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Autore: paige95    09/09/2019    4 recensioni
Quante volte è necessario toccare il fondo per poter rialzarsi più forti di prima? E quante volte è necessario attraversare il buio per raggiungere una luce che nemmeno si sapeva potesse esistere?
Riscoprire l’amore nei momenti più delicati può essere il miglior modo per affrontare le difficoltà e le incomprensioni.
In questo clima nascerà, inaspettatamente anche per loro, l'amore tra Pan e Trunks, proprio quando entrambi avranno bisogno di dare una svolta alla loro vita e di comprendere meglio se stessi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Pan, Trunks, Un po' tutti, Videl | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Estate Il ritorno e l'alba di un giovane amore


 

In tutto quel caos generato dalla battaglia tra Inazuma e Radish, che non era ancora cessata e non aveva nemmeno la più piccola parvenza di essere giunta al termine - contro il volere di Radish -, lo sguardo di Gohan si posò finalmente sulla sua sposa. Videl era così felice e sollevata di vedere che suo marito stesse bene. La pena era stata grande sia per lui che per sua figlia, ora che li aveva entrambi accanto il suo cuore aveva ricominciato a battere più lentamente e la forza della guerriera era tornata a scorrere nelle sue vene. La gioia della signora Son cercò di sovrastare il boato dei colpi che si sferravano i due combattenti.

 
«Gohan!»

 
Si stava gettando tra le sue braccia, ignorando di dover attraversare il campo di battaglia, minato da un continuo susseguirsi di onde energetiche e scoppi al suolo e in volo. Gohan capì le intenzioni della moglie, desiderava anche lui riabbracciarla, ma era troppo pericoloso quello che voleva fare, così cercò di fermarla spaventato.

 
«No, Videl, non ti muovere!»

 
Con un veloce scatto, percependo grazie alle sue abilità di sayan i minimi spostamenti dell'aria e le auree di Radish e Inazuma, riuscì a raggiungerla incolume. Le rivolse solo un sorriso per salutarla, gli premeva di più accompagnarla velocemente in un luogo sicuro. Le afferrò la mano scortandola all’interno delle mura del grande palazzo di Lord Beerus, alla ricerca della stanza più protetta, lontana il più possibile dal pericolo. A Videl però non importò nulla di cercare un nascondiglio, si bloccò nel bel mezzo del corridoio fermando all’istante anche i passi del marito, il quale si voltò perplesso verso di lei. La donna non gli diede nemmeno la possibilità di chiederle spiegazioni, gli buttò le braccia al collo stringendolo forte a sé.

 
«Sono così contenta che tu stia bene. Ho avuto tanta paura per te e Pan, soprattutto dopo quello che Baba ci ha mostrato»

 
Gohan indugiò qualche istante prima di ricambiare l'abbraccio della moglie, poteva solo immaginare cosa le avesse mostrato l’anziana veggente e quanto lei si fosse spaventata. L’intensità di quel contatto gli aveva scaldato il cuore e avvertì tutto il timore che Videl aveva avuto per la sicurezza dei suoi cari. Non c'era però tempo per quelle dimostrazioni d'affetto, doveva far sì che sua moglie e sua figlia fossero al sicuro e fermare quello scontro, prima che qualcuno potesse farsi male sul serio.

 
«Tesoro, sono contento anche io che tu stia bene. Se so te e nostra figlia vicine a me, sono più tranquillo»

 
Le porse un bacio tra la spalla e il collo, dopodiché sciolse a malincuore l’abbraccio della moglie. Le braccia di Videl erano l’unico luogo dal quale non si sarebbe mai sottratto, un rifugio dell’anima per un mezzosayan che di fragile possedeva solo il cuore. Era rincuorante sentirla viva, percepire il cuore di sua moglie battere contro il suo, ma era in corso un’emergenza e non poteva distrarsi dal suo obiettivo, non c’era davvero più tempo da dedicare ai suoi affetti. Aveva però qualche minuto per togliersi un dubbio martellante e lo fece non appena gli occhi di quella donna incontrarono nuovamente i suoi.

 
«Senti, tu sai cosa c’è tra Pan e Trunks?»

 
«Te ne sei accorto anche tu, vero?»

