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Autore: Lady Brandon    11/09/2019    2 recensioni
L'ideale seguito della mia precedente ff "A second life", ambientata nel futuro ma con un occhio al passato, con una new generation che suo malgrado imparerà a guardare oltre i ruoli e comprendere l'animo umano.
La storia potrebbe non seguire fedelmente la narrazione dei libri.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Aprile  2020

Era piuttosto tardi ma Jordan e Gwen stavano ancora giocando a scacchi nella sala comune di Corvonero, ultimamente capitava spesso; a Gwen non piacevano particolarmente gli scacchi ma si tratteneva per fare compagnia all'amico che le aveva confidato di non riuscire a dormire bene e fare sogni orribili, la piccola strega conosceva perfettamente il motivo di tutto ciò: Kathryn era scomparsa da settimane e i genitori di Jordan si erano barricati dietro una cupa rassegnazione, almeno davanti a lui.
Sembravano  ignorare il fatto che così lo facevano soffrire; Jordan non diceva mai nulla aveva persino timore di nominare il nome della sorella davanti ai genitori, la sua unica confidente era Gwen che empatizzava  alla perfezione con lui spronandolo a non perdere la speranza.
Gwen desiderava con tutte le sue forze che Kathryn tornasse a casa non sopportava di vedere l'amico così abbattuto e poi il fantasma della dama bianca le aveva intimato di restargli accanto perché solo lei poteva aiutarlo anche se al momento la piccola strega non sapeva come.
"Tocca a te" Jordan la richiamò alla realtà.
Gwen si raddrizzò, stava pensando alla mossa da fare quando un rumore la fece sussultare.
"Che succede?" chiese Jordan.
"Non hai sentito qualcuno gridare?" mentre parlava andò ad affacciarsi ad una delle finestre della torre per poi spostarsi rapidamente ad un'altra: "Sta succedendo qualcosa, vieni a vedere".
Jordan si affacciò a sua volta: "Dove?" chiese scrutando il cortile buio.
"Là! Non vedi la luce" non gli lasciò il tempo di replicare: "Stanno combattendo! Andiamo a vedere!" corse via.
A Jordan non restò alternativa se non quella di seguirla perplesso giù per le scale e lungo i corridoi che portavano all'atrio, la vide spalancare il portoncino, portarsi le mani alla bocca e mentre la raggiungeva la sentì dire "L'avete trovata! Cosa le è successo?" Poi si scostò come per lasciar passare qualcuno, fece pochi passi e rimase immobile.
Jordan la raggiunse prendendola per un braccio e scuotendola dolcemente: "Gwen, che dici? Che hai visto?".
Lei sembrava assente ma appena si riscosse lo guardò e disse concitata: "Dove sono finiti?".
"Chi?" chiese il ragazzo confuso.
"Tuo padre, portava Kathryn in braccio. L'ha trovata!".
Jordan si guardò intorno stranito prima di dire: "Ma cosa dici? Qui non c'è nessuno, siamo solo noi".
A quel punto anche Gwen si guardò intorno: "Ora è andato di là, la starà portando in infermeria ma è passato di qui come hai potuto non vederlo?".
"Qui non c'era nessuno a parte noi" si stava innervosendo.
"Ma io l'ho visto!" si coprì il viso con le mani, quando riprese a parlare era più calma:"Forse è stata una visione...ma molto reale. Andiamo dai tuoi" concluse.
"Ora?" il ragazzo era sempre più confuso.
"Si ora, deve per forza voler dire qualcosa!" si voltò dirigendosi decisa verso l'ufficio del preside.

Le certezze di Gwen vennero meno davanti al preside accigliato ed il veste da camera che sbraitava loro contro: "Si può sapere cosa ci fate in giro per il castello di notte?! Possibile che qui nessuno osservi le regole e chi deve vigilare dorme?! Questa volta non ho intenzione di soprassedere!".
L'ultima frase la disse guardando Hermione che appoggiata ad una poltrona non aveva aperto bocca.
I due ragazzi si guardarono, fu Jordan il primo a parlare: "Non eravamo in giro per il castello, se ci lasci spiegare...".
"Cosa? Cosa dovete spiegare? Che è passata mezzanotte e voi vagate a zonzo?" lo interruppe irato Severus.
"È colpa mia" Gwen si fece avanti: "Eravamo nella nostra casa a giocare a scacchi quando" fece una pausa, abbassò la testa intimorita ma decise di farsi coraggio e raccontò tutto d'un fiato, per paura di essere interrotta, quello che era accaduto; quando ebbe terminato il racconto il preside le parve più cupo che mai mentre Hermione pareva essersi animata, le si avvicinò prendendola per le spalle: "Sei sicura che era una visione e non un sogno".
"Mamma era una visione" intervenne Jordan: "Sembrava che Gwen non fosse qui, vedeva cose che non c'erano e parlava con qualcuno che io non vedevo".
Hermione cercò lo sguardo di Severus e si scambiarono un'occhiata preoccupata.
A Gwen non sfuggì la scena e decise di dire tutto quello che percepiva: "Kathryn è qui, ad Hogwarts, non se n'è mai andata vero?".
Severus espirò stropicciandosi gli occhi, aveva preferito non diffondere la verità su quello che era accaduto a sua figlia ma adesso, chissà come, questa ragazzina sembrava sapere più di quanto avrebbe dovuto; ormai erano disperati, a cosa serviva continuare con una farsa anche davanti a Jordan? Decise di capitolare: "È vero".
Jordan era allibito: "Cosa vuoi dire?".
"Kathryn è scomparsa a causa di una giratempo manomessa. Se è viva presumiamo che sia qui ad Hogwarts, il problema è che non sappiamo quando. In ogni caso non abbiamo idea di come riportarla indietro" concluse dando le spalle ai ragazzi.
"Perché non me lo avete detto?" Jordan era sconvolto.
"Perché non avevamo il coraggio di dirti che non sappiamo cosa fare" intervenne Hermione triste.
Jordan strinse i pugni abbassando la testa, Gwen che lo stava fissando vide due grosse lacrime che si infrangevano sul pavimento di marmo poi guardò Hermione avvilita e Severus sempre di spalle; desiderava aiutarli ma non sapeva come, forse la dama bianca glielo avrebbe rivelato più avanti ma per ora sintiva che doveva spronarli a non perdere la speranza, deglutì prima di parlare: "Kathryn è viva, l'ho vista chiaramente ed era con lei preside, vi ho visti".
Severus si girò perplesso: "Anche fosse io sono ad Hogwarts da tutta una vita, è come cercare un ago in un pagliaio".
"Cerchiamo, ti prego!" Jordan lo supplicò.
Questa volta fu lui a cercare lo sguardo di Hermione, quei due ragazzini avevano ragione, si erano dati per vinti troppo presto annichiliti dal dolore ma c'erano ancora parecchie cose che potevano tentare.
Marito e moglie si scambiarono un tacito assenso, avrebbero ricominciato a combattere e a sperare.

  
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