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Autore: Ste_exLagu    08/09/2019    2 recensioni
Maki vive a Toronto, e si diverte ad uscire con una coppia di amiche. Sente nostalgia del Giappone e viene portato in un nuovo ristorante di Ramen, in cui incontrerà uno chef di sua conoscenza, tutto questo perché si commuove a mangiare un semplice Ramen.
Dedicata a Cathy_Black.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Jum Uozumi, Shinichi Maki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Di Cibo e Altri Animali'
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Trovo Charly e Serena sedute al bar con davanti una colazione americana che alzano lo sguardo al mio arrivo al bar e quando mi avvicino mi salutano calorosamente “Allora Casanova com’è andata?” ci penso un po’ e sorrido con aria un po’ stupita “non lo so bene sapete?” loro mi guardano con aria curiosa. “Dopo che siete andate via siamo andati a bere sakè in un posto in stile giapponese e abbiamo parlato di tutto, e poi siamo venuti a ballare e ho bevuto ancora, ero ubriaco fradicio, e lui mi ha detto che ha scelto Toronto come prima città del suo gruppo di ristoranti perché io sono qua, e non ho capito più nulla, poi mi ha portato a casa e ci siamo baciati, quando Hoshi ha smesso di leccarlo, ho detto al mio cane smetti di molestarlo che lo voglio molestare io. Ci siamo baciati abbondantemente e quando ho provato ad approfondire la cosa lui mi ha preso in braccio” le mie amiche ridono “solo con uno così grosso poteva succedere, mica sei una ragazzina” sospiro “l’ho anche chiamato principe azzurro” mi sbatto la mano in fronte “comunque poi ha trovato il pulsante per spegnermi, mi ha carezzato i capelli e soprattutto il lobo dell’orecchio. Stamattina mi sono svegliato nel letto da solo” le ragazze protestano “Stava fischiettando e mi ha cucinato una colazione giapponese, la mia preferita, quell’uomo fa malissimo alla mia linea, e penso di aver rischiato prima un infarto e dopo di morire contro le sedie della mia cucina, perché lui era a cucinare con solo i pantaloni e Hoshi a fargli da guardia, non si sa mai che cada del cibo” le mie amiche mi sorridono e Charly mi fa segno di continuare “Abbiamo fatto colazione insieme, e sono riuscito a venire qua perché aveva già portato a passeggiare Hoshi. Sembra proprio il mio principe azzurro” sospiro. “ma potrei aver interpretato tutto male” Serena si alza e mi da uno schiaffo sulla spalla con poca grazia “Shin Diva, ‘sto benedetto ragazzo che deve fare? Mettere i cartelloni pubblicitari? Le insegne al neon? Ti ha detto che si è trasferito dall’altra parte del mondo nella città dove abiti tu, non ti ha stuprato ieri sera che eri super disponibile, ha conquistato il tuo cane, lo ha portato a passeggiare, che deve fare?” sospiro e prendo il tovagliolo su cui mi ha scritto il suo numero non mi ero accorto di quella piccola frase in giapponese che ha scritto sotto il suo nome. [Jun 4537485938 大好だ] “Kami, sono stupido veramente” le ragazze mi guardano e poi guardano il tovagliolo che ho in mano con il suo numero di telefono. “Qua c’è il suo nome il numero di telefono e qua?” mi chiede Charly indicando i due Kanji che Jun ha usato “Daisuki da, vuol dire mi piaci tanto, non l’avevo visto” arrossisco e loro ridono di gusto. La sveglia del telefono di Serena suona e ci ricorda che ognuno di noi deve andare alla propria palestra per gli estenuanti allenamenti, ci dividiamo con la promessa di sentirci alla fine degli allenamenti. Raggiungo il palazzetto stranamente su di giri, sono felice come poche volte nella mia vita. Mi alleno con i compagni duramente, come sempre, ma verso l’ora della pausa pranzo arriva uno degli addetti stampa della squadra “Un ristorante ha consegnato questo per te”. Un bento in un tovagliolo, proprio come faceva mamma per me e i miei fratelli e arrossisco mentre i miei compagni si affollano attorno a me “Sono robe giapponesi?” chiede un ragazzo la prima draft di quest’anno “Si, questo è un bento, un pranzo da asporto, e...” vedo il bigliettino e ringrazio gli dei che quel colosso che mi ha mandato il pranzo al palazzetto abbia scritto nella nostra lingua madre. [Shinichi, non so quando sei entrato nel mio cuore, ma non riesco a farti uscire… allora rimani nella mia vita. Ho fatto cose