 
Dopo la risposta di Videl ebbe una certezza in più e stava iniziando a rassegnarsi all’evidenza. Sua moglie doveva aver colto la sua reazione poco entusiastica, infatti si premurò di tranquillizzarlo porgendogli una carezza sul petto. Il contatto con lei riportò la sua mente al presente.

 
«Da quanto va avanti e quanto è seria? Non ti sembra un po’ troppo … grande per lei?»

 
«Gohan, non lo so, io mi sono solo accorta degli sguardi che si scambiano, ma Pan non si è confidata neppure con me. Forse potresti parlare tu con i ragazzi. Conosciamo Trunks da quando era solo un bambino, mi fido di lui, tu no?»

 
«Io?? Videl, ti ricordo che fino a poco fa Pan non desiderava neppure parlarmi. C-certo che mi fido di Trunks … o almeno credo, mi fidavo di più quando non pensava di mettere le mani addosso a mia figlia»

 
«Lo so, ma …»

 
I forti rumori provenienti dall’esterno la distrassero e spaventarono. Quando tornò a posare gli occhi su di lui, le pupille di Videl erano leggermente dilatate e le sue pulsazioni avevano ricominciato ad accelerare, ma come sempre non era impaurita di perdere la sua vita, quanto piuttosto quella dei suoi cari. Il marito aveva percepito la leggera alterazione della sua aura e le aveva afferrato con dolcezza il polso, accertandosi quanto fosse realmente agitata, invitandola a stare tranquilla, lui infondo aveva tutto sotto controllo.

 
«… Gohan, potrebbe non esserci più molto tempo … parla con lei»

 
Fu in quell’istante che Trunks e Pan li raggiunsero, proprio quando lui sembrava intenzionato a seguire il suggerimento della moglie. Si disincantò da Videl, nel momento esatto in cui udì squillante la voce della figlia. I due giovani lo aveva cercato in preda all’agitazione.

 
«Papà! Radish e Inazuma … se continuano così, distruggeranno il pianeta!»

 
Gohan si stava lanciando in mezzo alla battaglia, non indugiò nemmeno un istante a raccogliere quella richiesta di aiuto, ma Videl lo bloccò impedendogli di allontanare da lei la mano con cui l’aveva sfiorata dolcemente, sua moglie non sembrava essere del suo stesso avviso.

 
«No, aspetta, cosa vuoi fare?»

 
«In assenza di mio padre e Vegeta non ho altra scelta che intervenire, altrimenti rischiamo che Lord Beerus si infuri e li mandi entrambi all’altro mondo. O peggio, il Dio della Distruzione sia talmente infuriato che uccida anche noi»

 
«Papà, vengo con te»

 
Gohan si voltò verso la figlia con un sorriso e lanciò anche a Trunks un’occhiata carica di significato. Dopo quelle ultime notizie il tempo per poter conversare con quei due giovani si ridusse ad una manciata di minuti. Si avvicinò a Pan, impiegando il tono più dolce che conoscesse, non desiderava che quel momento si trasformasse in una discussione solo perché lui era un padre geloso della sua bambina.

 
«No, tesoro, devi proteggere la mamma»

 
«Come se mamma non fosse in grado di difendersi da sola»

 
«Pan, lei non può vincere contro dei sayan, te lo posso assicurare»

 
La serietà di Gohan la lasciò senza parole. Suo padre aveva ragione, per quanto sua madre fosse un’abile combattente, quello scontro andava ben oltre le sue abilità, come aveva fatto Pan a non capirlo? Era stata troppo impulsiva. Al fianco della ragazza Trunks iniziò a sentirsi una presenza di troppo. Per quanto loro fossero cari amici, il coinvolgimento emotivo con quella ragazza lo fece sentire a disagio al cospetto di Gohan.

 
«Forse è meglio che io …»

 
«No, resta … riguarda anche te ciò che devo dirvi»

 
Gohan si affrettò a dissuaderlo. Gli parve inverosimile dover affrontare un simile discorso proprio con lui, anzi, per la verità, non si era ancora immaginato alcun ragazzo accanto a sua figlia. Davvero avrebbe dovuto rincuorarlo che Trunks fosse praticamente di famiglia? Una parte di lui considerava quell’aspetto vantaggioso, aveva stima di lui, questo era innegabile, come l’aveva dei suoi genitori, ciò però non risolveva che Trunks in confronto a Pan avesse una maturità diversa. Pan, comprendendo il disagio del giovane amato, cercò di anticiparlo tutto d’un fiato e con le lacrime agli occhi.

