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Autore: Mentos E CocaCola    10/09/2019    0 recensioni
-Ti propongo un patto- disse risoluta.
Lui sorrise sinceramente divertito e sorpreso da come si stavano mettendo le cose.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jareth, Sarah
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sarah aprì la porta del cancello che circondava la piccola casa di legno. Sorrise vedendo Hoggle che potava le siepi in giardino.
-Buongiorno- disse lei sorridendo, facendolo voltare. Un grosso sorriso comparì sulla bocca del nano, per poi trasformarsi in una smorfia di preoccupazione.
-Buongiorno Sarah. Anche stamattina ti sei fronteggiata con Jareth a quanto ho capito-
Sarah lo guardò imbarazzata, alzando le spalle, come per dire “non mi lascia altra scelta”.
Hoggle si lasciò sfuggire una risatina scuotendo la testa. Era sempre la solita, non c’era nulla da fare.
-Ha delle regole così stupide questo Labirinto e quel re da strapazzo, che si crede chissà chi, non vuole fare niente per cambiarle-
Hoggle si guardò intorno spaventato.
-Sarah non dire queste cose, lui…-
-Sì sì lo so- disse lei sbuffando -lui vede tutto e sente tutto- disse cantilenando, dato che Hoggle le ripeteva quella frase almeno una volta al giorno.
-Non so perché sia così buono con te, Sarah. A quest’ora ti avrebbe spedito nella Gora dell’Eterno Fetore, se fossi stata un goblin qualunque. Forse…, ma no cosa vado a pensare…- sussurrò lui pensieroso.
La ragazza lo guardò incuriosita.
-Forse cosa? –
-Forse è…- Hoggle si guardò intorno, poi abbassò la voce, si schermò la bocca con una mano e fece segno a Sarah di avvicinarsi – innamorato di te- sussurrò infine.
-Cosa? Innamorato di me? - urlò Sarah sorpresa, diventando inspiegabilmente rossa.
-Shhhhh- cercò di zittirla il nano -Sei forse impazzita? Vuoi farmi passare la mia intera esistenza a testa in giù ad annusare la puzza della Gora? –
-Cosa odono le mie orecchie? Milady ha conquistato il cuore di un gentiluomo? – disse curioso Sir Didymus, facendoli voltare entrambi allarmati.
-Nono- disse sbracciando Sarah -è solo un malinteso. Hoggle si sta sbagliando sicuramente-
Sir Didymus la guardò dubbioso.
-Non capisco il vostro tormento Milady. Vergognarsi dell’amore è cosa assai vana, esso ti prende e ti trasforma completamente- recitò.
Hoggle lo guardò ironico.
-E tu cosa ne sai dell’amore? Sei il guardiano della Gora dell’Eterno Fetore, non credo che passino tante donzelle di lì-
I due iniziarono a battibeccare, mentre Sarah se ne stava da una parte ripensando a ciò che aveva detto Sir Didymus.
“Ti trasforma completamente”… queste erano state le sue parole… e se veramente avrebbe potuto cambiare le cose?
L’idea le balenò in mente talmente all’improvviso che urlò di gioia e si diresse verso Didymus baciandogli il naso appuntito. La creatura ne rimase sbalordita.
-Sei un genio- disse al colmo della felicità, mentre Hoggle lo guardava in cagnesco al culmine della gelosia.
-Presto entriamo dentro casa, qui ci potrebbero essere orecchie indiscrete-
Hoggle e Sir Didymus si guardarono dubbiosi, avevano entrambi un brutto presentimento.
Sarah tappò tutte le finestre, chiuse la porta a doppia mandata e fece segno ai due di sedersi intorno al tavolo al centro della piccola stanza.
 
Jareth sentì una scarica di energia. Qualcuno nel suo regno aveva pronunciato un incantesimo, non erano arrivate richieste di permissioni per usare la magia, quindi qualcuno la stava usando di propria iniziativa.
Il re roteò il polso ed evocò una sfera, dentro vide solo una nebulosa informe.
-Lo sapevo, quella ragazzina non ne ha mai abbastanza-
 Si incamminò verso la finestra, salì sul davanzale e poi si buttò e in un solo istante la sua pelle divenne piumata, si rimpicciolì e un becco prese posto sul suo bel viso.
-Cosa stai tramando Sarah, perché ti nascondi da me? - pensava mentre volava in direzione del Lago di Sell, dove si trovava l’abitazione della ragazza e dei suoi compagni.
Pronunciò un incantesimo di invisibilità e si avvicinò silenziosamente alla finestra che seppur chiusa lasciava fuoriuscire dei bisbigli.