adatte ad un atleta. Daisuki da Jun]. Molti dei compagni se ne vanno per pranzare ma il nuovo arrivato e un paio di compagni con cui ho un rapporto migliore si fermano e guardano la scrittura, insospettabilmente ordinata e molto bella del mio spasimante. “Che c’è scritto Maki?” chiede il più piccolo della squadra “Questo è il mio nome” indico i primi due Kanji “poi ci sono scritti i fatti miei” penso di non riuscire a celare il mio imbarazzo. “Ah una ragazza” e scuoto la testa, è il segreto di buchettino* “Sono gay, a scrivermi è un mio rivale dei tempi del liceo” Sul tovagliolo che impacchetta il mio pranzo c’è il logo del ristorante di Uozumi “Ma questo è del nuovo ristorante giapponese che c’è in centro?” mi chiede “Si, ed è la cucina della mia zona, vero cibo giapponese, e fanno un ramen che è migliore di quello di mia nonna”. I tre che son rimasti con me osservano il mio pranzo apro il tovagliolo e trovo una confezione tipica, una scatola rettangolare, il riso da una parte e poi tutte le verdure e il pesce tagliato con forme accattivante e mi viene da ridere e piangere insieme, è quella sensazione di caldo al cuore che sa di amore e sa di casa. Uno dei miei compagni di squadra guarda il mio pranzo e sbotta “Sposalo se ti ha ordinato un pranzo del genere” scuoto la testa “me lo ha cucinato” rispondo con un filo di voce “Sono etero ma se non lo sposi tu lo faccio io” rido di cuore, l’atmosfera è rilassata e nonostante giochiamo insieme per lavoro questi tre posso definirli vicini a me. “L’ho pensato ieri sera quando ho mangiato il suo ramen” e loro si girano a guardarmi. “Avreste il coraggio di dire che una qualsiasi pietanza è migliore di quella di vostra nonna? Io le direi questa cosa, e poi quella coriacea vecchina giapponese alta un metro e cinquanta arriva diretta da Kanagawa solo per picchiarmi, ma per il ramen di Jun lo farei” ridono “sei proprio partito” annuisco “E pensare che durante gli anni di scuola volevamo polverizzarci a vicenda. Giocava a basket ed era un centro.” Uno degli addetti stampa della squadra arriva da me con un pacco di foto e me le fa vedere, sono io che sorrido insieme a Jun, noi che balliamo abbracciati al Piper. “Dimmi che non è una scappatella” scuoto la testa “Non è una scappatella, è l’uomo che mi ha completamente stregato con un piatto di ramen” Lui si massaggia le tempie “Hai appena stabilito un record, ti sei fatto beccare per la prima volta in quattro anni che sei qua, e mi rispondi così? Guarda che domani sarai sulle copertine” scrollo le spalle e gli indico il bento e il biglietto. “Me li manda lui” gli spiego. “Tutti a me quelli strani, tutti a me, che ho fatto di male” si lamenta “Non devi smentire niente, lo sanno tutti che sono gay, su dai almeno non vado a giro ubriaco” sospira e mi da ragione “Maki niente colpi di testa” rido “No tranquillo.” prendo il telefono e faccio il numero di Uozumi “Moshi Moshi” sospiro la sua voce mi fa già impazzire “Sono Shin, il bento, cioè il biglietto, ecco AiShiteru” butto fuori come se fosse niente, ma sono parole importanti, parole che da noi sono dette una volta ogni tanto. Dall’altra parte sento una risata calda “Aishiteru” mi risponde e il cuore potrebbe scoppiarmi dalla gioia “Pensavo di sembrare un cretino con il numero e il bento, Shin” sospiro “Questa cosa non rimarrà tra noi per molto tempo, ci hanno visto i paparazzi” sparo. “Non mi importa se a te non importa” mi risponde “Stasera quando stacchi vieni da me per sempre?” chiedo e non so quale ingranaggio del mio cervello si sia bloccato “Se c’è posto per me e la mia cagnolina volentieri. Vieni a cena al locale da me, offro io” sorrido così tanto che mi fa male la faccia “Ok, a dopo”. I miei compagni di squadra hanno finito il loro pranzo e il mio è ancora intonso su una panchina. “Se volete assaggiare” propongo loro, mentre prendo le bacchette che c’erano nel pacchettino e comincio a mangiare. “Questo cibo è magico” dice uno dei ragazzi. “lo so è l’incantesimo del Cibo”

Note Sparse

In lingua autoctona il segreto di buettino: una cosa che sanno tutti.

Siamo alle battute finali di questa fic, o forse no…

Mi piaceva travolgerli, un po’ così.

Un uomo posato come un Maki del futuro può essere solo travolto da Uozumi…


 

 

  
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