 
«Papà, io e Trunks ci amiamo! Qualsiasi cosa tu voglia dirmi per tenermi lontana da lui non funzionerà. Non ci importa di altro, ci siamo solo innamorati e non credo che l’amore abbia età»

 
Il giovane Brief la fissò stranito per ciò che lei aveva appena detto. Pan aveva impiegato un certo impeto per far valere la sua opinione, ciò che infatti notò Trunks fu il suo fiato corto, ma lo attribuì anche alla situazione adrenalinica in cui si trovavano, lo scontro che si stava consumando infondeva tanta ansia a tutti loro. Disarmò Gohan con quelle parole, non le aveva mai sentite pronunciare da sua figlia e gli fece un certo effetto.

 
«E hai già detto a Vegeta che ami suo figlio?»

 
Stavolta fu lui a prenderla in contropiede, a quello non aveva ancora pensato, il principe non era stato un ostacolo per lei fino a quel momento.

 
«Perché dovrei aver paura del giudizio di Vegeta?»

 
Si voltò perplessa verso Trunks in cerca di una spiegazione e il ragazzo sembrava averla.

 
«Mio padre è la persona più ottusa che io conosca»

 
«Papà, non starai trovando la scusa di Vegeta per non approvare la nostra relazione, vero?»

 
«Certo che no, tesoro, cosa ti salta in mente? Non vorrai addossarmi anche la colpa del pessimo carattere di Vegeta, voglio sperare»

 
«Sei ottuso almeno tanto quanto lui in questo momento»

 

∞∞∞

 
Non appena Gohan uscì dal palazzo, rivolse lo sguardo verso il cielo in cerca della posizione precisa dei due duellanti. Il sole caldo che rifletteva sul pianeta i suoi raggi rendeva più certa la stagione rovente che lentamente si sarebbe avvicinata, giorno dopo giorno, della neve caduta sulla Terra e in quel luogo non vi era più nemmeno il più piccolo cristallo di ghiaccio, la primavera quell’anno avrebbe avuto senz’altro le ore contate. L’aura di Inazuma sovrastava quella di Radish e se non avesse prestato attenzione, suo figlio lo avrebbe sconfitto a breve. Gohan non avrebbe mai pensato di seguire con pena quello scontro, inoltre Radish era morto, di cosa si stava preoccupando?

 
«Inazuma, basta!»

 
«Sei irritante come tuo padre, l’avrei dovuto capire da quando eri solo un poppante»

 
Gli scagliò un’onda dall’alto per zittirlo, fu quella l’unica risposta che riservò alla sua intromissione. Mancò di poco Gohan, ma solo perché era concentrato su Radish e aveva prestato poca attenzione alla traiettoria di quell’attacco. Nonostante avesse rischiato di essere colpito, non si mosse di un passo dal punto in cui si trovava, continuava a seguire con interesse lo scontro in cerca di una soluzione strategica e definitiva. Anche Pan uscì all’esterno e proprio in quel momento un raggio particolarmente luminoso contro i raggi del sole rischiò di accecarla. La ragazza non perse ugualmente di vista la direzione, da quello che poté intravedere Radish lo aveva scagliato in direzione di Gohan per deviarlo e difendersi dall’ennesimo attacco violento e vendicativo di suo figlio. Pan non ci pensò molto, se avesse avuto il Teletrasporto del nonno ci avrebbe impiegato meno - si appuntò di farselo insegnare non appena lo avesse rivisto -, non indugiò un solo istante a frapporsi tra il padre e quella minaccia. Gohan fu però più veloce e il tempo che avrebbe impiegato per difendersi lo usò per allontanare sua figlia ricevendo in pieno l’attacco. Era stata impulsiva, non aveva riflettuto ed ora suo padre era sanguinante al suo posto. Si accorse quasi subito di cosa era successo nell’arco di una manciata di istanti, suo padre era crollato sulle ginocchia e lei si trovava a terra a pochi metri di distanza, spinta da Gohan nel disperato tentativo di non farle subire un destino ben peggiore. Pan era convinta di riuscire ad aiutarlo, non aveva previsto la reazione inaspettata del padre, lo aveva messo solo ancora più in pericolo. Non si alzò nemmeno, si avvicinò a lui a carponi con gli occhi lucidi, ogni secondo che passava prendeva coscienza di ciò che aveva fatto.