-Dicci Sarah, ci stai facendo preoccupare-
Il re riconobbe la voce del nano.
-Sì, ora vi dico tutto. È solo un’idea e mi è venuta poco fa ascoltando le parole di Sir Dydimus sull’amore-
Jareth si avvicinò ancora di più alla finestra, incuriosito dall’argomento.
Sarah stava parlando d’amore e aveva fatto un incantesimo di schermamento, così che lui non potesse sentire e vedere nulla attraverso le sue sfere. Dov’era il collegamento?
-Sir Didymus, poco fa hai detto che l’amore trasforma le persone. E se le trasformasse completamente da far cambiare idea anche sulle leggi di un regno? –
A quelle parole seguì un attimo di silenzio.
Il re sorrise divertito, aveva capito dove voleva andare a parare la ragazza. Non l’aveva mai considerata prima d’ora come una manipolatrice e questo suo lato di lei lo aveva piacevolmente sorpreso. In fondo non erano poi così diversi.
-Non vorrai…-
-Sì, voglio sedurre Jareth e fargli cambiare quelle stupide leggi e non demorderò finchè non lo avrò convinto. Quei tre genitori che ho aiutato meritavano veramente di riavere i loro figli indietro. Molti altri non lo meritano e riconquistandoli condanneranno quelle povere creature ad un futuro orribile. Ma il re deve cambiare le leggi perché questo non accada, questo è l’unico modo. Non basta saper affrontare un Labirinto per essere degno di riavere il proprio bambino-
Jareth sentì una sedia che strisciava violentemente sul pavimento, segno che qualcuno si era alzato improvvisamente.
-I Barsil ti hanno forse mangiato il cervello? Non puoi ingannare il re degli inganni. Lo stai sottovalutando Sarah e potrebbe essere la tua rovina- urlò Hoggle, cercando di farla ragionare.
-Io voglio cambiare le cose ed è quello che farò- disse lei risoluta.
Jareth spiccò il volo, capendo che ormai Sarah aveva preso la sua decisione.
-E così Sarah vuoi farmi cadere tra le tue braccia per poi manipolarmi… ma in fondo cosa mi aspetto? Sono stato io a dirti che se mi avessi amato sarei divenuto tuo schiavo. Mi chiedo come mai non ti sia venuto in mente prima. Forse perché il tuo metro di giustizia era ancora troppo rigido –
Il re rise di gusto nella sua mente.
Non vedeva l’ora che iniziasse quel gioco di seduzione.
CAPITOLO 2
Sarah aprì la porta del cancello che circondava la piccola casa di legno. Sorrise vedendo Hoggle che potava le siepi in giardino.
-Buongiorno- disse lei sorridendo, facendolo voltare. Un grosso sorriso comparì sulla bocca del nano, per poi trasformarsi in una smorfia di preoccupazione.
-Buongiorno Sarah. Anche stamattina ti sei fronteggiata con Jareth a quanto ho capito-
Sarah lo guardò imbarazzata, alzando le spalle, come per dire “non mi lascia altra scelta”.
Hoggle si lasciò sfuggire una risatina scuotendo la testa. Era sempre la solita, non c’era nulla da fare.
-Ha delle regole così stupide questo Labirinto e quel re da strapazzo, che si crede chissà chi, non vuole fare niente per cambiarle-
Hoggle si guardò intorno spaventato.
-Sarah non dire queste cose, lui…-
-Sì sì lo so- disse lei sbuffando -lui vede tutto e sente tutto- disse cantilenando, dato che Hoggle le ripeteva quella frase almeno una volta al giorno.
-Non so perché sia così buono con te, Sarah. A quest’ora ti avrebbe spedito nella Gora dell’Eterno Fetore, se fossi stata un goblin qualunque. Forse…, ma no cosa vado a pensare…- sussurrò lui pensieroso.
La ragazza lo guardò incuriosita.
-Forse cosa? –
-Forse è…- Hoggle si guardò intorno, poi abbassò la voce, si schermò la bocca con una mano e fece segno a Sarah di avvicinarsi – innamorato di te- sussurrò infine.
-Cosa? Innamorato di me? - urlò Sarah sorpresa, diventando inspiegabilmente rossa.
-Shhhhh- cercò di zittirla il nano -Sei forse impazzita? Vuoi farmi passare la mia intera esistenza a testa in giù ad annusare la puzza della Gora? –
-Cosa odono le mie orecchie? Milady ha conquistato il cuore di un gentiluomo? – disse curioso Sir Didymus, facendoli voltare entrambi allarmati.
-Nono- disse sbracciando Sarah -è solo un malinteso. Hoggle si sta sbagliando sicuramente-
Sir Didymus la guardò dubbioso.
