamento per me non ha alcuna importanza. Andiamo?-
-Si. Solo una richiesta… Non utilizzi quei cognomi, professore-


   
 
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