 
«Papà, no. Mi dispiace tanto, io volevo solo …»

 
«V-vattene, Pan. Torna dalla mamma»

 
Inazuma era sceso al suolo, subito dopo aver mandato per l’ennesima volta fuori gioco Radish. La rabbia che aveva incanalato lo portò al desiderio di sferrare il colpo di grazia a Gohan. Pan piangeva accanto a suo padre, lui era inerme e tentava di contenere come poteva il dolore e l’emorragia che fuoriusciva dalla ferita aperta all’altezza dello stomaco. La giovane si rivolse disperata direttamente ad Inazuma, incurante della grave minaccia che incombeva su di loro, oscurando i limpidi raggi del sole.

 
«No, tu non lo ucciderai»

 
«A-allontanati, Pan … ti prego»

 
«Non credo tu sia abbastanza forte per fermarmi … nessuno può»

 
Gohan tentava con le poche forze che gli restavano di salvarla, la paura di non riuscire a proteggerla nello stato in cui riversava era più grande del timore di rimetterci la propria vita. Pan, come era solita fare, non lo ascoltò e, al contrario, mostrò tutta la sua grinta e il suo totale sprezzo del pericolo.

 
«Ti ritieni tanto forte, Inazuma? Vegeta e mio nonno si sono messi in viaggio solo per riportare in vita i tuoi genitori, potresti mostrare un po’ di gratitudine, invece di ammazzarci!»

 
«Mia madre … intendi la donna che non ho mai conosciuto per colpa di quell’uomo?»

 
«Ti consiglio di prendere in considerazione l’idea di recuperare con lei il tempo perduto, ne gioveremmo tutti»

 
Si rivolse poco dopo a suo padre quasi sussurrando con la grande speranza nel cuore di non perderlo, non avrebbe potuto sopportare di vederlo morire per causa sua. L’aveva tante volte avvertita di restare fuori dalle battaglie ed ora la sua ostinazione aveva ferito proprio lui. Non sapeva come aiutarlo però, Gohan sanguinava e soffriva, ma se Inazuma desiderava colpirlo, avrebbe senza dubbio dovuto scontrarsi prima con il super sayan che ora era sopito in lei, nessuno avrebbe potuto impedirglielo, nemmeno la sua coscienza e l’evidente pericolo. 

 
«Papà, hai bisogno di un senzu»

 
Anche Videl li raggiunse incurante del pericolo, credendo di poterlo soccorrere. Quel quadretto familiare bloccò Inazuma. Si voltò verso suo padre che a malapena riusciva a stare in piedi, ma ovviamente non lo avrebbe mai sconfitto definitivamente essendo già morto. Ripensandoci, era davvero ciò che desiderava? Voleva proseguire quello scontro senza fine ed infierire sugli abitanti della Terra, sayan compresi?
 

∞∞∞

 

I due sayan stavano volando in silenzio da qualche minuto ormai, non c’era molto di cui parlare, erano consapevoli del loro obiettivo, anche se non ne erano entrambi convinti. Vegeta continuava ad essere certo dell'assurdità dell'idea di Goku, era chiaro che l’ingenuità e la clemenza avessero fatto nuovamente breccia nel suo cuore. Non si rendeva forse conto del tipo di persona a cui stava regalando la vita. Goku si fermò a mezz’aria a pochi metri in linea d'aria da Vegeta bloccando la via anche a lui. Una strana sensazione era stata avvertita da Goku, la quale fu subito confermata da una certezza.

 
«Oh no»

 
«Cosa c’è, Kakaroth?»

 
Non gli rispose, era troppo concentrato per dare spiegazioni al principe. La reazione del rivale però preoccupò Vegeta. Vide Goku abbassare le palpebre e riaprirle subito dopo come se stesse cercando di stabilire un contatto a distanza.

 
«Re Kaioh, mi sente? La prego, è importante»

 
Vegeta percepì l’aura di Goku vibrare nell’attesa che la divinità gli rispondesse, non muoveva un singolo muscolo, si limitava solo a fissare un punto qualsiasi nel vuoto, ignorando il fatto di non essere solo e che il suo misterioso comportamento potesse essere preoccupante.  