-Non capisco il vostro tormento Milady. Vergognarsi dell’amore è cosa assai vana, esso ti prende e ti trasforma completamente- recitò.
Hoggle lo guardò ironico.
-E tu cosa ne sai dell’amore? Sei il guardiano della Gora dell’Eterno Fetore, non credo che passino tante donzelle di lì-
I due iniziarono a battibeccare, mentre Sarah se ne stava da una parte ripensando a ciò che aveva detto Sir Didymus.
“Ti trasforma completamente”… queste erano state le sue parole… e se veramente avrebbe potuto cambiare le cose?
L’idea le balenò in mente talmente all’improvviso che urlò di gioia e si diresse verso Didymus baciandogli il naso appuntito. La creatura ne rimase sbalordita.
-Sei un genio- disse al colmo della felicità, mentre Hoggle lo guardava in cagnesco al culmine della gelosia.
-Presto entriamo dentro casa, qui ci potrebbero essere orecchie indiscrete-
Hoggle e Sir Didymus si guardarono dubbiosi, avevano entrambi un brutto presentimento.
Sarah tappò tutte le finestre, chiuse la porta a doppia mandata e fece segno ai due di sedersi intorno al tavolo al centro della piccola stanza.
 
Jareth sentì una scarica di energia. Qualcuno nel suo regno aveva pronunciato un incantesimo, non erano arrivate richieste di permissioni per usare la magia, quindi qualcuno la stava usando di propria iniziativa.
Il re roteò il polso ed evocò una sfera, dentro vide solo una nebulosa informe.
-Lo sapevo, quella ragazzina non ne ha mai abbastanza-
 Si incamminò verso la finestra, salì sul davanzale e poi si buttò e in un solo istante la sua pelle divenne piumata, si rimpicciolì e un becco prese posto sul suo bel viso.
-Cosa stai tramando Sarah, perché ti nascondi da me? - pensava mentre volava in direzione del Lago di Sell, dove si trovava l’abitazione della ragazza e dei suoi compagni.
Pronunciò un incantesimo di invisibilità e si avvicinò silenziosamente alla finestra che seppur chiusa lasciava fuoriuscire dei bisbigli.
-Dicci Sarah, ci stai facendo preoccupare-
Il re riconobbe la voce del nano.
-Sì, ora vi dico tutto. È solo un’idea e mi è venuta poco fa ascoltando le parole di Sir Dydimus sull’amore-
Jareth si avvicinò ancora di più alla finestra, incuriosito dall’argomento.
Sarah stava parlando d’amore e aveva fatto un incantesimo di schermamento, così che lui non potesse sentire e vedere nulla attraverso le sue sfere. Dov’era il collegamento?
-Sir Didymus, poco fa hai detto che l’amore trasforma le persone. E se le trasformasse completamente da far cambiare idea anche sulle leggi di un regno? –
A quelle parole seguì un attimo di silenzio.
Il re sorrise divertito, aveva capito dove voleva andare a parare la ragazza. Non l’aveva mai considerata prima d’ora come una manipolatrice e questo suo lato di lei lo aveva piacevolmente sorpreso. In fondo non erano poi così diversi.
-Non vorrai…-
-Sì, voglio sedurre Jareth e fargli cambiare quelle stupide leggi e non demorderò finchè non lo avrò convinto. Quei tre genitori che ho aiutato meritavano veramente di riavere i loro figli indietro. Molti altri non lo meritano e riconquistandoli condanneranno quelle povere creature ad un futuro orribile. Ma il re deve cambiare le leggi perché questo non accada, questo è l’unico modo. Non basta saper affrontare un Labirinto per essere degno di riavere il proprio bambino-
Jareth sentì una sedia che strisciava violentemente sul pavimento, segno che qualcuno si era alzato improvvisamente.
-I Barsil ti hanno forse mangiato il cervello? Non puoi ingannare il re degli inganni. Lo stai sottovalutando Sarah e potrebbe essere la tua rovina- urlò Hoggle, cercando di farla ragionare.
-Io voglio cambiare le cose ed è quello che farò- disse lei risoluta.
Jareth spiccò il volo, capendo che ormai Sarah aveva preso la sua decisione.
-E così Sarah vuoi farmi cadere tra le tue braccia per poi manipolarmi… ma in fondo cosa mi aspetto? Sono stato io a dirti che se mi avessi amato sarei divenuto tuo schiavo. Mi chiedo come mai non ti sia venuto in mente prima. Forse perché il tuo metro di giustizia era ancora troppo rigido –
Il re rise di gusto nella sua mente.
Non vedeva l’ora che iniziasse quel gioco di seduzione.
  
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