 
«Re Kaioh»

 
«Kakaroth, mi dici che succede?!»

 
«M-mio figlio … non lo percepisco»

 
«Bhe, è normale, siamo molto lontani da lui. Si trova su un altro pianeta»

 
«No, non è normale, Vegeta, gli è successo qualcosa. Re Kaioh, per favore, mi dia notizie di Gohan»

 
Non ricordava di averlo mai visto così tanto in pena per le sorti della sua famiglia. Vegeta ne era convinto, lui non si sarebbe mosso da lì prima di ricevere aggiornamenti sugli ultimi sviluppi. Goku stava perdendo ogni sorta di speranza, quando finalmente una voce tornò a tranquillizzarlo.

 
«Goku. Sto seguendo proprio ora cosa succede sul pianeta di Lord Beerrus»

 
«Perché non percepisco l’aura di mio figlio?»

 
La divinità indugiò a rispondere, non era mai stato un buon ambasciatore di disgrazie.

 
«Goku …»

 
«No, impossibile, Gohan è forte, non può averlo sconfitto»

 
«È ancora vivo, ma la sua ferita è molto grave. Solo un miracolo potrebbe salvarlo»

 
«… o le sfere. Vegeta, ci servono le sfere ora più che mai, ma dovrai anticiparmi»

 
«Perché, tu dove vai?»

 
«In Paradiso, chiedo a Baba se mi consente di incontrare Serleena»

 
«Goku, tu sai vero che le Super Sfere possono esaudire solo un desiderio?»

 
Rifletté con serietà sull’informazione che la divinità aveva riportato tristemente alla loro memoria.

 
«Re Kaioh, quanto tempo resta a mio figlio?»

 
«Voglio sperare tu non stia pensando di riportare in vita Radish invece di aiutare Gohan»

 
«Oh, Vegeta, tu mi sembri l’ultima persona a potermi fare la morale, sai?»

 
«Non molto, Goku»

 
Con voce flebile re Kaioh si intromise in quella piccola discussione e il principe colse deluso l’occasione per riprendere il suo cammino.

 
«Aspetta, Vegeta»

 
«Se non sistemiamo i guai di Radish, quell'idiota non si fermerà»

 
«Non l'ha uccisa lui»

 
«Lo so, ma se ne è innamorato, quando non era proprio il caso»

 
Goku era perplesso, persino lui arrivava a capire quanto quel tema toccasse Vegeta nel profondo.

 
«Tu hai scelto si innamorarti di Bulma?»
 

«Non è la stessa cosa»

 
Riuscì con poche parole ad offenderlo e ad imbarazzarlo, tanto che non fu nemmeno in grado di guardare negli occhi il suo rivale.

 
«Ti sei innamorato di lei nel momento sbagliato e nemmeno per voi è stato facile. Radish è stato più sfortunato, l'ha vista morire e l'ha persa per sempre»

 
«Ora è una vittima?»

 
«Tutti meritano una seconda possibilità, Vegeta, tu dovresti sapere qualcosa. Chiedo a Baba se mi consente di parlare con Serleena. Se è così buona come Radish dice, non ci saranno problemi»

 
Stava riprendendo il volo, ma Vegeta lo fermò con decisione.

 
«Commetti un grave errore a riportare in vita Radish e a non aiutare tuo figlio, tu non lo conosci quanto me»

 
«Vegeta, chi ti ha detto che non aiuterò mio figlio? Gohan è in cima alle mie priorità»

 

∞∞∞

 

Goku non aveva dimenticato com’era il Paradiso. Aleggiava una leggerissima aria di spensieratezza che faceva venire a qualunque essere vivente voglia di essere morto per qualche istante solo per godere di quella sensazione. La natura fittizia e del tutto sovrannaturale che lo circondava gli infondeva pace da sempre. Era consapevole di essere uno sciagurato ad avere simili pensieri, soprattutto dopo la certezza del dolore che aveva inferto alla sua famiglia con la sua morte. Cercò di concentrarsi sul suo obiettivo, doveva allontanare ogni sorta di distrazione se voleva trovare Serleena, non conosceva l’aspetto di quella donna e tanto meno come la morte l’aveva trasformata, ma non poteva che essere un’anima graziosa che, come tante, aveva raggiunto quel luogo prematuramente. Proseguì la sua strada, Baba gli aveva assicurato che l’avrebbe trovata proseguendo per quella direzione. Non si pose più troppe domande, quando un bagliore luminoso si stagliò sul prato fiorito. La luce si dissolse e rimase al suo posto un’incantevole figura femminile dai lunghi capelli biondi. Goku non ebbe più alcun dubbio, Inazuma aveva ereditato molto da lei, il suo sangue meticcio era un’ottima combinazione tra i suoi genitori. Si avvicinò convinto di aver incontrato l’anima che cercava e quando le fu abbastanza vicino per farsi udire, richiamò la sua attenzione.

 
«Serleena?»

 
«Baba mi ha avvisata che il fratello di Radish voleva parlarmi. Non sapevo nemmeno avesse un fratello, perdona la mia sorpresa»

 
Goku aveva notato dallo sguardo luminoso il suo stupore. Lo fissava come se in lui potesse avere la grazia di riscoprire qualche piccolo dettaglio dell’uomo che aveva amato. Era tanto che Serleena non pronunciava ad alta voce quel nome, lo aveva in quegli anni sempre serbato in ciò che era rimasto del suo cuore mortale.

 
«Tranquilla, fino a qualche anno fa non lo sapevo neppure io»

 
«Cosa ti porta qui? Come stanno lui e mio figlio?»

 
Erano domande legittime, insomma, non era così usuale ricevere la visita di qualcuno che fosse vivo ed avere notizia diretta su ciò che era successo in sua assenza. Tante volte Serleena aveva pensato a loro, a quei due uomini che non vedeva da tempo immemore, tanto che lei non era più riuscita a contarlo. Non perse l’occasione di chiedere, ma non poteva immaginare cosa si fosse realmente persa dopo la morte e come la sua stessa morte avesse inciso nel cuore dei suoi cari. Goku non se la sentì di essere del tutto sincero con lei, almeno non subito, lo sguardo di quella donna era troppo speranzoso per deluderla.

 
«Inazuma sta bene, non è più un bambino, è un uomo ormai, come potrai immaginare»

 
A sentire il nome del figlio piccoli cristalli d'argento scesero dai suoi occhi come petali di rose. Non ne aveva la certezza, ma lo aveva sempre sperato. Nei sogni di quella malinconica anima era sempre rimasto il piccolo grande desiderio che Radish, in nome della sua memoria e dell’amore che avevano vissuto, si sarebbe preso cura del loro bambino.

 
«G-gli ha dato un nome, sapevo di poter contare su Radish. Quando ho chiuso gli occhi davanti a lui, ho creduto di lasciare il mio bambino in buone mani, sono morta con serenità. Mi piacerebbe tanto rivedere entrambi, ma in particolare l'uomo che è diventato mio figlio, immagino somigli a Radish, l'ho rivisto nei suoi occhi non appena è nato. Radish come sta? Come trascorre la sua vita? Mi manca tanto, ma immagino che si sia innamorato di nuovo»

 
«No! N-non che io sappia. Inazuma assomiglia ad entrambi ed è forte come te e Radish»

 
Venne spontaneo a Goku rasserenarla almeno su quell’aspetto ed era quasi certo che quello fosse stato l’unico amore nella vita del fratello o perlomeno quella era l’idea che traspariva quando parlava o sentiva parlare di Serleena.

 
«Lo so, non dovrei essere felice di questo, ma ...»

 
L’anima ebbe un evidente sussulto. Al sayan, a pochi centimetri da lei, venne spontaneo coprire quella distanza allungando una mano nel vano tentativo di consolarla. Non aveva previsto di non riuscire neppure a sfiorarla, anzi aveva attraversato la mano della donna come fosse vapore. Serleena seguì grata quei gesti, ma non era per nulla stupita.

 
«Non preoccuparti, è tutto normale, anzi scusa per la mia reazione. Qui il tempo è come se non fosse mai passato, è come se Radish fosse appena uscito da quella porta tanti anni fa. Sono in paradiso, ma senza di loro è come essere negli inferi»

 
Serleena era diventata una semplice e soffice voce, il suo corpo si era dissolto, ma non la sofferenza che avrebbe sopportato per l’eternità. Chi era infondo lui per portarle altro dispiacere, anzi era riuscito ad infonderle un po’ di serenità con la notizia su Inazuma. Come poteva però riportarla in vita senza prepararla alla verità?

 
«Senti, Serleena, io sono qui per un motivo»

 
«Ti ascolto, non puoi essere malvagio, se sei il fratello di Radish»

 
Doveva essere stato davvero buono con lei per parlare così di lui, un sayan che Goku ricordava spietato. Gli sarebbe ancora una volta tornata comoda Chichi, quell’avventuroso ritorno al passato stava mettendo a dura prova la sua capacità di essere delicato e perspicace nell’affrontare i sentimenti altrui.

 
«I-io non voglio assolutamente parlarti male di lui, non sono qui per questo, ma ... tra Radish e Inazuma non corre buon sangue»

 
«Cos'è successo? Hanno discusso?»

 
«È qualcosa di più di una discussione»

 
«Non capisco, mi hai detto che si è preso cura di lui»

 
«Per certi versi sì, non lo ha abbandonato. Sono certo non avrebbe mai potuto farlo, Inazuma è parte di te e lui ti ama»

 
«Allora se è stato un padre amorevole, perché non vanno d'accordo? T-ti prego, Goku, non dirmi che è quello che penso»

 
Voleva cercare di ferirla il meno possibile, ma non aveva la facoltà di cambiare il passato, quindi non aveva altra scelta che disturbare la quiete di quell’anima, una quiete propria del paradiso, che da quello che lei sosteneva non era mai sopraggiunta a lei. Un vento più freddo li avvolse all’improvviso, come avrebbe dovuto immaginare, l’umore di quell’anima incise sulla natura a loro circostante. Goku non si spaventò, comprese la sua tristezza.

 
«Inazuma accusa Radish della tua morte»

 
Serleena si sentì del tutto inerme, ma stavolta il fatto che lei fosse morta e si trovasse in paradiso c’entrava ben poco. Era esattamente ciò che lei temeva di sentire.

 
«M-ma lui non c'entra nulla. Ti prego, Goku, digli che non è colpa sua, ha provato a salvarmi, ma era troppo tardi per me»

 
«Stiamo cercando di dirglielo, ma non è facile, anche perché ...»

 
«Che altro c'è? Credo che rischierei un colpo al cuore, se non fossi già morta. Io qui sono impotente, solo tu puoi aiutarli»

 
«S-Serleena, è molto delicato quello che sto per dirti. Credo che se ci fosse mia moglie, lei sarebbe molto più brava di me, quindi scusami se sarò poco delicato»

 
«Sei sposato? È quello che avrei voluto per me e Radish, sai?»

 
«R-Radish è ... morto anni fa»

 
Serleena non riuscì a commentare quella notizia, eppure da essa nacquero nuovi quesiti.

 
«S-scusa, puoi ripetere? Mi stai dicendo che dopo che sono morta, hanno scoperto la nostra relazione e hanno ucciso anche lui?»

 
«No, non sono andate così le cose»

 
Prese un respiro di sollievo, non voleva in alcun modo essere stata la responsabile.

 
«Non gli ho dato io il colpo di grazia, ma è come se lo avessi fatto»

 
«Tu hai ucciso Radish?»

 
Ripeté più esplicitamente con appena un filo di voce incredula ciò che le era parso di intuire.

 
«Serl ...»

 
Se solo avesse potuto, l’avrebbe attaccato, non si sarebbe fatta alcuno scrupolo ad eliminare il carnefice di Radish, il dolore e la rabbia per il tragico destino di quell'uomo a mente ancora calda la spingeva solo alla rivalsa.

 
«No, non ti voglio ascoltare, sei un assassino. Hai ucciso ... io lo amo e tu l'hai ucciso. Perché non è qui con me?»

 
«Ci sono cose di lui che non sai»

 
«Lui non mi ha mentito»

 
«Ne sono convinto anche io. Parla di te come se fosse ancora innamorato»

 
Lo shock della notizia non le aveva fatto sorgere il dubbio più grande: se era davvero morto, ora dove si trovava? Si guardò intorno con la speranza di vederlo, sperava almeno in quello, sapere la sua vita spezzata e immaginare suo figlio orfano era già un dolore sufficiente grande.

 
«Dov'è? Dove me lo hai mandato?»

 
«È-è finito negli inferi, ma non per colpa mia, ha deciso da solo il suo destino»

 
«No, impossibile, non è questo il Radish che conosco»

 
«Lo posso immaginare»

 
«Tu non puoi immaginare proprio nulla, lo hai ucciso! Hai ucciso tuo fratello e cerchi giustificazioni»

 
Non le cercava, dirle che era stato lui a tentare di ucciderlo non era una giustificazione per lei, ma nemmeno per egli stesso. In quello scontro lui per primo ci aveva rimesso la vita, Serleena non poteva sapere quanto fosse stato spiacevole.

 
«Ora si trova sulla Terra per un tempo limitato. Se tu vuoi, posso farti riabbracciare sia lui che tuo figlio»

 
«Come faccio a fidarmi di un assassino? Cosa c’è, ti senti in colpa e cerchi di rimediare ai tuoi squallidi errori??»

 
«Chiedi a Baba, chiedile quando sono morto se sono stato in paradiso. Conosco questo posto. Anche se può essere difficile da credere, sono tornato in vita più volte»

 
«Mi stai dicendo che il malvagio è lui?»

 
«Non è stato un padre amorevole per Inazuma e questo gli si sta ritorcendo contro. Serleena, ti ho cercata per questo, solo tu puoi sedare i vecchi rancori»

 
Per quanto nutrisse una certa reticenza nei confronti di quel sayan, qualcosa in lui la convinceva. I suoi occhi trapelavano sincerità, non inganno, qualcosa del Radish che aveva conosciuto albergava sicuramente in lui.

 
«No, Goku, mi dispiace per il mio bambino, ma dopo aver saputo di come Radish si è comportato con lui, io non me la sento di rivederlo. Preferisco ricordare com’era. Mi dispiace di averti fatto fare un viaggio a vuoto»
 
«No, aspetta! Serleena, mi hai frainteso, io posso farti tornare da loro, ritorneresti in vita a tutti gli effetti»

 
«Ho capito, sono morta, ma capisco ancora quando qualcuno mi parla … non voglio. Dì loro che li penso ogni istante della mia eternità, che amo entrambi immensamente, ma non farmelo incontrare, non voglio rischiare di guardarlo negli occhi e non riconoscerlo»

 
Goku non sapeva più quali argomentazioni sfruttare per convincerla, ma gli avevano insegnato suo nonno e sua moglie che a parlare con il cuore non si sbagliava mai, anche se alla fine si era destinati a fallire.

 
«Sai, Serleena, anche io sono stato un pessimo padre per i miei figli, ho commesso tanti errori, uguali e diversi da quelli che pensi tu, ma credo che non avrei potuto sopportare di non rivedere più mia moglie. Tu, come Chichi, sapete migliorarci. Ora non ho molto tempo, mio figlio rischia la vita e devo ritornare, mi piacerebbe però che venissi con me»

 
Serleena rimase incantata da quelle parole, non si aspettava di sentirle da un presunto omicida.

 
«Lo hai mai detto a tua moglie?»

 
«Certo che no! Lei mi picchia sempre senza alcuna pietà, non mi dà nemmeno modo di spiegarmi»

 
Sorrise imbarazzato per aver rivelato eventi per lui poco nobili.

 
«Se glielo dicessi, ti picchierebbe meno»

 
«Me lo ricorderò. Allora vieni con me?»

 
«Credo che valuterò anche io l’opzione di picchiarlo»

 
«Allora sarà meglio che io lo riporti in vita dopo che tu ti sarai calmata»

 
Non poteva percepire l'aura di quella donna, ma i suoi erano gli occhi di una guerriera, Serleena non stava scherzando, sembrava piuttosto decisa a scoprire per filo e per segno ogni dettaglio del passato dall'esatto istante in cui era morta.

 

 


Ciao ragazzi!

 
Oggi è il grande giorno della mia illuminazione, non riuscivo a proseguire con la narrazione ed ero insoddisfatta di ciò che avevo scritto. Ora finalmente ho sciolto il nodo della narrazione, per il resto però come sempre sono insoddisfatta😅

Ho inserito forse un po' troppa drammaticità, ma da questa verrà alla luce un lato positivo, infondo uno dei personaggi sta avendo molte consapevolezze 😉

 
Grazie davvero di cuore per continuare a seguirmi! ❤

 
Alla prossima!

Baci

-Vale

   
 
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